Una delegazione di ristoratori ha incontrato ieri i vertici della Regione Marche – il presidente Acquaroli e il suo vice Carloni –, per ribadire le istanze della categoria in vista dei nuovi decreti anti-Covid. Si profila uno scenario in cui i locali con spazi al chiuso potranno tornare a lavorare, ma soltanto a pranzo, dal primo giugno. Dal 26 aprile dunque, stante la zona gialla, solo chi ha possibilità di fare servizio all’aperto potrà tornare al lavoro. Oltre a questo, la conferma del coprifuoco continua a lasciare perplessi.

La delegazione di Confartigianato Macerata – Ascoli – Fermo ha chiesto alla Regione di poter riaprire, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, a pranzo e a cena con conseguente ampliamento e allungamento degli orari.

I ristoratori fanno leva sul punto dolente dei ristori, fino a questo punto inadeguati – secondo Confartigianato – a compensare le perdite subite a causa della riduzione o interruzione dell’attività. A questo proposito sono stati chiesti indennizzi da parte della Regione, oltre a contributi integrativi a fondo perduto a complemento di quelli previsti dal Governo.

Chieste anche garanzie nei confronti del sistema bancario, in modo che le imprese possano accedere a finanziamenti agevolati e per il prolungamento delle moratorie.

Il commento del presidente Acquaroli: “In questa fase di ripartenza dobbiamo essere prudenti, mettere le attività nelle condizioni di lavorare con norme chiare: il rispetto delle regole sarà la discriminante”.

Il vicepresidente Carloni ha ribadito: “L’argomento è il tema centrale della conferenza Stato-Regioni. Parole d’ordine: vaccini subito, riaprire in sicurezza e ristori per spese fisse”.

l.c.
Pasqua in zona rossa, agriturismi alle corde: la seconda Pasqua consecutiva alle prese con le restrizioni anti-Covid mette alla frusta agriturismi e le attività legate alla ristorazione nel territorio.

Con il divieto di servizi al tavolo e al bancone nei circa 10mila tra bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi marchigiani, Coldiretti ha stimato perdite in tutta Italia per circa 3,2 miliardi nelle prossime due settimane.

Le maggiori penalizzazioni nella nostra regione riguardano soprattutto gli agriturismi, dove l’arrivo della primavera coincide con una crescita delle presenze. Secondo Coldiretti, gli agriturismi, godendo di ampi spazi in zone isolate e in strutture a carattere familiare, con un numero contenuto di posti letto e posti tavola, avrebbero potuto agevolmente garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.

Coldiretti ha sottolineato: “Si tratta di un duro colpo per l’agriturismo che ha già subito perdite di 1,2 miliardi a livello nazionale a carico di un sistema di servizi, ospitalità e agriristorazione che solo nella nostra regione può contare su quasi 13mila posti letto, circa 600 piazzole di sosta e oltre 18mila posti tavola e che, nel 2019, anno pre Covid, ha attirato nella nostra regione oltre 171mila arrivi (21% stranieri) e 573mila presenze. Circa il 7% del movimento turistico marchigiano”.  

l.c.
Bonus Ristorazione, c’è la proroga. Lo ha annunciato a sorpresa l’Assessore e Vicepresidente della Regione Marche Mirco Carloni: “Abbiamo chiesto e ottenuto tale proroga, che ci è stata concessa fino al 15 dicembre 2020”. 

Una buona notizia che risponde a un appello che Confartigianato aveva già lanciato nei giorni scorsi, in previsione della mole di domande che sono poi effettivamente arrivate. Oltre cento gli imprenditori che hanno richiesto assistenza all’Associazione per partecipare al bando.  La necessità della proroga è stata ribadita oggi dal Presidente interprovinciale Renzo Leonori, che ha parlato di un momento di estrema difficoltà: “Servono azioni efficaci ed efficienti. L’imminente scadenza del bonus al 28 novembre, vista la difficoltà nel preparare la domanda, penalizza questa azione”. 

Poi l’appello dei ristoratori in vista dei dpcm che riguarderanno il periodo natalizio, inutile a loro avviso un’apertura delle attività solamente fino alle 18. A loro modo di vedere, sarebbe vitale posticipare l’orario al post cena

Carloni condivide la posizione: “Sarebbe essenziale un’apertura fino alle 22 o alle 22 e 30, per garantire il lavoro serale”. Carloni ha infine ricordato gli interventi in essere posti nel “Pacchetto Covid”, approvati nell’ambito dell’assestamento di bilancio regionale. Tra questi, anche contributi forfettari in forma semplificata (circa 7 milioni di euro) per sostenere chi vorrà fare impresa.

Tra le questioni sul tavolo, alcuni operatori balneari hanno richiesto alla Regione un’istanza al Governo, per chiedere la possibilità di intervenire sul canone demaniale, con una riduzione o una dilazione per il 2021.

Red.
Incentivare il commercio e sostenere le attività: due obiettivi in un solo colpo. “Ceniamo Insieme” è l’iniziativa del Comune di Belforte, nata per aiutare il settore della ristorazione del territorio in questo periodo di chiusura forzata. L’ha spiegata ai microfoni di Radio C1 inBlu il sindaco Alessio Vita: “È un’iniziativa che nasce, lo dice il nome stesso, per stare insieme anche in questo momento in cui non si potrebbe. Con questo espediente vogliamo aiutare i ristoratori in difficoltà e anche incentivare le famiglie a continuare a cenare ‘fuori’ nonostante la clausura. In che modo? Semplice. Tutti i residenti del nostro comune che acquisteranno cibo da asporto nei nostri ristoranti riceveranno un buono, pari al 50 percento dello scontrino, da spendere entro un mese nuovamente in un locale del paese, pub, ristorante o pizzeria. Una cosa sottovalutata in questo periodo è la dignità del lavoro: piuttosto che sussidi vogliamo incentivare il lavoro e il consumo dei belfortesi nel nostro territorio. ‘Ceniamo Insieme’ è un modo per continuare, anche se distanti, a mangiare insieme, appunto, ai nostri concittadini”.

Red.

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