Nel 2020 gli occupati nelle Marche sono stati 622 mila, 14 mila in meno del 2019. Lo rilevano i dati dell’Istat, elaborati dall’Ires CGIL Marche e pubblicati.La situazione è di sofferenza forte e colpisce soprattutto alcune realtà in particolar modo il lavoro autonomo.” Dichiara Daniela Barbaresi, Segretaria Generale Cgil Marche.

“Per fortuna sul fronte del lavoro dipendente abbiamo potuto contare innanzitutto sulla possibilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali e vorrei ricordare che nel 2020 sono stati richieste e autorizzate circa 130 milioni di ore di ammortizzatori tra cassa integrazione e altro, che equivalgono però al mancato lavoro di 60.000 lavoratori a tempo pieno.”

In un anno, gli occupati sono diminuiti del 2,2%, dato leggermente più elevato rispetto alla media nazionale (-2,0%) e a quello delle regioni del centro (-1,7%). La contrazione del numero dei lavoratori è dovuta, per la quasi totalità, al calo dei lavoratori autonomi, 13 mila in meno (-8,8%) del 2019.

Il tasso di disoccupazione si attesta al 7,4% contro l’8,6% del 2019. Non si tratta, tuttavia, di un dato positivo: il calo della disoccupazione, infatti, è determinato da una significativa crescita dell’inattività che raggiunge il tasso del 30,7%. Gli inattivi, nella regione, sono infatti 290 mila, ben 17 mila in più del 2019 (+6,1%).


C'è un altro dato molto preoccupante è il quadro che riguarda gli inattivi, gli scoraggiati. Si tratta soprattutto di donne. La pandemia ha accentuato le diseguaglianze di genere.” Le lavoratrici sono 8 mila in meno rispetto al 2019 ovvero il -3,0%, a fronte del -1,6% riferito agli uomini. Per la crescita degli inattivi, sul totale dei 17mila in più, ben 12 mila sono donne.

Anche i giovani risultano tra le categorie più svantaggiate: nel 2020 l’Istat registra, nella regione, 39 mila NEET, il 18,2% in più del 2019. “L’attenzione è sul Decreto-Sostegni che dovrebbe uscire a giorni e che dovrà tenere conto delle tante persone che hanno perso un lavoro e non hanno ammortizzatori e dovrà prorogare il blocco dei licenziamenti, pena un crollo pesante anche del lavoro dipendente.” La CGIl attende risposte concrete in termini di politiche del lavoro mirate anche dalla Giunta regionale sin da settembre.

Barbara Olmai

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