"Lo realizzammo proprio per quell'occasione grandiosa della riapertura della Basilica dopo il suo meraviglioso recupero - afferma Erasmo Rovelli, rappresentante dell'Associazione di Castelraimondo- La nostra cittadina fa parte della Diocesi di Camerino- San Severino Marche e San Venanzio è anche il nostro protettore, da qui il motivo di offrire la nostra opera alla chiesa camerte. Il quadro è realizzato con fiori freschi e fiori secchi e- aggiunge Rovelli- secondo le intenzioni del parroco don Marco Gentilucci sembra che rimarrà stabilmente all'interno della Basilica. Con tutta probabilità quindi, quella che è la sistemazione provvisoria approntata in questi giorni, diverrà collocazione definitiva. Il lavoro è stato davvero molto lungo, certosino e fatto di tanta pazienza, ma alla fine, molto soddisfacente e ci riempie di gioia sapere che potrà avere una collocazione permanente. La cosa che ci ha fatto più piacere- conclude Erasmo Rovelli- è il fatto che tutti i cittadini abbiano espresso il loro aprezzamento per la nostra realizzazione. Questa è sicuramente la soddisfazione più grande che ripaga tutto il nostro impegno".
C.C.
Mancando all'appello diversi nomi della maggioranza, in realtà non si sarebbe raggiunto il numero legale, ma i consiglieri dell'opposizione hanno rinnuciato ad eccepire tale difetto per cui si è potuto proseguire.
" Un riconoscimento doveroso che porta il segno della nostra profonda gratitudine nei confronti di due persone meravigliose - ha detto il sindaco Sandro Sborgia- Restituire la Basilica alla nostra città ,dopo la Scuola dell'infanzia, vuol dire riconsegnare non solo un simbolo di fede ma un patrimonio storico,culturale, identitario e permettere che la comunità si ritrovi attorno a se stessa. Che la restituzione di questo monumento avvenga proprio nel periodo delle festività natalizie- ha continuato il primo cittadino- è qualcosa che ci rende ancora più felici, apre una speranza verso il futuro e ci induce a pensare che la ricostruzione ci sarà e che non sarà solo un rimettere le pietre a posto ma porterà con sè la ricostruzione di quel tessuto sociale che il sisma ha disgregato. Non potevamo non esprimere il nostro più profondo grazie ai coniugi Arvedi per l'impegno che hanno così generosamente messo a disposizione e soprattutto perchè lo hanno fatto in maniera così disinteressata e bella. La città di Camerino ricorderà per sempre tutto questo".
Nel corso della seduta, il capogruppo di "Radici al Futuro" Gianluca Pasqui, ha fatto notare che per un atto col quale si danno le chiavi della città, sarebbe stato il caso di usare una metodologia diversa: "Un gesto alla base del quale c'è la decisione dell'intera città- ha detto Pasqui- per cui bisogna convocare i capigruppo. Si pensi se il mio gruppo di minoranza fosse stato in disaccordo che brutta figura avrebbe fatto la comunità se in Consiglio comunale fosse venuta fuori ufficialmente l'esistenza di qualche motivo ostativo per conferire o meno la cittadinanza. Ecco perchè ho chiesto con grande cortesia di convocare in questi casi il Consiglio comunale. Dal momento che nella stessa seduta di oggi siamo stati informati della convocazione del consiglio comunale aperto sulla sanità da noi richiesto da molti giorni - prosegue Pasqui- e ho inoltre chiesto di poterne rinviare la convocazione prevista per le ore 10 del mattino del prossimo 20 dicembre. Essendo espressione del massimo grado democratico, farlo alle 10 di mattina significa non permettere a tante persone che lavorano di potervi partecipare per cui, sempre in tono collaborativo, ho chiesto di rinviarne la convocazione alle ore serali o ad altro giorno ma sempre di sera. Quanto al tema della cittadinanza onoraria- spiega Pasqui- sempre con grande collaborazione, il mio gruppo ha deciso di rimanere seduto intorno a quel tavolo: la nostra asenza , avrebbe significato l'impossibilità per la maggioranza di deliberare l'atto. La maggioranza non aveva i numeri per procedere da sola e io ritengo questo gesto irrispettoso nei confronti del più grande donatore che ha dato il cuore alla nostra comunità e che ci sta restituendo la nostra basilica. Proprio ieri abbiamo sentito commossi suonare le campane e, in clima collaborativo e mettendo da parte le regole della politica, siamo rimasti seduti e siamo andati a dare quei numeri indispensabili che servivano. Credo dunque che questa cittadinanza onoraria venga data proprio grazie a "Radici al futuro" del quale io sono capogruppo perchè altrimenti il Cavaliere Giovanni Arvedi e la signora Luciana Buschini non sarebbero potuti diventare cittadini onorari di Camerino. A loro va la mia grande stima e ne ricordo la prima donazione della quale ho visto l'inizio ed ho tagliato il nastro della consegna. Ho visto parimenti l'inizio dei lavori della Basilica e adesso come tutti ne vedo la riconsegna come grande rilancio della città Credo che l'ammnistrazione comunale, che la maggioranza e il sindaco debbano essere attenti nel loro modo di amministrare e dopo i sette mesi di nulla, si aggiunge una perla pesante per la nostra comunità".
cc
Una Camerino in festa ha salutato l’inizio di una nuova storia per la Scuola paritaria dell’infanzia Maria Ausiliatrice e asilo nido della parrocchia di San Venanzio, inaugurata alla presenza del Governatore delle Marche Luca Ceriscioli, del sindaco Gianluca Pasqui, dell’arcivescovo Francesco Massara, del rettore di Unicam Claudio Pettinari, del rapppresentante della Fism nazionale Maurizio Landi e delle autorità militari e civili.
Colma di gioia l’intera colorata cerimonia, la cui atmosfera di affettuosa solidarietà ha davvero contagiato tutti e, per primo, il parroco e direttore della scuola don Marco Gentilucci visibilmente emozionato nel dare il benvenuto ai rappresentanti della Fondazione Arvedi, Luigi Vinci e Luciana Arvedi e Giancarlo Stringhini consiliere di amministratore si Arinox e Ilta inox, intervenuti appositamente in città, anche per dare inizio al cantiere dei lavori della Basilica di San Venanzio.
Nella foto sotto, lo scoprimento della targa da parte di Luigi Vinci, consigliere amministrazione Fondazione Giovanni Arvedi
Alla Onlus cattolica che fa capo all’imprenditore di Cremona cav. Giovanni Arvedi, si deve infatti la sostanza dei due progetti che gettano nuova luce sulla ripartenza della comunità. Quanto alla nuova scuola dell’infanzia Maria Ausiliatrice, come ricordato nel corso della cerimonia, significativo è stato il concorso della solidarietà di più scuole cattoliche d’Italia della Fism.
Giallo carico come il sole il colore predominante del modernissimo edificio, le cui grandi vetrate si aprono sull’incanto della vallata. Impegno, speranza, futuro, sono i simboli di una giornata che immette nello spirito nuovo con il quale affrontare la sfida del domani. Ai rappresentanti della Fondazione Arvedi, l'onore del disvelamento della targa della nuova struttura, seguito dall'esecuzione dell'inno di Mameli cantato dai bambini. Un' aurea speciale ha pervaso tutta la mattinata, carica di emozioni e di positività.
Un augurio racchiuso nello stesso "Albero della vita" scelto come emblema della nuova scuola e citato in più parti della struttura, a cominciare dal cancello d’ingresso. Un simbolo potente che sorretto dalla protezione del patrono di Camerino San Venanzio martire, è l’ immagine benaugurante di una vita costruita su basi solide, piena ed intensa in tutti i suoi aspetti. E i bambini sono le foglie di più vivaci colori, promessa di frutti generosi cui affidare il futuro della città. Accompagnati dai loro genitori, oltre 30 bambini da lunedì prossimo entreranno in una struttura bellissima completamente realizzata in bioedilizia, sicura e confortevole. Al taglio del nastro sono seguiti un buffet augurale e un divertente spettacolo riservato ai più piccoli.
Occhi curiosi e sguardi incantati, davanti alla cura dei tanti particolari che in breve tempo hanno preso vita anche all’interno della costruzione, il cui progetto si deve all’architetto camerte Paola Paoletti. Raccolte di singoli e associazioni, hanno permesso l'accuratezza degli arredi interni e la fornitura di giochi per l’area a verde che si appresta a diventare rigogliosa proprio di fronte alla nuova scuola.
Segnali forti per tutta la collettività da questa pagina nuova, vissuta con particolare entusiasmo da don Marco Gentilucci che ha tenuto duro fino alla fine, superando con coraggio e dedizione ogni attimo di scoramento.
I giorni della provvisorietà e delle difficoltà, lasciano spazio a qualcosa di meraviglioso e inaspettato che è da stimolo per tutti. All’interno dell’edificio, sono stati lasciati volutamente a vista dei particolari in acciaio, a testimoniare gratitudine infinita nei confronti del magnanimo benefattore, il cui gesto nobile resterà sempre impresso in tutta la comunità. E l’immenso grazie ha illuminato tutta la mattinata di festa, contraddistinta dalla soddisfazione di tutti, perché negli oltre 400 metri quadrati della struttura, c’è tutta la voglia di crescita della città, ci sono le aspettative dei genitori e il futuro dei nostri bambini, c’è la professionalità degli educatori e l’impegno di tutti quelli che hanno creduto in un progetto che fa sentire viva tutta la comunità.
Lo stesso dicasi per il progetto di recupero della basilica di San Venanzio, raggiunta poco dopo da ospiti e autorità. Qui l'architetto Paola Paoletti ha illustrato i particolari del restauro che l'arcivescovo Massara si è augurato possa essere completato secondo i tempi, così da permettere una riapertura della chiesa per il prossimo Natale.
C.C.