La giunta comunale di Macerata ha approvato la delibera dell’assessore Paolo Renna per l’apertura della Zona Traffico Limitato in centro storico. Dalle ore 6 alle 24 il varco in Via Don Minzoni (Rampa Zara) segnerà verde, mentre anche gli orari del varco di Via Mozzi saranno riformulati. Un provvedimento in vigore fino al prossimo 31 gennaio, già motivo di schermaglie tra l’amministrazione appena insediatasi e le minoranze, che è realtà. Oltre all’apertura al transito, si lavora anche per creare nuovi posti auto: saranno circa 20 in Piazza della Libertà.

Fa parte di una politica di appoggio alle attività del centro storico, che in questo periodo affronteranno delle grandi difficoltà – questo il commento della vicesindaca Francesca D’Alessandro, presente proprio in Piazza della Libertà per seguire i lavori alla segnaletica orizzontale –. La sosta sarà gratuita e per un arco di tempo di un’ora, quindi con disco orario, mentre il traffico sarà aperto dalle 6 alle 24. Nessuno dice che questo sia un provvedimento definitivo, ma solo un modo per appoggiare gli esercenti del centro storico in un momento di transizione. Questo tentativo – conclude la vicesindaca – potrà essere un aiuto al rilancio economico del centro, sperimentiamo e speriamo possa essere un valido sostegno”.

Il Comune di Macerata ha intanto comunicato le variazioni di orario: l’accesso alla ZTL da via Don Minzoni sarà permesso tutti i giorni, feriali e festivi, dalle 6 del mattino alle 24 mentre il mercoledì, giorno di mercato, dalle 15 alle 24; per quanto riguarda l’accesso di Via Mozzi, lunedì, martedì, giovedì e venerdì, se feriali, apertura dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 22, mentre il mercoledì libero accesso dalle 18 alle 22. Sabato e giorni festivi apertura dalle 10 alle 14. Previsto dall’ordinanza anche il ridimensionamento dell’area pedonale di piazza della Libertà.

Red.
La giunta Parcaroli ha deciso per la riapertura, quantomeno parziale, della ZTL a Macerata, altro tema spesso teatro di scontri negli anni dell’amministrazione Carancini. Durante la settimana sarà consentito il traffico dalle sei del mattino alla mezzanotte, nel tentativo di dare respiro alle attività del centro storico. Manovra futile secondo il capogruppo del Partito Democratico, Narciso Ricotta, che parla di decisione più propagandistica che programmatica: “Aprire il centro quando i locali chiudono alle 18? Onestamente non capisco a cosa serva. Il centro storico ha bisogno di politiche che incentivino il commercio, non di manovre che riguardano il traffico. L’accesso alle attività commerciali può esserci anche con la ZTL attiva, anzi il passeggio in questo modo viene disincentivato”.

Le motivazioni della scelta della giunta le ha invece spiegate, ai microfoni di Radio C1 inBlu, la vicesindaca Francesca D’Alessandro: “Una decisione presa in ragione del fatto che il momento difficile e delicato che stiamo vivendo sia particolarmente pesante per le attività commerciali. L’intenzione dell’amministrazione è quella di mettere in atto tutte le misure possibili per supportare le attività del tessuto socioeconomico della città. L’apertura del centro storico, nella nostra visione, è una manovra di supporto per tutti gli esercizi all’interno delle mura”.

red.
A Macerata la nuova amministrazione ha messo un punto ai programmi di accoglienza: il progetto “Macerata Accoglie”, uno dei capisaldi della politica portata avanti negli scorsi anni dall’amministrazione Carancini, è stato stoppato ieri con una delibera dalla giunta Parcaroli. Se Narciso Ricotta (Pd) ha parlato di “decisioni propagandistiche”, diversa è la posizione della maggioranza: la vicesindaca e assessora alle politiche sociali della città, Francesca D’Alessandro, ha parlato piuttosto di un cambio di direzione chiesto dall’elettorato: “Avevamo promesso un cambio di linea. ‘Macerata Accoglie’ era un progetto che andava avanti da diversi anni. Nel tempo, nel tessuto sociale della città, erano emerse delle criticità che testimoniavano come il progetto non stesse effettivamente portando i risultati per cui era stato concepito. Al punto attuale si è giunti a una situazione in cui non ci è più possibile accogliere persone con situazioni di fragilità, come per esempio gli immigrati. Il tessuto socio-economico di Macerata, che è sostanzialmente una città impiegatizia e non industriale, non ci permette più di accogliere in maniera dignitosa queste persone, che comunque necessitano di assistenza: il percorso che il progetto prevedeva, una volta terminato, si interrompeva senza permettere, nella maggior parte dei casi, un’integrazione lavorativa che noi auspicheremmo quando portiamo avanti lavori come questo. Gli episodi di spaccio, contro i quali le forze dell’ordine stanno facendo un ottimo lavoro, sono testimonianza di questo: l’impatto con il sociale maceratese spesso si è rivelato critico. Abbiamo pensato di prendere questa decisione, in questo periodo storico contraddistinto dall’emergenza sanitaria, sia per la salvaguardia dei cittadini maceratese, sia per quella dei migranti stessi, ai quali, oggi, non siamo in grado di offrire un’assistenza dignitosa”.

Red.

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