Intervalliva San Severino-Tolentino: ieri sera l'assemblea per illustrare il finanziamento e i relativi passaggi che negli anni si sono succeduti con l'ingegnere Michele Cruciani e il consigliere regionale Luigi Zura-Puntaroni. L'incontro è stato una sorta di risposta alla proposta alternativa che nei giorni scorsi hanno presentato i gruppi del Movimento 5 Stelle di San Severino e Tolentino con l'appoggio del senatore Mauro Coltorti e del professore dell'Università Politecnica delle Marche Maurizio Boccia. 
L'idea dei grillini, va ricordato, ricalca di fatto un progetto degli anni '90, con alcune accortezze curate dall'architetto comunale Ballini, fatto realizzare all'epoca dalla Provincia di Macerata e bocciato da Anas.
"Questo è autolesionismo - ha commentato Michele Cruciani -. Calare così, dall'alto, una proposta, per quanto ragionevole o tecnicamente congrua, non è mai opportuno. Qui non c’è un progetto 'nostro', mio e di Zura-Puntaroni, ma di una comunità che negli anni ha condiviso un’opera affrontando tutta la scala gerarchica, dalle comunità locali, agli enti, alla Regione per arrivare poi al finanziamento del CIPE. Rimettere in discussione tutto questo percorso non è che sia impossibile ma bisogna farlo da principio, quindi mi domando che senso abbia, oggi, ridiscutere di tutto, su un progetto (quello degli anni '90) che tra l’altro il comune di Tolentino non condivide e non ha mai condiviso. O è una scusa per bloccare l’opera oppure è dilettantismo allo stato puro oltre che autolesionismo. Altro non vedo".
Nel corso dell'assemblea, a cui ha preso parte l'amministrazione di San Severino con diversi assessori, patrocinata dal Comune di Tolentino e con la presenza anche degli onorevoli Tullio Patassini e Giuliano Pazzaglini, della Lega, sono stati illustrati i passaggi fondamentali e le date principali che hanno poi portato al finanziamento. Agli astanti è stata consegnata anche una cartellina con all'interno una lunga 'memoria' del consigliere regionale Zura-Puntaroni in cui si ripercorre pedissequamente, data per data, anno dopo anno, la storia per intero: incontri, ministri che si sono succeduti, sottosegretari, dirigenti di Anas e Quadrilatero. 
"Le date simboliche - ha spiegato Cruciani - sono cinque: la prima è il 18 giugno 2010 che coincide con un convegno pubblico dell'associazione di San Severino 'I Borghi' che denunciò lo stato di abbandono del progetto della bretella (di cui si parlava da circa 20 anni, ndr). Da lì sono trascorsi 5 anni di duro lavoro solo per creare una condizione che consentisse di realizzare questo collegamento. La seconda data è il 31 luglio 2015: 'una giornata storica per il nostro territorio'.  Queste furono le parole del sindaco Cesare Martini con cui presentò il protocollo d’intesa tra i Comuni di Tolentino e San Severino, la Camera di Commercio e Unicam, per lavorare su un percorso condiviso". Da quel giorno sono trascorsi altri due anni, i cui passaggi precisi sono raccontati nello scritto di Zura-Puntaroni, fino ad arrivare al 7 luglio 2017. Il sisma aveva distrutto i territori, compreso San Severino, e quindi era stata percepita la necessità di spingere ancora di più sul progetto per far rinascere una zona abbandonata da anni: "Quel giorno la Regione recepì e promosse, tramite delibera - ha raccontato ancora l'ingegnere - la sottoscrizione di un nuovo protocollo d'intesa tra la Regione, la Provincia e i due Comuni per condividere il valore strategico dell’opera, il corridoio di intervento e le modalità di sviluppo della progettazione dell’opera. Aver costruito questa condivisione e presentarsi con i relativi documenti al Governo ci ha consentito di poter accedere al finanziamento: il 22 dicembre 2017, il Cipe inserì l’opera nell’elenco delle infrastrutture da finanziare con il Fondo Sviluppo e Coesione, disponendo il primo finanziamento di 10 milioni di euro per la realizzazione degli svincoli; il 24 luglio 2019, nell’aggiornamento del contratto di programma di Anas, l’opera venne finanziata dal Cipe per altri 88.3 milioni per il tracciato intero". Secondo i dati illustrati da Cruciani, la mancanza di questo importante collegamento, ha fatto sì che San Severino perdesse un terzo della propria popolazione, passando da 18mila abitanti nel 1921, a circa 12mila nel 2020. Dall'altra parte, Tolentino che è servita da collegamenti infrastrutturali, ha quasi raddoppiato la popolazione. "
La viabilità determina lo sviluppo del territorio quindi è un’urgenza. Lo studio del ’90, promosso all'epoca dalla Provincia e sviluppato da tecnici locali propone il collegamento più vicino alla superstrada, arrivando a Tolentino ovest (Le Grazie). L’Anas lo rigettò perché non c’era stata condivisione e se per San Severino era fondamentale, a Tolentino non interessava". Poi la Quadrilatero realizzò un altro progetto che però non passava per il territorio di San Severino ma per Pollenza, che non voleva la strada, per sbucare a Passo di Treia: "La logica - ha precisato Cruciani - teneva in considerazione una futura estensione della zone industriale di Taccoli. Ma non era nel territorio di San Severino, a Tolentino non interessava perché aveva il suo collegamento con la SS77, quindi anche questa finì nel dimenticatoio benché già progettata. Noi - ha proseguito - abbiamo quindi cercato di capire quale tipo di opera potesse essere condivisa, trovando un corridoio fra i due Comuni: l’unico che anche Tolentino condivideva era quello che usavano già le infrastrutture esistenti, cioè la ferrovia e la strada attuale. Tra l’altro se in quello stesso corridoio ci sono passati 100 anni fa, penso che possiamo farlo anche ora. Quando sento parlare di cose alternative, vorrei sapere dove erano tutti quando si è discusso di questo. Non lo abbiamo fatto sotto traccia, è stato fatto con atti pubblici divulgati anche sulla stampa. Oggi il Cipe ha finanziato l'opera vincolando 10 milioni alla realizzazione degli svincoli lato Tolentino e lato San Severino e i restanti per quella strada condivisa da tutti".
g.g. 


