Confermati i licenziamenti per i lavoratori della Cementir Sacci di Castelraimondo. E’ l’esito dell’incontro che i rappresentanti sindacali hanno avuto con l’azienda al termine dell’assemblea dei lavoratori. L'azienda ha dunque dato notizia della conferma dei 71 licenziamenti, dopo il mancato accordo della scorsa settimana in Regione. Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil, valuteranno la possibilità di impugnare i provvedimenti di licenziamento, che sono stati rifiutati dai lavoratori.
“ Stiamo valutando insieme ai nostri legali se ci sono le condizioni per contestare e impugnare i licenziamenti”- dichiara Massimo Giacchetti segretario generale Filca Cisl Marche –“Siamo di fronte ad un atto di arroganza di un'azienda che non ha ascoltato nessuna delle ragioni del sindacato e dei lavoratori, inoltre, dal punto di vista dei rapporti con la Regione con le istituzioni e con la Provincia, vigileremo affinché la regione tenga fede a quanto dichiarato e cioè che nel caso di dismissione dell'attività e di licenziamento dei lavoratori- prosegue Giacchetti- l'azienda è obbligata ad avviare la bonifica prevista dell'autorizzazione ambientale, rilasciata dalla Regione. Altro aspetto importante è che vigileremo sulla Provincia perché l’azienda ha richiesto di poter utilizzare la cava del sito di Castelraimondo e, una delle condizioni per utilizzare la cava, è la capacità produttiva dell'azienda, quindi, la presenza di lavoratori in quel sito. Per noi, è un po' una contraddizione – afferma il segretario Filca Cisl-: da una parte si licenziano lavoratori e si racconta alla Regione che non c'è l’intenzione di riprendere l'attività produttiva a Castelraimondo ma, contemporaneamente, si chiede alla Provincia di poter utilizzare la cava. Su queste contraddizioni noi vigileremo e faremo in modo che gli enti preposti, facciano la loro parte verso la Cementir