Un incontro con i residenti delle case popolari da demolire per far posto alle nuove scuole. Il sindaco di Treia, Franco Capponi, è atteso dagli inquilini nel finesettimana per illustrare quelle che saranno le procedure di abbattimento e ricostruzione dell’area e, soprattutto, per metterli a conoscenza del futuro che li attende.

Le nuove scuole elementari della frazione di Passo di Treia andranno a prendere il posto dell’ex consorzio agrario, delle attuali scuole medie e del palazzetto comunale, anch’esso destinato al rifacimento. Nel programma delle demolizioni rientrano però anche due palazzine di edilizia popolare: destava preoccupazione il destino delle famiglie residenti, tanto che anche la minoranza di “Prima Treia” ha in programma delle interrogazioni per fare luce sulla questione. Il sindaco, intanto, fa sapere di essersi già attivato: “Tra la serata di venerdì e la giornata di sabato riceveremo le famiglie che abitano in quelle case – spiega Capponi –. Le soluzioni a questo problema sono già realtà: abbiamo due immobili disponibili, mentre per le famiglie che non beneficeranno di queste altre case popolari metteremo a disposizione alcuni degli appartamenti che abbiamo acquisito nel corso dell’emergenza sismica. Sono 26 e contiamo che nel corso dei prossimi due anni, con l’avanzare della ricostruzione, vadano mano a mano a liberarsi e a tornare disponibili per altri nuclei familiari”.

Capponi fuga ogni dubbio su possibili intoppi e rassicura anche sul futuro delle società sportive: un altro nodo da sciogliere, dal momento che il palazzetto dello sport verrà abbattuto e riedificato. “Nessuno vedrà a rischio la propria sopravvivenza – ha continuato il primo cittadino treiese –: le società sportive che usufruiscono del palazzetto potranno proseguire la loro attività nelle altre strutture del Comune. Nessuno verrà lasciato indietro. Per quello che riguarda i tempi – conclude Capponi –, dovremo attendere ancora l’Ordinanza commissariale, prevista entro la fine dell’anno. Vogliamo essere ottimisti: anche se è difficile sbilanciarsi vorremmo riuscire a partire prima della fine del 2022”.

l.c.
La demolizione delle strutture nella zona che ospita le scuole medie di Passo di Treia porta con sé una serie di interrogativi che interessano l’intero paese. Trasferire gli studenti e trovare loro delle aule, dare una nuova casa ai residenti delle case popolari, offrire una soluzione alle società sportive che giocano e si allenano al palazzetto dello sport. Sono problematiche da risolvere per l’amministrazione comunale di Treia, che stima l’inizio dei lavori a giugno del 2022.

Il tema del nuovo polo scolastico anima la politica treiese sin dalla campagna elettorale. La giunta guidata da Franco Capponi ha deciso per la soluzione che prevedrà, tra gli altri interventi, una nuova scuola elementare nella frazione passotreiese. A essere abbattuta e ricostruita però non sarà soltanto la scuola, ma anche la palestra. Il nuovo campus sorgerà dalle ceneri dell’ex consorzio comunale, delle attuali scuole medie, del palazzetto dello sport e di alcuni immobili di edilizia popolare. Un’opera notevole sotto il profilo dei costi e dell’impegno, ma anche dell’impatto del cantiere sul paese: l’area interessata dai lavori è infatti adiacente alla chiesa della Natività della Beata Vergine Maria, uno dei fulcri della vita sociale della cittadina, proprio al centro della frazione.

L’interrogativo a cui l’amministrazione ha già trovato risposta è quello del trasferimento degli studenti delle scuole medie durante i lavori. Sarà l’attuale sede di Treia, il Monastero della Visitazione, ad ospitare gli studenti della frazione nei due anni stimati per la ricostruzione. Quasi una prova generale dell’accorpamento che avverrà quando il polo unico comunale sarà costruito nel capoluogo. Le domande sui residenti delle case popolari e sul destino delle società sportive, invece, rimangono. Stando alle indiscrezioni, l’amministrazione dovrebbe incontrare nel fine settimana le famiglie che vivono nelle due abitazioni che verranno abbattute per riferire sulle procedure e sulle nuove sistemazioni. Per quanto riguarda infine i beneficiari del palazzetto dello sport, la preoccupazione è legata alla loro stessa sopravvivenza: il palazzetto è l’unico nel territorio comunale adatto a ospitare diverse discipline e sono diverse le società che lo utilizzano, dal calcio a cinque al tamburello. Non è ancora chiaro quale sarà l’iter delle demolizioni e quali saranno le soluzioni definitive per dare una nuova casa alle famiglie e allo sport.

l.c.
“Quale futuro per gli studenti delle nostre scuole medie?”. È il quesito che il gruppo consiliare di minoranza “Prima Treia” ha rivolto all’amministrazione comunale guidata da Franco Capponi nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale.

La questione scuole, diventata focale nel corso della legislatura corrente, è al centro della discussione tra maggioranza e opposizione da mesi. Una divergenza di vedute nata in campagna elettorale e proseguita nel corso dei primi due anni di amministrazione Capponi. Da una parte il polo unico comunale, caldeggiato da Prima Treia, dall’altra la soluzione salomonica scelta dalla giunta, con le scuole primarie nelle frazioni e un’unica scuola media a Treia capoluogo. Capponi ne ha fatto un punto programmatico e i risultati elettorali, dopo averlo premiato, lo hanno legittimato a procedere. La minoranza continua ad esporre le sue perplessità, soprattutto in merito all’organizzazione delle classi quando inizieranno i lavori nella frazione di Passo di Treia.

È stato Andrea Mozzoni, già candidato sindaco alle elezioni del 2014 e oggi consigliere di minoranza, a intervenire dopo che il capogruppo Vittorio Sampaolo ha presentato l’interrogazione: “Visto che i lavori inizieranno auspicabilmente nel settembre del 2022, a breve dovremo essere capaci di fornire risposte alla cittadinanza – ha spiegato –. Come saranno gestiti i nostri studenti negli anni in cui le scuole saranno prima demolite e poi ricostruite? Ricordiamo che a gennaio le famiglie dovranno iscrivere i propri figli e hanno il diritto di sapere dove e come gli studenti faranno lezione. La sede attuale delle medie è il monastero della Visitazione che ha lo spazio per accoglierli, ma occorre comunque attivarsi per prepararsi al trasferimento e soprattutto dare certezza alla cittadinanza. Il clima di confusione che si respira sui tempi tecnici per la demolizione e la ricostruzione della scuola di Passo di Treia, oltre a questo problema del trasferimento, rischiano di far perdere iscritti ai nostri istituti. Occorre – ha concluso Mozzoni – che l’amministrazione dia una risposta quanto prima”.

l.c.
Il patrimonio di edilizia scolastica di Treia si arricchirà di una nuova scuola materna. Dopo l’approvazione dell’iter di costruzione dei nuovi poli scolastici nel capoluogo comunale e nella frazione di Passo di Treia, il Comune si è aggiudicato un bando per 2,4 milioni di euro ora stanziati per la costruzione di un nuovo asilo.

La struttura, chiamata a sostituire l’attuale scuola materna “Elettra Caracini” in via dell’Asilo a Passo di Treia, si inserirà nel nuovo complesso che sorgerà nell’area adiacente alla chiesa della frazione. All’inizio del 2022 partiranno i lavori che porteranno all’abbattimento dell’ex consorzio comunale, della succursale della scuola media “Egisto Paladini” e del palazzetto dello sport, oltre a due edifici di edilizia popolare di proprietà comunale.

Al loro posto la nuova palestra, la scuola elementare e appunto il nuovo asilo. Il sindaco Franco Capponi ha parlato, riferendosi al bando, di “una grande opportunità per completare il piano di edilizia scolastica comunale. I cittadini – spiega il primo cittadino – hanno scelto questa amministrazione: era un atto dovuto nei loro confronti portare avanti uno dei punti cardine del nostro programma. Oltre alle scuole elementari e medie, che si inseriscono nell’assetto normativo e nelle procedure tipiche della ricostruzione post sisma (da fine luglio la questione è passato in mano al Commissario Straordinario Giovanni Legnini e alle sue Ordinanze, ndr), ora abbiamo colto questa occasione. Costruire una nuova scuola materna era comunque necessario: il suo indice di sicurezza sismica è di 60 punti su 100. Per quanto riguarda gli stabili destinati all’uso residenziale i parametri sono sufficienti, mentre per l’edilizia scolastica non lo sono. Con questo bando – conclude Capponi – abbiamo la possibilità di costruire una nuova struttura assolutamente antisismica e in linea con la normativa attuale, mentre il vecchio stabile, patrimonio culturale di Passo di Treia, verrà destinato per altri fini, come per esempio un centro sociale per anziani o come sede per associazioni culturali che vorranno usufruirne”.

l.c.
Scuola materna ed ex mattatoio hanno bisogno di un finanziamento. Per questo la giunta comunale, giudata dal sindaco Alessio Vita, ha presentato due progetti e li ha sottoposti al Miur. L'obiettivo è quello di partecipare a due bandi che potranno permettere da un lato la ricostruzione della materna, dall'altro la ristrutturazione dell'ex mattatoio e la sua conversione in una struttura dedicata all'aggregazione per famiglie. Le opere vanno a caccia di fondi per un totale di circa 3 milioni di euro.

Il primo cittadino ha spiegato i dettagli delle opere, che spera possano ricevere parere positivo e dunque essere finanziate: “Queste opportunità di finanziamento sono di grande importanza per Belforte – ha spiegato Alessio Vita –. Per quanto riguarda la scuola materna, le opere prevedrebbero la demolizione e la successiva ricostruzione dello stabile, ovviamente ammodernandole e allineandole agli standard attuali in materia di sicurezza e di efficientamento energetico. Lavori che costerebbero circa 1 milione di euro. Sull’ex mattatoio invece parliamo di un’opera da 1 milione e 800mila euro, per poterlo ristrutturare e convertire a centro di aggregazione per famiglie. Non ci resta che incrociare le dita – conclude Vita – e sperare che incontrino un parere positivo per poi poter procedere”.

l.c.
“Un attacco vile, organizzato e deliberato nei confronti della nostra amministrazione”. Ha risposto così il gruppo consiliare di maggioranza “Insieme per Visso” in merito alla raccolta firme lanciata nei giorni scorsi da alcuni cittadini. Al centro della discussione il nuovo polo scolastico che includerà anche il municipio, scelta che non è piaciuta a tutta la cittadinanza. È nata dunque la petizione “Salviamo la scuola”, che ha trovato anche la condivisione di alcuni punti da parte della minoranza.

Mirko Loretoni, consigliere di maggioranza, è rimasto sorpreso dagli argomenti portati avanti nella raccolta firme. In una nota questi sono stati definiti “denigratori e nati per osteggiare ogni progetto volto alla ricostruzione della città. Il progetto della Scuola Capuzi è usato in maniera subdola per toccare le corde emozionali di tutti noi”.

Ai microfoni di Radio C1 …inBlu, il consigliere ha poi spiegato: “Come amministrazione abbiamo rispettato tutti i passaggi presso gli enti preposti al controllo, come da prassi per questi tipi di opere, ottenendo sempre pareri positivi – commenta Loretoni –. Quando il progetto è stato poi pubblicato nell’albo pretorio del Comune di Visso, nessuno ha fatto osservazioni o individuato delle criticità. Oggi siamo arrivati al punto in cui i lavori devono partire. Per quanto riguarda le destinazioni di uso, dobbiamo tener conto che, con i numeri di alunni a nostra disposizione, senza includere anche il municipio non avremmo potuto ricostruire uno stabile come quello esistente prima del sisma. Sarebbe stata una scuola sottodimensionata, costruita sulla base delle esigenze numeriche attuali. Non avremmo ottenuto di più senza includere servizi e uffici comunali. Attenzione però: questo progetto che comprende municipio e scuola non è irreversibile. Se un domani le prossime amministrazioni avranno bisogno di convertire i locali comunali dei piani superiori in altre aule, secondo necessità. Ricordiamo infatti che il municipio – conlude il consigliere –, per quanto oggi non sia pronosticabile una data precisa, è destinato a tornare nel centro storico di Visso: la scuola – municipio è una soluzione flessibile e temporanea”.

l.c.


Restituire alla comunità una dimora storica e allo stesso tempo ottimizzare i costi e i tempi nel risolvere la questione scuola: è con questi intenti che settimana scorsa a Fiuminata sono partiti i lavori per la ristrutturazione e il recupero di Villa Felicioli. La struttura, in disuso da un decennio e in estremo bisogno di interventi di riparazione, sarà la sede designata dal Comune per ospitare gli alunni nel corso dell’anno scolastico 2021/2022.

Il sindaco Vincenzo Felicioli ha spiegato l’idea e come, attraverso l’intercettazione di bandi, il suo Comune sia riuscito a finanziarla: il tutto è nato dall’esigenza di abbattere i costi per la delocalizzazione delle otto classi – tra materne, elementari e medie – durante la demolizione e la ricostruzione della scuola Dante Alighieri. I preventivi arrivati sulle scrivanie del Comune prevedevano costi prossimi ai 150mila euro per l’affitto di sedi provvisorie per il prossimo anno scolastico. Costi non ammortizzabili e quindi visti come uno spreco di denaro dall’amministrazione: “Spendere quelle somme sarebbe stato sciocco da parte nostra, sono soldi che non avrebbero rappresentato un investimento, ma un costo, per di più anche molto esoso – spiega il sindaco Felicioli –. Per questo motivo è nata l’idea di Villa Felicioli: restituire nuova linfa a una struttura di proprietà comunale e adibirla a scuola nel periodo dei lavori alla nuova sede ci permette di risparmiare tantissimo. Gli interventi di ristrutturazione sono già in corso d’opera e siamo riusciti a finanziarli grazie a diversi bandi, oltre ai fondi previsti per la delocalizzazione scolastica durante i lavori di ricostruzione”.

Villa Felicioli inoltre non esaurirà il suo corso al termine del prossimo anno scolastico: la struttura infatti, una volta che la “vera” scuola sarà tornata operativa, fungerà da palazzo comunale “ad interim”, durante tutto il corso dei lavori di ristrutturazione del municipio.

“Doniamo così un nuovo senso a una struttura in disuso da anni – ha concluso Felicioli –, che torna così ad avere la sua utilità per la comunità di Fiuminata. Una volta esaurito il suo corso come sede scolastica ospiterà gli uffici comunali durante la ristrutturazione della nostra sede ‘principale’. Una volta che anche questo compito sarà stato svolto, vedremo cosa sarà della Villa: se non altro avremo valorizzato un immobile di nostra proprietà”.

l.c. 

Ancora massicci investimenti per le scuole marchigiane. Il vicepresidente Casini ha dichiarato: ”Lavoriamo per scuole belle, sicure e al passo con i tempi “

Oltre 18milioni di euro per il Piano annuale 2016 dell’edilizia scolastica nelle Marche. Il provvedimento è stato approvato dalla giunta regionale.

 

“Nell’atto – spiega la vicepresidente e assessore all’edilizia scolastica Anna Casini - sono contenute le disposizioni attuative finalizzate alla formazione del Piano annuale 2016 (che fa parte del Piano regionale triennale), attraverso l’individuazione degli interventi in possesso di requisiti di cantierabilità adeguati alla aggiudicazione provvisoria dei lavori entro il 2016. Le disposizioni sono state oggetto di confronto con i rappresentanti di Anci e Upi che hanno fornito nel corso di un apposito incontro le loro osservazioni al fine di impiegare al meglio le risorse a disposizione che ammontano a 18.290.485 euro. La manutenzione, la ristrutturazione e la messa in sicurezza delle scuole della regione sono delle priorità. L’obiettivo è dare ai nostri figli scuole sempre più belle, sicure  e al passo con i  tempi e le nuove tecnologie. Allo stesso tempo creiamo opportunità che danno ossigeno alle imprese del comparto edilizio”.

 

Il Piano annuale prevede dunque che gli enti  che hanno proposto gli interventi inseriti nel Piano Triennale 2015-2017 ai fini della conferma della attualità e della cantierabilità degli interventi da inserire nell’annualità 2016,  trasmettano alla Regione Marche - PF Edilizia entro il termine perentorio del 29 febbraio 2016 la documentazione integrativa relativa:

  • allo sviluppo del livello progettuale
  • alla cantierabilità dell’intervento
  • alla attestazione dell’attualità dell’intervento

Lo sviluppo del livello progettuale e l’integrazione dei progetti non deve modificarne la tipologia o i caratteri essenziali.

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