Stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura per i bonus edilizi. Dopo il grido di allarme lanciato dai tecnici e dalle associazioni di categoria del settore si muove anche la politica.

Presentata dal vice presidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui una mozione che impegna il presidente e la giunta a intervenire con urgenza, attraverso anche la Conferenza Stato Regioni, affinchè in sede di conversione del decreto legge, nel dibattito parlamentare possano essere apportate al decreto stesso le opportune modifiche che vadano a tutelare i territori del sisma

"Seppur consapevole che un intervento capace di definire con certezza i confini di queste misure fosse necessario e improrogabile, sono molto preoccupato per le ricadute che l’attuazione di questo decreto legge potrà avere nell’area del cratere sismico - dichiara il vice presidente Pasqui - Siamo ormai al settimo anno dal devastante terremoto del 2016 e la ricostruzione vera ha appena visto la luce, dopo aver a lungo stentato a partire. Lo stop alle agevolazioni sull’edilizia rischia concretamente di mettere una pietra tombale sulla ripartenza dei territori colpiti dal sisma, con conseguenze devastanti su tutto il comparto edile. Non ultimo, questa misura andrebbe a creare una vera e propria disparità di trattamento fra gli stessi cittadini terremotati, con quelli che hanno subito pochi danni e hanno potuto usufruire delle agevolazioni e quelli del “cratere vero” i quali, oltre a non aver ancora visto la ricostruzione, non potranno avere accesso ai bonus".
Primi provvedimenti della Cabina di coordinamento sisma 2016, presieduta dal Commissario Straordinario Guido Castelli e a cui partecipano i Presidenti delle Regioni Lazio, Abruzzo, Umbria, Marche e dove sono rappresentati i sindaci designati dalle Anci territoriali.

Tra questi l'introduzione di una importante semplificazione all’Ordinanza che si occupa della ricostruzione di tutte le scuole danneggiate dal sisma, grazie alla quale adesso i Comuni non sono più obbligati a ricorrere all’Accordo Quadro, che diventa quindi uno dei possibili strumenti a loro disposizione. Approvate anche le Ordinanze speciali in deroga per i Comuni di Bolognola e San Severino, un’Ordinanza che aumenta alcuni finanziamenti per una serie di opere pubbliche nel cratere.

“Le nostre comunità meritano la massima attenzione. A dieci giorni dalla mia nomina da parte del Governo posso dire che tutta la squadra della Struttura, in grande raccordo con le Regioni e i Comuni, sta lavorando a pieno regime senza interruzione alcuna - dichiara il Commissario Castelli -. Le Ordinanze approvate permettono una ulteriore ottimizzazione e impostano alcuni finanziamenti importanti: in totale tra nuovi progetti e l’aumento degli stanziamenti per le opere che ne avevano necessità, abbiamo messo a disposizione dei territori 34 milioni di euro. Il Testo unico, come la stessa ricostruzione di cui è diventato il riferimento, ha bisogno di un approccio dinamico per adattarsi al meglio alla complessità di cui si deve occupare. Snellimento e flessibilità sono le parole chiave che ci devono guidare nel miglioramento del Testo unico”.

Nel Comune di Bolognola l’Ordinanza speciale in deroga finanzia con 8,7 milioni di euro i sottoservizi, i fondi stradali e alcuni interventi accessori nelle quattro frazioni di cui si compone il piccolo comune maceratese, Villa da Piedi, Villa di Mezza, Villa da Capo e Pintura, nota anche per la stazione sciistica. L’obiettivo principale è ripristinare e migliorare la rete idrica, la rete fognaria e tutti i servizi cablati, prevedendo anche la partecipazione dei gestori in fase di censimento delle linee e progettazione, così da velocizzare ulteriormente i tempi di un passaggio fondamentale per la buona riuscita della restante ricostruzione pubblica e privata.

L’Ordinanza speciale in deroga per San Severino si occupa invece della delocalizzazione della casa di riposo Lazzarelli, un intervento da 13,6 milioni di euro. Dopo una prima fase di studio è stata preferita la delocalizzazione rispetto alla ricostruzione, così da garantire standard di sicurezza sismica elevati, un forte risparmio energetico e la possibilità di evitare il noleggio di moduli prefrabbricati durante i lavori. Il vecchio complesso della Lazzarelli sarà in parte demolito, mentre gli edifici tutelati, come l’ex ospedale, il Lazzaretto, la chiesa di San Francesco di Paola, saranno preservati. La nuova area per la casa di riposo sarà individuata e acquistata dal Comune.

La Cabina di oggi ha inoltre modificato alcune Ordinanze speciali in deroga, stanziando anche maggiori finanziamenti per alcune opere in corso, dovuti all’aumento dei prezzi o a modifiche progettuali. Per quanto riguarda invece i maggiori stanziamenti, viene aumentato di circa 1,8 milioni di euro l’importo per il progetto della caserma dei carabinieri di Fiuminata, che prevede ora la demolizione e la costruzione di due nuove palazzine, e di circa 2 milioni l’importo per la demolizione e ricostruzione dell’ex Palazzina R.U.N.A. a Rieti, con l’aggiunta di quattro unità abitative da destinare al personale del 16° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Rieti.

