Un’attesa destinata a finire presto, quella per la ricostruzione del complesso di Sant’Agostino a Visso. È arrivata stamattina, infatti, la firma del contratto con la ditta che si occuperà dei lavori di ricostruzione e di miglioramento sismico nell’ex chiesa nel centro storico vissano, del suo chiostro e degli edifici abitativi che la circondano. Le imprese che seguiranno i lavori avranno tre mesi da oggi per allestire il cantiere e dare il via alle opere. L’arcidiocesi di Camerino-San Severino segue gli sviluppi con grande interesse, visto che prima del sisma all’interno dell’ex chiesa era allestito il museo civico diocesano di Visso e tra gli edifici annessi è presente anche la residenza del parroco, don Gilberto Spurio.

Per quello che riguarda le cifre, si parla di un intervento consistente. Ammonta infatti a oltre cinque milioni di euro, di cui 4,2 destinati proprio all’esecuzione dei lavori, il contributo concesso dalla struttura commissariale. Gli edifici, di proprietà dell’Ente Santuario di Macereto, seguiranno le procedure dedicate alla ricostruzione privata, disciplinate dall’ordinanza 19 del 2017. Ad occuparsi della progettazione è stato lo studio Archliving, mentre ad eseguirli sarà il consorzio di imprese Atlante. Una società composta, tra le altre, dalle imprese MG Restauri di Teramo e ItalCed di Milano. A dirigere i lavori sarà l’ingegner Giulio Rosi.

Si è conclusa dunque la parte burocratica. L’attesa durerà ora al massimo fino al prossimo autunno. Presto i cittadini di Visso potranno vedere in azione i mezzi nel loro centro storico, al lavoro in uno dei luoghi simbolo del comune dell’Alto Nera.

l.c.
L'antenato del mostro di Lochness è arrivato al museo di storia naturale di Gagliole a fare compagnia a Nessie, ospitato nelle teche della struttura museale. "Ci sono voluti tre mesi di lavoro - spiegano in una nota -  per assemblare il fossile di Mososaurus (il nome significa lucertola del fiume Mosa".
Un imponente rettile marino lungo 5 metri, vissuto circa 70 milioni di anni fa, alla fine del periodo Cretaceo, giunto di recente dagli Stati Uniti. 
Spiega Paolo Paoletti, della fondazione Oppelide che gestisce il museo: "Con l’acquisizione del suddetto reperto il museo sicuramente darà un maggior contributo nella promozione e valorizzazione del turismo culturale del territorio, così come nel mondo scolastico aumenterà la consapevolezza che il museo Gagliole si sta caratterizzando sempre più per i suoi servizi offerti come luogo di formazione e di esperienza educativa per migliaia di giovani ai quali offre oltre che una ricca proposta didattica". Il mososauro abitava in Nord America ed in Europa Occidentale, vicino all'oceano, si nutriva di pescitartarughe,  ammonitiplesiosauri e anche  mosasauri più piccoli. Anche se erano in grado di immergersi a grandi profondità, è più probabile che non si avventurassero in acque troppo profonde preferendo rimanere vicino alla superficie, dove era più facile trovare cibo. Durante il nuoto il corpo rimaneva fermo per ridurre la resistenza attraverso l'acqua, mentre l'estremità della coda forniva una potente propulsione.

GS
Una terra ricca di storia quella di Tolentino dove, dopo i reperti archeologici ritrovati nell'area Pace in cui sorgerà il nuovo campus scolastico, altri frammenti di storia sono emersi durante i lavori in via Bonaparte dove l'Assm si sta occupando della ristrutturazione della rete fognaria.
A spiegare il ritrovamento è il primo cittadino, Giuseppe Pezzanesi, che dice: "Si tratta di reperti Piceni. Tracce evidenti dell'epoca. Sono ceramiche interessanti. Quello che è stato trovato è stato circoscritto e i lavori potranno proseguire senza problemi. Stessa sorte per quelli ritrovati in zona Pace.
Con questi reperti - annuncia il primo cittadini - andremo a creare e a migliorare un museo, unendo i frammenti ritrovati nell'area dove sorgerà il campus e quelli di via Bonaparte".

GS

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