Camerino- Ugo Betti e “La città d’oro” , un progetto e una mostra ai Licei

Giovedì, 25 Gennaio 2018 08:27 | Letto 1890 volte   Clicca per ascolare il testo Camerino- Ugo Betti e “La città d’oro” , un progetto e una mostra ai Licei Inaugurata presso la sede dei Licei di Camerino la mostra “La città d’oro”. Attraverso lo sguardo e la sensibilità del fotografo Paolo Verdarelli, racconta e celebra la bellezza di Camerino e dei suoi paesaggi.  “ Quando la città cambia volto la fotografia ci aiuta a mantenere viva la memoria” dice il sottotitolo introduttivo alla retrospettiva che, nelle diverse luci e colori dei giorni e delle stagioni, accarezza luoghi cari, esaltandone la storia, suscitando ricordi. Gli scatti ritraggono porta Caterina Cybo, il Teatro Marchetti, l’Archivio di Stato, il Palazzo ducale, la Rocca borgesca, la campagna circostante; luoghi cari alla memoria degli abitanti e dei visitatori.  Allestita nei corridoi del Polo scolastico provinciale, con la sua emozionante serie di immagini, la mostra trasmette davvero delle intense sensazioni.  In un tempo diverso e gonfio di nostalgia “La città d’oro “ è lì a ricordarci il suo passato. Così amava definire Camerino nella sua prosa il poeta e drammaturgo Ugo Betti; gli stessi suoi versi ci hanno sempre trasmesso la sensazione di un intimo legame per la città, così come è riuscito a rendere magicamente con i suoi scatti, il fotografo camerte Paolo Verdarelli. “ L’idea della mostra fotografica – spiega il dirigente dei Licei Francesco Rosati-  nasce da una serie di suggestioni e dall’esigenza, a seguito del sisma, di ritrovare un po’ la memoria dei nostri luoghi e, in particolare del centro storico. Insieme alla professoressa Angela Amici e con gli studenti delle prime classi, abbiamo confezionato un progetto dedicato a Ugo Betti, con la volontà di far conoscere la figura del poeta e drammaturgo camerte. Utilizzando come riferimento alcune espressioni del poeta riguardanti Camerino, definita in più passaggi “ La città d’oro” che somiglia a quella Camerino d’oro che il patrono porta sul palmo in un’antica statua”, si è colta l’occasione per valorizzare una bellissima fotografia in cui Paolo Verdarelli ha colto il meraviglioso istante in cui il panorama della città è avvolto da una luce particolare; solo Camerino è illuminata, la pietra diventa dorata, mentre cielo, paesaggio e tutto il resto, restano in oscurità. Ho chiesto a Paolo Verdarelli di realizzare un progetto che, tra l’altro, stavamo pensando da tempo con il prof  Fusari docente di storia dell’arte dei Licei. Perso il centro storico- continua Rosati- con l’impossibilità per i nostri studenti di frequentarlo per molti anni, l’idea è stata quella di recuperarne la memoria, attraverso la fotografia che, come scrive Verdarelli, può essere di grande aiuto. La fotografia ci aiuta a recuperare la memoria familiare e collettiva e, siccome abbiamo bisogno di riconquistare le immagini del passato e dell’antica bellezza, non come mero esercizio nostalgico ma come senso di identità, si è pensato di arredare alcuni corridoi del Liceo, non solo con le foto della nostra città ma, prossimamente, anche con immagini di altri centri storici danneggiati. E’ così che è iniziato un percorso che ha come fil rouge Ugo Betti e “ La città d’oro” e che permetterà ai nostri studenti di godere di una mostra, che diverrà permanente. L’idea è di proseguire con Visso, Castelraimodno, Matelica e con altre città toccate dal terremoto, recuperando immagini del passato, cantando la bellezza dei nostri luoghi con immagini riferite anche alla nostra campagna coltivata, da alcuni definita la più bella del mondo. Un tuffo nel passato ma soprattutto nella bellezza perché dobbiamo essere consapevoli di quello che abbiamo e dobbiamo riuscire a recuperarlo il prima possibile”.    La mostra resterà aperta dal lunedì al venerdi dalle ore 15 alle 17 e nei giorni dei concerti della Gioventù musicale, dalle ore 17 alle 20. Carla Campetella  

Inaugurata presso la sede dei Licei di Camerino la mostra “La città d’oro”. Attraverso lo sguardo e la sensibilità del fotografo Paolo Verdarelli, racconta e celebra la bellezza di Camerino e dei suoi paesaggi. 

