Sono cinque le persone coinvolte nel traffico di sostanze stupefacenti scoperto dai carabinieri e che portò al sequestro di oltre due chili di hashish e la somma di 17mila euro. 
Questo l'esito delle indagini eseguite dal nucleo operativo radiomobile della Compagnia carabinieri di Tolentino. Arrestato il fornitore umbro in trasferta nelle Marche

La notte del 14 ottobre 2022,   nel corso di un posto di controllo effettuato a Tolentino in via Nazionale i militari del Radiomobile , hanno notato arrivare una Fiat Panda, poi risultata a noleggio, il cui conducente vista la pattuglia ha subito invertito la marcia  peri darsi alla fuga. e sfuggire al controllo. Ne era nato un inseguimento da parte dei militari che erano riusciti a bloccare l'auto in una via laterale poco distante.
A questo punto l’uomo alla guida ha tentato la fuga a piedi ma in breve il giovane è stato rintracciato e bloccato anche grazie al supporto dei carabinieri di Belforte del Chienti. Si è appurato trattarsi di un pregiudicato ventiquattrenne di origini straniere residente a Perugia , il quale   si è rifiutato di fornire spiegazioni  sia sulla sua presenza a Tolentino sia  sul motivo della fuga  
L’immediata perquisizione della vettura  ha consentito di trovare nell’abitacolo 3 grammi di hashish, un grinder per triturare la sostanza e due telefoni cellulari; invece,  ben occultata nel vano motoree c'era  una scatola magnetica contenente la somma contante di  15mila euro in banconote di vario taglio e suddivisa in “mazzette” da 1.000 euro.

La successiva perquisizione domiciliare a Perugia ha consentito di scovare un altro grammo della medesima sostanza e materiale vario per il confezionamento. 

Dopo il sequestro di tutto il materiale rinvenuto nella disponibilità dell’indagato, i carabinieri  hanno chiesto al Pubblico Ministero titolare delle indagini, l'autorizzazione ad appurare riscontri dell'attività di  spaccio dai tabulati  dei due telefoni  sequestrati al giovane. Attività complesse che hanno permesso ai militari di individuare più contatti riferiti ad un giovane  di Porto Recanati e avvenuti a ridosso del controllo. È emerso anche che il perugino si era recato più volte in località prossime alla cittadina rivierasca, nei luoghi di abituale frequentazione del portorecanatese.

Iindicazioni  queste che supportate dallo scambio info-operativo con l’arma locale, hanno indirizzato a concentrare le indagini sul ragazzo di Porto Recanati, ottenendo ulteriori riscontri sull’attività di spaccio posta in essere.
In particolare lo scorso 24 gennaio , a conclusione di una serie di servizi di osservazione controllo e pedinamento, il Nucleo Operativo di Tolentino ha eseguito una perquisizione domiciliare nell’abitazione del ventitreenne, al termine della quale il giovane è stato  tratto in arresto in quanto trovato in possesso di circa 2 kg di droga, tra hashish  e marijuana, oltre alla somma in contanti di oltre 2.000 euro, provento di spaccio.

Ottenuto un primo importante riscontro all’ipotesi investigativa che dava il portorecanatese tra gli acquirenti della sostanza stupefacente per la quale il giovane perugino aveva probabilmente incassato i 15mila euro, grazie all’analisi delle informazioni estratte dalle copie forensi dei telefoni sequestrati, i militari hanno individuato altri probabili clienti di quest’ultimo, a loro volta dediti alla distribuzione della droga.

Tra i clienti individuati nella rubrica del perugino, anche una persona annotata con uno pseudonimo, che  tramite un’applicazione di messaggistica, contrattava l’acquisto di hashish in panetti, di cui il fornitore gli inviava una fotografia (6 panetti con la particolare etichettatura “Mars”).

Nelle ulteriori immagini scambiate tra i due  dopo l'invio delle foto,  il fornitore umbro condivideva la propria posizione, presumibilmente per avvisare il cliente del suo prossimo arrivo in una località in precedenza concordata.

Lo studio delle celle telefoniche degli apparecchi in uso allo spacciatore, effettuato dai militari del NORM di Tolentino, hanno poi permesso di verificarne lo spostamento in un’area prossima all’abitazione del cliente con il quale egli aveva precedentemente scambiato le foto della sostanza che stava trasportando.

Sempre grazie allo studio delle informazioni estratte dagli apparati telefonici sequestrati, i militari hanno potuto verificare che gli spostamenti dall’Umbria a località prossime all’abitazione del giovane marchigiano, si erano ripetute nel tempo con ciclica regolarità e con analoghe modalità “pubblicitarie” relative al prodotto trasportato (di cui venivano inviati video per mostrarne le caratteristiche di morbidezza e granulosità,) circostanze queste che hanno permesso di ipotizzare l’esistenza di un consolidato rapporto illecito tra i due soggetti.

L'analisi sistematica dei contenuti degli apparati cellulari sequestrati, hanno permesso di individuare due  ulteriori due acquirenti, un ventiduenne residente a Senigallia e un ragazzo di origini dominicane residente ad Ancona.

Circa 90 i messaggi che il senigalliese si era scambiati su Telegram con il l giovane umbro, a riprova dell’esistenza di un consolidato rapporto di frequentazione.

Anche in questo caso, nonostante il nominativo del cliente fosse stato mascherato da pseudonimo, le indagini hanno permesso di risalirne all’identità e a verificare che i due si erano incontrati nei pressi di Senigallia nel corso dei primi giorni del mese di ottobre in almeno tre occasioni.

Inoltre, si è potuto appurare che, sempre nel corso del mese di ottobre e in più occasioni, anche l'altro giovane residente in Ancona si era messo in contatto col perugino; il 4 e 5 ottobre  i due si erano incontrati  nel centro di Ancona (nella stessa data e orario compatibile al viaggio del perugino in cui veniva pubblicizzata la sostanza “mars”).

Al termine delle indagini,   ritenendo che gli elementi indiziari raccolti potessero essere meritevoli di ulteriori iniziative investigative, la Procura della Repubblica ha delegata  al Nucleo Operativo e Radiomobile di Tolentino l’esecuzione di alcuni decreti di perquisizione locale e personale che sono stati pertanto eseguiti lo scrso 25 luglio. 

Al termine delle operazioni, condotte  nelle abitazioni dei tre giovani nei comuni di Ancona e Senigallia e con l’ausilio dei carabinieri delle rispettive Compagnie , sono state rinvenute dosi di  hashish, marijuana e cocaina, oltre a sostanza da taglio e materiale per il confezionamento idonei a riscontrare l’ attività di detenzione ai fini di spaccio.

Proprio in questi giorni il fornitore è stato arrestato a Perugia nell’ambito di un’indagine condotta dalla DDA del capoluogo umbro; le convergenze investigative sono state gestite in perfetto coordinamento tra le Procure interessate.

"Vado a trovare la mia fidanzata", "andiamo a dormire tutti da me", "bevo solo acqua di questa fonte". Queste sono solo alcune delle motivazioni, senz'altro di non "comprovata necessità" che nelle ultime ore hanno dovuto ascoltare i carabinieri della Compagnia di Tolentino. Evidentemente il messaggio e il senso di questo momento di sacrificio non è ben chiaro: si può uscire solo per fare la spesa, andare dal medico e altre necessità inderogabili e assolutamente necessarie. In tutti gli altri casi si deve stare a casa per limitare il propagarsi del Coronavirus e l'aumentare dei contagiati. I casi delle ultime ore rappresentano comportamenti non ossequiosi della ratio che sta alla base della normativa ovvero la salute pubblica. In un paio di casi i Carabinieri hanno denunciato dei cittadini perchè uscivano di casa e dal proprio Comune per raggiungere l'abitazione della propria compagna o compagno non convivente, residente in altro Comune; ieri sera, tre persone sono state fermate a bordo della stessa macchina, riferendo che volevano andare a casa di uno dei tre per trascorrervi la notte.
Infine, un'altra persona è stata individuata a Caldarola, località Valcimarra, mentre stava riempiendo delle damigiane d'acqua da una sorgente. Interrogato sulla sua presenza lì, la persona ha risposto che preferisce bere l'acqua di quella sorgente rispetto a quella in bottiglia. Nulla di male se non fosse che il soggetto proveniva da altro Comune e che aveva percorso svariati chilometri solo per prendere acqua. Tali comportamenti e, più in generale, uscire senza una motivazione di comprovata necessità fanno scattare la denuncia automaticamente di cui poi si deve andare a rispondere penalmente. 

Ogni minuto i militari della Compagnia di Tolentino fermano e controllano persone che guidano o camminano per le strade, invitandole a rientrare a casa e cercando di stimolare la coscienza di tutti alla massima osservanza delle disposizioni per il contenimento dell'infezione da Coronavirus e, soprattutto, sulla necessità di preservare la salute pubblica, bene primario assoluto.
g.g.

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