Far conoscere uno dei siti archeologici più rilevanti delle Marche, rinvenuto nel corso degli scavi per la costruzione del nuovo Istituto Tecnico di San Severino. È così che una piccola ma doverosa pausa ha interessato i lavori dell’ITTS “Eustachio Divini”. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ha infatti “imposto” uno stop agli scavi per poter osservare da vicino stratigrafia e reperti – composti da molte selci, lance e frammenti ceramici – risalenti a un abitato di età neo-eneolitica tra i più importanti della Regione Marche.

“Prima della chiusura delle indagini archeologiche, prevista per fine mese – ha spiegato il funzionario della Soprintendenza Tommaso Casci Ceccacci – , abbiamo pensato di aprire il cantiere a una visita pubblica per far capire e far vedere quello che, fino ad oggi, è stato fatto nell’area che ospiterà il nuovo edificio dell’Istituto”. Un open-day, organizzato proprio dalla Sorpintendenza, che ha permesso di osservare da vicino i reperti.

“Siti di questo genere in ambito marchigiano – ha proseguito Casci Ceccacci – sono noti ma non sono mai stati indagati in maniera così approfondita. La Soprintendenza si è resa conto dell’importanza di ciò che rimaneva ed ha per questo deciso di fermare i lavori dichiarando che la scuola si sarebbe fatta ma una volta completate le indagini archeologiche”.

È intervenuto anche il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei: “Era importante questa giornata per far capire perché si è impiegato così tanto tempo ma anche per far vedere le prime fondamenta del nuovo istituto che, adesso, dovrà essere portato a termine velocemente”.

Parole confermate anche dall’ufficio del Commissario alla ricostruzione Legnini, rappresentato dalla responsabile per la costruzione della nuova scuola Jole Felicetti: “Abbiamo tanta fretta di completare la scuola, è questa la volontà del commissario Legnini”.

l.c.
Fondi per 10.000 euro per arricchire il patrimonio librario della biblioteca L. Bigiaretti di Matelica. Anche il Comune di Matelica potrà beneficiare del contributo economico del Ministero per i beni e le attività culturali a sostegno delle biblioteche e del settore editoriale colpiti dagli effetti del Covid 19.

I fondi assegnati alla Biblioteca comunale sono stati immediatamente utilizzati per aggiornare la dotazione libraria con le più recenti pubblicazioni letterarie e saggistiche. L’obiettivo è quello di far fronte ai gusti ed alle richieste di prestito di un nutrito pubblico di utenti che, nonostante la pandemia, resta particolarmente attivo anche grazie al prestito su prenotazione Take away e all’utilizzo delle risorse on line messe a disposizione dal Sistema regionale di cui la Bigiaretti è partner.

Novità per la biblioteca matelicese, che salvo il Fondo dedicato ai più piccoli, non aggiornava la sua offerta ormai da molti anni e che oggi si presenta anche con le proposte ludiche interattive del progetto Young Adults, realizzato in collaborazione con il Comune di Fabriano.

Il finanziamento rappresenta una boccata d’ossigeno anche per le librerie del territorio comunale e provinciale, in possesso dei requisiti previsti dal bando, presso cui è stato interamente speso.

Ne è soddisfatto l’Assessore Giovanni Ciccardini per gli ottimi risultati ottenuti dall’affiatato team che si è occupato del progetto, composto dall’Ufficio cultura e dalle bibliotecarie della cooperativa “Le pagine”, affidataria del servizio.

Red.
La decisione del Ministro per i Beni e le Attività culturali Dario Franceschini di assegnare ad Ascoli Piceno la nuova sede della Soprintendenza Archeologica Bella Arti e Paesaggio per le Marche su manda su tutte le furie il presidente della provincia di Macerata Antonio Pettinari. "Un'autentica beffa per il nostro territorio - la definisce Pettinari - che ha tutte le caratteristiche per avere questa ulteriore possibilità di un collegamento diretto con l'ufficio periferico del Ministero dei Beni Culturali, quale appunto è la Soprintendenza. Un territorio che si trova alle prese con il problema della ricostruzione e che vede inseriti nel cratere ben 44 comuni su un totale di 83. Tutto questo sembra sia sfuggito al ministro". E' un fiume in piena il presidente Pettinari, che lancia i suoi strali anche contro i rappresenti politici maceratesi. "Non solo sono sconcertato - conclude - ma sento anche il disappunto e la rabbia per un territorio che ancora una volta è stato beffato. Cosa faranno ora i presunti rappresentanti del nostro territorio? Non è possibile che ancora una volta abbia avuto la meglio il fenomeno della raccomandazione politica".
Una questione che sicuramente terrà banco ancora a lungo e che sarà approfondita sulle pagine de L'Appennino camerte in edicola il prossimo 23 gennaio.

f.u.

“L’abbazia di Sant’Eustachio in Domora sta crollando, il Comune rischia di perdere l’ultima opportunità per restaurarla”. È l’architetto Luca Maria Cristini, di San Severino, che lancia un grido d’allarme dopo aver scritto al Comune ma senza ricevere alcuna risposta.

A destare preoccupazione sono le condizioni della chiesetta che si trova alle grotte di Sant’Eustachio che ormai, dopo il terremoto del ’97, quello del 2013 in Ancona e quello più recente del 2016, rischia il crollo e di non poter più essere recuperata. Si tratta di un abbazia di impronta benedettina risalente all’XI secolo situata in quello che i Beni Culturali presumono fosse un villaggio di scalpellini. La chiesa, nel ‘200 era uno dei centri fondamentali lungo l’antica via lauretana (argomento sul quale l’attuale amministrazione si sta impegnando molto, stando a Cristini) ed ospitava viandanti e pellegrini. Oggi ovviamente è sottoposta a vincolo ed è anche per questo che i proprietari, dei privati, dopo il sisma del 1997 non sarebbero riusciti a risistemarla e avrebbero deciso di venderla al demanio regionale nel 2000 insieme ad altre proprietà del lato sinistro della Valle dei Grilli. “Tuttavia - racconta l’architetto - per una svista, nel sottoscrivere l’atto di compravendita, la particella della Chiesa rimase esclusa”. Non potendo far nulla per rimetterla a posto, i proprietari decisero di concederla in comodato d’uso gratuito al Comune di San Severino, che avrebbe potuto accedere a finanziamenti pubblici tramite l’iniziativa Salva l’Arte. “Una concessione di 99 anni col patto di restaurarla e renderla di nuovo fruibile. Venne così inserita in una graduatoria che poi si fermò poco prima”. Così si perse la prima opportunità.

Oggi la situazione è ben più grave, vi piove all’interno e se la volta si scioglierà, la chiesa crollerà. “Ma in tutto ciò - sottolinea Cristini - dal Comune non si ricevono segnali di vita. Io ho scritto ma non ho avuto risposta e lo stesso vale per il Cai e Legambiente che hanno chiesto, quanto meno, una messa in sicurezza. Rischiamo di perdere - incalza - l’ultima opportunità di una struttura che, oltre alla sua importanza storica e architettonica, è anche un luogo del cuore per la maggior parte dei settempedani. Ci sarebbero i soldi - conclude - eppure sembra non si vogliano sfruttare. Cosa vogliamo fare?”.
Gaia Gennaretti 

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