Notizie di spettacolo nelle Marche
Sarnano si adegua, in questo periodo così difficile, alle disposizioni nazionali sul Coronavirus. Delle decisioni prese dall’amministrazione comunale al riguardo ne parliamo con il sindaco Luca Piergentili.
“La situazione richiede lo sforzo di tutti e secondo quelle che sono le previsioni del decreto governativo quindi anche Sarnano ha deciso di sospendere tutte le attività nelle strutture di proprietà del comune. Saranno, così, chiusi i campi da calcio, il palazzetto dello sport, la piscina comunale ed anche tutte le altre strutture a livello culturale e sociale.”
Lo scopo è quello di proteggere i cittadini.
“Questo l'unico scopo perché in queste strutture, come in altri luoghi, dobbiamo essere in grado di mantenere la distanza di un metro previsto dalla normativa. Ciò non è possibile in questo momento e quindi abbiamo deciso di chiudere le strutture.”
Sarnano è un paese votato al turismo. Il terremoto prima, il virus ora. C'è un rimedio o un messaggio di speranza per i cittadini del suo paese e di un intero territorio?
La speranza è che abbiamo superato e ci stiamo lavorando per superare il terremoto e insieme supereremo anche questa nuova sfida. Saremo più forti di prima. Adesso anche le strutture di ristorazione hanno capito il messaggio che viene dal decreto e quindi stanno chiudendo per una settimana. Speriamo di limitare il contagio In modo tale da dover stare chiusi il minor numero di giorni possibile e poi riprendere di nuovo l'attività con tutta quello che i nostri territori sanno regalare. Grazie ai nostri paesaggi, alla nostra offerta d’arte e alla nostra cucina la prossima stagione estiva potrà essere migliore delle precedenti”.

f.u.

Di seguito l'ordinanza:
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Si corre ai ripari per limitare il più possibile le uscite dei cittadini in questo periodo di emergenza.
Il Comune di Tolentino ha attivato un servizio per rispondere ai bisogni essenziali delle persone più anziane o comunque impossibilitate ad uscire da casa o con ridotta mobilità, come fare la spesa o comprare farmaci o effettuare ricariche telefoniche oppure per essere di ausilio per affrontare ansia e paura dovuta all’emergenza sanitaria.
"Telefonando al numero 0733.901324, da oggi a venerdì prossimo - si legge in una nota del Comune - , dalle ore 9 alle ore 13 e nel pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18 si potrà prenotare la consegna a casa propria della spesa o dei farmaci o le ricariche telefoniche".

Si tratta di un servizio gratuito escluso, ovviamente, il costo dell'acquisto, e che si protrarrà se lo stato di emergenza dovvesse essere prorogato oltre il prossimo 15 marzo.

Anche il Comune di Sarnano ha esteso il servizio "Pronto Farmaco" che prevede la consegna a domicilio dei medicinali, anche per i beni di prima necessità, non solo alimentari. I cittadini che ne vorranno usufruire potrenno rivolgersi al numero 0733/658355.

GS
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"Il ritmo fin ora non è stato quello più adeguato. Di questo passo, secondo un calcolo matematico si finirà la ricostruzione nel 2048". A dirlo è il nuovo commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, secondo un rapporto tra il numero di pratiche attese e quelle licenziate dagli uffici speciali per la ricostruzione nell'ultimo trimestre del 2019. "Se continuiamo così, andremo avanti troppo a lungo e questo non è possibile".
Secondo Legnini non mancano le risorse, anzi non sarebbe quello il problema quanto piuttosto spendere quelle che ci sono. "Poi ce ne vorranno altre - ha aggiunto - ma intanto spendiamo quelle che ci sono. L'incontro a Camerino è stato rinviato ma nel più breve tempo possibile farò degli incontri, magari in forma più ristretta, perché so che lí ci sono grandi difficoltà. Quella di stamane invece è stata una riunione molto positiva e fruttuosa perché i prefetti mi hanno illustrato il loro punto di vista sia in merito alla ricostruzione pubblica che dal punto di vista del controllo della legalità e il contrasto ai fenomeni di infiltrazione che non si sono manifestati".
Legnini ha indicato le direttrici di queste prime settimane di lavoro, inevitabilmente condizionate dall'emergenza Coronavirus.

(approfondimento sul prossimo numero di Appennino Camerte)

Gaia Gennaretti 
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Maggioranza e minoranza unite a Camerino e pronte ad impugnare la delibera della regione di adibire l'ospedale camerte a centro di emergenza per i malati da Coronavirus. Sembra pronta, infatti, una nota congiunta di protesta considerata la situazione di che si sta verificando dopo che nella giornata di domenica molti pazienti ricoverati a Camerino erano stati già trasferiti in altri presidi della zona. Sicuramente una situazione di emergenza che, però, il personale ospedaliero non era preparato ad affrontare. Saranno 24 i pazienti positivi al Covid-19 trasferiti a Camerino, 8 in terapia intensiva, senza che i reparti siano stati completamente isolati ne il personale medico e infermieristico sia stato preventivamente preparato.

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Alla base della scelta della regione probabilmente la dislocazione, lontana dal centro abitato, del presidio ospedaliero camerte, che si è visto già privato di ogni servizio con i pazienti "ordinari" del territorio che non possono più usufruire di alcuna prestazione, neppure quelle del Pronto Soccorso, e già dirottati agli ospedali di Macerata e San Severino. Così mentre gli amministratori stanno valutando azioni "politiche" addirittura investendo della questione il Prefetto per bloccare la delibera, dall'interno del presidio medici e infermieri, giustamente preoccupati della tutela della salute propria e dei familiari, stanno pensando ad eclatanti manifestazioni di protesta. Sembrerebbe, infatti, che il personale medico e paramedico, oltre 100 persone, non sia provvisto neppure della dotazione minima necessaria per affrontare l'epidemia. 
f.u.

Riportiamo una nota di Federico Maccari, Direttore di Entroterra Spa - La Pasta di Camerino
LaPastadiCamerino
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Sulla scelta di destinare l'ospedale di Camerino a centro di riferimento provinciale per il Coronavirus interviene il vicepresidente del comitato a difesa e tutela dell'ospedale Eustachio di San Severino, Marco Massei.
"Una decisione - dice - che è stata presa in piena autonomia da Asur e Regione senza condividerla con il territorio, in nome della tutela della salute pubblica, obiettivo da tutti condivisibile, che spinge la popolazione della zona montana ad un gesto di grande solidarietà.
Al tempo stesso però si mettono a rischio tanti residenti nella zona montana dell'entroterra, perché si tolgono tutti i servizi di emergenza garantiti sino a ieri dall'ospedale di Camerino, di cui resta operativo solo il pronto soccorso per l'emergenza, con un percorso differenziato rispetto a chi risulta affetto da Covid 19. All'ospedale di San Severino - prosegue - torna a riempirsi di pazienti il quarto piano, dove si trovava il punto nascita chiuso ormai quattro anni fa. Negli ultimi anni l'ospedale Bartolomeo Eustachio ha subito tantissimi tagli, perso servizi, ma è rimasto un punto di riferimento per le sue eccellenze, fatte della professionalità del personale tutto. Ad oggi a causa dell'emergenza diviene il primo presidio ospedaliero di riferimento per i residenti della zona montana. A loro si deve garantire la medesima risposta sanitaria di chi vive sulla costa o nella stessa Macerata, ma a San Severino mancano servizi essenziali - denuncia - ". Poi la richiesta per il ripristino della terapia intensiva nel nosocomio settempedano. "Come comitato chiediamo che sia ripristinato a San Severino un reparto di rianimazione in grado di far fronte ad emergenze e criticità che si dovessero presentare nel territorio, per chi non è affetto da Coronavirus, visto che tutti i pazienti di questo tipo saranno dirottati a Camerino. Gli altri dove dovrebbero curarsi? Per chi vive in zone troppo distanti da Macerata, potrebbero crearsi seri problemi. Per questo chiediamo con forza che i sindaci del territorio, uniti, pretendano che a San Severino sia inserito un reparto di rianimazione, almeno fino a quando non rientra questa emergenza".

