Un terremoto nel terremoto? Di certo, la “zona rossa” generalizzzata si abbatte come una scure sulle speranze di ripresa delle comunità terremotate. Le misure che riguardano l'emergenza del coronavirus vengono ovunque applicate e anche l’invito a restare a casa sembra essere rispettato, ma nelle zone colpite dal sisma la preoccupazione più forte è che si allontanino sempre di più le prospettive di ripresa.  
 Una nuova dura prova per sindaci, rappresentanti di istituzioni, e imprenditori che oltre alle energie, sin dall'immediato dopo sisma hanno messo in campo anche risorse importanti per cercare di riemergere dai 4 anni che attendono l'avvio della ricostruzione.  E la decione di riconvertire l'ospedale di Camerino a struttura riservata ai pazienti affetti da coronavirus, ha portato con sè nuove preoccupazioni, accentuando il disorientamento delle comunità. 
In prima linea nel fronteggiare con caparbietà la nuova emergenza,  è l'Università di Camerino che con lo slogan “Unicam sta con te, ma tu stai a casa
sintetizza la campagna di formazione e informazione in atto, sottolineando ancora una volta il lavoro che l’ateneo mette in campo per garantire agli studenti lezioni, esami, lauree in videoconferenza, invitandoli nel contempo a comportamenti responsabili e al rispetto delle regole. Pronta la reazione su tutti i fronti da parte della prima industria dell'entroterra, chiamata come tutti a tenere testa ad una criticità che tuttavia, rischia di annebbiare gli sforzi e le iniziative coraggiose intraprese nel corso degli ultimi e difficilissimi anni.

“ Non ci voleva- afferma il rettore di Unicam Claudio Pettinari- ’Non ci voleva, perché sono passati poco più di 3 anni da un qualcosa che ha già cambiato profondamente le nostre vite. Eravamo proprio nel momento più importante per cercare di rilanciare al meglio il nostro Ateneo, chiudendo un percorso di attivazione di nuovi corsi, completando la costruzione di nuove strutture, mettendo a disposizione servizi di qualità ai nostri studenti e di nuovo ci troviamo a dover fronteggiare un duro colpo. Ne subiamo noi, ne subisce l’intera comunità nazionale ed è un colpo che avrà probabilmente delle conseguenze gravi sull'economia nel nostro Paese. Come ateneo - continua il rettore - siamo stati abbastanza pronti a reagire, proprio perché venivamo dall’esperienza del sisma, pertanto siamo stati in grado di ripartire subito con riunioni, lezioni telematiche ed esami, addirittura li stiamo conducendo per via telematica. Posso dire che solo fra ieri mattina e il pomeriggio precedente, abbiamo avuto più di 570 sessioni  con oltre 3500 studenti collegati. Si pensi che ad una sessione chat che abbiamo fatto con con gli studenti per informarli della situazione, hanno partecipato globalmente 476 studenti collegati in diretta con rettore e prorettore. Tutte le nostre attività stanno continuando, chiaramente per quel che possono, attraverso le modalità telematiche; i nostri uffici sono tutti al lavoro  e ci tengo a ringraziare l'intero personale tecnico-amministrativo e in primis il personale docente per l'incredibile sforzo che sta facendo. Abbiamo messo in atto alcune strategie quali quelle dello Smart Working, del lavoro agile da casa, affinchè possa essere efficace ai fini della produttività dell'Ateneo che non vogliamo assolutamente far diminuire.
I nostri cantieri stanno andando avanti- prosegue Pettinari-; siamo un po' preoccupati per le forniture di materiali che risentono dì produzioni che non sono del nostro territorio, ma comunque stiamo andando avanti e contiamo di mantenere quelle che erano le programmazioni che avevamo definito qualche mese fa.
Sono quei cantieri che quando li guardiamo ci danno la speranza in un futuro migliore. E ci teniamo molto alla salvaguardia della salute della nostra popolazione studentesca: abbiamo tanti studenti internazionali che purtroppo quando arrivano non hanno la possibilità di usufruire di un medico generale di famiglia e che molto spesso utilizzavano le strutture sanitarie di eccellenza presenti sul territorio, ed è chiaro che la creazione dell'ospedale Covid a Camerino ha cambiato le carte in tavola. Continuiamo comunque ad essere una popolazione fragile che risentirà sicuramente in maniera forte di questa decisione che io spero vivamente sia stata ben valutata, ben vagliata e ben considerata e che alla fine, quella che la Regione ha presa, sia stata la decisione migliore perché se così non fosse, allora sarei davvero molto molto preoccupato. Da parte mia- precisa il rettore- auspico che quanto prima si salvino vite e si ritorni alla normalità. Auspico che si possa riavere quella struttura ospedaliera a pieno regime; ne abbiamo bisogno come Ateneo, ne abbiamo bisogno sia per promuoverci sia per garantire la sanità e la salute di tutti i nostri studenti e di tutti gli abitanti. E dato che è stato scelto il presidio sanitario di Camerino, perchè è stato detto che quella struttura era l'unica idonea, spero che vi sia un rafforzamento di quella struttura: se quella è l'unica struttura idonea, è su quella che domani si deve puntare per garantire a questo territorio un servizio di qualità, altrimenti, se come  qualcun altro paventa lo hanno considerato un luogo dove semplicemente appoggiare per il momento dei malati gravi, allora le preoccupazioni e le nostre attenzioni saranno chiaramente forti. Noi dobbiamo far rinascere questo territorio: c’è necessità di portarci lavoro, di prospettare sviluppo e garanzie per il futuro dei nostri ragazzi, di portarci nuove attività e nuove giovani famiglie e, le giovani famiglie arriveranno esclusivamente se tutti i servizi saranno loro garantiti".

Parole quelle del rettore dell'Università di Camerino che fanno capire quante nubi nuove si addensino su un vasto territorio già profondamente ferito. Il tempo sospeso sembra allungarsi e c'è il rischio che cadano i timidissimi appigli di speranza ai quali le popolazioni si sono aggrappate per sfuggire al virus della disperazione. E la percezione dei timori e del disorientamento, non può che essere più sensibile in chi ha dalla sua, una responsabilità su un numero elevatissimo di persone. Lo stesso rettore  Claudio Pettinari, fa notare che su decisioni dalle notevoli ricadute, sarebbe auspicabile un maggiore coinvolgimento e una maggiore preventiva consultazione

"Lo dico da tempo-  sottolinea il rettore Pettinari- In tutta la società, dalla politica alla comunità stessa, trovo con troppa frequenza il non ascolto. Nella mia persona non c'è un ente territoriale,  ma in questo momento sono un soggetto che, tra studenti dei corsi di laurea e studenti del PF24, master e dottorandi, eroga servizi a circa 9500 persone e dà lavoro a circa 1500 persone. Credo pertanto di avere la dignità e le dimensioni di qualche grande comune di questo territorio, eppure accade molto spesso che io non venga chiamato a deciderne le sorti. Le persone non si rendono conto di quanto sia importante una struttura come l'Università di Camerino e di quanto sia fondamentale fare gruppo ed essere coesi.  Bisogna assolutamente capire che noi che siamo qua e lo facciamo anche per una missione che sentiamo dentro perché avremmo potuto tranquillamente svolgere altri lavori, ed è giusto che sulle decisioni pubbliche d'impatto, veniamo contattati per avere da noi qualche indicazione qualche suggerimento qualche consiglio che con i nostri tecnici, credo che spesso siamo stati in grado di fornire al meglio”.
c.c.

A Camerino, non si spegne l’eco della domenica di sconvolgimento a causa della decisone  piovuta come un fulmine a ciel sereno della riconversione dell'ospedale locale  per riservarlo ai soli pazienti contagiati da Coronavirus, come punto di riferimento della provincia di Macerata. E’ di ieri la redazione e firma del documento congiunto da parte di maggioranza e minoranza che, oltre a chiedere un incontro, formula determinate richieste al presidente del Consiglio, al Commissario per l’emergenza e al Presidente della Regione Marche. Sante Elisei, presidente della Fondazione Casa Amica che gestisce la casa di Riposo di Camerino è tra coloro che domenica pomeriggio hanno fatto sentire voce forte in occasione della convocazione d’urgenza voluta dal sindaco Sborgia per riunire l’intero Consiglio comunale e tutti i sindaci dell’entroterra davanti ai rappresentanti della regione e alle autorità sanitarie delle Marche. 
Sono profondamente preoccupato - dichiara Elisei- Lo sono innanzitutto per gli ospiti di Casa Amica, visto che passo per passo stiamo eseguendo tutte le direttive del governo aggiornandole quotidianamente con tutte le difficoltà che ne conseguono. Abbiamo inserito tutti i dispositivi di prevenzione, sia per il personale che lavora all'interno della casa riposo, sia per i visitatori e rinnoviamo le modalità di ingresso ormai quasi quotidianamente dato che i decreti sono quasi giornalieri.  Siamo ben coscienti che in una situazione delicata come l'attuale- prosegue Elisei- sia necessario l'impegno di tutti e lo stiamo facendo. Quello che disapprovo fortemente è l'atteggiamento che ha avuto la Regione che, altro non è che un atto di prepotenza nei confronti di noi tutti. Non posso che definirlo tale - continua Elisei- perchè la decisione che riguarda il nostro ospedale non è un atto conseguente ad un momento di confronto o ad un ragionamento  fatto con le autorità locali. Solo un atto di prepotenza che è stato presentato alla popolazione e all'amministrazione comunale quando era già fatto e compiuto e quando i pazienti erano già in viaggio verso altri ospedali. Un atteggiamento dunque arrogante che va a colpire un territorio che di tutto aveva bisogno meno che di una imposizione come questa.  E in tutta semplicità - spiega Elisei- ci tengo a dire che di fronte alla prepotenza non ci può essere la comprensione. 

Non è questione di egoismo, mancanza di accoglienza,  o campanilismo:  se tu fai un atto di prepotenza non puoi ricevere in cambio la comprensione, perchè scatta il bisogno di proteggersi, di reagire e contrastare qualcosa di profondamente ingiusto e poco democratico. Dovessi mettermi nei pani dell'ammnistrazione locale, sicuramente constaterei di non avere dalla mia parte gli strumenti necessari  per poter cambiare nell'immediato questo tipo di percorso.  La proposta che io ho fatto all'amministrazione e che faccio a tutti coloro che siano in grado di incidere e che abbiano più potere di me, è quella di formulare un accordo molto chiaro e molto preciso. 

Noi -conclude Elisei-  non abbiamo bisogno di promesse. Sono oltre tre anni e mezzo  che tutto ci promettono e niente ci danno. Con le promesse dunque non ci facciamo nulla, né con le delibere  e neppure con i Decreti regionali, che forse potremmo utilizzare unicamente per accenderci il fuoco durante l'inverno. A noi serve una  certezza. E la certezza è che siccome in questi anni in tutta la regione Marche sono stati chiusi oltre 11 presidi ospedalieri, da domani questi presidi che sono vuoti vengano attrezzati e non appena sarà pronto il primo, altra certezza deve essere che l'ospedale di Camerino venga ripristinato. Questo territorio massacrato dal terremoto ha bisogno di un ospedale. Questo è quello che personalmente propongo e che spero trovi accoglimento". 
C.C.
Un documento congiunto stilato dall'intero Consiglio comunale di Camerino. E' la risposta alla decisione della Regione Marche di convertire il presidio ospedaliero per far fronte al'emergenza Coronavirus. Lo hanno redatto e sottoscritto di comune accordo maggioranza e minoranza; sarà trasmesso al Presidente del  Consiglio Giuseppe Conte, al Commissario straordinario per l'emergenza Angelo Borrelli, al Presidente della Regione Luca Ceriscioli e per conoscenza anche alla Prefettura di Macerata, chiedendo  l'adozione di una serie di misure per salvaguardare il diritto all'assistenza sanitaria della popolazione residente nell'intero entroterra montano che deve poter far fronte alle contingenze ordinarie riguardanti la sfera della salute delle persone.

