Attenzione alla viabilità nelle strade che ricadono nel Comune di Sarnano nella giornata di venerdì 10 marzo.
Infatti, in occasione del transito e arrivo della tappa della Tirreno-Adriatico, il Comune ha disposto diversi divieti e cambiamenti alla viabilità.

Innanzitutto il Comune di Sarnano ha disposto la chiusura alle ore 12 delle scuole di ogni ordine e grado.
La corsa entrerà nel territorio di Sarnano proveniente dal territorio di Amandola. Il primo passaggio a Sarnano è previsto intorno alle 14.10 e la chiusura della strada è prevista per 40 minuti prima dell’ingresso della Tirreno Adriatico nel territorio di Sarnano, quindi alle 13.30.
Dopo il primo passaggio, la corsa si dirigerà verso il territorio di San Ginesio e tornerà  proveniente da Gualdo intorno alle ore 15 a Sarnano, dove resterà fino all’arrivo previsto intorno alle 16.15 in montagna sul valico di Santa Maria Maddalena.
La seconda chiusura delle strade, è stata quindi prevista per le 14.20. Le strade resteranno chiuse fino a 15 minuti dopo il passaggio della corsa.
La strada che da Fonte Lardina porta al valico di Santa Maria Maddalena e a Pintura di Bolognola sarà invece chiusa già dalle 6 del mattino di venerdì 10 marzo. Questo tratto sarà, quindi, completamente interdetto al traffico e rappresenta gli ultimi due chilometri e mezzo circa del tracciato della corsa.
Per gli utenti degli impianti sciistici, sarà possibile raggiungere le piste attraverso la stazione di Sassotetto, arrivando al parcheggio: da lì è possibile usufruire degli impianti che, salvo condizioni meteo avverse, resteranno regolarmente aperti al pubblico. Anche gli sciatori, così, potranno assistere all’arrivo della Tirreno Adriatico.

Sarnano e le sue frazioni al centro della visita dell'onorevole Bruno Tabacci, componente della commissione bilancio della Camera di Deputati e segretario nazionale di Centro Democratico.
Arrivato in città nel giorno del passaggio della Tirreno Adriatico, a cui ha assistito, Tabacci è stato ricevuto dal consigliere di minoranza, Giacomo Piergentili.

Insieme a lui, infatti, ha visitato alcuni Comuni del cratere e le frazioni di Piobbico e San Cassiano di Sarnano, ascoltando le richieste di Piergentili sulla necessità di provvedimenti concreti che riguardino la ricostruzione.

"Tabacci - scrive Piergentili in una nota - ha poi esposto le sue idee sulla strada migliore da intraprendere per sbloccare la ricostruzione ed ha auspicato la mia elezione in consiglio regionale con la la lista 'Il Centro' per poter difendere gli interessi della provincia di Macerata e dei Comuni colpiti dal terremoto". 

GS
Traguardo iridato per Simon Yates in quel di Sarnano per la 5 tappa della Tirreno Adriatico che oltre ad aver dimostrato di essere il più forte di tutti nell'impervia salita di Sassotetto si è aggiudicato la maglia azzurra  come nuovo leader della classifica generale. Per la Corsa dei due Mari è stata indubbiamente la giornata di montagna più impegnativa che ha regalato a Sarnano l'occasione di essere promossa da una vetrina internazionale. Numerosissimo il pubblico ritrovatosi  per applaudire l'impresa dei professionisti. Contento dell'entusiasmo che si è respirato e di come sono andate le cose, il sindaco Luca Piergentili. "Importante  quest'arrivo in salita ufficiale di tappa della Tirreno Adriatico 2020, tanto è vero che è cambiato anche il capoclassifica della gara e, secondo le indiscrezioni degli addetti ai lavori molto probabilmente, sarà lui quello che arriverà sul podio alla fine- commmenta il primo cittadino, entusiasta della straordinaria cornice di pubblico e della stupenda giornata.
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"Questa scalata della nostra montagna è stata vista da centinaia e centinaia di persone; la diretta della corsa è stata infatti trasmessa in oltre 100 Paesi del mondo, il che ci ha consentito di avere visibilità in un settore su cui noi puntiamo molto che è quello del bike, sia su strada che fuoristrada. Era infatti in funzione anche la nostra seggiovia e si è potuto vedere anche il bikepark. Ne hanno ben parlato anche  i cronisti durante la telecronaca - conclude Piergentili-  quindi si è  ottenuto senz'altro un riscontro di eccezionale visibilità su di un settore attrattivo che ci preme molto continuare a sostenere con forza. La conferma è del resto già venuta dai consistenti numeri di presenze che Sarnano è riuscita a mettere insieme dopo il lockdown". 
c.c.
E’ in programma dal 7 al 14 settembre e fra le tappe di quest’anno, oltre alla ormai tradizionale Sassotetto, ci sarà anche Pieve Torina dove è prevista la partenza della settima tappa. Negli anni scorsi l’evento era stato ospitato invece dal Comune di Castelraimondo.

Quella del 2020 è la 55esima edizione e prevede tre tappe adatte ai velocisti, due mosse per finisseur, due di montagna con un arrivo in salita a Sarnano-Sassotetto e la classica cronometro conclusiva a San Benedetto del Tronto. Il dislivello totale della corsa è di 15mila metri. Certamente sarà un’edizione particolare, a causa dell’emergenza pandemica, che ha obbligato a differire il periodo della competizione ma anche a prevedere otto tappe anziché sette come da tradizione.

Il fatto che si sia riusciti a non annullare l’evento di quest’anno la dice comunque lunga sull’importanza del ciclismo in un’ottica di ripartenzadel Paese, dato che questo sport è un veicolo formidabile per rilanciare il turismo e l’economia. Ai nastri di partenza sono previsti quasi tutti gli atleti che poi parteciperanno al Giro d’Italia di ottobre cosa che assicurerà alla Corsa dei Due Mari un altissimo livello.

Di seguito la descrizione delle tappe:

Tappa 1, Lido di Camaiore – Lido di Camaiore (133km)
Tappa suddivisa in due parti entrambe in circuito. Nei primi 90 km circa si percorre 3 volte il circuito del Monte Pitoro (salita dal versante Massarosa) di circa 26 km scendendo su Camaiore. Dopo il terzo passaggio si iniziano due giri quasi completi di un grande circuito di circa 19 km tra Pietrasanta e Lido di Camaiore completamente pianeggiante.

Tappa 2, Camaiore – Follonica (201 km)

Tappa mossa e articolata specialmente nella seconda parte. Partenza da Camaiore e attraverso Montemagno si raggiunge prima Pisa e poi il Livornese per abbandonare la parte completamente pianeggiante e salire a Castellina Marittima (GPM) dove proseguendo verso sud si attraversano Riparbella e Canneto (TV). Una volta terminato il lungo tratto che segue prevalentemente in discesa si entra nel circuito finale di 20 km caratterizzato dal brevissimo strappo “dell’Impostino”

Tappa 3, Follonica-Saturnia (217 km)

Tappa molto lunga e ondulata. Si attraversa il Grossetano per svoltare nell’entroterra a Capalbio. Si scala una prima volta il Muro di Poggio Murella (pendenze fino al 20%) per passare vicino a Saturnia e toccando Sovana, Sorano e Pitigliano ritornare una seconda volta a scalare il Muro di poggio Murella dalla cui cima mancheranno meno di 9 km all’arrivo. Ultimi chilometri per la prima parte in discesa e quindi sempre a salire fino all’arrivo con pendenze attorno al 6/7 per cento.

Tappa 4, Terni – Cascia (194 km)

Prima tappa di Montagna. Si raggiunge la massima quota di questa Tirreno-Adriatico EOLO al GPM denominato Rifugio Perugia a quota 1521 m. Prima parte quasi pianeggiante composta da ondulazioni e falsopiani sempre a salire. Dopo Castelsantangelo sul Nera inizia la parte molto impegnativa dei Monti Sibillini. Si scala la Forca di Gualdo che immette nella Piana di Castelluccio. Strade ampie sempre in salita a sfiorare la doppia cifra. Segue la risalita al Rifugio Perugia (l’edificio si trova appena dopo lo scollinamento) e la discesa fino alla periferia di Norcia per affrontare l’ultimo strappo di Ospedaletto. Ultimi chilometri per la prima parte in discesa fino all’abitato di Cascia dove la strada sale con pendenza media blanda.

Tappa 5, Norcia – Sassotetto (202 km)

Tappa molto impegnativa con numerose salite di cui 3 classificate GPM. In partenza si scala la Forca di Ancarano (non classificata GPM) per entrare nei monti Sibillini. Dopo Visso si sale al Santuario di Macereto preceduto dallo scollinamento di Santa Margherita. Raggiunta Polverina inizia una sequenza di salite e discese che non ha attimi di respiro e/o pianura fino all’arrivo. Si scalano tra le altre le salite di San Ginesio, Gualdo e Penna San Giovanni. Il tracciato si presenta estremamente articolato sia altimetricamente che planimetricamente. Salita finale al Sassotetto da Sarnano di 14.2 km al 5.8 per cento di media e con massime fino al 12 per cento. Ultimi chilometri della tappa coincidono con la salita finale al Sassotetto. Si tratta di una salita dalla pendenza abbastanza costante tra il 6 e il 7 per cento con alcuni picchi locali oltre il 10 per cento e costituita da lunghi rettilinei intervallati da tornanti. La pendenza si addolcisce a ridosso dell’arrivo.

Tappa 6, Castelfidardo – Senigallia (175 km)


Tappa ondulata nella prima parte e in seguito pianeggiante, non particolarmente impegnativa. Da Numana, attraverso Ancona (parte esterna), Offagna, Jesi e Ostra si svolge un percorso di avvicinamento a Senigallia dove si percorreranno 4 giri di un circuito di circa 16 km. Completamente pianeggiante, si svolge tra strade cittadine ampie e ben pavimentate e la campagna limitrofa dove si percorrono strade larghe con manto talvolta usurato. Ultimi 3 km interamente cittadini con ultima curva ai 1000 m.

Tappa 7, Pieve Torina – Loreto (181 km)

È la tappa dei Muri. Sono tutti concentrati nei 3 giri di circuito che portano la corsa a affrontare 3 volte la salita di Loreto (che costituisce l’arrivo più 3 volte il passaggio in un’altra zona) e 3 volte quello di Recanati (via Paolina Leopardi). Avvicinamento costantemente in discesa dai Monti Sibillini passando da Camerino e raggiunta la valle del fiume Potenza si affrontano le salite Montefano e Osimo prima di entrare nel circuito finale. Circuito finale di 25 km che prevede di affrontare le due salite di Loreto e quella di Recanati. Ultimi chilometri tutti in salita con pendenze attorno al 10 per cento.

Tappa 8, San Benedetto del Tronto (cronometro individuale 10 km)

Cronometro individuale di 10’050 m, su un percorso è il medesimo dal 2015. La pedana di partenza è posta in viale Tamerici (Riva sud) da dove si procede verso Porto d’Ascoli lungo il mare. Da Piazza Salvo d’Acquisto (cronometraggio intermedio – km 4.7) si prosegue ancora circa 750 m prima di risalire fino a San Benedetto del Tronto dove la corsa termina sul traguardo tradizionale di viale Buozzi.

Negli ultimi dieci anni sono tanti i nomi conosciuti del mondo del ciclismo che si sono aggiudicati la vittoria della Tirreno-Adriatico: nel 2010, Stefano Garzelli, a seguire, Cadel Evans, Vincenzo Nibali che si è aggiudicato una doppietta vincendo sia nel 2012 che nel 2013, Alberto Contador nel 2014, Nairo Quintana nel 2015 e nel 2017, Greg Van Avermaet nel 2016, Michał Kwiatkowski nel 2018 e, lo scorso anno, Primož Roglič.

