Oggi pomeriggio, dalle 16:30, i sindaci dell'ambito territoriale 3 (Ato 3) maceratese, torneranno a riunirsi per discutere e approvare il piano d'ambito per la gestione dei rifiuti. Un argomento molto delicato che diversi mesi fa aveva già fatto discutere e che a qualche sindaco e comitato locale non era affatto piaciuto. Il documento preliminare era stato elaborato da Oikos Progetti (una società che si occupa di progetti ambientali) e illustrato ai primi cittadini e al presidente della Provincia Antonio Pettinari a gennaio da Fausto Brevi, rappresentante della società.

All'epoca, stando alla relazione dell'esperto, l'impegno già esemplare della Provincia andava incrementato verso la prevenzione dei rifiuti e la tarriffazione puntuale per premiare i cittadini che producevano meno rifiuti. Poi erano stati illustrati diversi scenari per ridurre il conferimento in discarica e monetizzare in qualche modo i rifiuti: ed ecco che era comparsa l'opzione di produrre Css (combustibile solido prodotto dal trattamento dei rifiuti indifferenziati e da smaltire tramite incenerimento da utilizzatori industriali) al Cosmari e quella di realizzare ex novo un impianto per il biometano in cui smaltire i rifiuti organici.

Nei mesi, fino a oggi, i sindaci hanno messo mano al documento e apportato alcune modifiche e stasera verrà approvato definitivamente. Da alcune indiscrezioni sembra che abbia prevalso la posizione di chi rifiutava la produzione di Css al Cosmari ma solo dopo la discussione di oggi si saprà con certezza cosa prevede il nuovo piano d'ambito per la gestione dei rifiuti.

L'Ato 3 si riunirà alle 16:30 nella sala del consiglio provinciale, in Corso della Repubblica a Macerata.  
g.g.

 

“Si velocizzi l’approvazione del piano d’ambito e si collabori con altre province per essere ancora più sostenibili nella gestione dei rifiuti”. Queste le parole di Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche, rivolte all’ambito territoriale di Macerata. Quella maceratese, ad oggi, è la più virtuosa della regione relativamente alla gestione dei rifiuti con un livello di raccolta differenziata del 74%, ben oltre l’obiettivo previsto dal piano regionale per il 2020 (del 70%). Ciò non toglie che, secondo Legambiente e non solo, si possa migliorare ulteriormente: “Su 58 comuni che fanno parte dell’ambito territoriale di Macerata - si legge nella nota di Legambiente - 48 superano 

il 65% di differenziata ma 10 non raggiungono ancora gli obiettivi di legge e restano il fanalino di coda della Provincia”. Il vantaggio, secondo Pulcini, sarebbe il gestore unico di cui si serve la provincia di Macerata (il Cosmari), che permette

di ottimizzare costi e servizi. “Per questi motivi - torna a dire - riteniamo fondamentale che alcune delle proposte presentate nel documento preliminare del Piano d’Ambito, come l’ulteriore miglioramento della raccolta differenziata, il passaggio alla tariffazione puntuale e l’impiantistica, vadano affrontate con il massimo coraggio e approvate nel minor tempo possibile”. 

Per migliorare la raccolta differenziata. Legambiente condivide la proposta del documento preliminare di valutare soluzioni differenti in quelle porzioni di territorio dove sussiste la raccolta dell’umido di prossimità, “perché, nell’ottica futura di utilizzare l’organico per produrre biometano, la qualità di questa raccolta deve prevedere il minor grado di impurità possibile”. Sì anche alla tariffazione puntuale e al proseguimento con la raccolta porta a porta

“Pagare una tassa in base alla quantità di rifiuti prodotti, infatti, può incentivare un consumo più sostenibile, stimolando il cittadino - conclude - ad indirizzarsi verso prodotti compostabili o con una quantità minore di imballaggi”.

Non va però dimenticato che il documento preliminare in questione prevede anche, fra le altre cose, che al Cosmari si produca CSS, combustibile solido (ovvero l’indifferenziata trattata e convertita in combustibile) da smaltire in utilizzatori industriali quali cementifici, raffinerie e quant’altro.
Gaia Gennaretti

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