Sono ripresi i lavori lungo la Perugia –Ancona nell’ambito della QuadrilateroLo comunica ufficialmente una nota di Anas, nella quale si precisa che «l’impresa Astaldi, principale affidataria del Contraente generale “Dirpa 2” per i lavori di completamento della direttrice Perugia-Ancona nell’ambito del progetto Quadrilatero Marche-Umbria, ha ripreso i lavori lungo la strada statale 76 “della Val d’Esino” e sulla strada Pedemontana delle Marche. I cantieri potranno gradualmente tornare a regime nelle prossime settimane”. Nella nota si ricorda anche che “gli interventi erano stati sospesi a causa della crisi di Astaldi, assoggettata alla procedura di concordato in continuità aziendale. Nei giorni scorsi Anas e società Quadrilatero hanno approvato l’atto aggiuntivo che, a valori economici invariati, ha disposto il riavvio dei lavori con aggiornamento dei tempi necessari per ultimare le opere».

Sulla direttrice Perugia-Ancona, Anas spiega che i cantieri riguardano il completamento degli ultimi due tratti da raddoppiare, per una lunghezza complessiva di 21,3 km, di cui 7,4 km tra Fossato di Vico e Cancelli e 13,9 km tra Albacina e Serra San Quirico, che comprendono 15 gallerie, per 13 km totali. La nuova carreggiata sembra sia stata già realizzata, e ora sarebbe in corso l’ammodernamento di quella esistente.

“In particolare – prosegue il comunicato – per il tratto Fossato di Vico-Cancelli l’apertura al traffico è prevista in estate, mentre le opere complementari (finiture, sistemazioni idrauliche, opere in verde, ecc.) saranno ultimate entro l’anno. Nel tratto Albacina-Serra San Quirico i lavori comprendono anche gli ulteriori interventi, recentemente approvati e finanziati dal CIPE, per l’adeguamento agli standard UE delle reti TEN-T delle gallerie esistenti Gola della Rossa e San Silvestro, entrambe in carreggiata Sud. Tali interventi prevedono la dotazione di impianti tecnologici che comprendono rilevamento automatico degli incendi, pannelli a messaggio variabile, telecontrollo, colonnine SOS e bypass pressurizzati pedonali e carrabili per consentire l’evacuazione in caso di emergenza.  L’apertura al traffico è prevista nella primavera del 2020”.