Aumenta anche di circa 1 milione di euro, per l’adeguamento prezzi, il contributo per il Centro funzionale Le Saliere di Ussita, e infine vengono aumentati rispettivamente di 5,4 milioni e di 1,5 milioni i fondi per il Convitto Montani e il Liceo Scientifico 'T.C. Onesti' di Fermo.
Sono quasi 27 mila i cittadini che, alla scadenza del 30 settembre, hanno prenotato formalmente la Richiesta di Contributo per la riparazione o la ricostruzione degli edifici danneggiati dal terremoto del 2016. Le manifestazioni di volontà giunte sulla piattaforma elettronica del Commissario Straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, riguardano 37 mila edifici con oltre 70 mila singole unità immobiliari al loro interno, con un costo stimato di 14,5 miliardi di euro. Considerando le pratiche già presentate agli Uffici della Ricostruzione, approvate o ancora in fase istruttoria, le Richieste di contributo presentate o prenotate con la Manifestazione di volontà sono in tutto 47.274, e riguardano 58.566 edifici, per oltre 125 mila unità immobiliari. I costi presunti per la riparazione e ricostruzione di questi edifici ammontano, tenendo conto anche delle Richieste già presentate, a 19,7 miliardi di euro.

“Abbiamo chiesto ai cittadini che non avevano ancora presentato la Richiesta di contributo di prenotarla formalmente, ed hanno risposto in modo massiccio entro il termine previsto. Voglio ringraziarli perché è un segno molto concreto della fiducia che viene riposta nella ricostruzione post sisma, finalmente decollata. Oggi sappiamo con certezza quanto lavoro resta da fare per completarla e quante risorse sono necessarie: siamo solo ad un terzo del cammino, ma è chiaro che servono maggiori fondi di bilancio, rispetto ai 6 miliardi stanziati, per finanziare quest’operazione”, sottolinea il Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini.

All’appello mancano ancora 20mila edifici per i quali i proprietari non hanno presentato richiesta di contributo e per questo la Cabina di Coordinamento Sisma, che si è riunita a Roma, ha deciso una proroga del termine per presentare la manifestazione di volontà al prossimo 15 dicembre, chiedendo ai Sindaci un ulteriore sforzo per sollecitare l’adesione di tutti i cittadini interessati
Nella sede della Regione Marche, il Presidente Francesco Acquaroli si è collegato in videoconferenza con il Commissario straordinario per la ricostruzione Giovanni Legnini.

Uno scambio cordiale di saluti e da subito è stata espressa da entrambi una reciproca stima e volontà di collaborare per “la soluzione più rapida del problema più grande di questa regione – ha rimarcato Acquaroli – la più colpita dalla tragedia del 2016. Siamo in una fase importante che va al di là del cambio di fronte politico nel governo regionale, un momento fondamentale in cui le istituzioni tutte sono chiamate a dare una risposta concreta a questa grave situazione. Da parte nostra la ricostruzione sta al primo posto delle priorità e ringrazio il Commissario per il lavoro già fatto, riconosciuto da tutti, e per quanto farà nell’ottica di una condivisione di obiettivi e di risultati”.

“Il mio unico interesse – ha affermato Legnini – è far partire la ricostruzione ed avrà la mia più piena e leale collaborazione.”

Su un primo punto, su richiesta del presidente Acquaroli, è stato già concordato di convocare nei prossimi giorni un incontro con gli ordini professionali e le professioni tecniche, la Regione Marche e il Commissario Legnini per fare insieme il punto della situazione ed affrontare le questioni più urgenti. “È importante che tutti gli attori della ricostruzione abbiano in essere un dialogo proficuo – ha detto il Presidente – affinché vi sia la massima concertazione e, in questo caso, la massima chiarezza e accelerazione sulla progettazione della ricostruzione privata". 

 Altro tema toccato nel corso della videoconferenza, è stato quello della ricostruzione pubblica e le modifiche apportate con le ultime ordinanze commissariali. “La ricostruzione ha bisogno di una visione d'insieme e per questo è mia intenzione che sia condivisa con i sindaci e gli enti locali”, ha precisato Acquaroli. 

 Quindi il presidente Acquaroli ha chiesto al Commissario Legnini se nel Recovery Fund si possa prevedere una parte di fondi dedicata specificatamente ai territori da ricostruire nell’ottica di una ricostruzione materiale e immateriale. A questo proposito Legnini ha informato di aver già parlato con il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, proprio su questo tema e di aver avuto conferma che sono già allo studio alcune misure specifiche. E tale tema sarà oggetto della prossima riunione della cabina di regia per valutare anche le proposte delle Regioni, come richiesto dal presidente Acquaroli. 

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