A distanza di una settimana l’una dall’altra sono state registrate due scosse di terremoto di magnitudo superiore a 3 e con lo stesso epicentro su Fiordimonte.
Inutile dire che le scosse, ben avvertite nell’entroterra Maceratese, hanno fatto tornare alla mente i brutti ricordi legati al sisma del 2016. E proprio a quella sequenza sismica, nonostante siano passati più di quattro anni, fanno riferimento le scosse degli ultimi giorni.

1048887 SequenceMulti

“La sequenza sismica del 2016 – dice il geologo e docente Unicam Emanuele Tondi - in realtà non è terminata. Come si può vedere dalla mappa, numerosi sono i terremoti verificatisi negli ultimi tre mesi in tutta l'area e la sismicità è ancora maggiore rispetto a quella che era tipica di quella zona precedentemente il 24 agosto del 2016. Le scosse di questi giorni rientrano in quella sequenza sismica, nella zona nord, quindi nella terminazione settentrionale dell’area interessata dai forti terremoti del 2016.
Ammetto – confida – che nell’ultima settimana sono stati diversi i cittadini che mi hanno chiesto spiegazioni in merito alle ultime scosse. Purtroppo quella zona potrà continuare a generare terremoti, anche più forti di quelle degli ultimi giorni, ma non come quelle principali del 2016”.

GS
Ricostruzione a Ussita: passi avanti importanti con la burocrazia. Approvato il finanziamento per le “Opere di protezione rischio valanghe V4 versante Monte Rotondo su area Vallestretta”.
Dopo la richiesta, sollevata dall’amministrazione comunale di Ussita, la Regione Marche ha approvato la congruità dell’importo richiesto – quasi sei milioni di euro – per l’intervento di mitigazione del rischio valanghe e debris-flow che interessa l’abitato di Vallestretta. Il finanziamento consentirà di poter avviare la ricostruzione della frazione.

La sindaca, Silvia Bernardini, ha commentato: “La buona notizia è che il finanziamento è stato approvato: finalmente potremo mettere al sicuro la zona abitata di Vallestretta dal rischio valanghe e debris-flow. Questo si riflette anche sulla ricostruzione, con i privati che potranno ripartire. È una grande notizia, perché questo era uno degli ultimi punti interrogativi che gravavano sulla ricostruzione nel nostro Comune, con riferimento particolare alla delocalizzazione. Vallestretta rimarrà dov’è e possiamo ricostruirla. Delocalizzare una frazione è sempre un trauma: ognuna ha le sue tradizioni e i suoi ricordi ed è importante preservarli. Abbiamo dimostrato che riusciremo a salvare e migliorare i nostri abitati: anche la ricostruzione pubblica sarà fatta in quest’ottica”.

l.c.

c.c.
Nella mattinata di oggi il professor Francesco Karrer, docente ordinario di urbanistica de La Sapienza di Roma e già Presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici, ha visitato la città di Camerino in qualità di capo del pool di architetti a cui sono stati affidati i piani attuativi. A condurlo durante il sopralluogo in centro storico l’amministrazione guidata dal sindaco Sandro Sborgia. Il professor Karrer ha parlato dei piani attuativi e della separazione tra ricostruzione pubblica e privata: “Questi piani attuativi sono piani del fare, molto mirati, e che ci permetteranno di non avere fasi intermedie, andando direttamente all’obiettivo. L’amministrazione è stata in grado di evidenziare i problemi, estrapolandoli dal quadro complessivo, ce li ha proposti e noi potremo proseguire nel lavoro già iniziato. Per quanto riguarda la parte privata si è già a buon punto e si procede con rapidità. Per la parte oggetto dei piani attuativi, su cui la prevalenza riguarda operazioni pubbliche, ci sarà invece bisogno di attivare appunto la macchina pubblica. Nel farlo – ha concluso Karrer – cercheremo di mettere a punto una certa separazione tra i due percorsi, ma facendo in modo che l’operatore privato riesca a lavorare anche laddove prevale la dimensione pubblica”.

Sopralluogo Karrer

Il sindaco Sandro Sborgia ha sottolineato l’importanza di non perdere ulteriori tempi nell’avviare i processi di ricostruzione e ha sottolineato la levatura delle professionalità a cui sono stati affidati i piani: “Personalità di altissimo profilo, riconosciute a livello nazionale. Sicuramente daranno una spinta importante per tornare ad avere una Camerino così com’era e, perché no, persino migliore. Ricostruzione pubblica e privata seguono percorsi diversi, ma che devono viaggiare allo stesso ritmo senza ulteriori indugi: sono stati persi tempi importanti, ora è il tempo di recuperare”.

Lorenzo Cervigni
È ufficialmente iniziata la ricostruzione pesante a Pioraco: nell'ultima settimana sono stati ritirati i primi due permessi di costruire con demolizione e ricostruzione per danni gravi, mentre sono già in corso di esecuzione sei cantieri su edifici fortemente danneggiati dal sisma 2016. Passi avanti importanti, come testimoniato dalle parole del sindaco Matteo Cicconi: “Per quanto riguarda la ricostruzione leggera, i cui termini scadevano a fine novembre 2020, le domande presentate sono 87: dove la documentazione presentata è risultata completa il Comune ha già rilasciato il parere di conformità. Sono invece 32 le pratiche che si sono concluse e i relativi immobili tornati agibili, 19 invece i cantieri in corso d'opera”.

La maggiore criticità, emersa già nel post sisma del 1997, è quella che riguarda il quartiere “Madonnetta”. L'area, a rischio idrogeologico, ha richiesto studi di approfondimento portati avanti dall’Università Politecnica delle Marche: “Entro maggio UNIVPM consegnerà lo studio finale sulla perimetrazione del quartiere Madonnetta – ha proseguito Cicconi –, con il quale si potrnno gettare le basi per la successiva implementazione del Piano Speciale di Ricostruzione. Coinvolgendo i cittadini interessati, cercheremo di capire come e cosa ricostruire in loco e chi invece dovrà delocalizzare. Stiamo cercando di accelerare in modo da dare un indirizzo definitivo anche a questa situazione”.

l.c.
Dati positivi e una decisa accelerazione per quanto riguarda i progetti di ricostruzione post sisma: è quanto emerso dall’incontro online dello scorso fine settimana tra i vertici della Regione Marche – il Presidente Acquaroli e l’assessore alla ricostruzione Castelli – il commissario Legnini, il subcommissario Goffredo e il direttore dell’Ufficio speciale ricostruzione Babini.

Il Presidente Acquaroli ha dato lettura dei dati: “Dal confronto è emerso un dato molto positivo che denota un’accelerazione estremamente rilevante rispetto all’andamento e all’approvazione dei progetti di ricostruzione degli edifici danneggiati. Da fine dicembre 2020, cioè dal momento dell’insediamento del direttore Babini, ad oggi, i decreti emessi dall’Usr Marche sono passati da 4427 a 5689, con un aumento di 1262 decreti in circa tre mesi, e un aumento significativo anche nei Sal finali, che corrispondono alla chiusura degli interventi di ricostruzione, passati da 2219 a 3039, con un incremento di 820 nello stesso arco di tempo, anche per effetto dell’ordinanza 100”.

Nel corso dell’incontro sono state anche esaminate le istanze pervenute dai Comuni destinatari di ordinanza speciale in deroga. Il prossimo 31 marzo potrebbero già essere licenziate le prime ordinanze specifiche per le esigenze puntuali di semplificazione rilevate.

L’assessore alla ricostruzione Guido Castelli ha commentato: “Ci concentreremo ora sul Recovery Plan terremoto attraverso una campagna d’ascolto dei sindaci, che convocheremo entro la prima decade di aprile”.

Ampio spazio sarà dedicato alla definizione della proposta di utilizzo della cifra pari a 1,78 miliardi che Draghi ha confermato essere destinata alla rigenerazione socioeconomica delle aree del sisma.

“Proposte che saranno poi convogliate nel pacchetto che le Marche intendono presentare al Governo – ha concluso Castelli – e proprio per questo il Presidente Acquaroli ha invitato ad Ancona il Ministro agli affari regionali Maria Stella Gelmini per un confronto sulle istante marchigiane inerenti al PNRR”.

La Giunta regionale ha inoltre chiesto alla Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Regionale di calendarizzare una seduta straordinaria aperta dell’assemblea legislativa: l’obiettivo è di fare il punto della situazione in merito alla ricostruzione post-sisma, a circa sei mesi dall’insediamento della nuova amministrazione regionale.

l.c.
Operativo l’accordo di collaborazione tra il comune di Sarnano, l’Ufficio del Commissario alla ricostruzione, l‘Ufficio Speciale della ricostruzione e l’Università di Camerino per il monitoraggio avanzato della situazione geologica della frazione di Piobbico al fine di verificare la possibilità e le modalità della ricostruzione della frazione stessa nella sua sede storica.

Soddisfazione tra gli attori firmatari per questo risultato raggiunto perché grazie alle varie competenze e conoscenze scientifiche entro 6 mesi si potranno avere risposte certe sul futuro di Piobbico, così come richiesto dai proprietari degli immobili. Sarà questo un progetto pilota, un vero salto di qualità per la risoluzione di problematiche analoghe nel territorio del cratere sismico.

Un giorno storico per il sindaco di Sarnano Luca Piergentili che vuole ringraziare in primis il Commissario Giovanni Legnini per aver mantenuto la promessa fatta durante una sua visita a Sarnano e per essersi dimostrato attento e interessato a risolvere questa problematica. “Un grande ringraziamento – prosegue il primo cittadino - va anche all’ Università di Camerino che metterà a disposizione del nostro territorio le grandi competenze nel settore geologico dando risposte concrete e supporto tecnico alla eventuale ricostruzione. Il Comune stringe con l’Ateneo una preziosa collaborazione che vedrà l’Università come partner logistico per attività di specializzazione e master nelle strutture presenti nel territorio sarnanese. Infine un ringraziamento va anche l’Ufficio Speciale alla ricostruzione che supporta continuamente l ‘operato dell’ufficio tecnico del comune ed ha saputo cogliere la possibilità di una procedura innovativa impensabile solo qualche mese fa”.
La conferma dell'impronta seria e fattiva che il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini ha voluto dare sin dall'inizio del suo incarico c'è stata anche questa mattina, con la firma dell'accordo di collaborazione con il Segretario generale dell'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino centrale Erasmo D'Angelis, per gli studi di approfondimento sulle oltre 290 aree interessate dai dissesti idrogeologici che insistono su alcuni centri urbani del cratere sisma 2016.
E’ la prima volta che nell’ambito di una ricostruzione post sisma viene impostato un lavoro di analisi sistematica sulle aree dissestate che, se non studiate nel dettaglio, rappresentano un ostacolo insormontabile al reinsediamento della popolazione.
Un accordo che coinvolge ISPRA e le Università del territorio per un lavoro che sarà concluso in 5 o 6 mesi con la massima competenza tecnica.

"Attraverso queste attività - ha detto Legnini - noi completiamo gli strumenti di quella ricostruzione sicura sostenibile e connessa, che costituisce la cifra del lavoro che stiamo portando avanti. Sono fiducioso - ha ammesso - e mi sento più tranquillo dopo aver chiuso anche questo obiettivo, perchè sono certo che garantiremo una ricostruzione di qualità.
Grazie ai rappresentanti della comunità scientifica. Voglio ricordare che la normale proceduta, affidata alle singole Regioni ed ai Comuni, ci avrebbe portato a tempi lunghissimi.
Mentre noi, in questo modo, concentriamo nell'arco di pochi mesi questa attività.
Nell'accingerci a firmare - ha confidato - non vi nascondo la mia emzoione, perchè io ho iniziato il mio percorso pubblico molti anni fa, da sindaco del mio piccolo Comune di origine, iniziando con un progetto di messa in sicurezza e contrasto al dissesto irogeologico. Quello della sicurezza del territorio è un punto che sta nel mio DNA e questa firma mi emoziona molto". 

Erasmo D'Angelis ha sottolineato il cambio di passo avvenuto con l'arrivo di Legnini: "Noi siamo contenti di firmare questo importante protocollo di intesa - ha detto - perchè il commissario Legnini sta imprimendo un cambiamento alla ricostruzione. Non ci dimentichiamo che siamo un Paese pieno di rischi naturali.
Il nostro destino non è quello di attendere la catastrofe, ma difenderci da essa. Ne abbiamo le competenze, la forza economica, le tecnologie che ci consentono di avere un quadro chiaro dei rischi. Nella forma più veloce e più sicura possibile andremo ad individuare le aree più a rischio. Metteremo in campo un centinaio di tecnici, la piattaforma tecnologica con i controlli satellitari: abbiamo tutto a disposizione per velocizzare la ricostruzione.
Questa è un'impresa: in pochi mesi riusciremo a consegnare al commissario un quadro chiaro del territorio che permetta di definire dove è possibile cominciare la ricostruzione e dove non è giusto farlo". 

Un lavoro che sarà possibile grazie all'impegno delle università delle regioni colpite, come ha confermato questa mattina la presena dei docenti Gabriele Scarascia Mugnozza e Paolo Mazzanti dell'Università Roma Uno, Corrado Cencetti di Uni Perugia, Enrico Miccadei dell'università Chieti Pescara, Stefano Mazzoli, Gilberto Pambianchi e Riccardo Strima di Unicam e Simone Galeotti di Uni Urbino.

Marco Amanti, responsabile del Servizio Geologia applicata e idrogeologia (SUO-GEA) è entrato nel dettaglio dell'operazione: "Noi ci siamo aggiunti nel momento finale - ha detto - . La sruttura è molto semplice: stiamo lavorando sui piani franosi che vincolano il territorio e la ricostruzione. Lo scopo di questo lavoro è di riuscire ad approfondire, in maneira rapida e spedita, le condizioni reali del territorio. Con i colleghi delle università rivedremo i circa 300 fenomeni che insistono nelle zone della ricostruzione". 

GS








E’ online da nemmeno due giorni e già ha un alto numero di visualizzazioni il video “E’ il 2036: come immagini Ussita tra vent’anni?” realizzato dai componenti di C.A.S.A. – Cosa Accade Se Abitiamo, un’associazione di promozione sociale ma soprattutto uno spazio abitato e attraversato da più anime a Frontignano di Ussita, un luogo nato in seguito ai terremoti, in cui alcune persone, residenti e non, cercano di interrogarsi sul futuro dei luoghi e di creare progetti. “Siamo stati invitati dal Forum Disuguaglianze Diversità a svolgere una riflessione sul territorio che abitiamo e su come vogliamo e possiamo immaginare Ussita e i paesi limitrofi tra vent'anni. Da desideri condivisi, suggestioni da altrove e semi già piantati è nato un testo, frutto di una scrittura corale a cura dei ragazzi e delle ragazze di C.A.S.A.”. Il Forum Disuguaglianze e Diversità è guidato da un Gruppo di Coordinamento, presieduto da Fabrizio Barca e si avvale di uno staff operativo. Attraverso l’incontro e la collaborazione tra il mondo della ricerca e quello della cittadinanza attiva, intende disegnare proposte generali per l’azione collettiva e pubblica, tese a ridurre le disuguaglianze. Il Forum è stato una maratona virtuale, svolta fino a metà dicembre, con molti ospiti che insieme hanno costruito una sorta di agenda di giustizia sociale a partire dal Piano di Ripresa e Resilienza. E quando si parla di resilienza, termine fin troppo abusato per lo meno nel centro Italia sconquassato dai terremoti, i residenti e gli amanti delle zone dell’alto maceratese, sanno fin troppo bene cosa si intende. Negli ultimi mesi poi con la pandemia in atto, le due emergenze, quella della ripresa post sisma e post covid-19, si legano insieme e purtroppo stanno rendendo la vita degli abitanti ancora più difficile. Ma i ragazzi di C.A.S.A. sono propositivi e ottimisti e tentano, a loro modo, di gettare un contributo per rinnovare la speranza. Dopo aver stilato il testo condiviso a distanza, gli otto rappresentanti dell’associazione, hanno voluto inserire delle immagini girate da Mauro Pennacchietti per un video realizzato per "Il paese di Adesso", una call lanciata dal poeta Franco Arminio. Alla fine il prodotto nato tratta diversi temi: dalla scuola di montagna alla medicina di prossimità, dal turismo alle possibilità di utilizzare gli spazi dove ora ci sono le Sae (soluzioni abitative di emergenza), alle idee per un futuro possibile da vivere in questi luoghi. Un punto di partenza aperto al contributo di tutti, come nello stile degli “abitanti” di C.A.S.A. Nel video ovviamente si dà per scontato che la ricostruzione ci sia già stata e che quindi Ussita sia stata ricostruita.

I ragazzi di C.A.S.A. sono: Chiara Caporicci, Roberto Rettura, Patrizia Vita, Mauro Pennacchietti, Christian Tedde, Federica Nardi, Enrico Mariani, Marta Zarelli. 

Qui sotto il link al video

https://youtu.be/V4X6QZ56G6o

Barbara Olmai
“Dal Governo le solite promesse a vuoto ai terremotati”. Poca considerazione all'interno del Decreto Legge “Milleproroghe”: lo denuncia la Lega nelle parole dell'Onorevole Tullio Patassini: “In questo momento, in cui tutti aspettavamo sotto l'albero di Natale regali per i terremotati, non è arrivato nulla, anzi la Befana ha portato ancora meno. Aspettavamo il Decreto ‘Milleproroghe’, perché tutti ci avevano promesso che ci sarebbero state le proroghe per le esenzioni IRPEF e ISEE sugli immobili inagibili, sui quali non è assolutamente giusto far pagare le tasse, ma non è arrivato nulla. Neanche il mondo dell'impresa purtroppo può beneficiare della proroga del credito d'imposta: in sintesi niente per i terremotati del sisma 2016”.

Red.
“Il Commissario straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, grazie a una proposta dell’Anci Marche su iniziativa del nostro comune, ha recepito, con l’Ordinanza 111, l’estensione dell’ecobonus e del sisma bonus a tutte le pratiche legate al sisma. Mi sento orgogliosa che il nostro comune abbia contribuito alla risoluzione di una problematica che avrebbe sicuramente rallentato il processo di ricostruzione nella nostra città”. Così la sindaca di San Severino Marche, Rosa Piermattei, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale. Un ampia pagina delle comunicazioni della prima cittadina ha riguardato l’avanzamento della ricostruzione, sia pubblica, sia privata. La Piermattei ha proseguito: “Il 2020 si è chiuso con l’avvio di nuovi cantieri pubblici: tra questi, grazie al finanziamento ottenuto con l’Ordinanza 104, l’adeguamento della normativa antincendio del palazzetto dello Sport “Albino Ciarapica”. Le opere, attese da anni, ne permetteranno la riapertura non appena le restrizioni imposte dal Covid-19 lo permetteranno. È stato consegnato anche il cantiere e sono partiti i lavori di chiusura delle arcate del chiostro di Castello al Monte, così come per quanto riguarda il rifacimento del marciapiede di viale Eustachio. Si procede anche con l’appalto integrato per l’affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori al Palazzo Municipale”.

Partita fondamentale quella che riguarda l’Istituto Tecnico “Divini”, i cui lavori sono ripartiti dopo che le imprese seconde in appalto sono subentrate per l’esecuzione dei lavori. La sindaca ha parlato dell’incontro con il Commissario Legnini, presente alla “riconsegna” del cantiere: “Il subentrare delle società risultate seconde nell’appalto è stato definito dal Commissario ‘emblematico delle difficoltà croniche di realizzazione delle opere pubbliche’. Il Commissario ha sottolineato come la scuola sarà pronta per l’avvio del nuovo anno scolastico. La ripartenza del cantiere, bloccato prima dal rinvenimento di alcuni reperti archeologici, poi da un contenzioso tra le due imprese vincitrici, ha richiesto un anno di lavoro, consultazioni, incontri, per giungere infine alla revoca dell’appalto originario e alla sua assegnazione a un nuovo consorzio di imprese”.

Si è parlato anche di ricostruzione privata. La sindaca ha proseguito: “Sono stati superati i 70 milioni di euro di finanziamento. La somma andrà per il recupero di 286 edifici di cui 228 interessati da interventi di ricostruzione leggera, 42 da ricostruzione pesante e altri 16 dalla Ordinanza 100. In totale sono 668 le istruttorie presentate all’ufficio Sisma: 380 fanno riferimento alla ricostruzione leggera, 168 sono relative alla ricostruzione pesante, mentre ulteriori 115 sono quelle relative alla Ordinanza 100. Per quanto riguarda le attività produttive, sono 5 le pratiche presentate per la ricostruzione e 45 per la delocalizzazione. Abbiamo chiuso 240 cantieri. Di questi 196 sono relativi alla ricostruzione privata, 3 alla ricostruzione pubblica e altri 41 agli interventi su proprietà che hanno fatto ricorso al cosiddetto Sisma Bonus”.

Sul Contributo di autonoma sistemazione relativo alla mensilità di novembre: 449 i nuclei familiari liquidati, per un importo di poco superiore a 330 mila euro. Entro il 15 gennaio, i nuclei familiari beneficiari del Cas dovranno presentare una nuova dichiarazione attestante il perdurare del possesso dei requisiti. La sindaca ha concluso: “Gli uffici hanno provveduto a contattare telefonicamente le famiglie interessate affinché presentino la necessaria domanda. Chi non ha ancora risposto o non ha ancora sistemato la domanda sarà ricontattato prima della scadenza prevista ma è bene che si faccia avanti con l’ufficio Servizi alla persona”.

Red.

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo