Riunione a Rieti nella sede dell’ufficio del Commissario Straordinario Piero Farabollini per i sindaci dei comuni marchigiani del cratere situati sulla faglia sismica, Castelsantangelo sul Nera, Arquata del Tronto, Montegallo e Muccia. Dalla riunione, convocata dal Commissario per fornire dei chiarimenti, sono emerse delle novità riferite agli incarichi per i piani attuativi e lo sblocco di alcune problematiche burocratiche, riguardanti  gli stessi comuni convocati, le cui amministrazioni avendo già approvato le perimetrazioni, erano pronte ad affidare gli incarichi ai professionisti. L’articolo di una vecchia ordinanza commissariale impediva infatti la copertura totale della retribuzione per le perizie. Prevista per questo giovedì una Cabina di Regia con i presidenti delle 4 regioni colpite dal sisma, per la modifica dell’articolo, il che permetterà a breve l’erogazione dei fondi e lo sblocco della situazione. Una buona notizia per il primo cittadino di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci che temeva di dover ricominciare tutto da capo dopo che due settimane fa, insieme ad altri quattro sindaci, era stato convocato dalla struttura commissariale per rivedere le perimetrazioni. Nel dicembre 2017, Castelsantangelo era stato il primo comune del cratere ad avere avute approvate le perimetrazioni, attendendo quasi un anno le risorse finanziarie relative ai piani attuativi che avrebbero potuto già partire e, anticipando il 50 per cento ai tecnici.

C.C.

Condono tombale” per le case abusive di Ischia; per i 138 comuni del cratere che cercano di ricostruire i loro paesi, nemmeno la sanatoria dei piccoli abusi.

Essere indignati è il minimo”. Così il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci, su quelle che definisce inaccettabili disparità di trattamento introdotte dal Decreto Genova con il quale ad Ischia , il governo consente di intervenire anche in deroga ai vincoli paesaggistici “purché le costruzioni non siano totalmente abusive”, offrendo pure un “contributo fino al 100%” per ricostruire. C’è rabbia nelle parole del primo cittadino di uno dei centri tra i più devastati dal sisma e già dall’agosto 2016. Da due anni lotta contro una  burocrazia che non permette di sanare nemmeno le piccole irregolarità quando, gli si presenta sotto gli occhi il Decreto su Genova che consente all’isola d’Ischia di sanare richieste di condono pendenti fin dagli anni ‘80 ; verranno collegate alla ricostruzione post terremoto del 21 agosto 2017. Edifici abusivi costruiti negli anni ’80 che ,oltre ad essere sanati otterrebbero il completo rimborso da parte dello Stato per la ricostruzione. La sanatoria riguarda gli immobili distrutti o danneggiati dal sisma per i quali è stata presentata istanza di condono alla data di entrata in vigore del decreto legge. “ Più che altro -continua Falcucci-da noi-  alle parole continuano a non seguire  i fatti; continuiamo ad assistere a grandi appelli ed annunci, l’ultimo quello del vice ministro Di Maio le cui dichiarazioni ormai viaggiano sui social; da Accumoli si è detto vicino alle popolazioni dei territori feriti e poi leggiamo sull’art.25 del Decreto speciale sulla ricostruzione n.109 del settembre 2018 che consente ad Ischia una sanatoria degli abusi richiamando alle conformità della legge 47 del 1985, molto più aperta rispetto ai successivi condoni , normati dalle leggi del 1994 e del 2003, le cui disposizioni sono molto più restrittive sia in ordine alle cubature, sia sulla tassativa esclusione dal condono degli immobili realizzati in aree di vincolo paesaggistico o culturale.” Intanto- prosegue il sindaco- credo che tutti con me siano convinti dell’incostituzionalità di questo decreto che in momento di rettifica non potrà passare perché non si possono creare norme da applicare ad una sola realtà. Confermo di essere indignato ed insieme a me lo è la popolazione della montagna; il terremoto vero è qui e noi che siamo pieni di difformità su quello che dobbiamo ricostruire, non possiamo e non potremo fare nulla . Aggiungo che il decreto 109 avrebbe dovuto inserire anche un perimetro perché così ci era stato anticipato che sarebbe stato; poi,  per ragioni di carattere politico espresse in termini di consensi e di voti, anche su questo punto si è soprasseduto e invece abbiamo messo una bella chicca con la sanatoria che fa riferimento alla legge 47 del 1985 che invito tutti a leggere per vedere quanto è diversa dalla sanatoria del 1994 . Cosa aggiungere? La sensazione è che questa politica di oggi , quella di prima e  tutto quello che ci hanno promesso, non trova il modo di dirci cosa dobbiamo fare. L’ho detto anche in altre occasioni : quando andiamo dal medico perché, nostro malgrado siamo colpiti da una malattia il medico con tutte le cautele e tutte le delicatezze del caso ha l’obbligo di dirci qual è la patologia e quale la diagnosi e da lì possiamo comprendere qual è la prognosi Allora, ci dicano che per noi non c’è più nulla da fare.  Che il nostro destino è infausto e che, per via di questioni tecniche, economiche, sociali e quant’altro, i nostri paesi non verranno ricostruiti. Diciamo la verità; non illudiamo perché è un’offesa all’essere umano. Con questo decreto Genova che , anche se deve essere convertito per ora è legge, viene leso per l’ennesima volta il diritto costituzionale di vivere in questa Repubblica e allora bisogna dire che le promesse che sono state fatte dal Capo dello Stato in poi, e che erano priorità nazionale sono solo un assunto. Credo che dopo due anni- conclude Falcucci-  abbiamo il sacrosanto diritto di sapere la verità o di vedere iniziative vere per quello che dobbiamo fare ‘ieri’ e non con quello che dobbiamo fare domani. Purtroppo siamo rimasti all’altro ieri”.