GS



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Quasi lapidarie le parole del presidente della regione, Luca Ceriscioli, in merito alla notizia di ieri di adibire l’ospedale di Camerino all’accoglienza e cura dei malati di Coronavirus. La novità di stamattina è che “sono stati registrati quattro nuovi decessi all’ospedale di Marche Nord. Erano in rianimazione, intubati, ed abbiamo una curva pericolosamente simile a quella della Lombardia. Quindi - ha aggiunto - se potessimo limitarci al solo ospedale di Camerino ci metterei la firma. Noi stiamo lavorando affinché tutto il sistema sanitario regionale sia pronto ad affrontare la situazione”. Ceriscioli ha detto di aver incontrato il sindaco di Camerino Sandro Sborgia e il vescovo Francesco Massara e ha garantito che, come figure politiche, metteranno in atto ogni misura che la sanità richiederà: “Lo abbiamo fatto sin dal primo giorno, quando ci sono state richieste ordinanze per il contenimento, quando ci è stato chiesto di aumentare le risorse per la sanità e le strumentazioni e lo continueremo a fare. Dico solo, fosse vero che possiamo fermarci a Camerino - ha ribadito - così come tutte le località già indicate. Dobbiamo già prevedere cosa servirà fra qualche giorno”. Per capire ciò che ci si dovrebbe aspettare nei prossimi giorni, secondo Ceriscioli basta osservare cosa già accaduto in Area Vasta 1, vale a dire nel pesarese, o nelle altre Regioni. Alla luce di questo, si raccomanda di proseguire nell’attività di prevenzione in modo da aiutare il sistema sanitario, limitando spostamenti, attuando le misure igienicosanitarie e quant’altro. “Noi stiamo cercando di assicurare quel che serve nella fase più complessa e il lavoro sarà in costante crescita e noi lavoriamo per prevedere sempre la misura successiva”.

Gaia Gennaretti
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Domenica, 08 Marzo 2020 18:42

Sassoferrato, primo contagio da Coronavirus

Primo caso di Coronavirus a Sassoferrato.
A renderlo noto è il primo cittadino, Maurizio Greci che in una nota scrive: "Il Servizio Sanitario Nazionale ha prontamente attivato la necessaria profilassi per garantire il corretto trattamento del caso.

A priori, si invita la cittadinanza a collaborare, senza preventive esternazioni dettate dal panico, né tantomeno con esecrabili gogne mediatiche, non solo inutili bensì dannose in circostanze come questa, dove il senso civico di comunità è l'unico veicolo di buone prassi.
Ricordiamo che le indicazioni date a livello ufficiale, come già ampiamente ricordato e riportato sui canali del Comune, sono da ritenersi le uniche armi preventive valide in questo momento: atteniamoci scrupolosamente ad esse. La prevenzione e l'attenzione alle regole sono da considerarsi importantissime per noi, per chi ci sta attorno e per i soggetti a rischio.
Abbiamo già provveduto ad attivare il Centro Operativo Comunale - prosegue - e la situazione è attualmente sotto controllo. Si invita, quindi, la cittadinanza a rispondere con grande senso di responsabilità".