Gaia Gennaretti

La passerella del gruppo dei ciclisti, partiti da Matelica direzione Jesi per la sesta tappa della Tirreno – Adriatico in quella che nell’edizione 2019 della Corsa dei due mari è stata definita come la “tappa del Verdicchio”, ha lasciato il posto, oltre che alla festa, anche a qualche polemica. Motivo una piazza Enrico Mattei invasa, poche ore dopo, da una grande quantità di giornali, distribuiti come avviene in tali eventi a beneficio di team, corridori, sportivi, che le raffiche di vento hanno fatto svolazzare nel cuore della città tra auto in sosta e in marcia. E qualche abitante si è chiesto come mai nessuno abbia provveduto a liberare la piazza dai fogli svolazzanti, cosa che è avvenuta da parte degli addetti del comune nel pomeriggio.

 

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Tirreno Adriatico: una tappa importante, quella dei muri, quella partita stamattina alle 11:30 da Castelraimondo. È dedicata a Michele Scarponi, deceduto quasi un anno fa durante un allenamento a causa di un furgone che lo ha travolto.

Dall’ultimo aggiornamento di circa cinque minuti fa, sono in cinque a dominare la fuga: Steve Morabito (Groupama-FDJ), Igor Boev (Gazprom-RusVelo), Iljo Keisse (Quick-Step Floors), Dario Cataldo (Astana) e Kristjan Koren (Bahrain Merida). In testa si trova proprio Cataldo, compagno di squadra di Scarponi.

Una giornata importante e particolare: tecnicamente, poiché gli atleti arriveranno a Filottrano dopo aver percorso 178 chilometri, passando anche per la costa. Il finale presenta diversi strappi ed il cosiddetto Muro di Filottrano con pendenza 16% da percorrere tre volte; a livello emozionale, non solo perché si ricorda Scarponi ma anche perché questa partenza voleva essere un segnale forte di ripartenza anche per il territorio colpito dal sisma: “Il tempo - ha detto pochi istanti prima del via il sindaco Renzo Marinelli, ci ha un po’ rovinato la festa ma siamo comunque in tantissimi. Vedo la gente sorridere e questa è la cosa più importante. Voglio accostare questa partenza alla rinascita del nostro territorio: un segnale forte che dobbiamo dare alla popolazione tramite questi corridori che lottano per raggiungere gli obiettivi, e noi dobbiamo lottare come loro”.

(Il sindaco Renzo Marinelli con Damiano Caruso e Fabio Luna, presidente Coni Marche)

Marinelli con Damiano Caruso e il presidentedel Coni regionale

 

C’era commozione e emozione anche tra gli atleti, prima di posizionarsi ai nastri di partenza. Il primo ad intrattenersi con la stampa per qualche istante è stato Nicola Bagioli, del team Nippo Vini Fantini Europa Ovini, leader della classifica scalatori Tirreno-Adriatico: “è una grande emozione anche se non conoscevo benissimo Michele scarponi. È il secondo anno che sono professionista, ho corso poco con lui ma dal ricordo che ho, era una persona molto simpatica e con la battuta sempre pronta. È un’emozione ancora più grande correre questa tappa”.

 

(Nicola Bagioli al foglio firme)

Nicola Bagioli

A seguire, Dario Cataldo del team Astana, di cui faceva parte Scarponi: “Oggi è una giornata molto particolare che stiamo vivendo in modo un po’ strano. È un misto tra malinconia e il sorriso che ci esce guardando i gemellini di Michele (che erano presenti insieme alla mamma, ndr). È tutto molto strano, sembra ieri - dice - e invece è passato un anno quasi. Cercheremo di dare il massimo per onorarlo al migliore dei modi”.

A concludere, Damiano Caruso del team Bmc: “Oggi è una giornata che ha tanti significati, il più importante è quello di ricordare Michele. Sarà anche una giornata importante per difendere questa maglia. Una tappa dura, difficile, il tempo fa diventare tutto ancora più incerto ma daremo il massimo”.

Gaia Gennaretti

(Dario Cataldo)

Dario Cataldo

 

(Altre foto della partenza)

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