Carla Campetella

 

Quinta e ultima tappa del progetto “Marche un'impresa che riparte” ideato dall’associazione di promozione sociale “Con in faccia un po’ di sole” in collaborazione con Legambiente Marche, allo scopo di promuovere, valorizzare e raccontare il territorio colpito dal sisma. Domenica 7 ottobre a Castelsantangelo sul Nera l’evento conclusivo. Partita il 13 luglio scorso, l’iniziativa ha già fatto tappa a Belforte del Chienti, San Severino Marche, Serrapetrona, Valfornace.

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“ Come appuntamento finale- spiega Lucia Paciaroni- abbiamo scelto il comune di Castelsantangelo sul Nera, uno dei centri dell’entroterra tra i più colpiti dal sisma, attraverso l’organizzazione di un programma molto ricco: la mattina faremo un'escursione con una guida ambientale e, a seguire, ci sarà il pranzo alla Norcineria Alto Nera. Nel pomeriggio, insieme a Barbara Olmai, si darà vita ad una serie di testimonianze che offriranno l’occasione per conoscere un po' di realtà del territorio e numerosi progetti che si occupano delle aree colpite dal sisma. Riteniamo che sia un modo per far rivivere un territorio e, del resto, gli eventi che abbiamo svolto fino a oggi hanno interessato con successo, diverse località della provincia di Macerata. L’intento è quello di far conoscere le persone e ciò che il territorio ha da offrire.

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Da parte nostra- conclude Lucia Paciaroni- c’è soddisfazione per quello che è stato fatto finora e, soprattutto, della partecipazione di tanta gente arrivata da tutta la regione e anche oltre. Domenica scorsa eravamo a Serrapetrona e siamo stati lieti di notare la presenza di molte persone giunte addirittura dalla Puglia, unitesi alle numerose del luogo che non conoscevano realtà a loro molto vicine. La cosa che ci ha colpito è che molti cittadini del posto, sono rimasti stupiti dal constatare che, a 2 anni dal sisma, il territorio ferito presenta ancora una lunga serie di problematiche che pensavano fossero oramai risolte”.

Carla Campetella  

 

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Inaugurata la nuova area commerciale post sisma a Castelsantangelo sul Nera. Ospita quattro esercizi terremotati che hanno chiesto di riprendere l'attività all'interno di strutture provvisorie: due bar (uno con edicola, l'altro con tabacchi), un alimentari e una norcineria. Nell'area sono presenti anche un ambulatorio medico e una farmacia, donati alla comunità dal comune di Porto Gruaro e da un'impresa. 

L'area commerciale ha una superficie di 660 mq. È dislocata sul piazzale "Pietro Piccinini", di fronte allo spazio che ospita le Sae (Soluzioni abitative d'emergenza). L'allestimento ha richiesto un finanziamento regionale di 310mila euro, sostenuto con i fondi Ue. Una forza di volontà che quasi commuove quella dgli abitanti di Castelsantangelo sul Nera; dalle loro parole e dai loro volti, la testimonianza di un amore smisurato per la loro terra. Numerosissime le persone che hanno voluto condividere con la loro presenza, la gioia di una ripartenza. 

castelsa

Al taglio del nastro,  presenti il sindaco Mauro Falcucci, il presidente della Regione Luca Ceriscioli e l'assessore Angelo Sciapichetti. " Per questo martoriato comune, che solo in termini anagrafici, è uno dei più piccoli della regione, ma non lo è sicuramente come patrimonio storico, naturalistico e architettonico- ha esordito Falcucci - oggi è un momento di contentezza. Nostro malgrado, siamo riusciti a riportare in paese le 4 attività che c'erano prima e abbiamo raggiunto il cento per cento". Il primo sentimento di riconoscenza, Falcucci lo ha rivolto a coloro che hanno creduto nella ripartenza, proseguendo col ringraziare  i tecnici comunali e la Regione Marche e, in particolare gli ingegneri Talarico e Orazi, senza dimenticare  il prezioso sostegno e supporto dei volontari di protezione civile, delle forze dell'ordine, dei vigili del fuoco. " Quando si riparte- ha detto - bisogna ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato a potercela fare, compreso il grande cuore di tutte le donazioni che abbiamo ricevuto". All'inaugurazione presente anche il Vespa Club di Fano, città adottiva del sindaco, con il quale sin da subito dopo il sisma si è instaurato un bellissimo sodalizio sfociato in tante iniziative a favore della comunità e, da ultimo, nella donazione di panchine che arredano lo spazio all'aperto dell'area commerciale. " Noi lo abbiamo dimostrato con i fatti che vogliamo rimanere in montagna e, non con le parole -ha continuato Falcucci-; ci auguriamo che anche chi è deputato a tradurlo in norme ci ascolti, perchè noi non siamo affatto felici delle promesse vuote, nè dell'impianto del terremoto e neppure del fatto che tutti ci dicono che abbiamo ragione, ma nessuno traduce in norme. Non siamo contenti perchè in campagna elettorale, tutte le forze politiche, ci hanno fatto promesse e i cittadini hanno il sacrosanto diritto di vederle concretizzate. Tra rimandi a decreti , attesa della Finanziaria, noi siamo stanchi di aspettare; pochi eravamo e pochi siamo quassù sulla montagna ma, più determinati di prima e- ha ribadito- senza nulla togliere agli altri, le misure non possono essere uguali per tutti"

Castelsantangelo 2

Da ultimo il sindaco è tornato a chiedere una certezza normativa per la salvaguardia della montagna con la proposta di "riesumare l'antica legge speciale sulla tutela delle aree montane: Non costa nullabasta riadattarla alle esigenze del 2018 e applicarla, dopodichè potrà nei fatti esservi un aiuto per chi rimane in montagna, una deroga per le scuole, per i servizi sociali, una migliore contribuzione, servizi telematici  e una 'zona franca' vera, per tutta  la montagna italiana.  E' la legge n.97 del 1994 ed è un diritto costituzionale, non una nostra banale richiesta; una legge che prevede che le aree montane siano tutelate insieme all'uomo, che ne costituisce il suo elemento pregnante e che in montagna, dalle Alpi a Reggio Calabria, è in via di estinzione.  Per carenza di decreti legislativi attuativi di quella legge di ben 24 anni fa,abbiamo chiuso ospedali, dobbiamo chiedere deroghe per tenere aperte le scuole. Non è questo un Paese che rispetta e attua la Costituzione. La montagna è un valore inestimabile, fatto da 10 milioni di cittadini che soffrono tutti i giorni".  Tra le misure di cui il sindaco ha chiesto vengano quanto prima prese in esame, l'ordinanza per i dissesti idrogeologic che deve essere licenziata dalla Corte dei Contii e i decreti per conferire gli incarichi per i Piani Attuativi e rendere possibili percorsi concertati, per eventuali modifiche, con i cittadini. "Noi non demordiamo e i nostri diritti li pretendiamo".

Nel suo intervento, il presidente Ceriscioli ha riferito dell'incontro con il vicepremier Di Maio, giunto a Fabriano per l'inaugurazione della prima scuola pubblica . " Ho colto in lui l'atteggiamento giusto di chi vuol capire e conoscere la realtà. Tra le cose che ho voluto evidenziargli, una costante attenzione a semplificare e il discorso delle 'zone franche". Immaginate- ha detto il presidente- se per queste 4 attività che oggi ripartono, alle quali va il nostro plauso per il coraggio e la determinazione che ci hanno messo, che tipo di economia si potrebbe generare se come a Livigno non dovessero pagare l'Iva. Sarebbe una misura giusta, perchè poter avere una spinta del genere per 10 o 15 anni, aiuterebbe tutta l'area. Chiaro che se la misura la pensassimo per 87 comuni, il MEF non ce l' accorderebbe mai ma, applicata a un numero di attività limitate concentrate nei piccoli comuni montani, allo Stato non costerebbe nulla e, per il territorio più duramente colpito, potrebbe significare tanto. Noi dalla pazienza e dalla caparbietà del popolo marchigiano, ogni volta siamo tornati con qualche richiesta in meno in quanto, goccia a goccia, vengono accolte. Sarebbe stato meglio fossero state accolte prima, ma, la cosa bella che ha detto il vicepremier, è l'intenzione di ascoltare i territori. Ci auguriamo che ciò avvenga veramente perchè chi sta in prima linea tutti i giorni, può raccontare quello che serve per superare le difficoltà e per riuscire a portare  fino in fondo questo percorso. noi spesso ci facciamo portavoce di quello che ci prospettano i sindaci e le persone  Ma siamo fiduciosi perchè tante cose che ieri sembravano impossibili, sono state fatte. E' vero comunque che non dobbiamo tornare indietro: sarà molto importante confermare le 700 persone che oggi lavorano per il sisma e che, secondo le norme attuali, il 31 dicembre prossimo dovrebbero tornare a casa e, dopo che hanno imparato il loro lavoro per due anni, sarebbe davvero assurdo. Secondo punto importante,- ha concluso Cerescioli-  noi continueremo a lavorare per l'altra parte del bicchiere;oggi siamo qui a condividere la gioia per la ripartenza delle attività commerciali ma,  quello che ci auguriamo, è di poter tornare qui ad inaugurare la prima casa della ricostruzione. Un passo dopo l'altro, arriveremo fino in fondo: è questa la nostra convinzione. Grazie per la pazienza che avete avuto fino ad oggi; sappiamo purtroppo che andare avanti è complicato, ma lo faremo sempre con lo spirito giusto di chi vuol collaborare, lavorare insieme e,raggiungere sempre nuovi traguardi".  

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Nella foto sotto i premiati del Torneo di solidarietà " Scacco al terremoto"

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 Nella foto sotto l'inaugurazione della Norcineria Alto Nera

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Con le ultime scene girate nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, si sono chiuse le riprese del docufilm “La Vulnerabilità della Bellezza”, del documentarista Manuele Mandolesi, presidente dell’Associazione “Respiro Produzioni”. Il “Camper della bellezza” ha attraversato i comuni di Ussita, Visso e Arquata del Tronto dove vivono i protagonisti del documentario, per raccontare la loro nuova quotidianità, quella vissuta dopo i terremoti. Le telecamere per più di dodici mesi hanno seguito i momenti più significativi delle vite di Michela e Sara e delle loro famiglie e quelli dei giovani ragazzi dell’associazione “Chiedi alla polvere/Ask the Dust”. Tutti loro e le comunità dove risiedono, sono i protagonisti del film. Ora il progetto si prepara a vivere nuove e impegnative fasi come il montaggio, la composizione, l’esecuzione e la registrazione della colonna sonora e tutte le azioni di promozione che consentiranno al film di essere distribuito tra tv e sale cinematografiche. Per realizzare tutto questo la “Respiro Produzioni” promuove una raccolta fondi, un crowdfunding che ha preso il via dalla piattaforma “Produzioni dal basso” (questo è lo shortlink della campagna crowdfunding http://sostieni.link/18549 iniziata il 16 luglio, proseguirà altri 44 giorni). Si potrà contribuire versando dai 10 euro fino a cifre più importanti. Per ogni donazione sono previste “ricompense”: dai ringraziamenti sulla pagina social, alle magliette e DVD del film, a tipicità come caciotta, guanciale, ciauscolo, frutto delle produzioni locali. Immancabile l’assaggio di Varnelli…previste anche visite nelle aziende agricole con degustazioni. I sostenitori che doneranno cifre più rilevanti, verranno ringraziati anche nei titoli di coda del docufilm e potranno trascorrere un week end nelle Marche, alla scoperta delle bellezze naturalistiche e delle tradizioni dei suoi abitati. Questa campagna di crowdfunding ha dunque più di un valore: permette ai cittadini di concorrere alle spese del docufilm sostenendo gli obiettivi che si prefigge; promuove le aziende agricole e produttive dei territori maggiormente coinvolti dal sisma; contribuisce alla conoscenza del territorio.

Partecipare esprimendo la propria solidarietà al progetto e farlo in periodi come questi dove l’eco mediatica si è ormai spenta, rappresenta un sostegno tangibile e importante al progetto, ai luoghi e alle persone che lì vogliono continuare a vivere e lavorare. Mentre prosegue l’impegno del gruppo di professionisti coinvolti nel docufilm, degli Enti che hanno dato il loro patrocinio gratuito, di Neri Marcorè che presterà la sua voce alle immagini di bellezza, delle aziende che hanno contribuito alle riprese, ora c’è bisogno del sostegno della società civile, quella che crede che la ricostruzione delle comunità ferite, debba andare di pari passo alla ricostruzione delle case, delle economie e di un territorio che ha necessità di vedere un futuro.

Enti che hanno concesso il patrocinio gratuito: Anci Marche, Comune di Arquata del Tronto Comune di Ussita Comune di Visso

Aziende sostenitrici Faber, XL Extralight, Electri, Nerea.

sito web: www.respiroproduzioni.it

“Noi vogliamo e pretendiamo di rimanere in montagna. È un nostro diritto sancito dalla Costituzione e vogliamo esercitarlo fino in fondo”. Con queste parole il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, ha concluso il suo discorso prima di consegnare le ultime 40 soluzioni abitative emergenziali. Con la mattinata di oggi, è stata ultimata la consegna delle 63 casette che il Comune aveva richiesto, per le frazioni di Gualdo e Nocria e per il capoluogo.

Sono quindi 62 i nuclei familiari che tornano ad abitare Castelsantangelo, 125 persone, che si vanno ad aggiungere alle 15 le cui abitazioni non hanno subito danni dal terremoto.

Alla cerimonia hanno preso parte, insieme al sindaco Falcucci, l’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro, il presidente della Regione Luca Ceriscioli, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, il Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, il presidente della Provincia Antonio Pettinari e il presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini Oliviero Olivieri.

Dopo il taglio del nastro per l’area Sae, sono stati inaugurati anche un prefabbricato adibito ad ambulatorio medico, donato dalla Prefabbricati Ferrocostruzioni, dalla città di Portogruaro, dal comitato festeggiamenti Marina di Lugugnana e dall’associazione Proloco Portogruaro; e anche una struttura polivalente nei pressi delle casette di 110 metri quadri, donata dall’associazione Solidarietà Vigolana, dall’amministrazione comunale di Altopiano della Vigolana e da quella di Revò, dalla Proloco di Revò e dalla Cavit Trento.

 

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Presenti anche tante altre delegazioni di amministrazioni e associazioni che sono state vicine al Comune di Castesantangelo negli ultimi 19 mesi.

“Grazie per la vostra pazienza - ha esordito così il sindaco, rivolgendosi ai suoi cittadini -. Le istituzioni hanno il dovere di scusarsi per i ritardi, perché altre parole non ci sono. Oggi è una giornata importante, non può essere di festa perché di festa lo sarà quando vedremo le gru e le case verranno ricostruite. Però è una giornata importante - ha ribadito - perché ritorniamo tutti qui. Troppo pochi, lo sapevamo, eravamo pochi prima e il terremoto ci ha fatto perdere altre persone”. L’area in cui sono state edificate le Sae non era delle più semplici da lavorare, ma con il lavoro delle maestranze, è stato possibile alzarla e metterla in sicurezza dal rischio idraulico. Sono presenti anche tutti i servizi minimi, nella piazza Piccinini “ed anche una bella struttura donata dall’associazione Solidarietà Vigolana che sarà un punto di aggregazione, un luogo dove raccontarci. Noi vogliamo rimanere in montagna, lo pretendiamo, la Costituzione ce ne dà il diritto e vogliamo esercitarlo fino in fondo. Qualsiasi ombra, noi la fermeremo. C’è lavoro e cercheremo di portare altra occupazione - ha concluso - quella che basta per avere un territorio antropizzato. È la montagna italiana che va salvata”. 

Un momento particolare anche per il vescovo Brugnaro che, al termine della cerimonia di consegna degli attestati a tutte le istituzioni e associazioni che sono state vicine al Comune, ha voluto sottolineare l’importanza della solidarietà e della fratellanza: “Ciò che il terremoto ha rovinato sono le case, le chiese e quant’altro. Questo ha messo un po’ in crisi anche le nostre capacità relazionali nel senso della giustizia, della condivisione e della paura. Nella ricerca della propria casa, della propria sicurezza, il Signore ci permette di crescere anche attraverso l’esperienza negativa del terremoto. Crescita non è solo la socialità ma l’anima più grande che prevede anche la nostra Costituzione, ovvero la solidarietà tra cittadini, e la fraternità. Se ora abbiamo avuto le casette, bisogna che si arrivi anche a ricostituire i paesi, che ci appartengono. E in quanto ci appartengono, è dovere di tutti restituirli nella loro pienezza”.

 

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Da parte sua, il presidente Ceriscioli ha ribadito l’impegno della Regione per far sì che si semplifichino alcune leggi, in particolare quelle riferite ai vincoli paesaggistici, e sottolineato l’importanza di realizzare le aree Sae il più possibile vicine ai territori di appartanenza: “Procedendo con la ricostruzione abbiamo visto quali sono i nodi, di carattere paesaggistico. In questo territorio sono stati fatti piccoli abusi - ha spiegato - che le persone non sapevano nemmeno di fare, senza speculazione. Sono piccole cose. Andrebbe dato un premio a chi vive in questi territori, lo dico sempre, figuriamoci se i vincoli paesaggistici possono essere un problema. In ogni passaggio di legge noi abbiamo proposto la semplificazione di questi aspetti. È cambiato il Parlamento, speriamo ci sia una sensibilità adeguata perché significherebbe accelerare molte procedure di ricostruzione. Sulla questione casette - ha poi detto - fin ora sono state realizzate nei luoghi più vicini ai punti di origine, magari sacrificando la semplicità dell’intervento a favore di una vicinanza maggiore alla terra. Una scelta pagata in termini di tempo, di immagine della Regione se vogliamo e di polemiche, che però corrisponde ad un desiderio di profondo di lasciare le persone nei loro territori d’origine”.
g.g.

 

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Sono trascorsi ormai 7 mesi dalla sera del 26 ottobre quando a Castelsantangelo sul Nera si è tenuto l'ultimo consiglio comunale nella sede istituzionale del municipio, al termine del quale la prima delle violente scosse di terremoto ha totalmente cambiato la vita del piccolo centro dell'Alto Nera e, dal successivo 30 ottobre, di tutto il territorio maceratese. "Siamo piombati purtroppo in un tunnel senza uscita – dichiara un amareggiato, ma non rassegnato sindaco Mauro Falcucci – Come sindaci abbiamo fatto a chi di dovere tutte le nostre osservazioni. Pensavamo che nel tempo qualcuno adattasse la macchina del post terremoto alle esigenze che si sono create dopo questo catastrofico sisma. Nel nostro comune non abbiamo più nulla in piedi e non è rimasto nessun cittadino, ad eccezione di 5 allevatori e qualche persona che, per esigenze di lavoro, dorme in camper o roulotte. Qusta è la situazione dal 24 agosto, perchè anche quel terremoto ci ha toccati da vicino. Siamo stati dimenticati dal decreto Padoan, nel quale non era presente nessun comune della provincia di Macerata. Successivamente, dopo un incontro ad Arquata con Errani e Curcio, Castelsantangelo fu equiparato ai comuni del cratere, pur non essendo all'interno, a motivo dei danni oggettivamente subiti. All'epoca identificammo in 11 casette il nostro necessario fabbisogno. Poi le scosse di ottobre hanno distrutto tutto, vanificando il lavoro fatto fino a quel momento e costringendoci a ricominciare tutto daccapo. Dopo un evento, che per i suoi effetti distruttivi è paragonabile soltanto alla seconda guerra mondiale, speravamo che la strategia cambiasse e fossero emanate norme straordinarie. Abbiamo l'urgenza che sul terremoto si intervenga per tutti con eguale tempistica, anche se con risposte diversificate. Purtroppo, invece, sono stati fatti più decreti che opere concrete e constatiamo con amarezza che siamo stati dimenticati. Sembriamo tutti dei Don Chisciotte. Tutti ci dicono che abbiamo ragione, ma nella sostanza non cambia nulla. E ogni giorno che passa la nostra popolazione sta perdendo qualsiasi stimolo di vita e di speranza. Quando un sistema non funziona significa che bisogna apportare delle modifiche, altrimenti perdura una situazione che può essere letta in tante ottiche. Non ultima quella della desertificazione alla quale ci opporremo fino a quando qualcuno avrà la voglia di urlare. Ci dicono di aspettare la ricostruzione, ma questa necessita di precise risposte politiche che aspettiamo".

Il sindaco di Ussita Rinaldi si è dimesso, il sindaco di Visso Pazzaglini, per protesta, ha invitato a montare le tende davanti al Palazzo della Regione per passare le notti. Il sindaco Falcucci?

"L'età, purtroppo, non mi consente di dormire in tenda come il collega Pazzaglini. Si tratta di gesti che stanno a significare soltanto che vogliamo con tenacia ricostruire il nostro territorio. Purtroppo, come ho detto prima stiamo andando contro i mulini a vento. A questo punto confido che si comprenda il disagio di queste popolazioni e si intervenga normativamente nella maniera giusta. Altrimenti c'è il rischio che qualche mossa eclatante possa essere fatta da parte chi viene portato all'esasperazione".

 

Durante una perlustrazione nei pressi di Castelluccio di Norcia, per soccorrere alcuni allevatori, i Forestali del CTA di Visso

(MC) e del Comando Stazione di Montefortino (MC) hanno raggiunto Forca di Gualdo nel Comune di Castelsantangelo sul

Nera (MC) dove è presente la piccola chiesa di Madonna della Cona definitivamente danneggiata dall’ultimo terremoto

del 30 ottobre

La chiesetta, costruita nel XVII secolo, si trova a circa 1550 m. s.l.m. sul valico che unisce Castelsantangelo sul Nera a

Castelluccio di Norcia, strada un tempo percorsa dai numerosissimi turisti che dal versante adriatico si recavano a visitare

Castelluccio di Norcia con le sue famose fioriture, ora gravemente compromessa dal sisma.

La tradizione vuole che la costruzione della piccola chiesetta sia riferita alla vittoria di Visso nella battaglia contro Norcia

nel 1522 che segnò la conquista del piano, detto perduto, a ridosso di Castelluccio.

Ogni prima domenica di luglio vi si tiene una festa di ringraziamento molto sentita dalle popolazioni di Castelluccio e di

Castelsantangelo sul Nera che una volta segnava la fine della transumanza.

A seguito del terremoto è caduto il tetto della chiesa lasciando miracolosamente intatta la parte alta dell’altare con la

piccola statua della Madonna con il corpo del cristo crocifisso. 

Sentite le Autorità comunali e al fine di evitare ulteriori danni o sottrazioni illecite, gli uomini del Corpo Forestale dello

Stato hanno provveduto al recupero della statua, trasportandola con le dovute cautele a valle, dove è stata consegnata al

Comune di Castelsantangelo sul Nera.

Il luogo come tutta l’area di Castelluccio è raggiungibile, con difficoltà, solo con mezzi fuoristrada in quanto tutte le strade

principali di accesso sono interrotte a seguito di frane, caduta massi e smottamenti causati dalla scossa di terremoto del

30 ottobre scorso.

A pochi giorni dalla sua apertura la Supestrada 77 Valdichienti sta indubbiamente incontrando il favore dei tanti che ne usufruiscono. Addirittura traffico da bollino rosso nel primo fine settimana successivo all'inaugurazione per i moltissimi vacanzieri che dall'Umbria hanno raggiunto il litorale di Civitanova Marche. Non è mancato, però, neppure chi ha mosso le prime critiche, peraltro giustificate, per quanto riguarda mancanze relative alla segnaletica. E' il caso del sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci, che ha inviato la seguente nota.

"Percorrevo la SS77 appena inaugurata e, finalmente, con soddisfazione proseguivo verso Muccia.

Arrivato all’uscita di Muccia leggevo il cartello delle indicazioni e non vedevo: Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Pieve Torina, Monte Cavallo, Castelsantangelo sul Nera, Valnerina e forse altro …..

Mi dicono, però, che le indicazioni per la Valnerina sono riportate all’uscita per Colfiorito!

La Valnerina è la valle del Fiume Nera, che nasce a Castelsantangelo sul Nera, attraversa la zona montuosa dell’Umbria per poi raggiungere Terni e sfociare nel Tevere presso Orte.

Sicuramente chi ha predisposto la cartellonistica della toponomastica e chi ha approvato la stessa, era sicuro che noi, seppur piccolo comune montano, fossimo molto lontani o in Umbria o in Abruzzo! Valuteremo seriamente se sarà il caso di chiedere di ritornare in Umbria come prima dell’unità d’Italia!

Ho già telefonato al dott. Perosino, presidente della Quadrilatero, rappresentando disappunto e sconcerto per il disservizio e chiedendo un’immediata integrazione anche perché tale disguido procura un danno economico alle nostre attività produttive, al turismo, agli amanti della Natura e a tutti coloro che vogliono visitare il cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Dispiace molto altresì constatare che la Provincia e suoi organi tecnici, che hanno avuto il privilegio di percorrere in anteprima più volte la citata arteria, come dichiarato sulla stampa locale, non si siano accorti che tale disservizio contribuisce a penalizzare l’intero territorio montano".

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