«Un onore per me, già l'essere stata invitata all'inaugurazione dell'Anno Accademico dell'Università di Camerino, ateneo a cui sono particolarmente vicina e affezionata: Camerino ha una funzione rigenerativa particolare. Camerino è il ritorno alla normalità e, lo è ancora di più, con il rettore di Unicam Leoni che deve essere il tramite terminale di tutto questo».

Così il Ministro dell'Università e della ricerca Anna Maria Bernini in visita oggi a Camerino.
Tappa principale, proprio la sede provvisoria del rettorato di Unicam, fresca d'inaugurazione da poco più di due settimane.
 
Ad accoglierla in centro storico, il rettore Graziano Leoni, insieme a tutti i prorettori delegati e rappresentanti del Consiglio studentesco di Unicam
Presenti le massime autorità istituzionali, religiose,civili militari locali e regionali, il ministro Bernini ha voluto mantenere la promessa fatta lo scorso 6 febbraio in occasione dell'apertura del 688esimo anno di Unicam, giorno in cui, sulla via Pieragostini, l'ateneo si è riappropriato di uno dei suoi spazi storici.
«Riportare l'università in centro- ha dichiarato Anna Maria Bernini- significa riportare la vita in città, quella che adesso stiamo rendendo cantierabile e che poi dovrà riesplodere e fare di Camerino il luogo delle glorie del passato. Qui c'è tanta luce. Bisogna illuminare tutte le cose che ci sono in questa città».
La visita della mostra a pianterreno
Giuliana Flavia Cangelosi spiega al ministro i dettagli della mostra "Tra linee e algoritmi" 

A sottolineare la costante vicinanza e attenzione del Governo alla ricostruzione, le parole del commissario straordinario senatore Guido Castelli: «Una dimostrazione di questa attenzione è anche nella recentissima scelta di inserire nel decreto legge Pnrr una somma importante, necessaria a poter stabilizzare circa 358 operatori comunali e regionali che lavorano nel sisma - ha detto Castelli-. Oggi il ministro Bernini è qui, non solo per l'impegno preso con il rettore Graziano Leoni nel momento in cui  non ha potuto personalmente presenziare all'inaugurazione dell'anno accademico di Unicam. Oggi ha voluto essere qui per testimoniare che tra le diverse attenzioni che sta riservando proprio all'Università di Camerino, c'è il progetto del '"campus diffuso". L'idea, condivisa con l'ateneo, è quella di una collaborazione fra università e ricostruzione privata, in maniera tale che già nella fase di ricostruzione, le abitazioni private del centro di chi vorrà possano essere destinate ad alloggi universitari. Ne deriva che, con un concorso di risorse da parte del ministero, sarà possibile curare anche l'arredo e la funzionalizzazione di questi beni. Credo che sarebbe davvero un grande esempio: una ricostruzione, resa più celere e di qualità da un accordo tra privati, ministero e struttura commissariale».
Scelta approvata dal ministro Bernini: «Ormai, sebbene come strutture lo sia, l'università non è più un qualcosa di chiuso entro la cerchia delle sue mura. Il fatto che le università si coordinino con la ricerca, con imprese e terzo settore, con i territori che le ospitano, sta a significare che le mura sono state concettualmente abbattute. È dunque una università diffusa, un ecosistema della conoscenza e dell'alta formazione».

L'attenzione del Ministro è stata sollecitata anche con riferimento al 
centro di ricerca internazionale "Stric",coordinato da Unicam, sulle scienze e tecniche della ricostruzione .
«Un progetto che - ha ricordato Castelli-  come struttura commissariale, abbiamo finanziato con 15 milioni di euro di risorse, per testare i materiali e avviare le procedure migliori, proprio con il fine di rendere concreta una ricostruzione di qualità. Secondo il nostro obiettivo, diventerebbe un grande centro nazionale ed europeo di scienze della ricostruzione». 

Di confronto costruttivo, ha parlato il rettore Graziano Leoni che, al termine della visita, ha consegnato al Ministro Anna Maria Bernini il Sigillo di Ateneo.
«Immenso piacere nell'accoglierla, soprattutto in questo edificio che abbiamo recuperato e riaperto dopo l'evento sismico del 2016 - ha commentato Leoni - . Per me è significato portarla a contatto con la realtà dell'Università di Camerino. Una realtà che, se vogliamo, soffre ed è stressata dal perdurare di una situazione oggettiva di ricostruzione ancora non ben avviata. Il ministro conosceva già le condizioni di sofferenza di Camerino, oggi credo abbia avuta la possibilità di toccarla con mano. Da parte sua, abbiamo ricevuto rassicurazioni e impegni a continuare a sostenere la nostra università che è un punto fermo per il territorio appenninico marchigiano del centro Italia».
Dopo la visita alla mostra "Tra linee e algoritmi" della dottoranda Unicam Giuliana Flavia Cangelosi, il dialogo si è concentrato, sia sulle realizzazioni già portate a termine, sia sugli obiettivi progettuali da conseguire. «La nostra speranza è che tutto possa riuscire ad essere concretizzato - ha aggiunto Leoni- . Se i finanziamenti arrivano è perché ci sono delle opportunità che spesso si aprono e che non erano  previste 
prima. L'importante è dimostrare una progettualità, dimostrare che se ci sono dei fondi, si riescono a spendere in maniera molto utile per il territorio». 

La visita del ministro Bernini è quindi proseguita nella sede del Comune di Camerino, per un incontro istituzionale che si è tenuto in forma riservata.  

C.C.

la curatrice spiega la mostra


Efficientamento energetico e sostenibilità. È per vincere queste sfide che il sindaco di Pioraco Matteo Cicconi ha passato qualche giorno in Svezia, ospite dell’Università Politecnica di Linnaeus a Vaxjo. Un progetto comunitario con partner da diversi angoli d’Europa. "Verso distretti urbani a basse emissioni di carbonio attraverso il miglioramento delle politiche regionali", questo il nome del progetto, è stato finanziato da Interreg Europe. In questo la contesto Regione Marche partecipa col ruolo di Project partner. L’obiettivo è quello di facilitare la transizione verso distretti a basse emissioni.

"In settimana siamo stati ospiti dell’Università di Linnaeus a Vaxjo, in Svezia – racconta il sindaco Matteo Cicconi –. Il progetto europeo a cui stiamo partecipando è di fondamentale importanza per il futuro del nostro paese, sia a livello di efficientamento energetico, quindi di risparmio, sia a livello ambientale. Il progetto ha il compito difficile e ambizioso di predisporre, valutare, analizzare e mettere in campo politiche per la riduzione delle emissioni attraverso la ristrutturazione o la costruzione di edifici ad alta efficienza energetica, magari applicando le più avanzate tecnologie per il risparmio energetico come il teleriscaldamento. Non solo: rientrano nel progetto anche azioni di riqualificazione urbana. Sono obiettivi importanti e strategici: Pioraco parteciperà con due progetti pilota – spiega il sindaco –. Uno è quello della riqualificazione dei giardini pubblici, l’altro per la ristrutturazione della nostra scuola, per la quale i lavori sono già in corso. Sono lavori importanti, che porteranno al miglioramento dell’impatto che abbiamo a livello ambientale, sia su scala urbana che a livello del singolo edificio. Energia rinnovabile, sostenibilità ambientale e interventi volti alla realizzazione di campus a bassa emissione di carbonio. Sono queste le nuove sfide a cui anche piccoli paesi come Pioraco devono puntare per garantire un futuro alle prossime generazioni e una migliore qualità di vita ai nostri cittadini".

In foto arch. Lorenzo Federiconi, Project management della Regione Marche e Matteo Cicconi, Sindaco di Pioraco

l.c.
La conferma dell'impronta seria e fattiva che il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini ha voluto dare sin dall'inizio del suo incarico c'è stata anche questa mattina, con la firma dell'accordo di collaborazione con il Segretario generale dell'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino centrale Erasmo D'Angelis, per gli studi di approfondimento sulle oltre 290 aree interessate dai dissesti idrogeologici che insistono su alcuni centri urbani del cratere sisma 2016.
E’ la prima volta che nell’ambito di una ricostruzione post sisma viene impostato un lavoro di analisi sistematica sulle aree dissestate che, se non studiate nel dettaglio, rappresentano un ostacolo insormontabile al reinsediamento della popolazione.
Un accordo che coinvolge ISPRA e le Università del territorio per un lavoro che sarà concluso in 5 o 6 mesi con la massima competenza tecnica.

"Attraverso queste attività - ha detto Legnini - noi completiamo gli strumenti di quella ricostruzione sicura sostenibile e connessa, che costituisce la cifra del lavoro che stiamo portando avanti. Sono fiducioso - ha ammesso - e mi sento più tranquillo dopo aver chiuso anche questo obiettivo, perchè sono certo che garantiremo una ricostruzione di qualità.
Grazie ai rappresentanti della comunità scientifica. Voglio ricordare che la normale proceduta, affidata alle singole Regioni ed ai Comuni, ci avrebbe portato a tempi lunghissimi.
Mentre noi, in questo modo, concentriamo nell'arco di pochi mesi questa attività.
Nell'accingerci a firmare - ha confidato - non vi nascondo la mia emzoione, perchè io ho iniziato il mio percorso pubblico molti anni fa, da sindaco del mio piccolo Comune di origine, iniziando con un progetto di messa in sicurezza e contrasto al dissesto irogeologico. Quello della sicurezza del territorio è un punto che sta nel mio DNA e questa firma mi emoziona molto". 

Erasmo D'Angelis ha sottolineato il cambio di passo avvenuto con l'arrivo di Legnini: "Noi siamo contenti di firmare questo importante protocollo di intesa - ha detto - perchè il commissario Legnini sta imprimendo un cambiamento alla ricostruzione. Non ci dimentichiamo che siamo un Paese pieno di rischi naturali.
Il nostro destino non è quello di attendere la catastrofe, ma difenderci da essa. Ne abbiamo le competenze, la forza economica, le tecnologie che ci consentono di avere un quadro chiaro dei rischi. Nella forma più veloce e più sicura possibile andremo ad individuare le aree più a rischio. Metteremo in campo un centinaio di tecnici, la piattaforma tecnologica con i controlli satellitari: abbiamo tutto a disposizione per velocizzare la ricostruzione.
Questa è un'impresa: in pochi mesi riusciremo a consegnare al commissario un quadro chiaro del territorio che permetta di definire dove è possibile cominciare la ricostruzione e dove non è giusto farlo". 

Un lavoro che sarà possibile grazie all'impegno delle università delle regioni colpite, come ha confermato questa mattina la presena dei docenti Gabriele Scarascia Mugnozza e Paolo Mazzanti dell'Università Roma Uno, Corrado Cencetti di Uni Perugia, Enrico Miccadei dell'università Chieti Pescara, Stefano Mazzoli, Gilberto Pambianchi e Riccardo Strima di Unicam e Simone Galeotti di Uni Urbino.

Marco Amanti, responsabile del Servizio Geologia applicata e idrogeologia (SUO-GEA) è entrato nel dettaglio dell'operazione: "Noi ci siamo aggiunti nel momento finale - ha detto - . La sruttura è molto semplice: stiamo lavorando sui piani franosi che vincolano il territorio e la ricostruzione. Lo scopo di questo lavoro è di riuscire ad approfondire, in maneira rapida e spedita, le condizioni reali del territorio. Con i colleghi delle università rivedremo i circa 300 fenomeni che insistono nelle zone della ricostruzione". 

GS








Perché dormiamo? Perché il sonno è uno strumento necessario per il benessere del nostro cervello. Lo studio del professor Michele Bellesi, professore associato presso la Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria dell’Università di Camerino, sta portando avanti un progetto per la valutazione dell’uso del sonno e dei sogni come strumento per studiare lo stato di salute mentale, con particolare attenzione, in questo caso, alla popolazione del cratere.

Bellesi è un eccellente esempio di “rientro dei cervelli” a Unicam: dopo aver conseguito il dottorato di ricerca ha lavorato al Center for Sleep and Consciousness dell’Università del Wisconsin-Madison, per proseguire poi la sua attività di ricerca all’Università di Bristol, in un team di fama internazionale.

Tema, quello del “rientro dei cervelli” che il Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari sottolinea con particolare enfasi, mettendo l’accento su quanto l’ateneo stia investendo nel campo della ricerca: “È una grandissima soddisfazione: le nuove forze che stiamo reclutando in Unicam in quest’ultimo anno sono testimonianza del nostro impegno nella ricerca. Tantissimi giovani: sono rientrati dei cervelli come il professor Bellesi, abbiamo trovato persone di grande valore. Voglio ricordare anche che stiamo facendo seminari multidisciplinari sul diritto al lavoro e sulle nuove tecnologie. Più in generale abbiamo cercato di rinnovare il nostro ateneo attraverso quella ‘impollinazione’ che può provenire da persone che vengono da altri atenei o da altre esperienze, magari condotte all’estero”.

red.
Non è la prima volta che prliamo dei ‘luoghi del cuore’, di quelli che Capossela, cantando, definisce “i luoghi dove si amò la vita”.
Leggendo un post di Stefano Russo sulla pagina Facebook Mondo Camerte si intuisce subito che Camerino, per quello che negli anni ‘90 era uno studente fuori sede e oggi è avvocato nella sua Taranto, è un luogo del cuore. Russo è l’esempio della ricchezza che Camerino offre a chi la visita e la vive, anche se per poco tempo; la conferma che la forza della gente di montagna sa lasciare un segno indelebile nei cuori di chi la conosce e le parole che Stefano Russo usa per descrivere i ricordi che sono ancora vivi nella sua anima dovrebbero essere un segnale di speranza e una spinta a non mollare, continuando a credere in un domani migliore.

“Mi sono laureato a Camerino a febbraio del 1990 - racconta Stefano Russo - . Provenivo da un’altra sede in cui ho avuto dei problemi e mio cugino mi suggerì di andare a Camerino smentendo che la facoltà fosse più semplice. Semplicemente era meno affollata, con un rapporto diretto con i docenti, molto bello, gratificante ma soprattutto umano. Studiai come un pazzo e mi trovai benissimo”.

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Russo nel giorno della sua laurea


Cosa ricorda della città?

Ricordo tutto. io abitavo in via Medici, in una splendida mansarda affacciata sulle colline. Era di proprietà di una famiglia meravigliosa di cui ho uno stupendo ricordo. Ho memoria di ogni angolo della città e dopo trent’anni è come se stessi ancora lì. Non ho alcun ricordo negativo né per quanto riguarda la gente e né per i luoghi che adoravo.

Ci sono delle persone o degli aneddoti che porta nel cuore?

Un mio amico greco che studiava all’università mi presentò padre Onorio che occupava l’eremo di Valpovera, ma si trovava a Renacavata per motivi di salute. Ricordo che la prima cosa che fece, intuendo la mia disponibilità, fu darmi le chiavi di una grande voliera che si trovava a Valpovera e mi chiese di occuparmi degli uccelli che custodiva. Io accettai e andavo a dar da mangiare agli uccelli un paio di volte alla settimana; Presi anche l’abitudine di andarci a studiare: gironzolavo con il libro in mano in quei sentieri.
Tutto rende indimenticabile quel tempo.

E’ mai tornato a Camerino?

Sì, più volte. L’ultima nel 1997, dopo il terremoto di quell’anno, perchè nel 1996 mi sposai e volli portare mia moglie a vedere quei luoghi che per me erano stati importanti e continuano ad esserlo. Ogni tanto mi ritrovo su Google Maps a gironzolare per le strade di Camerino. Ammetto che sia una cosa curiosa da sentire, perchè magari chi ci vive lo trova normale, mentre chi è lontano ne conserva un bel ricordo. Ogni tanto mi piace davvero ‘passeggiare virtualmente’ per le stesse strade in cui gironzolavo più di trent’anni fa. Camerino mi è rimasta nel cuore.

Il sisma l’ha mutata, ha visto i cambiamenti?

Ho dificioltà a riconoscere qualche zona. I miei voli pindarici telematici mi portano più spesso in centro rispetto alla periferia. Sulla pagina Facebook Mondo Camerte leggo, ogni tanto, di qualcosa che viene restituito alla comunità e ne gioisco. Mi colpisce vedere l’entusiasmo di tanti cittadini che credono in questa rinascita e devono continuare a farlo. Non solo hanno le capacità e la forza, ma anche quella determinazione di rimanere lì nonostante i problemi. Sanno di vivere in un posto meraviglioso e devono riuscire a recuperarlo. Ci sono tanti paesi fantasma in giro per l’Italia che sono tali perchè la gente ha rinunciato a rivivere in quei posti. Non c’è niente di più bello, invece, che salvare una memoria così bella.

Se ha vissuto a camerino saprà che la tenacia fa parte dell’indole della gente di montagna.

E’ la cosa che mi piacque subito: gente schietta, sincera, a volte tagliente come un rasoio ma a me è così che piacciono le persone. Comunque sempre sorridenti. Di Camerino ricordo il sorriso della gente; un sorriso che ho davanti agli occhi, come se li vedessi adesso. Ricordo il titolare di un pub che c’era in piazza “Le piccole ore” dove trascorrevo buona parte delle mie serate e tanta gente che ricordo spesso come se li avessi ora davanti alla mia scrivania. Quelli a Camerino sono stati i tre anni più belli della mia vita. Ho avuto altre emozioni, gioie immense, ma se penso alla felicità penso ai miei tre anni a Camerino.

I social le permettono di essere più vicino a questa città.

Io rimasi in attesa per mesi prima di essere incluso nella pagina Mondo Camerte. Ero certo di non essere accolto perchè non sono del posto, ma sono stato felicissimo quando sono entrato. Intervengo nei commenti in punta di piedi perchè comprendo che alcune ferite, in questa ter, sono ancora aperte.
Ho paura che il mio intervento possa essere fuoriluogo perchè ho la sensazione che ci siano ferite aperte.

Tornerà a Camerino?

A me piacerebbe venire a vivere a Camerino e lo farò. Purtroppo a 56 anni non ci si può inventare un mestiere partendo da zero, però prima o poi arriverà la pensione anche per me. Se io mi dovessi immaginare a passeggio per qualche strada, a chiacchierare con qualche amico da qualche parte nel mondo, io mi vedo vecchiarello col bastone in mano a Camerino, non a casa mia.

Giulia Sancricca
“L’ordinanza e i decreti? Sono fondamentali per la gestione dell’emergenza pandemica, e l’Ateneo li accetta con grande rispetto e senso di responsabilità”. Sono state queste le parole del Rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato, in vista del nuovo dpcm e all’indomani dell’ordinanza firmata dal Presidente della Regione Marche Acquaroli. Opinione sposata anche dal Rettore Unicam Claudio Pettinari, alle prese anche lui con la riorganizzazione della didattica nell’ateneo camerte.

“Un provvedimento che dobbiamo accettare – sostiene il Rettore Pettinari –, anche se abbiamo letto negli occhi dei nostri studenti il dispiacere per non poter vivere una situazione normale. Le lezioni a distanza sono già attive e procedono bene, sono disagi che abbiamo già vissuto a marzo e a cui eravamo preparati. Abbiamo sicuramente investito molto per trovare nuove aule, organizzare il lavoro e le lezioni, anche a livello finanziario. Capisco anche il disagio degli studenti fuori sede: è chiaro che non saranno disposti a grandi spese per trovare un alloggio e poi seguire le lezioni a distanza, questo potrebbe essere un danno ulteriore per la comunità, danno che per altro già esiste. La speranza è che non essendoci limite alla Provvidenza, questo ‘mini-lockdown’ possa sortire ottimi effetti e permetterci di tornare a lavorare serenamente già da dicembre”.

Una speranza condivisa anche dal Rettore Unimc Francesco Adornato: “Il quattro dicembre scadrà l’ordinanza, l’augurio è quello di vedere una situazione più distesa e poter tornare in presenza: il nostro disagio è anche quello dei nostri studenti: l’Università è un’esperienza formativa, culturale, civile, ideale, la cui ricchezza si sublima nella presenza. L’ordinanza e i decreti sono provvedimenti spiacevoli, ma fondamentali per la gestione dell’emergenza pandemica, e l’Ateneo li accetta con grande rispetto e senso di responsabilità. Certo – conclude il Rettore –, Unimc aveva investito molto, anche a livello finanziario, per poter permettere lo svolgimento della didattica in presenza, ma i tempi che corrono impongono questo. Comprendo e accetto le decisioni del Governo e della Regione”.
Il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha firmato una nuova ordinanza per il contenimento del contagio da Coronavirus. Il provvedimento scatterà da domani, 4 novembre e resterà in vigore fino al prossimo 4 dicembre.

Il Presidente Acquaroli ha parlato così: “L’obiettivo è quello di rafforzare le misure di contenimento già prese. Le Marche sono per ora sotto controllo secondo i parametri previsti dall’ISS, ma non possiamo permettere che si alzi l’indice di rischio. Monitoriamo ora per ora la situazione e non è escluso che nei prossimi giorni si dovrà intervenire ulteriormente. Sono sicuro che la responsabilità e la maturità dei marchigiani faranno la differenza nella lotta al coronavirus, in questo momento e nelle prossime settimane che saranno cruciali e ci vedranno a valutare l’eventualità di altri provvedimenti”.

Un’ordinanza che prevede una stretta decisa alle università: per gli atenei si torna alla didattica a distanza al 100 percento, incluse le attività di verifica. Unica deroga i tirocini formativi abilitanti e le esigenze specifiche degli studenti con disabilità.

Cambia anche la gestione dei trasporti pubblici: capienza dei mezzi ridotta al 50 percento di quanto attestato sulla carta di circolazione dei mezzi. Un provvedimento che però non impensierisce eccessivamente i vertici Contram, come testimoniato dalle parole del dirigente Alessandro Campanelli: “Si riduce la capienza dei mezzi, ma anche il flusso di persone che dovranno beneficiarne, viste le ordinanze che riguardano l’istruzione e visto che gli studenti cubano un buon 80 percento dei nostri viaggiatori. I 'bis' predisposti dopo le ultime ordinanze che hanno preceduto la nuova verranno comunque sospesi, ma la copertura della nostra rete resta garantita”.

Red.
Nella serata di giovedì i Carabinieri della compagnia di Camerino, in concerto con i Carabinieri del N.A.S. di Ancona e la Polizia Locale, hanno effettuato i controlli di routine per assicurare il rispetto delle norme per il contenimento del contagio da Coronavirus e quelle previste dal Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Controllate cinque attività commerciali, mentre sono state dodici le persone multate per aver violato le disposizioni sull’uso della mascherina e sugli assembramenti. I controlli sono stati effettuati nei luoghi più frequentati della movida di Camerino. A margine anche i controlli sulle strade, con due persone denunciate per guida in stato di ebbrezza.

Red.
Gli studenti premiamo l’Università di Camerino. Unicam infatti ottiene il terzo posto tra gli Atenei italiani, preceduta solo dall’Università Carlo Cattaneo di Castellanza (VA) e dall’Università Bocconi di Milano, nello StuDocu World University Ranking, la classifica delle migliori università del mondo secondo l’esperienza degli studenti, realizzata da StuDocu, la piattaforma tecnologica educativa per la condivisione di documenti universitari.

Attraverso un ampio sondaggio di 100.000 studenti provenienti da più di 27 paesi, questa classifica è la prima del suo genere a mettere le esperienze degli studenti e la valutazione delle loro università in prima linea nelle metriche di classificazione.

Ogni anno sono varie le organizzazioni pubblicano la classifica annuale delle migliori università del mondo sulla base di diverse metriche e indici come la reputazione, le citazioni di ricerca per membro della facoltà, la ricerca e i premi ottenuti. Questi criteri prestano poca o nessuna attenzione alle opinioni e alle esperienze reali vissute dagli studenti e che sono indicatori vitali di un'esperienza educativa positiva e reale. Questi criteri spaziano dalle risorse e strutture disponibili nel campus all'accessibilità della facoltà, ai servizi di supporto agli studenti e altro ancora. Da qui nasce l'interesse di StuDocu per l'ascolto degli stessi studenti.

“Siamo naturalmente estremamente soddisfatti ed orgogliosi – sottolinea Claudio Pettinari, Rettore Unicam – per questo ulteriore successo. E lo siamo ancora di più perché questo riconoscimento viene proprio dalle studentesse e dagli studenti, la nostra forza, i primi destinatari di tutte le nostre attività, di tutti i nostri sforzi e di tutte le nostre azioni. Per loro cerchiamo sempre di migliorarci, con loro progettiamo e costruiamo un futuro che li renda donne e uomini capaci di affrontare le sfide che la vita riserverà loro”.

“Oltre a porre massima attenzione all’offerta formativa, molto articolata e prontamente adattata alle principali sfide che la società ci impone, alla didattica, alle attività di ricerca, - prosegue il Rettore Pettinari – è fondamentale per noi garantire agli studenti strutture adeguate, aule, biblioteche, infrastrutture telematiche che consentano loro di studiare al meglio. Allo stesso modo riserviamo particolare attenzione anche alla qualità degli impianti sportivi, moderni e funzionali. Unicam rappresenta davvero lo spazio giusto per costruire il futuro dei nostri studenti”

Lo StuDocu World University Ranking si basa su quindici diverse categorie di interesse diretto per gli studenti e la loro esperienza nelle rispettive università. Gli studenti che hanno partecipato a questo studio hanno classificato le università che frequentano o hanno frequentato, su una scala da 1 a 10 (1 è la più bassa e 10 la più alta) nelle categorie di reputazione accademica, studio a distanza, qualità dell'istruzione, corsi, cultura sportiva, diversità e inclusione e altro ancora.

Con 100.000 intervistati da 1.500 università in Europa, Stati Uniti, Canada, America Latina e Oceania, ciascuna università è stata classificata da una media di 60 studenti o laureati. Oltre alle suddette domande, gli studenti hanno valutato la loro probabilità di consigliare il proprio centro studi ad amici e familiari, facendo di questa la prima classifica universitaria creata dagli studenti per gli studenti.
"Toccare il cielo con un dito". Questo il titolo dell'evento organizzato da ACRUSD in collaborazione con il C.U.S. Camerino, l’Università di Camerino, il Comune di Camerino e la FIDAL Marche, che ha riscosso un grande successo.

La prima parte della manifestazione si è svolta nella sala lettura del Campus Universitario con i saluti iniziali dei rappresentanti degli enti organizzatori; successivamente, allo stadio universitario Livio Luzi i veri protagonisti dell’evento: le giovani promesse delle Fiamme Gialle Sonia Malavisi e Ivan De Angelis.

Gli atleti hanno inaugurato e testato le nuove attrezzature di salto con l’asta del CUS Camerino con il loro tecnico Emanuel Margesin e il direttore tecnico Andrea Ceccarelli. Numerosi gli associati del CUS e delle altre associazioni sportive convenzionate che hanno potuto osservare da vicino una disciplina che non è sempre possibile vedere.

Anche i bambini dei vari settori giovanili del Cus Camerino presenti hanno potuto cimentarsi in questo sport, provando a saltare con l’asta assistiti dal tecnico delle Fiamme Gialle Emanuel Margesin.

Una bella giornata di sport dove tutte queste attività sportive sono state visibili. Considerato il particolare periodo, l’accesso all’evento era riservato a studenti universitari, agli associati dell’ACRUSD Camerino in Corsa, del CUS Camerino e delle altre associazioni che collaborano con il CUS Camerino affiliate a federazioni sportive e ad Enti di promozione riconosciuti dal CONI. Per tutti, l’evento è stato trasmesso anche in diretta FB sulla pagina del CUS Camerino.

GS

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