Maxi sequestro di stupefacenti da parte della Guardia di finanza di Civitanova Marche. Denunciato un ventottenne, requisiti cinquanta chili di droga. L’operazione dei finanzieri si è sviluppata tra la città rivierasca e il fermano.

L’indagine dei militari è nata nel corso degli ormai consueti controlli all’interno dei magazzini di società che si occupano di spedizioni nel territorio. Come in altre occasioni, le operazioni di controllo hanno previsto l’impiego dei cani antidroga. Nel corso di uno di questi sopralluoghi, i finanzieri hanno intercettato diversi alcuni colli pronti alla spedizione. I militari hanno potuto approfondire i controlli grazie al benestare dell’Autorità giudiziaria, rinvenendo così circa cinquanta chili di marijuana. Il sequestro è stato comunque rimandato: i finanzieri hanno preferito attendere, in modo da stringere il cerchio anche intorno ai responsabili del traffico.

Le fiamme gialle hanno quindi proseguito la loro indagine, seguendo a debita distanza e in incognito il corriere che avrebbe dovuto portare a termine la consegna. Un volta arrivati a destinazione sono intervenuti proprio nel momento del ritiro dei pacchi da parte del destinatario, un ventottenne italiano residente nel comune di Porto Sant’Elpidio. A questo punto è scattato il sequestro dello stupefacente e la denuncia nei confronti del giovane per possesso di stupefacenti a fini di spaccio.
Compra diversi immobili con gli aiuti destinati alle imprese durante l’emergenza Covid, denunciato un imprenditore civitanovese. Sequestrati nove immobili e quattro rapporti finanziari. Sono i risultati di un’indagine della guardia di finanza di Civitanova Marche.

I militari, nel corso dei consueti controlli sulla regolarità nelle percezioni di indennizzi e aiuti statali, hanno approfondito la posizione di una società a responsabilità limitata con sede a Civitanova e attiva nel settore tessile. Stando a quanto scoperto dai finanzieri, l’amministratore unico dell’azienda avrebbe ricevuto un finanziamento bancario di 300mila euro assistito dalla garanzia dello Stato. Dai controlli è risultato che una fetta consistente di questi fondi – per la precisione 237.200 euro – fossero poi stati dirottati tramite bonifico nel conto corrente personale dell’amministratore. Causale della manovra l’erogazione dei compensi in ragione del suo incarico. Una versione diversa, però, è quella fornita dai bilanci di esercizio nello stesso periodo di imposta. Stando a questi, infatti, è emerso che la relativa voce a bilancio recasse un importo di 7.625 euro. L’incongruenza ha spinto la guardia di finanza ad approfondire ulteriormente le indagini. Si è scoperto, così, che l’uomo si era aggiudicato diverse proprietà immobiliari all’asta in provincia di Ancona.

I finanzieri lo hanno quindi denunciato per il reato di malversazione a danno dello Stato. L’ipotesi di reato formulata dalla Procura della Repubblica di Macerata è stata accolta dal giudice per le indagini preliminari, che ha quindi disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di nove immobili e quattro rapporti finanziari.

l.c.
Oltre un milione di euro occultati al Fisco, scatta il sequestro dei beni per padre e figlia gestori di uno stabilimento balneare lungo la costa del Maceratese, denunciati per il reato di omessa dichiarazione dei redditi. Sono i risultati di un’operazione della Guardia di finanza della compagnia di Civitanova Marche condotta nelle ultime settimane.

A finire sotto la lente di ingrandimento dei finanzieri è stata la posizione fiscale di due imprese che si sono avvicendate nella gestione di uno chalet. Dapprima, infatti, l’attività presa in esame risultava essere gestita da una società a responsabilità limitata e, in seguito, da una ditta individuale. Entrambe erano riconducibili alla stessa persona. Dalle analisi dei militari rivieraschi è emersa l’irregolarità delle dichiarazioni fiscali nel periodo compreso tra il 2017 e il 2021. Le fiamme gialle hanno potuto quantificare in circa un milione e centomila euro l’ammontare delle somme occultate al fisco e hanno individuato nel padre della titolare dello chalet l’amministratore dell’attività commerciale.

Padre e figlia sono stati quindi denunciati alla Procura della Repubblica di Macerata per aver omesso di presentare la dichiarazione dei redditi per l’anno fiscale 2020 a fronte di un imposta evasa di oltre 100mila euro. Una somma superiore alla soglia di punibilità prescritta dal decreto legislativo 74 del 2000. Il Giudice per le indagini preliminari, condividendo le posizioni dei finanzieri, ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di un appartamento e di due veicoli intestati al legale rappresentante dello stabilimento balneare.
Sotto sequestro oltre 20 mila metri quadrati di discarica abusiva, denunciato il proprietario. È successo a Civitanova Marche, dove i finanzieri della compagnia locale hanno posto i sigilli a due capannoni pericolanti con il tetto in cemento e amianto e ad un’area che custodiva rifiuti di diverso genere.

Durante un controllo sul territorio, i finanzieri hanno individuato un’area in chiaro stato di incuria. In questa zona, oltre a diverso materiale abbandonato, anche le due strutture pericolanti. Immediati i controlli per risalire al proprietario delle strutture e del terreno. L’uomo è un italiano gravato da precedenti di polizia simili. Le Fiamme gialle, ipotizzando che tutta la zona potesse essere effettivamente utilizzata come discarica abusiva hanno approfondito i controlli, rinvenendo una serie di oggetti potenzialmente nocivi per l’ambiente: vasche da bagno, canne fumarie in cemento-amianto, pneumatici, batterie, elettrodomestici, vecchi veicoli. Dopo aver accertato lo stato di abbandono del sito, i finanzieri hanno proceduto al sequestro probatorio.

Per il proprietario delle strutture e dell’area è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Macerata. Alcuni dei rifiuti, quelli contenenti amianto, sono poi passati all’Arpam di Macerata per le analisi sull’effettiva pericolosità dei materiali.

l.c.
Otto provvedimenti di divieto di accesso alle aree urbane di Civitanova Marche. È il provvedimento disposto dalla Questura di Macerata nei confronti dei responsabili della spirale di violenza che ha caratterizzato il mese di agosto nei luoghi maggiormente frequentati della città rivierasca. Gli episodi di aggressione della scorsa estate, il cui culmine è stato l’omicidio in corso Umberto I di Alika Ogochukwu, hanno portato all’intensificarsi dei controlli da parte delle forze dell’ordine.

Grazie all’aiuto dei numerosi punti di videosorveglianza attivi tra il lungomare Piermanni, piazza XX settembre e corso Umberto I, la polizia è riuscita ad identificare e a denunciare all’Autorità giudiziaria gli otto responsabili degli episodi avvenuti tra il 14 e il 21 agosto scorso. Nella fattispecie, la notte di Ferragosto è stata segnata da una rissa iniziata di fronte ad un locale del lungomare e poi proseguita in piazza. Sei i giovani, ventenni dell’anconetano, denunciati. La stessa sera, ancora sul lungomare sud, un giovane marocchino residente in provincia di Fermo aveva aggredito un passante, procurandogli ferite con prognosi di due settimane. La notte del 21 agosto, infine, un giovane fermano aveva aggredito un gruppo di ragazzi che si erano rifiutati di offrirgli una sigaretta, minacciandoli con un coltellino.

Al termine delle indagini della polizia anticrimine, il Questore di Macerata Vincenzo Trombadore ha disposto il provvedimento del Dacur, che prevede appunto il divieto di accesso ad alcune aree urbane della città, indicate all’interno del provvedimento notificato a ciascuno dei denunciati, per il periodo di un anno.

l.c.
Minacce e intimidazioni nel tentativo di estorcere denaro, due arresti nella notte. È successo a Civitanova Marche dove, dopo alcuni giorni di ricerca, i carabinieri della Compagnia locale hanno rintracciato due uomini, entrambi trentasettenni, che all’inizio di giugno avevano minacciato un commerciante quarantaquattrenne di Porto Recanati. Il primo è stato fermato al casello dell’A14 a Civitanova mentre rientrava a casa accompagnato dal fratello, l’altro nella sua abitazione a Potenza Picena. Durante le perquisizioni domiciliari seguite all’arresto, i militari hanno rinvenuto oltre 60 grammi di cocaina e circa 1.300 euro in contanti, ritenuti provento dello spaccio, oltre a diverso materiale tipicamente utilizzato per dividere la droga in dosi.

Entrambi sono stati trasferiti nel carcere di Montacuto, dove sono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Si contestano loro i reati di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, tentata estorsione aggravata in concorso e violazione di domicilio aggravata.

La ricostruzione. Qualche settimana fa i due sono entrati a casa della vittima, tentando di estorcergli mille euro. Fatti aggravati dalle minacce, a cui sono seguiti i fatti. Schiaffi di fronte alla moglie e al figlio e danni alla sua auto e alla recinzione dell’abitazione con una mazza da baseball. Immediato l’inizio delle indagini dei militari, in sinergia con il Nucleo investigativo dei carabinieri di Macerata e con i colleghi delle stazioni di Porto Potenza e Porto Recanati. Una volta raccolte prove a sufficienza, l’Autorità Giudiziaria ha emesso ordinanza di misura cautelare in carcere, soprattutto in considerazione della brutalità con cui i due arrestati hanno agito.
Sono stati individuati i responsabili dell'incendio che si è verificato il 19 agosto scorso, in prossimità della tratta ferroviaria “Civitanova Marche – Albacina” in Via Cioci, a Macerata.
Si tratta di tre operai che stavano lavorando alla manutenzione della linea e che ora sono stati denunciati, in stato di libertà, per incendio boschivo.

I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Recanati sono intervenuti sul posto per effettuare gli accertamenti e le indagini finalizzate alla individuazione delle cause di innesco del rogo e alla identificazione dell’autore o degli autori del reato.

Dopo aver effettuato i rilievi di rito e ispezionando l’area interessata – con particolare attenzione alla tratta ferroviaria – in cerca di eventuali elementi utili alla ricostruzione degli eventi, i militari hanno anche raccolto le informazioni dalle persone che avevano assistito ai primi momenti in cui il rogo si è sviluppato.

Gli elementi analizzati hanno permesso di individuare il punto di origine dell’incendio e di risalire alla presenza, sul posto, di tre operai, dipendenti di una ditta incaricata di eseguire lavori di manutenzione lungo la tratta ferroviaria.

Nel prosieguo delle attività investigative, gli stessi operai hanno confermato che, mentre stavano utilizzando una troncatrice per tagliare dei manufatti in cemento, si sono sviluppate alcune scintille che in pochi istanti hanno innescato l’incendio.
Le fiamme, inizialmente, hanno interessato la vegetazione per poi espandersi in uno spazio più ampio.

I tre, dopo essere stati identificati, sono stati denunciati in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per il reato di incendio boschivo colposo.

L'incendio ha interessato circa un ettaro di area boschiva.

GS
Anche l'Amministrazione comunale di Civitanova Marche ha aderito al protocollo d’intesa della “Ciclovia 77”, teso alla creazione di una “cerniera” cicloturistica che attraversi la valle del Chienti in provincia di Macerata e le valli del Menotre in provincia di Perugia, connettendo Foligno con la costa adriatica e Civitanova Marche.
La Giunta comunale si è impegnata a favorire le azioni necessarie alla realizzazione del progetto di mobilità sostenibile coordinato dal Comitato promotore della “Ciclovia 77”, che dovrà anche promuoverne la partecipazione su più fronti contattando oltre alle istituzioni, associazioni sportive, ambientalistiche e soggetti privati.

L’obiettivo del progetto è costituire una rete ciclo pedonale con caratteristiche di sicurezza per gli utenti, che sappia riconnettere e riscoprire tracciati (come le vie romane, cammini della fede), che facevano delle terre che collegano Foligno al mare Adriatico un crocevia importante nella storia della civiltà europea.

Sono in totale 15 i comuni interessati dal tracciato, 14 quelli maceratesi e il comune di Foligno in Umbria. Attualmente hanno aderito in 12. Mancano all'appello Macerata, Tolentino, Corridonia. 

Il costo del percorso è pari a 500 mila euro, richiesti dal comitato promotore, con consegna della progettualità tecnica alla Regione Marche, nei mesi scorsi, prima dell'insediamento della giunta Acquaroli.

“Con il percorso della “Ciclovia 77” – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica dopo l’approvazione della delibera n.83 – si vanno a consolidare le opportunità che si sono create con l’apertura della superstrada realizzata dalla Quadrilatero, puntando però su una economia turistica basata sulla piccola e media impresa, l’agriturismo e le “start up” per le giovani generazioni. Civitanova vuole essere città pilota nello sviluppo del cicloturismo. Parallelamente alla ciclovia Adriatica, parte un nuovo progetto per collegare il nostro territorio all’Umbria, e non poteva essere diversamente visti i tanti legami che già abbiamo allacciato in questi anni. In ballo non c’è solo la valorizzazione turistica dei paesaggi, poiché lo sviluppo del turismo in bici è in grado di fare da traino anche economico e sociale”.


I percorsi ciclo pedonali realizzati nel territorio vedono anche progetti di interconnessione con le altre forme di mobilità sostenibile (autobus e treni dotati del servizio di trasporto delle bici, auto e bici elettriche, centri intermodali).

Barbara Olmai
 
Spostamenti tra comuni in zona rossa: i massicci controlli delle Forze dell’Ordine nello scorso fine settimana, su disposizione della Prefettura, hanno portato al riscontro di 14 violazioni al divieto di trasferimento tra comuni senza giustificato motivo. È quanto fa sapere la Compagnia dei Carabinieri di Civitanova Marche: il preoccupante numero di contagi in provincia ha suggerito maggiore sorveglianza nei luoghi noti di aggregazione e sulla strade ad alta frequentazione, alla luce dell’inasprimento delle misure di tutela collettiva per il contenimento dell’epidemia in atto che vede la Regione Marche inclusa in zona rossa.

Controllate circa 70 attività commerciali e identificate oltre 150 persone.  14 le violazioni, diverse delle quali proprio a Civitanova Marche in orario notturno.

Intervento anche in nottata: un automobilista, dopo aver demolito parte della recinzione metallica del canale Castellara in Via Civitanova della città rivierasca,  è risultato positivo all’alcol test, con tasso superiore ad 1,50 g/L. È stato deferito all’Autorità Giudiziaria maceratese: ritiro immediato della patente e sequestro del veicolo, oltre al ripristino dello stato dei luoghi.

Nei prossimi giorni, in linea con le politiche di prevenzione, saranno rafforzati i controlli nelle aree urbane potenzialmente interessate da fenomeni di assembramento e moltiplicati i posti di controllo per la verifica degli spostamenti tra comuni, con particolare attenzione in corrispondenza delle giornate immediatamente prossime alle festività pasquali.

l.c.
Operazione dei Finanzieri della Compagnia di Civitanova Marche nell’ambito dei controlli rafforzati per la verifica del rispetto della normativa di contenimento della diffusione epidemiologica: ai domiciliari un 23enne albanese, fermato con 6 “panetti” di hashish e 10 grammi di cocaina. Denunciato a piede libero un 19enne italiano trovato con 18 grammi di hashish.

I militari della Compagnia di Civitanova Marche,  hanno infatti fermato due giovani che percorrevano in skateboard  una strada del centro città. Alla vista del posto di controllo, effettuato con l’ausilio dell’unità cinofila, i due hanno manifestato un evidente stato di agitazione, tale da insospettire  le Fiamme Gialle.

Dai conseguenti accertamenti effettuati sul posto, uno dei due è risultato essere in possesso di un esiguo quantitativo di hashish. Le successive ricerche disposte dai finanzieri all'interno dell'abitazione del giovane  hanno permesso di rinvenire 18 grammi di hashish che erano stati occultati all’interno di un mobiletto in camera da letto. Lo stupefacente è stato così sequestrato ed il ragazzo è stato denunciato a piede libero all’Autorità Giudiziaria. per il reato di spaccio. 
Nei guai anche un amico del giovane che in motorino aveva poco prima raggiunto i militari per portare le chiavi di casa.  Si tratta di un operaio albanese di 23 anni il cui atteggiamento nervoso e irrequieto ha spinto i finanzieri ad approfondire la situazione. È infatti dalla perquisizione effettuata presso l'abitazione di quest'ultimo che le Fiamme Gialle hanno rinvenuto e sequestrato 6 “panetti” di hashish per un totale di 614 grammi e 10,52 grammi di cocaina; il giovane operaio è stato così arrestato e, su disposizione del P.M. di turno, condotto ai domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
c.c.
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