Anche il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, sarà a Caldarola, per sostenere la causa e le  motivazioni di una moltitudine di cittadini, decisi a richiamare attenzione sulla questione delle casette post sisma fai da te, la cui sanatoria, rischia in molti casi di diventare materialmente impossibile.

A Caldarola, proprio questo venerdì è infatti prevista l’illustrazione del progetto e delle caratteristiche del nuovo edificio scolastico “ De Magistris”, destinato ad accogliere 500 bambini già dal prossimo anno scolastico. Per l’occasione nella sala polifunzionale del paese  interverranno tra gli altri la Commissaria straordinaria per la Ricostruzione Paola De Micheli, e il presidente della Regione Ceriscioli.  L’incontro servirà anche ad illustrare la situazione del comprensorio ad un anno e mezzo dal sisma e, tutto fa pensare che sarà toccata anche la tematica dell’abusivismo legato alle casette provvisorie fai da te, realizzate vicine alle proprie case inagibil, da migliaia di famiglie in tutto il cratere. Il 31 gennaio era il termine entro il quale avrebbero potuto essere regolarizzati gli immobili temporanei, rinunciando al Cas. Il cd. decreto Salva Peppina in realtà, più che agevolare, sembra penalizzare ulteriormente la popolazione terremotata. Sulla spinosa questione, con lo slogan” Siamo terremotati non abusivi” ha indetto una manifestazione anche l'associazione " La terra trema noi no".

 

“ Sarò vicino alla gente del territorio- dichiara Pasqui- . Non può essere che strumenti come il “ Salva Peppina”, non riescano sostanzialmente a sanare quasi nient’altro. Sull’obbligo a rispettare la legge non si discute, tuttavia – aggiunge il sindaco di Camerino- qualora le normative non venissero modificate, noi ci troveremo con circa 1200 persone che verrebbero ad essere considerate abusive, nonostante siano terremotate e abbiano dovuto sopportare gravi difficoltà e danni. La mia presenza a Caldarola per chiedere  l'impegno reale del Commissario e di chi ha poteri, affinchè si intervenga con una normativa atta a consentire a queste persone, la possibilità usufruire temporaneamente delle situazioni che hanno approntato, e, fintantochè  non riusciranno a rientrare nelle loro case oggi lesionate. Ritengo che questi siano punti essenziali- conclude Pasqui- per non disperdere la nostra popolazione e per far ripartire tutto un motore, che non è solo quello della città di Camerino, ma è il motore di un intero territorio”.

C.C.

 

Tour marchigiano per la neo Miss Italia 2017 Alice Rachele Arlanch. Accompagnata da Marco Zingaretti, presentatore regionale Marche di Miss Italia, e da Giuseppe Filloramo della Relife servizi Alice Rachele Arlanch, ospite in questi giorni dell'Agenzia Pai di Mimmo Del Moro, ha visitato anche Caldarola, uno dei centri votati alla bellezza che soffre oggi delle ferite provocate dal terremoto. "Dopo tanta distruzione abbiamo avuto l'opportunità di avere ospite Miss Italia – le parole del sindaco Luca Giuseppetti - Ha portato un pò di luce nel nostro paese, una luce di speranza e di rinascita. Lei è giovane e noi stiamo puntando appunto sui suoi coetanei perchè la rinascita riparta da loro". Una visita immortalata dalle foto scattate davanti al luogo in cui sorgevano le scuole e che andrà ad ospitare il nuovo istituto scolastico. "Abbiamo fatto una chiacchierata sulla scuola abbattuta, un edificio vecchio che risaliva al 1920, a causa dei danni ingenti subiti – continua il primo cittadino - Oramai la scuola sarà nuova, giovane, ma soprattutto sicura e pratica e la miss, vista la sua giovane età, ha capito l'importanza di questa nuova struttura per la ripresa del paese". 