Chiesti l'installazione immediata di un ospedale da Campo con presidio di Pronto soccorso per le esigenze della popolazione dell'intero territorio montano non contagiato per il quale è stato individuato ed è già pronta l'area degli impianti sportivi in loc. Le Calvie ; lo spostamento di altre strutture immediatamente disponibili sul territorio comunale e individuate dall'ammnistrazione, nonchè di tutti i presidi ambulatoriali ed ammnistrativi. Si richiede anche di garantire misure economiche volte al sostegno di tutte le atitvità produttive e professionali e dei lavoratori dipendenti ricompresi all'interno del territorio montano di cui l'ospedale è punto di riferimento. 
Altro punto quello concernente l'implementare il trasporto pubblico locale con servizi straordinari, al fine di garantire il giusto collegamento di tutta l'area montana.  Nello stesso documento è stato chiesto un incontro al fine di affrontare tutte le problematiche sollevate, affinchè possano essere individuate tutte le soluzioni più idonee
IMG 20200309 181243
I contenuti sono stati illustrati  nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta all'esterno della sede del Contram, presieduta dal sindaco Sandro Sborgia, presenti assessori e consiglieri del gruppo di maggioranza e minoranza. Esprimendo disapprovazione alla decisione imposta dall'ente regionale, entrambi i gruppi hanno esternato che pur disponibilissimi ad un'azione di solidarietà in un frangente così delicato, non può venir meno l'attenzione alle problematiche che riguardano la sanità cittadina, universitaria e di tutto il circondario. 

"Un momento di emergenza nazionale che dobbiamo affrontare tutti insieme - le parole del sindaco Sborgia - La decisione della regione comporta che l'ospedale di Camerino è ospedale di riferimento per la cura del Covid 19 per cui è interdetto per tutti gli altri servizi ad eccezione del pronto Soccorso. Una decisione presa nel pomeriggio di domenica della quale ho informato tutti i consiglieri e i sindaci del territorio. una decisione che sarà durissima per l'intero territorio già provato dal terremoto. Abbiamo cercato di spiegare al Governatore Ceriscioli, che ho incontrato insieme all'arcivescovo Massara, le ragioni per le quali non potevamo sottacere le ragioni che ci vedevano contrari a questa decisione per le esigenze del territorio e le difficoltà di questa repentina riconversione. Non possiamo tacere neppure le ripercussioni che la decisione avrà sulla città e anche sull'Università,unico motore al momento per Camerino. Il presidente della regione ha risposto che la politica non poteva che accogliere quanto deciso dalle autorità tecnico-sanitarie". 


" In questo momento storico della città e della nazione - ha detto il Capogruppo di Radici al futuro Gianluca Pasqui- il nostro gruppo non si sente affatto nè di opposizione, nè di minoranza. Lo dimostra la presenza qui senza strumentalizzazione politica ma solo a fianco di chi si trova in un momento difficilissimo a portare avanti le sorti della nostra gente. Di certo, condanniamo con forza un modus operandi che non ha giustificazione; non si può per spirito di solidarietà,di giusta accoglienza e dovere di essere vicino a chi ha bisogno, dare a qualcuno e togliere a qualcun altro, senza sapere fino in fondo se realmente poteva esserci un'alternativa. Onestamente per una cosa fatta così in velocità e in questo modo, non riesco a trovare una giustificazione reale perchè non mi risulta possibile pensare che non poteva esserci alternativa allo smantellamento di un gioiello sanitario che serve a tutta la nostra gente. Il documento prevede giustamente una richiesta che deve essere adempiuta immediatamente. Poi- ha aggiunto- non possiamo non pensare alla sicurezza sanitaria dettata dal coronavirus e dunque si propone di andare a ragionare realmente sulla possibilità di fare una zona rossa". 

Al momento sono 13 i pazienti affetti da coronavirus arrivati all'ospedale di Camerino dove è previsto anche un rafforzamento del personale; in arrivo sarebbero un medico internista, uno pneumologo e tre virologi. 

C.C.
foto2


Pagina 2 di 2

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo