Via le mascherine nei teatri, nei cinema e nei palasport. Da domani non sarà più obbligatorio indossare i dispositivi di protezione personale in questi luoghi, tra i più colpiti dalle restrizioni negli ultimi due anni di pandemia. Un provvedimento molto atteso, ma che arriva in un momento di bassa stagione. I cinema sono in un momento di calma, come spesso accade d’estate, mentre i teatri hanno già avviato i calendari estivi, contraddistinti dalle rappresentazioni all’aperto. Resta comunque il sentimento di speranza in vista di una ripresa per la stagione autunnale.

«Quest’estate usciranno pochi film, e in generale la bella stagione è sempre quella meno partecipata – commenta Massimiliano Giometti, dei multisala omonimi a Tolentino e Matelica –. L’allentamento degli obblighi era comunque una decisione che attendevamo da parecchio. Il comparto cinema è stato indubbiamente tra i più colpiti dall’emergenza pandemica, così come tutto il settore legato allo spettacolo. Ad aggravare il problema per le sale sono stati i vertiginosi rincari in bolletta, con aumenti vicini al 250 percento, e la nostra scarsa capacità di competere con le piattaforme di streaming online. In questo momento abbiamo bisogno degli aiuti dello Stato, e soprattutto che la pandemia allenti definitivamente la morsa. I cinema rischiano di non sopravvivere ad un’altra stagione a mezzo servizio, anzi, qualcuno ha già dovuto chiudere la propria attività».

Non diverso il discorso per i teatri. Il Feronia di San Severino Marche, ad esempio, ha chiuso la sua stagione invernale e l’addio alle mascherine arriva quindi in un momento in cui gli spettacoli si sono già spostati all’aperto. «La notizia rimane comunque confortante – sottolinea il direttore di Teatri San Severino, Francesco Rapaccioni –. Bisogna comunque mettere l’accento su un fatto. I teatri, così come i cinema, hanno l’assoluto bisogno di tornare alla piena capienza, almeno per quello che riguarda le normative. Ne hanno bisogno per la qualità dell’esperienza e per questioni di bilancio. Lo scorso biennio è stato molto complicato sotto questo punto di vista, per questo siamo disposti anche ad accettare compromessi. Meglio una platea gremita con gli spettatori in mascherina che un teatro semi vuoto senza l’obbligo di indossarle».
“A mali estremi” è un cortometraggio promozionale in stile mockumentary (falso documentario). Racconta l’incontro-scontro tra due realtà agli antipodi: quella rurale e tradizionale della montagna marchigiana, rappresentata da un pastore terremotato, e quella digitale moderna. Alcuni aspiranti comunicatori del marketing online tentano di “vendere” prodotti pubblicitari digitali e, attraverso una serie di paradossi, il regista e produttore Damiano Giacomelli, di YUK! Film, rappresenta i contrasti tra mondi in contraddizione che convivono nel maceratese.

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“Siamo parte di un progetto di comunicazione, in collaborazione con l’Università di Camerino, chiamato ‘Unicamontagna’ – ha spiegato Giacomelli –: in questo contesto ci siamo confrontati con le difficoltà di realizzare prodotti visivi promozionali per realtà all’interno del cratere sismico. ‘A mali estremi’ è un piccolo esperimento di falso documentario, in cui ironizziamo su un conflitto tra mondi diversi, quello del marketing moderno, rappresentato da aspiranti comunicatori digitali, e quello rurale dell’entroterra, raffigurato dal personaggio di un pastore terremotato non molto interessato alle proposte provenienti da un contesto che non conosce e che non gli interessa. Questo conflitto, utilizzando un paradosso, lo abbiamo estremizzato per far sorridere ma anche per attivare una riflessione su un tema attuale nelle nostre zone”.

Scritto, diretto, girato e montato da Damiano Giacomelli, con Riccardo Pallotta, Antonio Cervigni, Marika Gatti, suono in presa diretta di Giacomo Bracalente, mix di Diego Schiavo e musiche di Mivergogno, il corto è stato girato nella campagna tolentinate e all'Università di Camerino. Appena presentato con successo al festival "Corto Dorico" di Ancona, dalle 8.00 di stamattina è visibile al link: https://www.facebook.com/unicamontagna/posts/2953521481592369 .

l.c.
Con l’appoggio della Regione Marche, è partita la campagna di crowdfunding “Cinema e teatro uniti per un corto in tempo di crisi”: una raccolta fondi che finanzierà la produzione del cortometraggio “Autoritratto con Arma” di Giovanni Ortoleva e ideato dal produttore Stefano Mutolo e dalla sua Berta Film.

Un lavoro girato interamente nelle campagne settempedane, che racconta la crisi di una generazione alla ricerca della sua identità. La storia, la cui sceneggiatura porta le firme di Ortoleva e di Bartolomeo Pampaloni, vede il giovanissimo protagonista portato a forza dal padre ad una battuta di caccia, durante la quale gli si presenterà l’occasione di ribellarsi, aiutato da una natura complice nel suo processo di autodeterminazione.

Con la produzione esecutiva di Damiano Giacomelli, di YUK! Film, in collaborazione con l’Associazione Noa Noa, il lavoro ha l’intento di unire due settori, quello del cinema e quello del teatro, profondamente toccati dalla crisi pandemica e promuove una sinergia tra i due mondi della recitazione.

Nel farlo, Stefano Mutolo celebra il territorio in cui è cresciuto: “Il corto sarà interamente girato nei boschi delle montagne maceratesi e poi inviato ai maggiori festival internazionali. Grazie alla Regione Marche abbiamo avuto la possibilità di credere nel cinema, oggi più che mai, in un momento storico in cui il cinema è in crisi”.

Dopo aver vinto il bando della Regione Marche per l’audiovisivo la produzione lancia un appello per sostenere il lavoro: la campagna di crowdfunding disponibile all’indirizzo: bit.ly/3eskm2D .

Maria Cicconi

 
Passi avanti importanti per il cinema teatro 70 di Pioraco, dove è stata affidata la progettazione definitiva per il recupero della struttura danneggiata dal sisma del 2016. Il sindaco Matteo Cicconi ha spiegato: “Un altro tassello importante per la ricostruzione pubblica: un’opera che sta a cuore di tutta la comunità di Pioraco. Tutti noi abbiamo un ricordo della struttura in cui si organizzavano feste e tante attività che animavano la vita sociale del paese. Speriamo prima o poi che anche questi lavori possano vedere la luce. Un altro passaggio molto importante è stato fatto quindi con l’affidamento della progettazione: procederemo ora con la firma del contratto e quindi sarà cura del progettista redigere il progetto. Anche in questo caso un ringraziamento particolare agli uffici comunali per l'efficacia di tutte le procedure burocratiche e amministrative che, come sappiamo, sono lunghe, farraginose ma purtroppo necessarie per arrivare all'obiettivo. Un ringraziamento particolare va anche al geometra Roberto Lucarelli, responsabile del procedimento, sia curato in prima persona”.

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Fondi importanti anche per il rifacimento della rete fognaria, anch’essa danneggiata dal terremoto di cinque anni fa, un’opera significativa anche sotto il profilo ambientale: “Abbiamo verificato con delle sonde lo stato della rete fognaria – ha proseguito Cicconi –. Il sisma aveva danneggiato, con lo spostamento del terreno, tutta la struttura che costeggia la strada. In questo caso il danno non si vede ma è importante, con problemi connessi al depuratore e a tutta la rete. Devo ringraziare in questo caso il dottor Borrelli della Protezione Civile. Siamo una fase, anche qui, di progettazione esecutiva, per poi realizzare la rimessa a norma e il ripristino nel più breve tempo possibile. L'opera è molto importante come investimento: 1 milione e 300mila euro, ed è fondamentale soprattutto sotto il profilo ambientale e dell'efficienza del depuratore”.

l.c.
“Giorno di Scuola”, il film documentario di Mauro Santini che racconta una giornata nella scuola primaria di Pieve Torina, ha vinto il “Laceno d’oro”, il Concorso Lungometraggi nato più di cinquant’anni fa per volere di Pier Paolo Pasolini e Camillo Marino. Una grande soddisfazione per Pieve Torina, per quest’opera che racconta il lento ritorno alla normalità dopo il sisma. Il sindaco, Alessandro Gentilucci, ha raccontato: “Abbiamo sposato sin da subito il progetto di Santini, e lo abbiamo sostenuto con entusiasmo nella realizzazione di un film che permettesse alla nostra comunità di avere, a futura memoria, un documento tangibile di quanto abbiamo vissuto dopo il sisma, della capacità di tornare a vivere anche grazie a contributi importanti e alla tanta solidarietà ricevuta. Un ritorno alla normalità lento, e purtroppo non ancora concluso, un ritorno alla normalità che è ripartito dall’istituzione fondamentale: la scuola. Abbiamo cercato di garantire un futuro ai nostri giovani in modo che potessero tornare a credere in questo territorio. Pur tra mille difficoltà ci siamo riusciti, anche se molto resta da fare. Siamo noi a doverci complimentare e ringraziare Mauro Santini, che ha saputo raccontare cos'è Pieve Torina, la sua gente e cosa ci attendiamo dal futuro. Abbiamo speranza, anche grazie a questa importante vittoria, che Pieve Torina torni a splendere di nuova luce. I sottotitoli in inglese, aggiunti a questa versione del film ad hoc per il festival, ne stanno garantendo la diffusione anche all'estero: tutto ciò ci riempie di orgoglio”.

Il regista del lungometraggio, Mauro Santini, ha dedicato il premio alla comunità pieve torinese, agli scomparsi Giuliano De Minicis e Sandro Paradisi, figure decisive nella raccolta fondi che ha portato alla costruzione della nuova scuola insime al Gruppo Succisa Virescit. Grazie all’incontro con loro, oltre un anno fa, era nato il film. “Ho dedicato in diretta il premio alla vostra comunità, a Giuliano e a Sandro. Grazie per il sostegno che ci avete sempre assicurato. Ora, qui, tutti stanno parlando di Pieve Torina”.

Scene di scuolabus che raccolgono i bimbi sulle colline, lezioni e ricreazione fanno da cornice al contrasto tra la spensieratezza di una normale giornata scolastica e le difficoltà circostanti, evidenti nella passeggiata di una classe all’esterno della scuola. Il film si presenta come il ritratto di future donne e futuri uomini che danno a una lezione di leggerezza che arriva dal punto di vista privilegiato del banco di scuola. Le riprese, che si erano fermate a causa dell'emergenza sanitaria, sono state integrate anche con immagini che raccontano l'esperienza della didattica a distanza.

Red.
400 mila euro di risorse aggiuntive per la cultura: approvato l’emendamento proposto dall’assessore regionale alla cultura Giorgia Latini. L’assessore ha individuato ulteriori fondi per un settore che vive un momento complicato: l’eventuale ritorno in zona gialla non porterebbe infatti alla riapertura di cinema, teatri e musei. Per questo era necessario un aiuto.

Giorgia Latini ha commentato: “L’inaspettato successo del bando ‘Marche palcoscenico aperto, i mestieri della cultura non si fermano’ ci ha spinto a destinare ulteriori fondi al comparto della cultura. I 368 progetti presentati testimoniano come i lavoratori dello spettacolo siano volenterosi e abbiano voglia di continuare a lavorare. Per questo abbiamo deciso di destinare ulteriori 180 mila euro a questo progetto, che sommati ai primi 120 fanno un totale di 300 mila. Gli spettacoli finanziati verranno poi trasmessi su piattaforme digitali, permettendo al pubblico di assistere loro nonostante la chiusura dei teatri e dei luoghi della cultura”.

L’assessore prosegue: “Abbiamo destinato anche 220 mila euro per i luoghi della cultura, come biblioteche e musei, anche loro fortemente penalizzati dalla situazione. Sicuramente sono provvedimenti che tamponano e non risolvono il problema, ma è importante fare qualcosa per settori che anche in caso di ritorno alla zona gialla continuerebbero a soffrire”.

red.
Coronavirus e ritorni al passato. Dopo le lezioni scolastiche in tv come negli anni '60, infatti, potrebbe essere il settore del cinema a fare qualche passo indietro nel tempo o, contemporaneamente, rimbalzare nel futuro.
Sì, perchè per gli amanti della pellicola, potrebbero essere due le soluzioni che permetterebbero loro di non rinunciare ai film in uscita.
Due soluzioni che fanno però capo a due momenti storici diversi: una al passato e l'altra alla comodità della tecnologia moderna.
Partiamo da quella più 'romantica'; quella che, appena la si nomina, l'immagine di Jhon Travolta e Olivia Newton-John in 'Grease' la fa da padrona. Si tratta del Drive-in: popolari tra i giovanissimi, divenne uno dei simboli degli Stati Uniti degli anni '50, a seguito del boom automobilistico e della privacy che permettevano l'interno dell'auto.
In Italia il primo Drive-in arrivò nel 1957 e quel fascino tutto americano potrebbe oggi tornare di moda anche in Italia a salvare un settore fermo da più di un mese. Un'altra occasione, per i meno giovani, di fare un tuffo nel passato, ma anche per i più giovani di assaporare quello che finora hanno visto solo nei film di quegli anni.
Le proiezioni all'aperto consentirebbero così di superare eventuali restrizioni della fase 2 per il distanziamento sociale e la prevenzione del contagio. I biglietti potrebbero essere venduti e acquistati online.
Oltre che dall'amarcord, però, una soluzione sembra sia arrivata negli ultimi giorni dalle nuove tecnologie, come lo streaming.
Alcuni film, infatti, non hanno rimandato l'uscita ma hanno deciso di avvalersi delle piattaforme on demand per arrivare agli spettatori, direttamente sul proprio salotto di casa.
Una strada intrapresa inizialmente dagli americani, ma a cui ora si è avvicinato anche il cinema italiano: 'Un figlio di nome Erasmus', nuovo film di Luca e Paolo, doveva uscire il 19 marzo ma Eagle Pictures lo ha invece reso disponibile dal 12 aprile, e per quattro settimane, su Sky, Timvision, Chili, Google Play, YouTube, Rakuten, Huawei Video e Infinity. 
'D.n.a. Decisamente non adatti', nuovo film di Lillo e Greg, sarà in Premium VOD dal 30 aprile. 
'7 ore per farti innamorare, con Giampaolo Morelli e Serena Rossi, è già a noleggio dal 20 aprile scorso. 

GS

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