"Avevo già visitato L'Aquila qualche mese dopo il terremoto del 2009 e ora ho avuto l'impressione di tornare indietro nel tempo – le parole di Alice Rachele Arlanch – Qui i iei sorrisi durante le foto sono stati sorrisi di circostanza perchè non si riesce a sorridere vedendo che dopo un anno la situazione sembra rimasta bloccata. Il fatto che a distanza di un anno ancora non si riesce a riportare le famiglie nel proprio paese suscita indubbiamente un senso di tristezza".  

Nella tabaccheria - edicola di Domenico Piccioni e di seguito le foto della visita e il pranzo pizza da Massimiliano e Silvia di Pizza in Piazza, locale che ha organizzato anche la serata estiva di miss Italia a Caldarola lo scorso mese di Luglio. 

 

mis tabaccheria6

miss italia alice rachele Arlanch 

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( nelle foto in basso a pranzo con miss Italia Alice Rachele Arlanch, sopra il dono dei prodotti tipici delle aziende locali che sono ripartite dopo il terremoto del 2016 con la miss anche Marco Zingaretti e da Giuseppe Filloramo ) 

miss italia in pizzeria

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miss italia in piìzzeria 2

miss italia a Caldarola giuseppetti 2

miss italia a Caldarola Giuseppetti

 

 

 miss pranzo

Una ricostruzione che procede con passo incerto, troppi ritardi, poca trasparenza e scarso coinvolgimento delle comunità locali. In vista della riapertura delle scuole nelle regioni del Centro Italia colpite dal terremoto, ActionAid ha analizzato lo scenario nei territori del cratere e lancia un appello a governo ed enti locali affinché facciano maggiore chiarezza sulle risorse disponibili e si mettano all’ascolto della cittadinanza.

A oltre un anno dalla prima scossa, molti bambini - degli oltre 30 mila studenti che tra pochi giorni dovranno affrontare il nuovo anno scolastico nei territori del cratere - si apprestano a tornare a scuola in strutture d’emergenza. Nelle ordinanze del Commissario straordinario specifiche sulla ricostruzione, il governo ha previsto 72 scuole di nuova costruzione nelle quattro regioni colpite dalle scosse (Marche, Lazio, Abruzzo e Umbria), mentre per altre 40 sono in programma interventi per adeguare, completare, migliorare o ampliare le strutture. Dall’analisi della documentazione resa pubblica[1], non è tuttavia possibile capire quando gli studenti potranno tornare in edifici non provvisori. “Ricominciare dalle scuole” è il motto della ricostruzione post terremoto, ma sono ancora troppi i punti poco chiari sulla ricostruzione e sull’agibilità degli edifici scolastici. “Una ricostruzione efficace non può che essere trasparente e partecipata. Ad oggi non sappiamo ancora quante sono le risorse totali messe in campo grazie alle donazioni, ai fondi pubblici e a quelli privati. Per una vera rinascita, non solo materiale, sono indispensabili strumenti di trasparenza informativa e percorsi di partecipazione mirati alla costruzione di spazi di dialogo aperto, inclusivo e informato tra istituzioni e cittadini in merito alla ricostruzione e allo sviluppo del territorio”, dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia.

(Istituto Betti - Scuola provvisoria a Serravalle di Chienti)

Betti provvisoria Serravalle del Chienti


Nel complesso, la gestione della ricostruzione appare piuttosto accentrata: le decisioni sono prese dal Commissario Straordinario e dai governatori delle quattro regioni colpite, in qualità di vice commissari per la ricostruzione, senza un reale coinvolgimento delle comunità locali. Inoltre, non è chiaro perché le risorse della terza campagna di raccolta fondi post sisma - arrivata a quota 3,2 milioni di euro con l’obiettivo specifico di ricostruire le scuole - siano stati destinati anche ad altre opere pubbliche.

A seguito del terremoto ActionAid ha scelto di intervenire nelle scuole perché ritiene che  siano la base per ricostruire le comunità e il tessuto sociale, così profondamente segnati dall’evento sismico. L’organizzazione ha lavorato insieme al Ministero dell’Istruzione (MIUR) per accompagnare studenti e insegnanti nella difficile ripresa dell’anno scolastico. In particolare, ActionAid ha avviato il progetto “METE - Percorso di riscoperta della Memoria e dell’idEntità Territoriale localE” nelle scuole di Camerino, Pieve Torina e Valfornace nelle Marche. ActionAid ha inoltre partecipato al corso  “A scuola di resilienza: apprendere e insegnare dopo una catastrofe”, organizzato dal MIUR con la Direzione scientifica dell’Università dell’Aquila, un percorso formativo rivolto ai docenti per accompagnarli nella difficile ripresa delle lezioni.

(Interni nuova scuola Valfornace)

Paoletti Valfornace

Nelle province di Ascoli Piceno e Macerata, ActionAid opera in tre istituti comprensivi (Pieve Torina, Camerino e Acquasanta Terme) che abbracciano otto località: Pieve Torina, Valfornace, Visso, Muccia, Camerino, Fiastra, Acquasanta Terme e Arquata del Tronto.

Anche nel  cratere aquilano, dove ActionAid è presente dal 2009 ancora sono tante le domande senza risposta. Ad oggi nessun progetto di ricostruzione delle scuole pubbliche è partito e migliaia di ragazzi riprenderanno le lezioni per l’ottavo anno consecutivo in strutture “temporanee”. La struttura che ospita il maggiore liceo della città (oltre 1000 studenti) viene dichiarata inagibile e gli studenti divisi in tre differenti plessi, mentre mancano le verifiche di vulnerabilità in altre strutture di competenza comunale e provinciale.

(Caldarola - scuola secondaria De Magistris)

IC S. De Magistris Caldarola

 

(I lavori di costruzione della nuova scuola a Costa di Sarnano)

Costa di Sarnano

 

Tutto è bene quello che finisce bene. L'adagio ben si adatta a quanto avvenuto nelle ultime ore a Caldarola dove alcuni residenti in via Madre M.G. Giacobini, nella zona adiacente all'area in cui si sta realizzando il posizionamento delle casette destinate ad ospitare i cittadini sfollati, avevano dato vita ad una protesta per evitare l'abbattimento di un acero campestre che rappresenta da decenni un punto di aggregazione per gli abitanti del quartiere stesso. Sollecitato dai residenti il sindaco Luca Giuseppetti ha investito del problema i responsabili della Regione, trovando insieme una soluzione. In tale area verranno istallate casette di minori dimensioni e che necessitano di uno spazio più ristretto. Così anche l'acero e lo spazio aggregativo saranno salvati, rispettando a pieno le necessità di quanti dovranno abitare tali moduli.  

 

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“Salvate l’acero campestre”. E’ il grido di protesta levato da alcuni cittadini di Caldarola residenti nell’area adiacente a quella dove dovrebbero sorgere alcune casette, ivi compreso il nuovo albergo comunale, che andrebbero a completare l’intera zona.

Motivo della protesta un “vecchio” acero campestre che da decenni fornisce ombra e refrigerio agli abitanti del quartiere di via M.G. Giacobini e che sarebbe abbattuto per permettere il posizionamento delle piattaforme e il completamento delle opere di urbanizzazione.

Del progetto gli abitanti stessi sono venuti a conoscenza soltanto questa mattina quando sono stati improvvisamente avvisati dal Capitano Giancarlo Cecchini, comandante della Polizia Locale, che avrebbero subito avuto inizio i lavori con la delimitazione dell’area.

Così il gruppo di cittadini ha deciso di alzare la voce incontrando il sindaco Luca Giuseppetti e, pur comprendendo le esigenze dei concittadini che andrebbero ad occupare i moduli abitativi, hanno chiesto la possibilità di spostare di qualche metro l’area, salvando nello stesso tempo l’albero, ma “sacrificando” 3 moduli abitativi.

( Nella foto il sindaco Giuseppetti a confronto con i cittadini proprio sotto l'albero )

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Il comitato, rappresentato dalla signora Giuseppina, tiene a precisare di non essere contrario all’istallazione delle casette, ma che venga utilizzata l’area adiacente. “In tal modo – continua la signora Giuseppina – verrebbe salvaguardato quello che nel tempo è divenuto un punto di riferimento per gli abitanti del quartiere, che sotto l’acero si ritrovano per le classiche “quattro chiacchiere”, per festeggiare compleanni e ricorrenze ed anche per discutere delle problematiche più rilevanti”.

( Il comitato a favore dell'acero, seduta la signora Giuseppina con intorno gli altri abitanti del quartiere )

ALBERO DELLA DISCORDIA 2

 

ALBERO DELLA DISCORDIA

Il primo cittadino, al termine dell’incontro, ha rassicurato gli abitanti della zona di aver interessato della questione i responsabili della Regione, convocati in loco per verificare la possibilità di adottare una soluzione alternativa.

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Ora l’ultima parola spetta ai tecnici della Regione stessa, la cui decisione sindaco e cittadini saranno “costretti” ad accettare. L’auspicio di tutti è che alla fine il buon senso prevalga sulla burocrazia e l’acero campestre venga salvato per la soddisfazione di tutti.

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“Il futuro riparte dal passato”. Con un convegno introdotto dalla relazione della professoressa Emanuela Di Stefano a Caldarola si sono aperte le manifestazioni de “La Giostra de le Castella”, rievocazione storica giunta quest’anno alla sua 29à edizione.

“Per noi questa edizione rappresenta l’anno zero di una manifestazione che, nata agli inizi degli anni ’80, ha avuto alti e bassi, con un lungo periodo di sospensione prima del suo rilancio – dichiara il presidente della Pro Loco Eleonora Carducci – Abbiamo voluto fortemente che la Giostra ripartisse per dare un forte segnale di rinascita, dopo che lo scorso anno la disputa del Palio non si è tenuta a causa del terremoto e del lutto che ha colpito il nostro paese con la morte di Milena Nardi e la risposta è stata al di sopra di ogni più rosea aspettativa. Con il convegno introduttivo – continua la presidente – abbiamo voluto dare un impulso per la rinascita dei nostri territori montani, che in modo particolare oggi rischiano lo spopolamento”.

 

eleonora carducci

 

“La montagna può ripartire, anzi è sempre ripartita – il pensiero del la relatrice Emanuela Di Stefano – perché questi luoghi hanno in sé una storia di oltre 3mila anni. I terremoti in queste zone non sono una novità, ma queste sono comunità che hanno risorse da valorizzare, come le tipicità, i boschi, le acque, le tradizioni manifatturiere. Quindi è una montagna che deve prendere coscienza del proprio passato e delle proprie potenzialità”.

“Nonostante le difficoltà ho chiesto alla Pro Loco di continuare a tenere alta la guardia e di mettere in campo le forze necessarie per la riedizione della Giostra de le Castella – così il sindaco di Caldarola Luca Giuseppetti – Le manifestazioni producono ottimismo e fiducia nel futuro, favoriscono l’aggregazione che costituisce il motore dello stare insieme anche per disegnare e capire la Caldarola del post terremoto, nella speranza che il nostro paese possa risorgere e tornare quello che era prima del sisma. Per questo è fondamentale l’appoggio, l’entusiasmo, la vicinanza e l’amore per il proprio paese da parte di tutti i nostri concittadini. Il valore dell’identità e dell’appartenenza ad un territorio di quanti hanno vissuto e continua a vivere nel territorio è l’arma vincente per superare la crisi”.

 

giostra2017

L'alto prezzo da pagare al progresso con i suoi corsi e ricorsi storici. E' di qualche tempo fa la polemica sollevata a Caldarola per il "sacrificio" di alberi quarantennali situati all'ingresso del paese dei cardinali Pallotta che stavano danneggiando marciapiedi e sede stradale. La scelta compiuta dall'amministrazione Giuseppetti è stata quella di sostituire gli arbusti esistenti con altre piante più "idonee" a svilupparsi sui marciapiedi.

Scatenò numerosissime polemiche la scelta compiuta a suo tempo dall'assessore provinciale Dario Conti, sindaco anche della città ducale,di sacrificare le grandi "noci storiche" esistenti lungo la Varanese per consentire l'ampliamento della sede stradale nel tragitto Sfercia – Camerino. Il risultato, numeri alla mano, è stato quello di un aumento della scorrevolezza e della sicurezza, ma il prezzo da pagare fu ugualmente alto.

Oggi il terremoto costringe a ridisegnare interamente la città ducale, con le casette che saranno piazzate, tra l'altro, nell'area situata alla destra del viale che dal quartiere San Paolo scende alle Calvie. Così, per garantire una migliore viabilità, verrà allargata la strada con il sacrificio, ancora una volta, di alberi, in questo caso querce secolari. Ciò fa seguito all'abbattimento di due tigli lungo la strada che porta da Camerino a Castelraimondo per la costruzione dei marciapiedi.

Il grido di allarme viene lanciato da alcuni cittadini. Anche il settimanale "L'Appennino camerte" nei prossimi numeri si occuperà della vicenda, dando voce a cittadini e amministratori.

 

strada calvie

 

marciapiede

 

strada madonna delle carceri

 

area cortine

Primi segnali di ricostruzione. A Caldarola è stato aperto il primo cantiere per la riparazione dei danni in un complesso di tre unità quadrifamiliari classificato "categoria B" dopo il sopralluogo Aedes. I proprietari delle unità immobiliari, alcuni dei quali hanno vissuto in questi 8 mesi all'interno di una roulotte per non abbandonare un paese a cui si sentono affezionati, non hanno perso tempo per affidare l'incarico della progettazione e per presentare il progetto stesso che è stato approvato dagli uffici competenti, dando il via alla conseguente gara di appalto per la scelta della ditta costruttrice. E' stato così avviato l'iter di intervento che permetterà in breve tempo a diverse famiglie di rientrare nelle proprie case.

francesca

Abbiamo così voluto ascoltare l'iter percorso dalla viva voce di uno dei proprietari, l'avvocato Giorgio Di Tommasi, che ha vissuto quasi come una liberazione questo inizio dei lavori. "Con decreti n.5-6-7- del vice Commissario per gli interventi di ricostruzione post sisma dello scorso

7 giugno – il suo racconto - le abitazioni citate sono state ammesse al contributo per la ricostruzione per un importo complessivo di 118.737,38 palazzina “A”, 123.147,07 palazzina “B”, 43.788,03 palazzina “C”.

La gara per l'appalto è stata aggiudicata all'impresa Michela Costruzioni di Potenza Picena, in possesso di qualifiche ed attestazioni di qualità idonee per gli interventi e di pregressa specifica esperienza nella ricostruzione, avendo operato nel 2009 negli interventi post - sisma a l'Aquila e, dal 2012, anche in quelli dell'Emilia Romagna, specializzandosi prima nelle opere di messa in sicurezza, progettazione compresa, dei fabbricati danneggiai e, successivamente negli interventi di riparazione e ricostruzione. Il tecnico che ha curato il progetto è il Geom. Alessandro Butinelli di Caldarola.

I lavori sono iniziati oggi e, per quanto mi risulta, trattasi delle prime opere private di ricostruzione per la categoria “B” iniziate nel Comune di Caldarola. Dopo un lungo e travagliato percorso, pertanto, finalmente si è riusciti ad avviare l'intervento che permetterà a diverse famiglie in breve tempo di rientrare nelle proprie abitazioni.

Vorrei non tanto e non solo esprimere la soddisfazione per il risultato raggiunto – continua Di Tommasi - ma lanciare un incoraggiamento ed un segnale di speranza a tutti quelli che si trovano nella mia stessa situazione, con danni lievi alla propria abitazione. Esorto quindi i miei concittadini che ancora non lo avessero fatto a depositare i progetti per la richiesta del contributo, nell'auspicio che la splendida cittadina dove abito possa rapidamente ripopolarsi e rifiorire".

 danni interni

 

riparazione

 

cartello lavori

Si è recato nuovamente a Caldarola, su invito del sindaco Luca Giuseppetti, il Commissario Straordinario alla Ricostruzione Vasco Errani per visitare la zona rossa e fare con il primo cittadino il punto della situazione e degli interventi da realizzare.

“Volevo far vedere al Commissario Errani la situazione di Caldarola, che aveva già visto di sfuggita in precedenza – le parole del sindaco Giuseppetti - Siamo andati nel centro storico e abbiamo percorso diverse vie all'interno della zona rossa. Errani si è reso conto della situazione, non certo facile, assicurando che, sulla base delle ordinanze emanate, molto probabilmente a breve saranno avviati alcuni lavori. Faremo riunioni preliminari con i cittadini proprietari degli edifici che sono nel centro storico per chiarire quanto è necessario fare. Bisogna ripartire al più presto, altrimenti si andrà troppo per le lunghe. Con Errani abbiamo anche parlato della viabilità, che è una delle nostre priorità. A breve apriranno alcuni cantieri ed è necessario, per non danneggiare ulteriormente il nostro centro storico, che sia velocizzata la costruzione della nuova strada”.

Per quanto riguarda la costruzione delle nuove scuole saranno pronte per l'inizio del prossimo anno scolastico?

“Venerdì avremo un incontro con il dottor Renzetti, che è l'incaricato per la nostra scuola, per definire il tutto. Il progetto c'è ed è tutto a posto, vedremo se sarà necessaria qualche piccola modifica. Poi partiranno i lavori. Secondo il commissario Errani, se tutto andrà liscio, riusciremo a costruire la scuola in tempo per l'inizio dell'anno scolastico. Dalle parole del Commissario sembra che la costruzione sarà abbastanza veloce, ma non è certo il completamento per settembre”.

 

La visita ha riguardato anche la parte più antica del paese, con Vasco Errani che ha raggiunto l'ingresso del castello Pallotta. Sul tappeto, nel confronto tra Giuseppetti ed Errani, anche lo stato delle chiese del territorio comunale, tutte ferite dal sisma e chiuse da ottobre. Il sogno, che il primo cittadino ha manifestato al Commissario, è quello di poter giungere quanto prima alla riapertura di almeno uno degli edifici di culto.

( nella foto il commissario Errani parla delle scelte per il futuro del paese con il Sindaco Luca Giuseppetti, il vice Debora Speziani, l'assessore Gianni Fiastrelli e Tiziano Tardella )

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( Via Roma, il corso di Caldarola con il commissario Errani, l'ingegner Spuri e gli amministratori locali )   

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 ( panorama dal Castello Pallotta )

panorama dal castello pallotta

 

 

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Una partecipazione numerosa e sentita, con tanti caldarolesi che sono rientrati dalle località in cui sono temporaneamente costretti ad alloggiare a causa del terremoto, ha caratterizzato la processione del Venerdì Santo di Caldarola. Un atto di fede le cui origini si perdono nei secoli e che da 51 anni è caratterizzato dai quadri viventi della Via Crucis.

Un percorso e ambientazioni diverse rispetto agli anni passati, dal momento che l'intero centro storico, nel quale la processione tradizionalmente si svolgeva, è attualmente zona rossa. "Ferito" – come ha sottolineato padre Rudy nella chiusura – ma non distrutto il Cristo ligneo recuperato all'inizio della settimana dalle macerie della chiesa di San Gregorio ha percorso ancora una volta le vie del paese, come avviene dal 1621, suscitando forte emozione tra i presenti.

Un recupero che è stato salutato da tutti con soddisfazione, con diversi commenti sui social tra cui quello dell'ex primo cittadino Mauro Capenti, profondo conoscitore della storia locale che ha parlato di "un simbolo di Caldarola. Il crocifisso venne donato alla confraternita di San Girolamo della carità nel 1602,benedetto dal cardinale Evangelista Pallotta, dal 1621 viene portato in processione il venerdì Santo. Il 14 gennaio veniva portato nella chiesa della Madonna del monte per ricordare il terremoto del 1703 e pregare per lo scampato pericolo, quindi non si é salvata solo una opera d'arte, ma un sinbolo religioso a cui generazioni di caldarolesi hanno affidato le proprie pene e le loro speranze!".

Così il Cristo ha percorso ancora una volta le vie del paese, rivivendo in una dimensione onirica le vicende della sua passione, secondo l'idea di colui che ha ideato questa Via Curcis con quadri viventi, don Paolo Mercorelli.

L'edizione 2017 della processione di Caldarola è stata anche seguita dalle telecamere di Tv2000, che ha portato alla ribalta nazionale questa storica Via Crucis. Servizi saranno proposti nelle edizione delle 12,30 e delle 18,30 del telegiornale (canale 140 del satellite e canale 28 del digitale terrestre).  

 

(foto di Ilio Montanari)

Sotto l'ex primo cittadino Mauro Capenti intervistato da Laura Meda Tv2000 

 

via crucis nuova capenti tg

via crucis nuova

via crucis nuova 1

( sotto nella foto il momento finale della Via Crucis dello scorso anno davanti alla chiesa di San Gregorio )   

via crucis vecchia

stazione

 

fine processione

 

cristo morto

Interesse non solo locale per il recupero del Cristo ligneo seicentesco dalle macerie della chiesa di San Gregorio. Lanciato attraverso il nostro sito internet e ripreso in prima pagina dal settimanale L'Appennino camerte, l'avvenimento ha trovato risonanza anche sulle pagine del Corriere Adriatico con un ampio servizio a firma della giornalista Giulia Sancricca. Non solo, ma anche l'emittente televisiva NAZIONALE  Tv2000 (canale 28 del digitale terrestre e canale 140 della piattaforma Sky) trasmetterà questo giovedì alle ore 18.30 un video esclusivo delle operazioni di recupero da parte di Pierluigi Moriconi, responsabile del Mibact, e del vigile del fuoco del distaccamento di Tolentino Elvio Tedeschi. TV2000, visto il grande interesse, nei prossimi giorni potrebbe replicare il servizio con approfondimenti.

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"Cristo è davvero risorto". L'annuncio pasquale è risuonato anche tra le macerie della chiesa di san Gregorio a Caldarola quando le mani del responsabile del Mibac Pierluigi Moriconi e del vigile del fuoco Elvio Tedeschi, del distaccamento di Tolentino, hanno recuperato la statua lignea del Cristo crocifisso risalente al 1600. Un'immagine molto cara ai cittadini di Caldarola che ogni anno viene portata in processione la sera del Venerdì Santo durante la via crucis con i quadri viventi per essere poi riposta sotto l'altare maggiore della chiesa. Un altare sul quale, a causa del terremoto del 30 ottobre, era crollato il muro dell'edificio, facendo temere il peggio anche per la scultura. Invece, come detto, il miracolo del recupero, con il Cristo che si è presentato agli occhi dei presenti con danni ad un braccio e con una mano mancante, che è stata poi recuperata, ma sostanzialmente in buone condizioni. Così l'immagine sarà portata in processione per le vie del paese anche in questo Venerdì Santo, per essere poi affidata alle mani dei restauratori.

( Di seguito alcuni scatti esclusivi del recupero )

cristo recuperato

IMG 5308

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IMG 5353 

recupero cristo

 

mano recuperata

 

attacco mano

 

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