Otto provvedimenti di divieto di accesso alle aree urbane di Civitanova Marche. È il provvedimento disposto dalla Questura di Macerata nei confronti dei responsabili della spirale di violenza che ha caratterizzato il mese di agosto nei luoghi maggiormente frequentati della città rivierasca. Gli episodi di aggressione della scorsa estate, il cui culmine è stato l’omicidio in corso Umberto I di Alika Ogochukwu, hanno portato all’intensificarsi dei controlli da parte delle forze dell’ordine.

Grazie all’aiuto dei numerosi punti di videosorveglianza attivi tra il lungomare Piermanni, piazza XX settembre e corso Umberto I, la polizia è riuscita ad identificare e a denunciare all’Autorità giudiziaria gli otto responsabili degli episodi avvenuti tra il 14 e il 21 agosto scorso. Nella fattispecie, la notte di Ferragosto è stata segnata da una rissa iniziata di fronte ad un locale del lungomare e poi proseguita in piazza. Sei i giovani, ventenni dell’anconetano, denunciati. La stessa sera, ancora sul lungomare sud, un giovane marocchino residente in provincia di Fermo aveva aggredito un passante, procurandogli ferite con prognosi di due settimane. La notte del 21 agosto, infine, un giovane fermano aveva aggredito un gruppo di ragazzi che si erano rifiutati di offrirgli una sigaretta, minacciandoli con un coltellino.

Al termine delle indagini della polizia anticrimine, il Questore di Macerata Vincenzo Trombadore ha disposto il provvedimento del Dacur, che prevede appunto il divieto di accesso ad alcune aree urbane della città, indicate all’interno del provvedimento notificato a ciascuno dei denunciati, per il periodo di un anno.

l.c.
Furbetti del reddito di cittadinanza, nove denunce in provincia. È il bilancio dei controlli dei carabinieri del Comando di Macerata impegnati a garantire la regolarità dei contributi erogati per il sussidio contro la povertà. Indagini sulle percezioni indebite che hanno fatto luce, fino ad oggi, su oltre 400mila euro erogati a 50 beneficiari, denunciati per aver percepito gli aiuti pur non avendone il diritto.

Nel dettaglio, gli ultimi approfondimenti investigativi hanno condotto i militari alla denuncia di quattro cittadini italiani e di cinque stranieri. Diverse le motivazioni che hanno portato alle denunce. A Castelraimondo i carabinieri hanno denunciato una 40enne poiché percepiva il sussidio pur non risiedendo abitualmente in Italia. A Pieve Torina, invece, un 50enne aveva falsificato la propria denuncia dei redditi per accedere ad un contributo di oltre 23mila euro. A Potenza Picena e Montelupone, altri due cittadini italiani hanno presentato dichiarazioni Dsu ed Isee false, ricevendo benefici per circa 9mila euro. A Montecosaro sono finiti sotto la lente di ingrandimento due afghani di 46 e 28 anni, un pakistano 42enne ed un kosovaro 26enne per aver presentato dichiarazioni di permanenza in Italia pur vivendo in Germania, false dichiarazioni Isee e, in un caso, omettendo di comunicare la convivenza con i genitori. In totale le percezioni indebite dei quattro ammontano a 20mila euro. A Pollenza l’ultima denuncia: una cittadina rumena residente in Germania da più di un anno e mezzo percepiva il sussidio dichiarando falsamente di vivere in Italia.

I militari hanno revocato i benefici e hanno attivato le procedure per il recupero del denaro erogato.
Due denunce per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e una patente sequestrata perchè risultata falsa.
Il risultato dell'operazione di controllo del territorio della Polizia di Stato finalizzata al contrasto dei reati connessi allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti. Ieri l’attenzione della Polizia si è concentrata nelle città di Recanati, Porto Recanati e Potenza Picena dove sono state sottoposte a controllo tutte le aree verdi, i parchi e le aree più sensibili per la prevenzione dei reati, specie di quelli connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti e per il controllo del rispetto da parte dei cittadini delle norme in atto per il contrasto all’epidemia di Covid-19.

Nel corso dei servizi, a cui oltre alla Questura di Macerata, hanno concorso unità del Reparto Prevenzione Crimine, del Reparto cinofili antidroga della Polizia e della Polizia Stradale, sono state effettuate perquisizioni personali per la ricerca di sostanze stupefacenti su persone, successivamente estese alle rispettive abitazioni.

Una di queste ha coinvolto un nigeriano ed ha consentito di rinvenire alcuni grammi di marijuana mentre un peruviano è stato trovato in possesso di hashish. Tutta la sostanza era divisa in dosi pronte allo spaccio, pertanto i due soggetti sono stati denunciati all’A.G. per il reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Nel corso dei controlli sono state identificate 66 persone, sottoposti a controllo 55 veicoli. Sono state rilevate e contestate tre infrazioni alle norme anti-covid e tre al Codice della Strada.

Sequestrata una patente di guida risultata falsa e l’uomo che l’aveva esibita ai poliziotti denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di Uso di atto falso. I controlli continueranno in tutta la provincia anche nei prossimi giorni.
Sequestrate oltre mille piante di cactus estirpati dai deserti cileni, americani e messicani. Due le persone denunciate e 19 i collezionisti coinvolti nei traffici.
Questo il bilancio dell'operazione "Atacama" portata a termine dai carabinieri forestali di Ancona.

L'operazione si è conclusa nei giorni scorsi con il sequestro di 171 cactus detenuti illegalmente nella serra di un collezionista-trafficante residente in Provincia di Rimini.

L’intervento costituisce l’ultimo, in termini temporali di numerosi atti di Polizia Giudiziaria condotti nell’ambito dell’Operazione “Atacama”, finalizzata al contrasto del traffico illecito di cactus tutelati dalla CITES (Convezione di Washington sulla tutela delle specie animali e vegetali in via di estinzione) e considerati a elevatissimo rischio di estinzione.

Lo scorso febbraio, all’inizio delle attività investigative, erano state sequestrate a carico di un trafficante residente a Senigallia altre 930 piante, estirpate illegalmente nel corso di 7 viaggi in Cile e Argentina, e importate illecitamente – per aggirare i controlli – attraverso il sistema dell’invio di “pacchi postali” nell’Unione Europea in violazione della normativa CITES.

Dalle analisi forensi sono emerse inequivocabili evidenze comprovanti importazioni, esportazioni e commercio svolte dai due indagati con 10 trafficanti e collezionisti stranieri e 9 italiani, per un valore delle piante sequestrate stimato in oltre un milione di euro.

Oltre al valore economico, l’attività illegale sgominata riveste un elevato significato in particolar modo dal punto di vista della tutela ambientale; costituisce infatti un  danno elevato per l’ecosistema naturale l’asportazione dagli habitat di piante rare. Per questo motivo sono iniziati contatti con varie Autorità amministrative per poter procedere al “rimpatrio” nei paesi di origine delle piante sequestrate e alla reintroduzione nello specifico ambiente naturale, in particolare in Cile.

I due indagati, oltre alla confisca di tutte le piante, rischiano pene che vanno dall’arresto fino a due anni all’ammenda fino a 150mila euro.


GS

IMG 20201117 WA0016

IMG 20201117 WA0018
Poker di denunce per guida in stato di ebbrezza elevate dai carabinieri della Compagnia di Fabriano a carico di altrettante persone, tre delle quali coinvolte anche in incidenti stradali, un aspetto molto preoccupante per la pubblica incolumità.

Un 44enne residente a Fabriano, a bordo dell’Opel di proprietà, si è scontrato con un altro veicolo nella zona di Argignano. Entrambi i conducenti sono stati portati all’ospedale Profili, riportando ferite giudicate guaribili in pochi giorni. I carabinieri hanno effettuato l’alcoltest ed è merso che il 44enne si trovava alla guida con un tasso alcolemico pari a 0,9, quasi il doppio del consentito fissato a 0,5.

Altra denuncia comminata a un giovane 25enne che lavora a Fabriano e che con la sua Peugeot si è scontrato con un albero. Trasportato al Pronto soccorso, il 25enne ha riportato ferite giudicabili guarite in 5 giorni di prognosi. Il giovane si è rifiutato di sottoporsi agli esami per accertare la presenza di alcol e droga e per questo i carabinieri lo hanno denunciato.

Denunciato per guida in stato di ebbrezza un 56enne di Fabriano, a bordo di una Fiat Panda, che ha avuto un incidente di lieve entità lungo la Ss 76 nel territorio del comune di Fabriano. I due conducenti non hanno riportato gravi ferite. Ma dall’esame dell’etilometro è emerso che il 56enne aveva nel sangue un tasso alcolemico pari a 1.65, oltre tre volte il consentito. Oltre alla denuncia, i carabinieri hanno provveduto anche al ritiro della patente.

