Seppur in mattinata le Marche siano state superate da altre Regioni nei parametri per la definizione delle zone di rischio, il livello di attenzione in tema Covid resta alto. Il Presidente Francesco Acquaroli ha riportato la calma, sostenendo che “i dati della nostra Regione sono in linea con le medie nazionali”. Gli ha fatto eco l’assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini, che ha sottolineato, però, la fondamentale importanza della campagna vaccinale – entro luglio i cittadini con due dosi effettuate saranno la maggioranza – , e il dialogo, vivo e in divenire, con il Ministero della Sanità per la revisione dei parametri legati alla definizione delle zone gialle.

“Le Marche non rischiano la zona gialla, basta allarmismi” ha detto Acquaroli. L’assessore Saltamartini si è invece soffermato maggiormente sulle criticità del momento: “Il problema principale è la grande capacità di diffusione della variante Delta, che a breve sarà quella preponderante. L’eventualità che colpisca coloro che hanno rinunciato alla vaccinazione è alta, con conseguenti rischi di contrarre sintomi che potrebbero portare all’ospedalizzazione. Sono circa 300 mila coloro le persone non vaccinate – continua Saltamartini – , un numero alto. In questa fase di contrazione dei contagi, le altre patologie rimaste indietro nella cura a causa dei 18 mesi contraddistinti dal Covid hanno bisogno di essere trattate. Ricorrere a posti letto per il Coronavirus in questa fase intaserebbe nuovamente le nostre strutture. Siamo sicuri – chiede – che la scelta di non vaccinarsi sia giusta?”.

Poi il dialogo con il Ministero per la revisione dei criteri per le restrizioni: “Nella Conferenza delle Regioni abbiamo chiesto questo allo Stato. C’è un’intesa per rivedere il protocollo. Ma non dobbiamo dimenticare però – prosegue l’assessore – che solo nella provincia di Macerata abbiamo 12 mila ultrasessantenni non vaccinati. Mi sento di dire questo: se vogliamo continuare a godere di questa ritrovata libertà, è necessario provvedere rapidamente alla vaccinazione. Il film visto nell’ultimo anno e mezzo è un qualcosa che potrebbe verificarsi di nuovo, quindi invito tutti a valutare la vaccinazione. Senza immunità di massa – conclude Saltamartini – rischiamo nuovamente un autunno difficile”.

l.c.
Seppur con due settimane di ritardo rispetto agli altri Comuni marchigiani, anche Cerreto d'Esi da marcoledì tornerà in zona gialla. Una buona notizia per la città, che nella settimana che ha preceduto il 25 aprile faceva registrare un'incidenza nei contagi decisamente sopra la soglia fissata dalla Regione Marche. Il sindaco David Grillini aveva parlato di restrizioni pesanti per la città, ma che avrebbero auspicabilmente aiutato ad abbassare i dati e a riportare Cerreto d'Esi alla normalità. È stato così.

C'è soddisfazione nelle parole di Grillini, sia per una cittadinanza decisamente provata a livello psicologico, sia per le attività commerciali che potranno tornare a lavorare. "Ovviamente siamo molto felici e ne avevamo davvero bisogno – ha commentato il sindaco –. Sembra che i contagi stiano decisamente rallentando e quindi riusciamo a rientrare nei parametri imposti dalla Regione. La popolazione era ormai allo stremo, sono state settimane molto dure sotto il profilo psicologico. Ci godiamo questa zona gialla, ma con un monito: non deve essere un liberi tutti ma dobbiamo restare consapevoli e attenti. Tirano un sospiro di sollievo anche le attività commerciali che, oltre alla pressione psicologica per le restrizioni, hanno fatto i conti anche con le questioni economiche".

La chiusura del sindaco Grillini è dedicata ai ringraziamenti alle forze dell'ordine e ai cittadini che si sono dimostrati responsabili: "Le forze di polizia hanno fatto un grande lavoro per controllare il nostro territorio, e per questo le ringrazio così come ringrazio i nostri cittadini: hanno dimostrato grande senso di responsabilità anche se è stato chiesto loro un ulteriore sacrificio. Grazie a loro riusciamo a tornare in zona gialla e questo era fondamentale".

l.c.

Sul tema Covid è stato un inizio settimana vissuto col fiato sospeso a Treia: se gli ultimi rilevamenti infatti avevano messo il paese al riparo dalle restrizioni anti contagio tipiche della zona arancione, i numeri sono stati sempre molto vicini alla soglia massima consentita dal sistema adottato dalla Regione. Basti pensare che, se i casi limite sono 250 ogni 100mila abitanti, Treia ha avuto un indice di 249,8 nella settimana che ha preceduto il primo maggio. Se ne è parlato anche durante l'ultima seduta del consiglio comunale quando, durante le comunicazioni di rito, il sindaco Capponi ha informato l'assise della situazione.

Il Comune treiese era in trepidante attesa di notizie sul tema, che in questo senso sono state positive: "L'indice dei contagiati - come comunicato proprio dall'amministrazione su Facebook - , è sceso drasticamente sotto i livelli consentiti per la permanenza in zona gialla e si attesta oggi a 141. Il rischio di incorrere in misure più severe è stato così scongiurato almeno fino alla fine di questa settimana".

Restano comunque le perplessità sul sistema adottato dalla Regione Marche per la definizione delle fasce gialle, arancioni e rosse. Il sindaco Capponi ha sottolineato questo aspetto: "Da tempo abbiamo comunicato alla Regione come oggi i maggiori cluster di rischio siano all'interno delle aziende: i lavoratori sono necessariamente, in determinati tipi di professioni, soggetti agli assembramenti. Se si dovesse andare avanti con le idee del Ministro Speranza e del Generale Figliuolo, ovvero quelle che prevedono di procedere con le vaccinazioni in azienda non appena esaurita la campagna riservata alle categorie protette, si potrebbe fare un grande passo avanti: a tal proposito due aziende del nostro territorio hanno già aderito a questa possibilità. Mettere al riparo i lavoratori è fondamentale - ha concluso Capponi -, visto che oggi sono la categoria che rischia maggiormente di contrarre il virus. Confidiamo di avere a giorni una risposta da parte della Regione".

l.c.
Ritorno in zona gialla: Sarnano e Fiastra, con le loro “cascatelle” e il lago, sono tra le mete più gettonate per il fine settimana del primo maggio. Da una parte il rilancio dei propri gioielli, con Sarnano che sta ristrutturando la via delle Cascate Perdute, come dopo ogni inverno, dall’altra una linea ben più cauta, con Fiastra che ha prorogato l’ordinanza per la chiusura delle Lame Rosse. I due sindaci, Luca Piergentili e Sauro Scaficchia, sono invece uniti sulle aspettative: entrambi si attendono grande afflusso e sottolineano quanto sia importante essere attenti a evitare restrizioni future e un nuovo aumento dei contagi.

Abbiamo un grande riscontro sui nostri social e ci aspettiamo massicce presenze – ha raccontato Piergentili –. Sicuramente saremo particolarmente attenti nei controlli: non vorremmo che questo primo maggio possa essere motivo di rimpianto in ottica Covid, anche se siamo in zona gialla, dovremo sempre cercare di evitare una ripresa dei contagi. Abbiamo chiesto alla Prefettura e alla Questura un supporto per il fine settimana in arrivo. A questo proposito nei prossimi giorni faremo un incontro con le autorità e le amministrazioni che si attendono i maggiori arrivi per l’occasione. Metteremo a disposizione i nostri Carabinieri e la nostra Polizia Locale. Sotto il profilo prettamente turistico – conclude il primo cittadino di Sarnano – stiamo risistemando la via delle Cascate Perdute, che come ogni inverno necessita di manutenzione, così come tutte le aree verdi che attraggono i turisti”.

A Fiastra il sindaco Scaficchia ha prorogato l’ordinanza che limitava le visite ai percorsi delle Lame Rosse: fino al 6 giugno saranno off limits nei giorni festivi.

“Ci attendiamo un flusso enorme di persone: già dalle scorse settimane, nonostante la zona arancione, abbiamo avuto molte visite. Io faccio appello a tutti i visitatori – dice Scaficchia –: li accoglieremo con piacere, ma mi auguro un grande rispetto delle norme anti contagio. Ho prolungato l’ordinanza che riguarda la chiusura delle Lame Rosse e dei percorsi naturalistici che contraddistinguono Fiastra nei giorni festivi: in quei giorni le visite erano fuori controllo e, in accordo con i Carabinieri Forestali, abbiamo deciso che fosse la soluzione migliore per la tutela della popolazione e dei visitatori. La speranza è che a giugno si possa allentare un po’ questa situazione, che oggi è necessaria, in modo da avere un’estate più serena”.

l.c.

Il numero dei contagi li vedrebbe in zona arancione, ma un vuoto normativo concede a Cerreto d'Esi due giorni di zona gialla. È questo il paradosso che si è creato nel Comune anconetano: l'incidenza dei contagi da Covid infatti si mantiene sopra la soglia fissata dalla Regione per il ritorno in zona gialla. La curva dei positivi continua a oscillare e ancora non ha assunto i connotati di una vera e propria discesa. In questo contesto, però, il Comune amministrato da David Grillini vivrà tra oggi e mercoledì qualche giorno di restrizioni blande: tra l'ordinanza scaduta nella scorsa notte e i prossimi provvedimenti della Regione Marche, attesi a metà settimana, si è infatti creata una finestra. Cerreto sarà così "giallo" fino a nuova comunicazione. 

Il sindaco David Grillini ha spiegato: "L'ordinanza che ci limitava è scaduta ieri notte: al momento siamo gialli, ma i numeri in mio possesso parlano di altro. Dovremmo tornare quantomeno in zona arancione, ma siamo in attesa della nuova comunicazione da parte della Regione. Il provvedimento dovrebbe essere attivato nei prossimi giorni. La nostra curva continua a oscillare: è chiaro che in Comuni così piccoli anche dei cluster familiari di contagio possano essere decisivi per riportare il numero dei positivi sopra la soglia tollerata. In questo momento abbiamo un leggero aumento e nonostante la situazione sia sotto controllo l'incidenza percentuale è tale da richiedere misure restrittive più dure della zona gialla. Ci aspettiamo a giorni novità dalla Regione".

l.c.


Coronavirus: dopo mesi di restrizioni, alcuni Comuni della provincia di Macerata vedono la luce. Sono molti infatti quelli che hanno fatto registrare meno di cinque contagi da Covid, mentre in cinque casi – Colmurano, Fiastra, Monte San Martino, Ripe San Ginesio e Serravalle – i casi si sono addirittura azzerati. Numeri che fanno ben sperare la Regione in vista della possibile zona gialla da lunedì prossimo, visto che il Governo ha ormai aperto a un ritorno verso restrizioni più blande. Non mancano però situazioni meno confortanti rispetto a queste isole Covid-free. È il caso di Macerata, dove la presenza del Coronavirus continua a essere considerevole, seppur sotto la soglia fissata dalle istituzioni, quella dei 250 casi ogni 100mila abitanti.

Nel corso degli ultimi 15 giorni i contagi sono aumentati, passando dai 241 del 7 aprile ai 279 di oggi: in questo lasso di tempo il numero dei positivi nel Comune maceratese ha toccato un massimo di 299 unità nella giornata del 20 aprile, per poi iniziare una lenta discesa fino al dato odierno. L’aumento più marcato è però quello che riguarda gli isolati domiciliari, segnale della circolazione del virus e degli avvenuti contatti con positivi. I numeri parlano di un aumento dai 388 del 7 aprile fino al massimo di 672 sempre del 20 aprile, data che sembra lo spartiacque verso un’auspicata discesa: oggi sono infatti 657.