Per quanto riguarda il completamento della Pedemontana delle Marche, nella nota viene specificato che l’apertura al traffico del primo tratto è prevista entro l’anno. Il tratto, ha inizio con l’innesto sulla S.S. 76 Val d’Esino in prossimità di Fabriano, località Pian dell’Olmo, e termina con lo svincolo di Matelica in località Pian dell’Incrocca, per una lunghezza di circa 8 chilometri. Nei lavori è prevista anche la realizzazione della bretella di collegamento lunga 1,2 chilometri tra la SS77 e la SP209 “Valnerina” in località Maddalena, nel Comune di Muccia.

Vogliono incontrare il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, o non sbloccheranno la ripresa dei lavori per la Quadrilatero. Sono le imprese creditrici di Astaldi, l'azienda che doveva occuparsi di concludere la Pedemontana e il raddoppio della SS76 che ha accumulato circa una 40ina di milioni di euro di debiti nei confronti delle subappaltatrici. Hanno inviato una richiesta formale per incontrare il premier Conte insieme al Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e al vicepremier Luigi Di Maio. Ciò che le imprese vogliono, sarebbero delle misure straordinarie per districare la matassa relativa ai debiti senza le quali non sarebbe assolutamente possibile portare a termine l'opera. "L'Anas, la Quadrilatero, il Governo e le Regioni devono tutti assumersi delle responsabilità. Non è possibile che a pagarne siano solo le imprese e i lavoratori". Nei giorni scorsi i rappresentanti delle imprese crditrici hanno anche avuto modo di confrontarsi con alcuni parlamentari marchigiani: Patrizia Terzoni per il M5S, Francesco Acquaroli per FdI e Tullio Patassini per la Lega dai quali pare sia emersa la volontà di trovare tutte le soluzioni affinché si sblocchi la situazione. Dunque se prima la ripresa delle opere era prevista entro marzo e poi entro aprile, quel che è certo è che fintanto che non ci sarà una svolta seria per le imprese, nulla si muoverà.
g.g.

 

Un’opera di cui si parla da decenni. Un’opera fondamentale per collegare le vallate del Chienti e del Potenza. Un’opera per cui, se tutto va secondo le previsioni, potrà non essere più un miraggio. Stiamo parlando della bretella San Severino-Tolentino, quel tratto di strada di 5,7 chilometri il cui progetto è stato fermo per oltre 5 anni e che a breve potrebbe essere completamente finanziato. Ben 80 milioni di euro, di cui 10 già stanziati la scorsa primavera.

Di recente gli onorevoli Elena Lucchini e Tullio Patassini della Lega, hanno presentato al Ministro delle Infrastrutture un’interrogazione relativa proprio all’opera e, se vogliamo, alle intenzioni del Governo. Si chiedeva infatti se il Ministro sarebbe intervenuto affinché l’Anas destinasse dei fondi per il completamento della strada.

Al question time ha risposto il viceministro Edoardo Rixi che ha ricordato l’iter fino a ora, compresi i 10 milioni di euro già previsti per la realizzazione del tratto: “Serve chiaramente l’approvazione del Cipe ma Anas sta portando avanti la questione con l’intesa del Ministero”. Una risposta che non lascerebbe spazio a interpretazioni. La volontà politica ci sarebbe, si tratterebbe solo di attendere i tempi tecnici. A chiarirceli è Luigi Zura-Puntaroni, consigliere regionale che dopo un decennio spera di raggiungere quel traguardo per cui tanto ha lavorato: “La terza settimana di ottobre l’Anas riunirà una conferenza dei servizi a cui saranno invitate Regione, Quadrilatero e Provincia. Si formalizzerà la richiesta definitiva di finanziamento che poi passerà al Cipe. Quest’ultimo si riunisce ogni due mesi circa e in caso di parere favorevole, come già avvenuto con i primi 10 milioni stanziati, la Corte dei Conti dovrà certificare l’utilità e la congruità della spesa”. 

Secondo i tempi stimati da Zura-Puntaroni, se le cose andranno per il verso giusto, per la prossima primavera l’opera avrà il suo finanziamento completo e fra qualche anno, una volta realizzata, il percorso fra Tolentino e San Severino sarà percorribile in circa 3 o 4 minuti.

Sarà un tratto di strada di 5,7 chilometri con gallerie e viadotti in una zona complessa a livello morfologico.

“Ci sono voluti tanti anni - conclude - perché si è perso tempo a mettere d’accordo comuni, provincia e regione. Questa fase invece è molto veloce, sono solo tempi tecnici. La parte politica si è espressa”.

g.g.

A pochi giorni dalla sua apertura la Supestrada 77 Valdichienti sta indubbiamente incontrando il favore dei tanti che ne usufruiscono. Addirittura traffico da bollino rosso nel primo fine settimana successivo all'inaugurazione per i moltissimi vacanzieri che dall'Umbria hanno raggiunto il litorale di Civitanova Marche. Non è mancato, però, neppure chi ha mosso le prime critiche, peraltro giustificate, per quanto riguarda mancanze relative alla segnaletica. E' il caso del sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci, che ha inviato la seguente nota.

"Percorrevo la SS77 appena inaugurata e, finalmente, con soddisfazione proseguivo verso Muccia.

Arrivato all’uscita di Muccia leggevo il cartello delle indicazioni e non vedevo: Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Pieve Torina, Monte Cavallo, Castelsantangelo sul Nera, Valnerina e forse altro …..

Mi dicono, però, che le indicazioni per la Valnerina sono riportate all’uscita per Colfiorito!

La Valnerina è la valle del Fiume Nera, che nasce a Castelsantangelo sul Nera, attraversa la zona montuosa dell’Umbria per poi raggiungere Terni e sfociare nel Tevere presso Orte.

Sicuramente chi ha predisposto la cartellonistica della toponomastica e chi ha approvato la stessa, era sicuro che noi, seppur piccolo comune montano, fossimo molto lontani o in Umbria o in Abruzzo! Valuteremo seriamente se sarà il caso di chiedere di ritornare in Umbria come prima dell’unità d’Italia!

Ho già telefonato al dott. Perosino, presidente della Quadrilatero, rappresentando disappunto e sconcerto per il disservizio e chiedendo un’immediata integrazione anche perché tale disguido procura un danno economico alle nostre attività produttive, al turismo, agli amanti della Natura e a tutti coloro che vogliono visitare il cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Dispiace molto altresì constatare che la Provincia e suoi organi tecnici, che hanno avuto il privilegio di percorrere in anteprima più volte la citata arteria, come dichiarato sulla stampa locale, non si siano accorti che tale disservizio contribuisce a penalizzare l’intero territorio montano".

Ora l'invito è ufficiale. Sciolte anche le riserve delle ultime ore. Giovedì 28 luglio, alle ore 12, sarà ufficialmente inaugurata la superstrada 77 Valdichienti Civitanova Marche-Foligno. Alla cerimonia, che si svolgerà nel versante marchigiano dell'area della Galleria La Palude in località Casette di Cupigliolo nel comune di Foligno, proprio al confine con Cesi, sarà presente il premier Matteo Renzi che, oltre alla nuova SS. 77, darà il là anche all'apertura al traffico della SS. 318 "Tratti Pianello – Valfabbrica – Schifanoia".

Oltre al primo ministro saranno presenti il ministro alle infrastrutture Graziano Del Rio, i vertici di Anas e di Quadrilatero nelle persone del presidente Gianni Vittorio Armani e dell'amministratore unico Guido Perosino, i governatori di Marche e Umbria, Luca Ceriscioli e Catiuscia Marini, i presidenti delle provincie di Macerata e Perugia, Antonio Pettinari e Marco Vinicio Guasticchi, i sindaci dei comuni sul cui territorio il nuovo tratto stradale insiste, autorità militari e religiose. Finalmente giunge al suo epilogo un'opera infrastrutturale che aveva visto la luce oltre 40 anni fa e che ha subito una forte accelerazione dopo il sisma che colpì le due regioni nel 1997 grazie all'intuizione del Progetto Quadrilatero.

Dunque Marche e l'Umbria saranno più vicine grazie alla nuova arteria che velocizza i tempi di percorrenza e che consentirà ai viaggiatori che da Foligno vorranno imboccare l'autostrada A 14 al casello di Civitanova Marche di risparmiare ben 10 chilometri rispetto alla vecchia strada. Sono, infatti, 98 invece che 108 i chilometri che ora separano le due località.

Cogliamo l'occasione per ricordare due figure storiche di Radio C1 inblu e L'Appennino camerte, Luigi Cardarelli e Antonio Bittarelli, che fin dagli anni 70 del secolo scorso si sono battuti per il completamento di questa strada che finalmente consentirà alle nostre zone, specie la montagna, di essere più vicini al resto d'Italia, di non essere più una terra desolata, di nessuno.

Di seguito il programma della cerimonia:

(inizio ore 12:00)

Interventi:

Gianni Vittorio Armani

Presidente Anas S.p.A.

Catiuscia Marini

Presidente della Regione Umbria

Luca Ceriscioli

Presidente della Regione Marche

Conclude:

Matteo Renzi

Presidente del Consiglio

> Collegamento in diretta dai tratti di strada oggetto delle aperture <

Sarà presente:

Graziano Delrio

Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Iniziato il conto alla rovescia in attesa del gran giorno. Giovedì 28 luglio, infatti, la superstrada 77 Valdichienti Civitanova Marche – Foligno verrà ufficialmente inaugurata e aperta totalmente al traffico. "A parte l'inaugurazione, quello che a noi preme è che finalmente la superstrada potrà essere utilizzata – così il presidente della provincia di Macerata Antonio Pettinari – Finalmente si realizza un sogno appartenuto a tante generazioni".

Restano ancora da definire i dettagli per il "taglio del nastro", anche se Pettinari non nasconde le sue intenzioni. "L'organizzazione della cerimonia è di competenza del Ministero dei Trasporti e dell'Anas. Quello che mi interessa, però, è che l'inaugurazione avvenga nel tratto maceratese della superstrada (con tutta probabilità nell'area dello svincolo di Muccia ndr). Questo è quanto ho rappresentato al dott. Perosino, amministratore unico della società Quadrilatero, perchè una tale circostanza avrebbe un grande valore simbolico. Sono stati, infatti, i maceratesi ad aver creduto più di tutti nella realizzazione di questa superstrada iniziata tanti anni fa e portata avanti tratto dopo tratto fino a Sfercia dalle comunità e dalle amministrazioni locali. Sarebbe, quindi, doveroso e giusto che la cerimonia di inaugurazione, pur se atto meramente simbolico, avvenga nel maceratese, a riconoscere a queste popolazioni la voglia di rimboccarsi le maniche senza aspettare che le cose cadano dall'alto. Spirito di sacrifio e lavoro sono nel Dna della nostra gente".

Pettinari, che ha fortemente voluto questa infrastruttura e per la quale si è sempre battuto, è dunque ad un passo dal tagliare il traguardo, dopo essere stato costretto agli "straordinari" per risolvere la problematica dello svincolo di Muccia che, con la richiesta di modifica parziale del tracciato, rischiava addirittura di bloccare l'apertura dell'arteria.

 

svincolo 12 luglio 2016

 

svincolo altra angolazione

 

lavori svincolo 12 luglio

 

Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e la vicepresidente Anna Casini hanno incontrato, al Mit, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. L'incontro si è concentrato sulla ricognizione delle infrastrutture prioritarie per recuperare il gap storico infrastrutturale della nostra regione. Si tratta del secondo incontro, il primo avvenuto a settembre scorso, propedeutico alla formalizzazione dell'Accordo Quadro tra governo e Regioni. 

Tra le priorità dei prossimi anni di cui si è parlato la Quadrilatero, opera in dirittura di arrivo per il tratto relativo alla provincia di Macerata Foligno - Civitanova, mentre proseguono i lavori anche sul tratto Perugia - Ancona. 

L'Uscita Ovest è stata definita dal ministro "una priorità assoluta" vista l'importanza di collegare il porto, che da pochi mesi è diventato autorità di sistema, con l'autostrada e dunque tutto il centro Italia.

Altre opere al centro del confronto sono state: la Fano-Grosseto con l'impegno di Anas per l'apertura della galleria della Guinza, per l'ammodernamento del tratto marchigiano e per avviare un collegamento che nel tratto pesarese non vede partire un cantiere da oltre venti anni; il raddoppio della statale 16 tra Falconara ed Ancona; il completamento della Salaria con l'ultimo tratto Trisungo- Acquasanta Terme.

Durante l'incontro sono state rappresentate al ministro anche alcune questioni: l'aeroporto e le ferrovie.

 

Mentre con la possibile presenza del presidente del consiglio Renzi, si avvicina il taglio del nastro della superstrada Foligno -Civitanova Marche, i sindaci dell'area montana fanno sentire la loro voce. C’è il sospetto che la Quadrilatero, non sia intenzionata a completare il progetto. Una lettera è stata inviata dall’Unione Montana Marca di Camerino alla presidenza della società Quadrilatero; porta la firma dei dai sindaci di Camerino Serravalle, Muccia, Pievetorina, Fiastra ,Visso, Ussita: si chiede il rispetto dei patti e degli impegni sottoscritti. Rischiano di saltare infatti, da un lato, la maxi area di servizio a Taverne che prevedeva anche la realizzazione di spazi attrezzati per la vendita di prodotti tipici del territorio , e, dall’altro, lo strategico svincolo di Muccia a servizio del camerinese e del vissano, due opere peraltro previste nel progetto con il nulla osta degli organi ministeriali. “ Non si possono cambiare le carte in tavola- afferma il sindaco di Muccia Fabio Barboni- Noi vogliamo il rispetto dei patti che significa fare in modo che i due semisvincoli vadano a finire sulle strade nazionali, perché lo svincolo di Muccia è importante per il territorio e per i comuni del Parco dei Sibillini ed è soprattutto l’incrocio più importante tra Civitanova e Foligno, senza il quale, aumenterebbe invece che diminuire la distanza del nostro entroterra con le coste tirrenica e adriatica. L’assurdo è che le risorse ci sono - continua il primo cittadino di Muccia – infatti, la delibera del CIPE, finanzia con circa un milione e mezzo di euro la realizzazione della bretella di collegamento, eppure, nonostante il progetto esista e ci siano le risorse, nonostante tecnicamente l’uscita sia stata fatta e lo svincolo arrivi già su un terreno e lì si fermi, per ora non c’è stata alcuna volontà di realizzare la bretella essenziale perché lo svincolo possa funzionare”.

Quale il motivo di questo disinteresse?: “ Si sono accavallate diverse problematiche- spiega Barboni- ma secondo me si è anche accumulata una certa dose di sciatteria; sono state fatte scadere le occupazioni dei terreni, non si è curata la parte progettuale, aspetti che la Quadrilatero, prima dell’attuale dirigenza e i committenti chiamati alla realizzazione dell’opera avrebbero dovuto portare a compimento già da tempo. Abbiamo sollecitato più e più volte, siamo stati a Roma per far valere le nostre ragioni; ci hanno sempre promesso anche per iscritto e lo confermano documenti e lettere ufficiali orami però, se è vero che siamo a meno di due mesi dall’apertura- afferma amareggiato Barboni- la realtà è che ancora non c’è una ruspa che stia smuovendo terra, né alcuna comunicazione che ci dica che il progetto sia stato approvato, perché per fare qualsiasi opera occorre l’approvazione di un progetto. A questo punto pretendiamo una risposta - conclude il sindaco di Muccia-. Ci hanno lasciato soli, si sono dimenticati di Muccia, Serravalle, del camerinese, delle zone montane. Siamo in balìa di gente che non rispetta i patti ”

Ancora una grana politica per i lavori della "Quadrilatero". Intervento a tutto campo in una nota, la portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati On. Patrizia Terzoni.

“E’ durata il tempo di un trimestre la tregua delle nefandezze relative all’arteria viaria “Quadrilatero”. Questa grande opera, nata diversi anni fa sotto una cattiva stella, si sta trasformando nella saga degli orrori. Tra sprechi di denaro pubblico, varianti delle varianti, gallerie con arcate non a norma, rifiuti edilizi scaricati in aree protette, in questi anni le abbiamo viste di tutte.

Ora la mano distruttiva dei lavori ha colpito nel versante fabrianese il fiume Giano, già martoriato dagli scarichi industriali per quasi mezzo secolo.

Quanto rilevato dal Corpo Forestale in località Cancelli di Fabriano è di una gravità assoluta: acque di lavorazione scaricate in un torrente appenninico come se nulla fosse. Non si sa da quanto tempo, e non si sa quanto nocive: l’unica certezza è l’acqua del fiume resa bianca da liquidi che invece di finire in depurazione venivano riversati direttamente nel rigagnolo. Abbiamo piena fiducia nella magistratura: chi è responsabile siamo sicuri che pagherà.

L’accaduto però non può passare in cavalleria, e già in settimana presenterò un’interrogazione parlamentare sul caso. Vogliamo chiarezza sugli eventuali danni provocati al torrente e alla sua fauna, e sulle misure da mettere in atto perché certi abomini non si ripetano.

Questi episodi succedono laddove non ci sono i controlli, e nelle poche occasioni in cui vengono effettuati quasi sempre il controllore lavora al soldo del controllato. Siamo stanchi: prima che la Quadrilatero si trasformi in un incubo definitivo, chiediamo garanzie che qualcuno si degni di vegliare su questi lavori in maniera seria”.

 

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