GS
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Evacuati dall'ospedale di Camerino parte degli attuali pazienti ospitati nel nosocomio per altre patologie, per la necessità straordinaria di rivedere e attrezzare i reparti per far fronte all'emergenza del Covid-19.  Il Gores Marche ha infatti individuato la struttura camerte (servirebbero 24 posti per la Rianimazione) come la più idonea quale centro di riferimento per il trattamento delle patologie da Coronavirus nell'Area Vasta n. 3. Tre infettivologi e uno pneumologo vi lavoreranno dalla prossima settimana. Le strutture ospedaliere individuate a tal scopo dalla Regione Marche sono una per provincia: insieme a Camerino che fa riferimento a Macerata, l'organizzazione straordinaria riguarderà gli ospedali di Fano per l'Area Vasta 1, la struttura delle Malattie infettive di Torrette per l'Area Vasta 2 , un'aula per malattie infettive dell' ospedale Murri di Fermo per l'Area Vasta 4 e il nosocomio di San Benedetto del Tronto per quel che riguarda l'Area Vasta n.5.  La scelta sarebbe dunque caduta su Camerino in quanto ha un reparto di Rianimazione e le sale operatorie possono essere riconvertite in postazioni di terapia intensiva in modo da ottenere un totale di 24 posti letto. 
Atteso che la decisione vede il presidio ospedaliero della città ducale come punto di riferimento per un'intera provincia, il sindaco della città ducale Sandro Sborgia, informato della questione solo alle ore 12 di oggi, ha ritenuto opportuno convocare d'urgenza una riunione con tutti i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione e tutti i sindaci dell'entroterra  che si è tenuta nel pomeriggio nella sede provvisoria del Comune. Il primo cittadino ha altresì ritenuto opportuno che tutti i presenti ascoltassero dalla voce diretta della direttrice generale dell'Asur Marche Nadia Storti e dall'assessore regionale Angelo Sciapichetti, quali le motivazioni che hanno portato all'individuazione di Camerino quale struttura di riferimento dell'emergenza. Nel corso dell'incontro la dott. ssa Storti ha spiegato che il presidio camerte dispone di una Rianimazione, di un reparto di Cardiologia e di terapia intensiva e che i pazienti hanno appunto bisogno del ricorso ad una tipologia di reparti intensivi e subintensivi.  Nella valutazione si è tenuto conto che l'emodinamica del presidio di Macerata non poteva essere messa a rischio, essendo unico punto di riferimento per ictus e infartuati e dunque da preservare dal punto di vista dell'infettività dei pazienti.  Per lo stesso motivo non si sarebbe potuto optare  per la struttura di Civitanova Marche. essendo presente al suo interno il reparto di Pediatria.    
La Dottoressa Nadia Storti ha parlato della necessità di contenere il contagio e dell'esigenza di ospitare i pazienti affetti dal Covid-19 in strutture dove non vi siano altri pazienti non contagiati, garantendo la  massima tutela dei dipendenti e massima sicurezza dei dispositivi: "Da un punto di vista epidemiologico è fondamentale mantenere questa tutela e
avere una struttura come quella di Camerino che è in grado di intubare rapidamente i pazienti, - ha aggiunto-  significa dare una chance a tante persone".  I rappresentanti dei comuni  hanno denunciato la forte reazione emotiva suscitata dal clamore di una comunicazione, arrivata repentina e senza preventiva consultazione, oltre che fonte di tante preoccupazioni per le  persone residenti nel territorio.
'"Priorità oggi è contenere l'emergenza sanitaria"- ha detto l'assessore Sciapichetti. L' arcivescovo Massara ha chiesto una línea comune necessaria a non creare scompiglio. "Oltre alla linea comune del territorio- ha detto Mons.Massara- sono necessarie l'attenzione sanitaria nei confronti degli anziani. La popolazione ha già avuto un terremoto e non vorrebbe averne un secondo. Occorre anche che la comunicazione sia chiara nei confronti della comunità intera di queste terre".  
Nel corso della riunione il sindaco Sborgia ha esternato le perplessita sul futuro, dovendosi in sostanza chiudere i reparti di medicina, chirurgia e ortopedia i quali, essendo già sospese le loro ordinarie attività, non potranno più rispondere alle emergenze.  Il trasferimento dei reparti e delle operazioni all'ospedale di Macerata, fa nascere infatti il timore che tali reparti possano essere persi definitivamente. "Ho voluto che alla riunione fossero presenti tutti- ha commentato Sborgia- perchè tutti sentissero dalla direzione sanitaria regionale e dagli assessori marchigiani che così non è. Il presidente della Regione ci ha assicurati che tale garanzia sarà oggetto d'inserimento all'interno della delibera di Giunta che definisce l'individuazione delle strutture ospedaliere per il trattamento del Coronavirus".  

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Domani la delibera che prescrive la riconversione del presidio di Camerino individuato a rispondere all'esigenza urgente dell'emergenza coronavirus per l'Area Vasta n. 3, verrà portata in Giunta regionale. Il sindaco Sandro Sborgia ha chiesto la garanzia che, una volta terminata l'emergenza, la struttura di Camerino venga potenziata e che vengano ripristinati i presidi sanitari territoriali. 'Se tale garanzia non ci verrà assicurata, ci riuniremo e prenderemo le opportune misure. Le popolazioni della montagna che già vivono di loro le difficoltà di un'emergenza  post- sisma dalla quale non si sono tuttora del tutto riprese, continuano a dimostrare ancora una volta la massima solidarietà nei confronti delle difficoltà degli altri". Dal canto suo la dottoressa  Storti ha rimarcato che non si tratta di una penalizzazione. In chiusura il sindaco di Camerino ha riassunto ancora il motivo e i contenuti della riunione, voluta per portare a conoscenza di tutti i comuni dell'entroterra di una decisione imposta e dall'impatto così forte della quale non può che prendersi atto. All'incontro che ha registrato anche dei toni accessi, è intervenuto anche il rettore di Unicam  Claudio Pettinari che non ha lesinato dubbi e commenti preoccupati sui risvolti per la città e per l'intero territorio di una scelta come quella adottata che toglie ad un'area in porevalenza popolata da gente anziana, qualsiasi tipo di servizio sanitario. Il rettore ha rimarcato che nei collegi universitari dormono 1400 studenti che non possono essere penalizzati dalla limitazione nei servizi sanitari; al posto del presidio camerte e per tale emergenza, sarebbe stato meglio scegliere una struttura diversa e non utilizzata.  
"Dovevamo ragionare insieme su questa scelta che è presa da altri e che richiede una valutazione da parte di tutti- ha detto Sandro Sborgia-  Siamo consapevoli che c'è una emergenza che riguarda ognuno e dobbiamo valutarne la correttezza e la dimensione.  Non ho la preoccupazione che i reparti che ci vengono tolti non torneranno a Camerino perchè, se così non fosse, succederebbe una rivoluzione. Non so come vada gestita una situazione come quella che nell'arco di una notte ci si è prospettata ed è per questo che ho chiamato anche esperti del settore e chiesto che intervenisse la massima autorità sanitaria regionale a spiegarci di cosa contiene e come evolverà. Le persone sono anche preoccupate per eventuali contagi, in un'area che attualmente non ne registra".
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Si è parlato dei tempi strettissimi che l'hanno suggerita e il sindaco di Fiuminata Vincenzo Felicioli,medico ginecologo, ha chiesto se anche con riferimento a tempo e modi non si sarebbe potuta verificare invece l'eventualità di una struttura di riferimento d' alternativa in grado di supplire ad un Dea di primo livello quale il nosocomio di Camerino. " A mio avviso -ha detto- l'individuazione alternativa non sarebbe stata poi così complessa, ma è chiaro che se qui si parla di struttura che serve domani, poco ci sia da fare. Non passi però in secondo piano che qui c'è in gioco il futuro di un territorio. In conferenza di Area Vasta, venerdì scorso ci è stato detto che per rispondere a questa straordinaria emergenza, le strutture che c'erano erano sufficienti. Dobbiamo allora pensare che i dati in possesso della Regione Marche debbano far preoccupare o che la scelta di Camerino sia stata una misura presa a scopo precauzionale e preventivo?  Non ho capito se il percorso che porta a questa decisione è di indefettibile emergenza- ha aggiunto-  nel qual caso io come rappresentante istituzionale non voto niente in quanto è la Regione che deve assumersi tale responsabilità. La questione è proprio il trattamento dell'emergenza che purtroppo non lascia ai sindaci alcun margine di decisione". 
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Sborgia ha ricordato più volte che la motivazione della riuniione urgente è stata suggerita dalla necessità di capire perché la scelta sia caduta su Camerino e dall'esigenza di comprendere bene che fine farà l'ospedale una volta passata l'emergenza: "Abbiamo necessità di capire e abbiamo necessità che ci sia una rassicurazione da formalizzarsi per iscritto e che dica che il nostro ospedale tornerà ad essere quello di oggi". In rappresentanza del comune di Visso, il consigliere Filippo Sensi ha chiesto ai rappresentanti della Regione  la garanzia che vengano potenziati per la montagna i servizi sanitari. Diversi gli interventi anche di cittadini e medici arrivati alla riunione per capire delle misure che si stanno predisponendo. Per l'opposizione gli interventi del Capogruppo Pasqui e del consigliere Lucarelli dettisi sconcertati da una decisione presa senza valutare alternative e soprattutto senza consultare il territorio. 
 "Portare l'emergenza in una, situazione già di per sè di emergenza-ha osservato un camerte- è una grande stupidaggine e chi l'ha presa se ne assumerà le responsabilità anche morali". Sciapichetti ha rassicurato che nel nosocomio di Camerino, la cui scelta è stata tecnica, verranno ospitati solo pazienti della Provincia di Macerata contagiati da coronavirus .
Numerose le accese contestazioni mosse alla scelta regionale, evidenziando le difficoltà del post sisma e dell'essere il presidio ospedaliero di Camerino l'unico a servizio della montagna per una popolazione per la maggior parte anziana e con disagiate condizioni abitative. 
 "Non può essere che tali zone siano sempre le più penalizzate e debbono poter avere delle garanzie per il futuro- è stato soottolineato- La  popolazione  vive come ulteriore affronto, una decisione imposta e della quale non si può che prendere atto". La rabbia dei cittadini è più che legittima, ha detto l'assessore comunale e chirurgo ortopedico Stefano Sfascia, amareggiato per la sospensione di un reparto di eccellenza come quello in cui opera da medico: " I nostri dubbi e  la nostra preoccupazione  è riferita all'eventualità che ci auguriamo non avvenga, che terminata una fase emergenziale che non sappiamo quando terminerà, il nostro ospedale possa uscirne penalizzato". 
c.c. 

 

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Domenica, 08 Marzo 2020 13:18

Sarnano, ladri in un condominio inagibile

Ladri in azione a Sarnano. Nel mirino dei malviventi un piccolo condiminio, inagibile e quindi disabitato a causa del sisma, che si trova in centro.
A scoprire il colpo sarebbe stato uno dei condomini dopo che era stata notata una finestra aperta, ma proprio per il fatto che dal 2016 il condominio è disabitato, non si può stabilire, con precisione, quando gli sciacalli abbiano agito.
Quattro gli appartamenti messi a soqquadro dai malviventi che non hanno certamente trovato un ricco bottino, ma hanno creato molta confusione nelle abitazioni.
Sul fatto, che ha creato grande indignazione tra i cittadini, indagano i carabinieri.
Triste pensare che vengano prese di mira abitazioni i cui proprietari hanno già perso tutto a causa del dramma del terremoto.

GS

Pubblicato in Cronaca
Caso di positività al tampone del Coronavirus ad Apiro dove sarebbe risultato positivo un operaio di 52 anni che lavora all’azienda Elica di Serra San Quirico e che ora si trova ricoverato all’ospedale di Torrette. E’ in quarantena volontaria anche il medico che ha visitato l’uomo e che, secondo protocollo, si trova in isolamento nella propria abitazione insieme alla sua famiglia. In paese comunque l’atmosfera appare tranquilla come testimonia la grande affluenza di persone al mercato settimanale della domenica.
Intanto questa mattina la Sod Virologia dell'ospedale di Torrette ha comunicato gli ultimi risultati dei test sui tamponi: sono 272 i campioni positivi, su un totale di 1028 testati. All'ospedale di Torrette è avvenuto anche il settimo decesso, si tratta di un 83enne.

FU
GS
Pubblicato in Cronaca

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

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