Il sindaco della città, Sandro Parcaroli, si è detto fiducioso: “La situazione non mi preoccupa, visto che i contagi stanno comunque calando. A Macerata siamo di poco sotto i 250 su 100mila abitanti e la mia speranza è di poter riuscire a contenere la diffusione. Non dovremmo avere misure più dure della zona gialla, ma dovremo continuare a fare attenzione e a controllare i dati giorno dopo giorno. Speriamo di ottenere i risultati dell’Umbria, che ormai ha azzerato il numero dei morti. Se vogliamo riaprire, l’unico modo è proseguire la vaccinazione e aspettare che la curva scenda”.

l.c.
Ufficiale: le Marche tornano zona gialla. Lo ha comunicato poco fa il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, con un post sul suo profilo Facebook.

Si legge: "Finalmente è arrivata la conferma che tutti aspettavamo: da Domenica torniamo in "zona gialla". Questa notizia ci fa piacere ma non deve essere considerata come una esenzione da ogni responsabilità. Il virus continua a circolare e ogni giorno registriamo un numero di soggetti positivi ancora cospicuo. Se non è necessario, dunque, dobbiamo cercare evitare luoghi di potenziale affollamento, dobbiamo tutti impegnarci al massimo per far sì che la nostra regione resti stabilmente in fascia gialla. Mi raccomando, il colore della nostra regione è nelle vostre mani. Vi prego di aiutarci!"

Il Governatore invita dunque al buonsenso e al rispetto delle regole, visto che come previsto dalla ripartizione in fasce stabilita dal Governo, da domenica sarà nuovamente possibile spostarsi tra comuni e la ristorazione potrà ricominciare a lavorare "in presenza", seppur soltanto fino alle 18.

Resta in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5.

red.
Quella appena trascorsa deve essere stata una settimana agrodolce per il Presidente della Regione Marche. Acquaroli ha vissuto il contagio della moglie, con conseguente isolamento anche per lui, e ha quindi atteso l’esito del suo tampone risultato poi negativo. Sono stati però giorni importanti sul fronte Covid non soltanto a livello individuale per il Presidente: la telefonata con il Ministro della Salute Roberto Speranza fa ben sperare tutte le Marche.

Considerato che l’indice Rt, uno degli indicatori utilizzati come discriminante per l’inserimento nelle tre fasce che dividono il Paese, sta tornando a livelli di sicurezza, sotto l’1,25, sembrerebbero più che fondate le indiscrezioni che vorrebbero le Marche nuovamente “gialle”. Sarebbe un ritorno nella fascia con le restrizioni meno pressanti: una boccata d’ossigeno, dopo i 15 giorni vissuti in zona arancione. Come cambierà la vita e cosa tornerà a essere permesso?

Anzitutto il coprifuoco resterà in vigore: niente liberi tutti, soprattutto in vista del Natale, anzi. Sembra che il Governo stia pensando di far chiudere locali, bar e ristoranti per il 24 e 25 dicembre, con forti indizi che il provvedimento possa riguardare anche il Capodanno.

Gli esercizi commerciali potranno riaprire e i ristoranti potranno tornare a servire i propri clienti non soltanto a domicilio, ma anche al tavolo. Sempre però con limitazioni: di orario, dalle 5 alle 18, e logistiche, con il rispetto del distanziamento.

Gli spostamenti durante la fascia oraria soggetta a coprifuoco dovranno essere motivati da comprovate esigenze emergenziali o lavorative, mentre sarà possibile, dalle 5 alle 22, spostarsi senza bisogno di certificare le motivazioni.

Resteranno invece chiuse palestre e piscine, cinema e teatri, musei, sale giochi e slot, queste ultime anche nei bar e nelle tabaccherie.

red.

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