Quando la città cambia volto la fotografia ci aiuta a mantenere viva la memoria” dice il sottotitolo introduttivo alla retrospettiva che, nelle diverse luci e colori dei giorni e delle stagioni, accarezza luoghi cari, esaltandone la storia, suscitando ricordi. Gli scatti ritraggono porta Caterina Cybo, il Teatro Marchetti, l’Archivio di Stato, il Palazzo ducale, la Rocca borgesca, la campagna circostante; luoghi cari alla memoria degli abitanti e dei visitatori

Allestita nei corridoi del Polo scolastico provinciale, con la sua emozionante serie di immagini, la mostra trasmette davvero delle intense sensazioni.  In un tempo diverso e gonfio di nostalgia “La città d’oro “ è lì a ricordarci il suo passato. Così amava definire Camerino nella sua prosa il poeta e drammaturgo Ugo Betti; gli stessi suoi versi ci hanno sempre trasmesso la sensazione di un intimo legame per la città, così come è riuscito a rendere magicamente con i suoi scatti, il fotografo camerte Paolo Verdarelli.

mostra

“ L’idea della mostra fotografica – spiega il dirigente dei Licei Francesco Rosati-  nasce da una serie di suggestioni e dall’esigenza, a seguito del sisma, di ritrovare un po’ la memoria dei nostri luoghi e, in particolare del centro storico. Insieme alla professoressa Angela Amici e con gli studenti delle prime classi, abbiamo confezionato un progetto dedicato a Ugo Betti, con la volontà di far conoscere la figura del poeta e drammaturgo camerte. Utilizzando come riferimento alcune espressioni del poeta riguardanti Camerino, definita in più passaggi “ La città d’oro” che somiglia a quella Camerino d’oro che il patrono porta sul palmo in un’antica statua”, si è colta l’occasione per valorizzare una bellissima fotografia in cui Paolo Verdarelli ha colto il meraviglioso istante in cui il panorama della città è avvolto da una luce particolare; solo Camerino è illuminata, la pietra diventa dorata, mentre cielo, paesaggio e tutto il resto, restano in oscurità. Ho chiesto a Paolo Verdarelli di realizzare un progetto che, tra l’altro, stavamo pensando da tempo con il prof  Fusari docente di storia dell’arte dei Licei.

Perso il centro storico- continua Rosati- con l’impossibilità per i nostri studenti di frequentarlo per molti anni, l’idea è stata quella di recuperarne la memoria, attraverso la fotografia che, come scrive Verdarelli, può essere di grande aiuto. La fotografia ci aiuta a recuperare la memoria familiare e collettiva e, siccome abbiamo bisogno di riconquistare le immagini del passato e dell’antica bellezza, non come mero esercizio nostalgico ma come senso di identità, si è pensato di arredare alcuni corridoi del Liceo, non solo con le foto della nostra città ma, prossimamente, anche con immagini di altri centri storici danneggiati. E’ così che è iniziato un percorso che ha come fil rouge Ugo Betti e “ La città d’oro” e che permetterà ai nostri studenti di godere di una mostra, che diverrà permanente. L’idea è di proseguire con Visso, Castelraimodno, Matelica e con altre città toccate dal terremoto, recuperando immagini del passato, cantando la bellezza dei nostri luoghi con immagini riferite anche alla nostra campagna coltivata, da alcuni definita la più bella del mondo. Un tuffo nel passato ma soprattutto nella bellezza perché dobbiamo essere consapevoli di quello che abbiamo e dobbiamo riuscire a recuperarlo il prima possibile”.   

La mostra resterà aperta dal lunedì al venerdi dalle ore 15 alle 17 e nei giorni dei concerti della Gioventù musicale, dalle ore 17 alle 20.

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