Una conferenza stampa urgente è stata convocata a Piediripa dal direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni per chiarire quanto deciso in mertito alla riconversione dell'ospedale di Camerino a Covid-Hospital, vale a dire a centro esclusivo di cura per pazienti positivi al Coronavirus. Presente il Governatore delle Marche Luca Ceriscioli, l'incontro è stato anche occasione per far conoscere anche la riorganizzazione dell'intera rete dei servizi sanitari del territorio.
Il direttore Maccioni chiarisce quanto fatto in meno di una giornata nell'ospedale di Camerino con il trasferimento dei pazienti a San Severino e in altre strutture sanitarie della zona, riattivando nello stesso tempo la rianimazione dove ora sono ricoverati alcuni pazienti affetti da Covid-19. "L'intero ospedale è stato predisposto con le idonee misure di sicurezza per garantire assoluta tranquillità agli operatori sanitari che hanno subito ricevuto apposita formazione così il direttore dell'Area vasta 3 - Restano aperte la farmacia ospedaliera ed il pronto soccorso, che hanno accessi separati rispetto al resto della struttura, con il nosocomio camerte che sarà dotato di un'altra ambulanza al servizio della popolazione del territorio. Sospesi tutti gli altri servizi, ad eccezione del centro prelievi che resterà operativo almeno 3 giorni alla settimana nei locali dell'Avis comunale, con la riattivazione una volta la settimana del punto prelievi di Visso. Le attività ambulatoriali, che venivano svolte nell'ospedale di Camerino, sono state trasferite per 30 giorni a Matelica, studiando altre soluzioni per riuscire a renderle operativi tali servizi in luoghi più prossimi al centro di Camerino. Risolto, infine, anche il problema del medico che non era presente nei comuni di Ussita e Castelsantangelo sul Nera, con il servizio che sarà garantito nei due comuni un giorno alla settimana".

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Maccioni e Ceriscioli

Il Governatore Ceriscioli plaude all'immediata operatività del presidio ospedaliero camerte "ad oggi - ha dichiarato - l'unico che ha completato tutte le procedure e i trasferimenti necessari per permettere la cura dei malati da Coronavirus. Tutti si devono sentire impegnati a fornire una risposta e tutti lasceranno l'attività ordinaria per questo periodo di emergenza. Stiamo utilizzando i ventilatori che abbiamo a disposizione perchè dal Governo centrale non ci sono ancora pervenute attrezzature. Serviranno le postazioni, letti fatti ad hoc per il monitoraggio. Tutte le figure legate alla rianimazione oggi sono importantissime".  
Consapevole della difficoltà del momento anche l'assessore regionale Angelo Sciapichetti che ha ricordato l'incontro avvenuto domenica con i sindaci dei comuni dell'area montana che ringrazia per aver compreso come "le misura adottate, pur stringenti, erano necessarie pe garantire la lotta contro il virus"
Al termine dell'incontro il presidente Ceriscioli ha garantito che a Camerino, come nelle altre strutture regionali riservate ai contagiati, saranno ricoverati soltanto pazienti marchigiani, fugando così i dubbi sorti circa l'eventuale trasferimento di malati provenienti dalle zone del nord Italia.

La redazione

*Il PODCAST dell'intera conferenza sarà disponibile tra pochi minuti nella sezione dedicata cliccando al seguente LINK http://www.appenninocamerte.info/podcast/itemlist/category/113-c1-notizie


Nel giorno in cui si celebra il triste anniversario del terremoto che ha colpito il centro Italia e quindi anche Tolentino, i consiglieri pentastellati della città, Gianni Mercorelli e Martina Cicconetti, hanno voluto fare il punto della situazione sulla gestione dell’emergenza da parte dell’amministrazione Pezzanesi.

“Vogliamo dire la nostra - ha esordito Mercorelli - su quello che Pezzanesi avrebbe dovuto fare in questi tre anni e raccontare quello che invece non ha fatto.

Parliamo delle case, delle persone, della comunità tolentinate”.

In principio il punto sugli appartamenti per i terremotati: “A Tolentino abbiamo richieste per circa 220 abitazioni e oggi le case che abbiamo dato sono solo 4.

La domanda che facciamo su Borrelli nasce dalla delusione che ci ha lasciato quando ad aprile è venuto in città. Quando noi andammo a Roma a parlare con lui per presentargli la situazione degli appartamenti di Tolentino, lui ci diede ragione puntualizzando che Tolentino aveva preso 20 milioni di euro per gli appartamenti, perché l’amministrazione aveva promesso di completare i lavori entro agosto 2019.

Era ovvio che queste scadenze sarebbero state disattese dal momento che già durante la sua visita i lavori in contrada Rancia non erano cominciati.

Allora Borrelli, oltre ad aver spalleggiato Pezzanesi nell’assise pubblica, comunque qualcosa sul piatto lo ha buttato: la richiesta di un cronoprogramma con scadenze certe.

A metà maggio viene quindi consegnato il cronoprogramma, ma ad oggi non c’è una delle scadenze presenti che sia stata rispettata”. 

È Martina Cicconetti a fare il punto sulle date di inizio dei lavori che registrerebbero almeno due mesi di ritardo: “In contrada Paterno dovevano cominciare il 3 settembre, in Piazzale Battaglia il 29 agosto, in via 8 marzo il 19 giugno e in contrada Pace il 21 ottobre. 

In contrada Sant’Angelo, struttura già rimessa a posto, su cui mancavano le finiture, i 4 appartamenti dovevano essere consegnati oggi, ma ci sarà una settimana di ritardo”.

A questi ritardi si aggiunge la decisione di non acquistare gli appartamenti di via Filelfo “gli stessi di cui Pezzanesi disse di aver consegnato le chiavi con i terremotati che commossi abbracciavano i dipendenti comunali”. Questi potrebbero ora portare dei problemi alle tre graduatorie non integrabili far loro ed è per questo che i grillini chiedono al sindaco le strategie che metterà in campo per risolvere questo problema.

“La poca serietà della giunta Pezzanesi - prosegue Mercorelli - si racconta quindi in sintesi nel cronoprogramma. Un fallimento totale, una incapacità di prevedere e integrare informazioni assoluta.

Quello che dovrebbe fare oggi Borrelli è togliere a Tolentino la possibilità di realizzare queste case, stando a quanto detto al momento in cui ha dato l’ultimatum.

Borrelli dovrebbe essere determinato a tener fede alla parola che aveva dato precedentemente.

Forse è stato troppo indulgente? Non vorremmo che questa amicizia con Pezzanesi che tanto ha voluto rimarcare lo avesse portato a chiudere gli occhi su questi ritardi”.

GS


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