Infine un altro 54enne sempre di Fabriano è stato fermato e controllato in viale Stelluti Scala. L’uomo, a bordo di una Seat a lui non intestata, aveva una concentrazione di alcol nel sangue pari a 2,2, quattro volte superiore al consentito. Oltre alla denuncia per guida in stato di ebbrezza, gli è stata ritirata la patente di guida.

gs

Cas percepiti indebitamente. Cinquanta le persone denunciate in provincia.

E’ il risultato dell’operazione investigativa portata avanti dai carabinieri di Macerata, Tolentino e Camerino con il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria di Macerata che hanno eseguito accertamenti sulle pratiche ritenute sospette, basate essenzialmente su autocertificazioni e perizie di inagibilità di consulenti di parte. 

Grazie ad una numerosa serie di riscontri, basati su servizi di osservazione, rilevazione dei consumi elettrici ed idrici, dei dati INPS sulle attività lavorative, dei dati ANIA sulle assicurazioni stipulate sui veicoli, di quelli reperiti presso le ASUR relativi al rilascio di certificati dei medici di famiglia o per prestazioni specialistiche, nonché del traffico telefonico, si è accertato che per molti soggetti le abitazioni danneggiate non potevano essere considerate, come recita la normativa, “principali, abituali e continuative”, in quanto utilizzate solo per le vacanze estive o per brevi periodi, oppure, in altri casi, le abitazioni dichiarate danneggiate continuavano ad essere abitate. 

Le indagini hanno consentito di individuare, nell’ambito dei Comuni di Tolentino, Urbisaglia, Colmurano, Cingoli e Pieve Torina, 50 persone che avevano riscosso in maniera illegittima somme di denaro per un ammontare complessivo di circa 300.000 euro.

Tutte sono sono state deferite in stato di libertà per falsità ideologica commessa da privato e indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. 

Contestualmente sono state comminate sanzioni amministrative per oltre 17mila euro, nonché ottenute l’interruzione dell’erogazione dei CAS illegittimi e la restituzione di 23.100 euro, con l’emanazione di decreti di sequestro preventivo per valore equivalente delle somme illecitamente percepite. 

Giulia Sancricca

Vasta operazione antidroga dei carabinieri tra Jesi, Chiaravalle, Castelplanio e Morro D’Alba. A Jesi, all’interno dei giardini pubblici, i militari del Nucleo radiomobile hanno sorpreso due minorenni in possesso di sostanze stupefacenti. Sottoposti a perquisizione sono stati trovati con mezzo grammo di hashish ciascuno.

A Chiaravalle i carabinieri della locale Stazione hanno denunciato per detenzione ai fini di spaccio un 18 enne del luogo, trovato con quasi 8 grammi di hashish ed un bilancino di precisione. Inoltre i militari hanno segnalato 4 giovani tra i 19 e 21 anni, che erano in possesso di una quantità variabile tra 1 e 10 grammi di hashish. Denunciato, infine, un 21 enne per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, poiché risultato positivo ai cannabinoidi.

A Castelplanio i carabinieri hanno rinvenuto all’interno dei giardini pubblici di Angeli di Rosora un involucro abbandonato contenente 26 grammi di hashish.

Infine a Morro d’Alba, i carabinieri hanno rinvenuto nell'area camper un involucro contenente un grammo di hashish ed un bilancino di precisione.

Un’area di circa 8000 mq, composta da un terreno con annesso un capannone di 400 mq, è stata sottoposta a sequestro dai finanzieri della Tenenza di Camerino. A seguito di una preliminare attività info-investigativa, le fiamme gialle, hanno individuato e sottoposto a sequestro l’area nella disponibilità di una ditta operante nel settore delle riparazioni di macchine agricole. Già visibile dall’esterno, la presenza di numerose carcasse di automezzi e parti di carrozzeria in evidente stato di abbandono. Una volta sul posto per un controllo effettivo, se ne è avuta la conferma con ildal ritrovamento di 14 automezzi abbandonati, parti in lamiera, numerosi pneumatici dismessi, filtri, batterie e radiatori di autovetture e materiale ferroso riposto all’interno di mezzi dismessi, utilizzati come veri depositi di rifiuti. All’interno di taniche e bidoni sono stati anche rinvenuti oltre 1000 kg di olio esausto, contravvenendo al prescritto registro di carico e scarico.Oltre al sequestro dell’area e del capannone aziendale, unitamente a tutti i materiali e i mezzi lasciati in evidente stato di abbandono, i finanzieri hanno anche provveduto a denunciare all’autorità giudiziaria i due responsabili della ditta per violazioni alla normativa sulla tutela ambientale. 

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo