La tragedia di Portorecanati, nella quale ha perso la vita il 56enne Luciano Berruto, titolare di una ditta per la manutenzione di caldaie e condizionatori, è l’ultimo episodio di una scia di incidenti sul lavoro che anche nelle Marche sono in aumento.

Secondo quanto segnalato da Cgil Marche, infatti, nel 2021 gli infortuni nella nostra regione sono stati 15.000, 847 in piu’ rispetto al 2020, di cui 30 mortali. Nelle Marche, negli ultimi 10 anni, sono stati denunciati 212mila infortuni sul lavoro di cui 388 mortali, con un aumento del 3.7% sui luoghi di lavoro.

“Il sistema produttivo marchigiano – dichiara Giuseppe Galli, segretario regionale Cgil Marche - impegnato nella ripresa post-covid, nella ricostruzione post-sisma e nell’esecuzione degli appalti finanziati dal P.N.R.R. con crono programmi stabiliti, dovrà misurarsi con un forte intervento istituzionale nella formazione dei lavoratori e nella conoscenza dei rischi connessi alle attività produttive. Confidiamo in una proficua collaborazione tra tutti i soggetti istituzionali che sono chiamati alla vigilanza, alla formazione dei lavoratori e alla piena applicazione delle norme che tutelano i lavoratori, soprattutto per la fase di ripesa che si preannuncia dal 2022”.

Infine una richiesta alla regione, quella di mettere mano alla prevenzione con risorse e organici in numero adeguato per incrementare i controlli nelle aziende e nei cantieri.

f.u.

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