“ Chiediamo che adesso si facciano sentire tutte le azioni di contenimento e controllo - afferma Mirella Gattari, presidente regionale CIA Marche-. Nessuno più di un agricoltore può capire quanto sia importante un ambiente bio-diverso. Il problema serio è che l’aumento indiscriminato del numero degli ungulati e degli animali selvatici in genere. sta mettendo in difficoltà non solo il reddito e le colture in atto, ma la stessa biodiversità, distrutta dal peso e dalla forza delle incursioni dei cinghiali. Il problema serio - spiega la presidente di Cia Marche- è che con la quarantena della popolazione questi animali hanno praticamente vissuto due mesi indisturbati, accrescendo il loro numero e cibandosi in maniera assolutamente florida a danno dei nostri coltivatori e dei nostri campi coltivati.
Nel maceratese si registrano casi eclatanti di terreni letteralmente arati dai selvatici e - continua Mirella Gattari- la problematica più grande riguarda i campi del medicaio, principale fonte di nutrimento per gli ovini. Da non sottovalutare il fatto che il numero così elevato di esemplari di fauna selvatica, in giro indisturbato per due mesi sulle strade e nelle vicinanze dei centri abitati, crea un problema non da poco per la ripresa della circolazione delle auto. Una pericolosità che risulta di molto accresciuta per il fatto che hanno molti cuccioli al seguito e, investirne uno, significa scatenare la rabbia degli adulti del branco, molto protettivi sulla prole. Aggiunta al maltempo, alle grandinate degli ultimi giorni che hanno decimato le produzioni, questa problematica è davvero la goccia che fa traboccare il vaso per il comparto dell'agricoltura, primario non solo perché assicura il buon cibo alle comunità ma è garanzia del presidio del territorio.
E’ chiaro che senza reddito, noi questa garanzia non riusciamo più ad assicurarla – conclude Mirella Gattari-. Da qui il nostro appello alla necessità di agire: indispensabile è ripartire con tutte le azioni di contenimento, la cui ripresa dal 4 maggio è stabilita dall’ ordinanza regionale del 30 aprile scorso. Non c’è più tempo da perdere ed è dunque assolutamente necessario che tutte le ATC si adoperino affinché tutte le operazioni di contenimento e controllo vengano attivate e immediatamente eseguite”.
C.C.
Mirella Gattari, Presidente della Cia Marche, ha visitato La Pasta di Camerino. L’azienda della famiglia Maccari è alla seconda generazione con i fratelli Federico e Lorenzo Maccari che hanno ruoli di responsabilità nell’azienda fondata dai genitori Gaetano e Mara. “Conoscevo bene i prodotti dell’azienda ma incontrare la direzione e visitare lo stabilimento di produzione è stato molto utile e piacevole” – ha detto la Gattari. “Il territorio montano è fortemente provato dal sisma e, in un recente incontro con il sottosegretario Crimi, ho sottolineato la necessità di ritornare a pensare al territorio come una somma di vari fattori tra cui le persone, le loro vite e le loro storie e invece troppo spesso ce se ne dimentica”. “E’ su esempi virtuosi come quelli della famiglia Maccari – ha aggiunto - che possiamo sperare di far ripartire un intero territorio”. Particolarmente interessata alla nuova pasta Hammurabi di grano antico monococco macinato a pietra realizzata e commercializzata sempre con il marchio La Pasta di Camerino recuperata grazie al lavoro con l’azienda sementiera Agroservice e commercializzata da pochi mesi, la presidente della Cia Marche ha anticipato prossime iniziative.
“Stiamo lavorando alla realizzazione di una serie di eventi che punteranno a valorizzare le tipicità agroalimentari del territorio e ho chiesto a La Pasta di Camerino di essere soggetto attivo potendo raccontare una storia imprenditoriale di successo che sta vivendo il passaggio generazionale come un’opportunità e che va sottolineata per il sostegno al comparto agricolo che sta dando essendo l’unica che garantisce l’utilizzo di ingredienti 100% italiani, grano e uova in nome della qualità e del rispetto degli agricoltori e allevatori, una volta tanto vincitori di fronte alla logica del profitto”.
Oggi l’azienda ha 71 dipendenti e quasi 18 milioni di euro di fatturato e prosegue il consolidamento nella distribuzione della pasta all’uovo e di semola sul mercato nazionale
una foto dell'evento di presentazione della nuova pasta "Hammurabi"