Sabato l’ultimo appuntamento con Dialettiamoci

Giovedì, 29 Novembre 2018 11:16 | Letto 617 volte   Clicca per ascolare il testo Sabato l’ultimo appuntamento con Dialettiamoci Dopo un altro successo con lo spettacolo “E addè… che je raccondemo?”, opera in due atti scritta, diretta e portata in scena da “Li Sfiguranti di Montesanto”, di Potenza Picena, si torna in scena sabato 1 dicembre, alle 21.30, nella sala polivalente Tonelli di Caldarola col terzo ed ultimo appuntamento della rassegna Dialettiamoci8. Sarà la volta del Teatro del Sorriso di Ancona con la commedia di Gabriele Piantadosi dal titolo “Chi sa balà… nun casca mai”. Dalle note di regia: Una divertente commedia in vernacolo anconetano, vincitrice della 33^ Edizione del Festival del Dialetto di Varano, liberamente ispirata all’omonima opera teatrale del genovese Emerico Valentinetti, portata sulle scene con grande successo da Gilberto Govi.   L’adattamento curato da Giampiero Piantadosi, che firma anche la regia – facendo seguito a lavori come “La Butéga del Caffè”, “Zizó de Palumbèla”, “L’Imbriago”, “Arsenico e vecchi merletti” e “Le gabole de la sora Dalgisa” –  ripropone in chiave “nostrana” le vicende familiari di Felice Bonocore, incorreggibile taccagno deciso a dare la figlia Amalia in sposa all’anziano e ricco cugino Romualdo per motivi di interesse. GS

Dopo un altro successo con lo spettacolo E addè… che je raccondemo?”, opera in due atti scritta, diretta e portata in scena da “Li Sfiguranti di Montesanto”, di Potenza Picena,

si torna in scena sabato 1 dicembre, alle 21.30, nella sala polivalente Tonelli di Caldarola col terzo ed ultimo appuntamento della rassegna Dialettiamoci8. Sarà la volta del Teatro del Sorriso di Ancona con la commedia di Gabriele Piantadosi dal titolo “Chi sa balà… nun casca mai”.

Dalle note di regia:

Una divertente commedia in vernacolo anconetano, vincitrice della 33^ Edizione del Festival del Dialetto di Varano, liberamente ispirata all’omonima opera teatrale del genovese Emerico Valentinetti, portata sulle scene con grande successo da Gilberto Govi.  

L’adattamento curato da Giampiero Piantadosi, che firma anche la regia – facendo seguito a lavori come “La Butéga del Caffè”, “Zizó de Palumbèla”, “L’Imbriago”, “Arsenico e vecchi merletti” e “Le gabole de la sora Dalgisa” –  ripropone in chiave “nostrana” le vicende familiari di Felice Bonocore, incorreggibile taccagno deciso a dare la figlia Amalia in sposa all’anziano e ricco cugino Romualdo per motivi di interesse.

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