Gli scarti della vendemmia non dovranno più essere interrati, ma potranno essere semplicemente sparsi nei campi. Arriva, così, un aiuto importante per i viticoltori, soprattutto alla luce dei rincari del gasolio che stanno segnando l’ultimo periodo.
E’ questo il risultato delle istanze degli agricoltori e del pressing di Coldiretti Marche, che ha portato la Regione a modificare una norma di legge con conseguentemente adeguamento alla legislazione nazionale.
Così, mentre una parte dei sottoprodotti della vinificazione, come fecce e vinacce, viene impiegata per usi alternativi (il più comune è la distillazione per ottenere grappa ma non mancano utilizzi in campo farmaceutico e cosmetico) il resto può rappresentare un‘ottima riserva di sostanze nutrienti per il terreno purché correttamente distribuita. Questa eccedenza finora veniva sparsa nei campi e, successivamente, interrata. Un’operazione in più per i viticoltori con un aggravio di spese e non poche difficoltà per le aziende vitivinicole biologiche che utilizzano la tecnica dell’inerbimento tra i filari.
"Le istanze degli agricoltori che abbiamo raccolto si sono tramutate in proposta e la Regione è stata veloce nel capire e concretizzare – spiega il direttore di Coldiretti Marche Alberto Frau - Tempi stretti ancor più apprezzabili se pensiamo che siamo in piena vendemmia e quindi di fronte a una problematica di estrema attualità”.
E’ questo il risultato delle istanze degli agricoltori e del pressing di Coldiretti Marche, che ha portato la Regione a modificare una norma di legge con conseguentemente adeguamento alla legislazione nazionale.
Così, mentre una parte dei sottoprodotti della vinificazione, come fecce e vinacce, viene impiegata per usi alternativi (il più comune è la distillazione per ottenere grappa ma non mancano utilizzi in campo farmaceutico e cosmetico) il resto può rappresentare un‘ottima riserva di sostanze nutrienti per il terreno purché correttamente distribuita. Questa eccedenza finora veniva sparsa nei campi e, successivamente, interrata. Un’operazione in più per i viticoltori con un aggravio di spese e non poche difficoltà per le aziende vitivinicole biologiche che utilizzano la tecnica dell’inerbimento tra i filari.
"Le istanze degli agricoltori che abbiamo raccolto si sono tramutate in proposta e la Regione è stata veloce nel capire e concretizzare – spiega il direttore di Coldiretti Marche Alberto Frau - Tempi stretti ancor più apprezzabili se pensiamo che siamo in piena vendemmia e quindi di fronte a una problematica di estrema attualità”.
f.u.