Dati positivi e una decisa accelerazione per quanto riguarda i progetti di ricostruzione post sisma: è quanto emerso dall’incontro online dello scorso fine settimana tra i vertici della Regione Marche – il Presidente Acquaroli e l’assessore alla ricostruzione Castelli – il commissario Legnini, il subcommissario Goffredo e il direttore dell’Ufficio speciale ricostruzione Babini.

Il Presidente Acquaroli ha dato lettura dei dati: “Dal confronto è emerso un dato molto positivo che denota un’accelerazione estremamente rilevante rispetto all’andamento e all’approvazione dei progetti di ricostruzione degli edifici danneggiati. Da fine dicembre 2020, cioè dal momento dell’insediamento del direttore Babini, ad oggi, i decreti emessi dall’Usr Marche sono passati da 4427 a 5689, con un aumento di 1262 decreti in circa tre mesi, e un aumento significativo anche nei Sal finali, che corrispondono alla chiusura degli interventi di ricostruzione, passati da 2219 a 3039, con un incremento di 820 nello stesso arco di tempo, anche per effetto dell’ordinanza 100”.

Nel corso dell’incontro sono state anche esaminate le istanze pervenute dai Comuni destinatari di ordinanza speciale in deroga. Il prossimo 31 marzo potrebbero già essere licenziate le prime ordinanze specifiche per le esigenze puntuali di semplificazione rilevate.

L’assessore alla ricostruzione Guido Castelli ha commentato: “Ci concentreremo ora sul Recovery Plan terremoto attraverso una campagna d’ascolto dei sindaci, che convocheremo entro la prima decade di aprile”.

Ampio spazio sarà dedicato alla definizione della proposta di utilizzo della cifra pari a 1,78 miliardi che Draghi ha confermato essere destinata alla rigenerazione socioeconomica delle aree del sisma.

“Proposte che saranno poi convogliate nel pacchetto che le Marche intendono presentare al Governo – ha concluso Castelli – e proprio per questo il Presidente Acquaroli ha invitato ad Ancona il Ministro agli affari regionali Maria Stella Gelmini per un confronto sulle istante marchigiane inerenti al PNRR”.

La Giunta regionale ha inoltre chiesto alla Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Regionale di calendarizzare una seduta straordinaria aperta dell’assemblea legislativa: l’obiettivo è di fare il punto della situazione in merito alla ricostruzione post-sisma, a circa sei mesi dall’insediamento della nuova amministrazione regionale.

l.c.

Torna a pieno regime l'attività degli organici degli Uffici Speciali per la Ricostruzione del Centro Italia. Il commissario alla ricostruzione Piero Farabollini e l'ad di Invitalia Domenico Arcuri hanno firmato la convenzione che regola, secondo quanto previsto in Legge di Bilancio, la prosecuzione di rapporto con il personale a tempo determinato assegnato agli uffici regionali della struttura commissariale. "Non abbiamo solo siglato un accordo, ma simbolicamente inaugurato un approccio più ri-costruttivo al post sisma 2016 - dichiara Farabollini -. Grazie agli sforzi del Governo che ha derogato dall'applicazione del decreto dignità e alla collaborazione puntuale di Invitalia abbiamo concluso, nei tempi tecnici, il rinnovo dei contratti di personale dotato di un know how, frutto di una formazione sul campo durata due anni.
    Mi auguro che questa firma venga interpretata come il segnale per dire basta alle polemiche e lasciare finalmente spazio a quella operatività di cui la ricostruzione ha un gran bisogno".

Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori, o meglio: popolo di eroi, di santi, di poeti, di artisti, di navigatori, di colonizzatori, di trasmigratori

È la parte rimasta più famosa di un discorso che Benito Mussolini  pronunciò il 2 ottobre 1935 contro la condanna all’Italia, da parte delle Nazioni Unite, per l’aggressione all’Abissinia. Questa stessa citazione campeggia sulle quattro facciate del Palazzo della civiltà Italiana, uno splendido edificio che si trova a Roma nel quartiere dell'Eur.

Non vogliamo neanche scomodare il grande navigatore genovese Cristoforo Colombo che da oltre 5 secoli scoprì l'America e vide che oltre quel " lago " c'era qualcosa di immenso.

Tutto questo preambolo serve per rilanciare la presa di posizione del consigliere comunale di Camerino Pietro Tapanelli. La scelta di Caccamo di Serrapetrona come sede degli uffici per la ricostruzione, voluti dalla Regione Marche e del presidente Ceriscioli, non è piaciuta.

Di seguito il comunicato integrale: 

Sembra che l’USR, ennesimo acronimo che sta per Ufficio Speciale per la Ricostruzione Post Sisma 2016, sarà dislocato a Caccamo è sarà pronto a giugno. D’altronde l’acqua dolce è sempre un ottimo surrogato della sorella salina, ormai sempre più inquinata dalle eiezioni dei bellissimi Chienti e Potenza, ed inoltre, alle porte dell’estate, contribuirà di sicuro alla serenità d’animo degli impiegati che dovranno gestire le innumerevoli pratiche della ricostruzione.

Speriamo solo che qualche tecnico, confuso dalle enigmatiche ordinanze del commissario, non si getti dalla diga in un momento di disperazione giuridica. Quale miglior luogo la Regione avrebbe potuto individuare? Personalmente lo avevo anche suggerito, in tempi non sospetti, a Matteo Renzi.

Qualche giorno prima della sua dipartita, politica, gli ho twittato l’idea. “@matteorenzi #caccamo #usr #ilgardadenoantri . La ricostruzione a Caccamo! What else?” Effettivamente avremmo potuto anche ingaggiare George Clooney per il lancio, visto che ormai Hollywood è di casa: da Leopardi a Dustin Hoffman, passando per l’ufficio ricostruzione. Sicuramente sarebbe stato più comunicativo della campagna finanziata dalla Regione per “una ricostruzione snella e veloce” (sic!). Non è mica uno scherzo; anzi, devo dire che qui il buon Ceriscioli ha fatto bingo. Chissà quanto gli saranno costati i due Village People che sono in bella mostra sulla brochure per i cittadini. Avranno fatto tutto un conto con Dustin Hoffman.

Seriamente. Sembra una boutade, ma l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione sarà di base a Caccamo. Caccamo! Gli amici di Caccamo me li sono sicuramente giocati, ma penso che una minima dose di buon senso riuscirebbe a far riflettere sul fatto che il simbolo della ricostruzione, della crisi sismica più importante da ca. 300 anni a questa parte, non può stare a Caccamo, dove non c’è niente da ricostruire, oltre lo storico mercato della domenica. Tanto valeva lasciarlo a Macerata, sede istituzionale della Provincia.

( foto della diga del lago di Caccamo di Serrapetrona )

lago caccamo diga piccola

Le cronache riportano che la ricostruzione è la chiave per ricomporre un’economia e una popolazione che il sisma ha spezzato da un giorno all’altro e il totem di tutto questo percorso lo posizioniamo a Caccamo? Sarà il pesce d’aprile della Regione Marche. È l’unica spiegazione. Anzi no. Dicono, sempre dalla Regione, che la location individuata si trova vicino a due uscite della superstrada. Ah, ecco il vero motivo. Beh, ora sì che ragioniamo. Io già me lo vedo il traffico tentacolare e le migliaia di tecnici e funzionari che sfrecceranno a 220 km/h sulla mare-monti, tra paraboliche rampe di accesso e di uscita, con performance degne della corsa più pazza del mondo.

Magari Camerino sarebbe stata la location ideale. A cavallo tra le vallate più danneggiate: 120 impiegati e tutti i tecnici avrebbero potuto dare anche un deciso aiuto alla ripresa economica delle attività commerciali messe in ginocchio dal sisma.

Raggiungibile con 20-25 minuti da San Severino Marche, da Tolentino, anche queste gravemente provate, da Caldarola, Visso, Ussita, Muccia e le altre realtà vicine, queste praticamente annientate. Magari all’Unione Montana? No, meglio no. Poi va a finire che l’Unione Montana della Marca di Camerino diventa utile e con un senso.

Per carità, non è il momento di scelte assennate. Pensandoci bene a Camerino non si può. C’è una uscita sola della superstrada; mica ce ne sono due come a Caccamo. Con una sola sarà sicuramente ingestibile il traffico convulso che l’ufficio ricostruzione genererà. A seguito di più attenta riflessione, forse è meglio spostarlo direttamente ad Ancona. Lì c’è anche il porto, la stazione e l’aeroporto, oltre due uscite dell’autostrada e la superstrada. Con tutto quel ben di Dio, uno potrebbe addirittura scegliere con quale mezzo di trasporto raggiungere il futuro fulcro amministrativo della ricostruzione.

Vuoi vedere che i buontemponi della Regione pensano che l’entroterra non è dotato di strade carrabili. Confessiamo! Non abbiamo neanche i computer. Lavoriamo ancora a macchina. Poi, anche se fossimo dotati delle diavolerie di Bill Gates e di Steve Jobs, non sapremmo come farle funzionare, visto che l’energia elettrica ancora non è arrivata nelle case dell’entroterra, quelle poche non cancellate dal terremoto. Ma non c’è un modo per scambiare l’esito del ricorso al Tar che ha spazzato via alcuni dirigenti chiave della Regione, con uno gemello che azzeri la Giunta regionale? Non si può? Sicuri? Allora, via! Vada per Caccamo. Così i posteri se lo ricorderanno per il mercato domenicale e per l’USR.

Caccamo caput mundi.

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo