Fiuminata ancora senza internet ultraveloce. A denunciarlo è il sindaco del Comune dell’alta valle del Potenza, Vincenzo Felicioli. I lavori per l’installazione della fibra internet sarebbero dovuti partire nel 2020, ma del cantiere ancora non ci sono tracce. Nel frattempo i due Comuni storicamente legati a doppio filo a Fiuminata – Sefro e Pioraco – hanno compiuto decisi passi in avanti in materia di servizi tecnologici. A Pioraco la fibra è presente da un anno, a Sefro il cantiere è nelle fasi conclusive.

«Noi invece siamo ancora al palo – commenta Felicioli –. È inammissibile che ci sia un totale disinteresse da parte della società che avrebbe dovuto occuparsi dei lavori. Tra le ragioni della differenza nelle tempistiche c’è sicuramente il fatto che Fiuminata fosse associata ad altri Comuni per la realizzazione dei lavori, ma è paradossale che a Pioraco il cantiere sia stato chiuso più di un anno fa e da noi non si veda la benché minima traccia delle opere. Per altro si tratta di uno spreco di tempo e risorse: dal momento che i lavori erano arrivati a Pioraco, non ha senso che il cantiere si sia fermato senza proseguire verso il nostro territorio. Ora subiremo ulteriori ritardi e nel frattempo il nostro Comune è sprovvisto della rete internet, con grandi problemi per i nostri cittadini. Tre quarti del territorio di Fiuminata sono scoperti e nel corso della pandemia si sono verificati enormi disagi per chi era costretto allo smart working, come ad esempio gli insegnanti. Questi ritardi hanno un impatto considerevole non solo sulla qualità della vita dei residenti, ma anche sull’attrattività stessa del nostro territorio. Si parla spesso di impoverimento dei servizi, ma questo problema fa il paio con i ritardi nell’arrivo di ulteriori confort che permetterebbero di rilanciare le aree montane. Siamo di fronte a una questione in stallo. Non possiamo sperare che la rete internet arrivi dall’Umbria, mentre nel frattempo non abbiamo segnali di apertura da parte della Regione Marche. È impensabile – conclude Felicioli – che un territorio non abbia segnale per i telefoni mobili, che la rete fissa non subisca manutenzioni da anni, che internet sia una chimera. In questo modo siamo destinati a soccombere».

l.c.
La pandemia ha inciso fortemente sul mondo del lavoro e sulle modalità di svolgimento. Donne, autonomi e giovani. Sono queste le categorie che stanno pagando di più la crisi economica. Nelle Marche nel 2020 si sono persi 14mila posti di lavoro.

A Daniela Barbaresi, Segretaria Generale Cgil Marche, abbiamo chiesto verso quali settori produttivi poter puntare nell’immediato futuro. “Abbiamo bisogno di creare le condizioni per ripensare il nuovo modello di sviluppo che accompagni verso la transizione ecologica innanzi tutto e l’innovazione sul fronte della digitalizzazione. Questi i due principali perni. Dobbiamo lavorare perché il sistema delle imprese sia messo nelle condizioni di affrontare queste due grandi transizioni.

Poi l’altro aspetto fondamentale che va di pari passo è creare le condizioni di maggiore sostenibilità non solo economica, non solo ecologica ma anche sociale, quindi potenziare il sistema del welfare che negli anni è stato fortemente penalizzato. La sanità in questi anni ha visto tagli molto importanti che hanno fortemente messo in crisi il sistema sanitario e oggi la pandemia ci ha fatto riscoprire il valore del sistema sanitario pubblico, garanzia per tutti.Quando parlo di welfare intendo servizi per tutte le fasce della popolazione a partire da quelle più fragili e più deboli, pensiamo agli anziani ai non autosufficienti.Pensiamo anche ai primi anni di vita.

Occorre costruire una rete di servizi per l’infanzia, asili nido, educativi in generale che garantiscano innanzitutto i diritti all’educazione e alla socialità fin dai primi anni di vita, che mettano in condizione le famiglie di lavorare con la garanzia che in qualche modo c’è chi sostiene l’educazione dei figli e la cura dei bambini.” Questi servizi debbono essere rimodulati anche perché le forme del lavoro sono diverse, specie nell’ultimo anno.

Lo smart working ha cambiato sostanzialmente la modalità dell’impegno dei lavoratori. “Chiediamo innanzitutto che si possano definire regole certe per lo smart working che è stato una grande opportunità soprattutto nella parte del lockdown ma porta con sé anche dei rischi. Non dobbiamo correre il rischio che questa modalità di lavoro possa tradursi in isolamento dei lavoratori e delle lavoratrici senza contare il rischio di caricarli del doppio peso del lavoro, compreso quello di cura, soprattutto per le lavoratrici.

Dovrebbe essere lavoro agile, in realtà quello che abbiamo conosciuto in questi mesi è stato semplicemente un lavoro fatto da casa in condizioni spesso molto difficili. Alcuni lavoratori e lavoratrici in contemporanea al lavoro avevano i figli in didattica a distanza, magari in abitazioni non sempre dotate delle necessarie tecnologie della rete e soprattutto non sempre tutti hanno gli spazi adeguati per poter coniugare queste due esigenze. Quindi va ripensato.

È fondamentale che ci siano innanzitutto i contratti nazionali di lavoro che ne definiscano diritti e tutele a partire dal diritto alla disconnessione, per garantire alle persone la possibilità di svolgere il normale orario di lavoro e non oltre, contemporaneamente però servono anche interventi normativi più complessivi.” 

Barbara Olmai
Con l'arrivo della bella stagione erano in fermento per l'organizzazione di eventi e sfilate in tutto il territorio.
Passione ed energia che non possono essere fermate quelle di Chiara Nadenich e Marco Moscatelli che, nonostante il periodo di fermo dovuto al virus, hanno comunque deciso di pensare ad un evento in smart working grazie all'aiuto dei ragazzi e delle ragazze che durante l'anno collaborano con Fabbricaeventi.com
Da questa volontà è natà la 'Sfilata evento smart' che andrà in scena sabato 25 aprile alle 21.30 sui canali social e sul sito internet dell'agenzia di produzione.
“In tempi di lockdown, quello dello spettacolo live è sicuramente uno dei settori più colpiti - spiegano Chiara Nadenich e Marco Moscatelli - così abbiamo voluto produrre questo evento smart con alcuni degli artisti con i quali collaboriamo solitamente per dire al pubblico, alle piccole e medie imprese e alle istituzioni: noi ci siamo, non molliamo e non vediamo l'ora di ritornare ad animare piazze, teatri, aziende e locali. Per farlo abbiamo scelto l'hashtag #piùforti”.
I modelli e le modelle sfleranno fra le mura domestiche esprimendo loro stessi sia nel look che nel mood, così come i conduttori e tutti gli artisti che andranno in scena sabato.
Una passerella insolita quella adottata da Fabbricaeventi.com,  nel rispetto delle misure di contenimento dell'emergenza.
“Artisti e operatori del settore eventi live sono un patrimonio per la comunità - concludono - , tutti noi non ci dobbiamo dimenticare di loro, anche se ora il nostro pensiero va prima di tutto al personale sanitario che ci sta curando e aiutando”.
Ospiti dell'evento anche Jo Squillo e Le Iene Andrea Agresti e Filippo Roma.

GS

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