Che esista una giornata per celebrare la donna evidenzia ancor di più la differenza tra i generi.
È vero che l'8 marzo si ricordano i diritti, ma questa data testimonia che nel tempo sia stato necessario l'impegno di molti per conquistarli.
Il percorso che ha portato le donne ad ottenerli, continuando l'impegno per raggiungerne sempre di più affinchè non ci sia la necessità di chiedere "la parità" ma che questa esista a prescindere, emerge dalle pagine dei cento anni del settimanale L'Appennino Camerte.

La ricerca in archivio iniziata dalla redazione per confezionare le pagine della raccolta del centenario offre tanti spunti sui cambiamenti della società dal 1921 ad oggi.
In particolare, per questa giornata, proponiamo un articolo pubblicato nel 1922 dal titolo: “Alle donne” a firma di A. Sebastiani.

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“E’ tornata la primavera - esordisce - e nelle nostre piazze e vie è sbocciato a far contrasto con le dolci attrattive della natura il fiore avvelenato della moda sfacciata”. 

La critica agli abiti delle donne è chiara e non lascia spazio a fraintendimenti: l’articolo punta il dita contro “Vesti corte, scarpe alte, calze trasparenti, collo e spalle e braccia e petto nudo, faccia imbellettata, capelli di tante dimensioni quanti sono i capricci della testa che li sostiene”.

Parole dure che condannano abiti che sembrano attuali, ma pare difficile anche solo immaginare che in quegli anni le donne andassero vestite come oggi.
Dunque la descrizione sembra superare ampiamente la realtà. Allora la curiosità sorge nell’immaginare cosa potessero indossare le donne cui viene rivolto un articolo così duro, tanto da proseguire: “Voi stesse vi procurate la menomazione della vostra dignità, vi fate propaganda di antifemminismo. Partecipate alla santa crociata contro la modo attuale - conclude Sebastiani - che insegnerà il decoro alle singole persone, preparerà madri - degne di questo nome - e ci darà una società più virtuosa”.
A giudicare dalla moda del 2021 non credo che qualche donna abbia raccolto quell’invito ad imbracciare le armi contro l’evoluzione dello stile.
L'augurio, a tutte loro, è che continuino a portare avanti le proprie idee, ma che per farlo, non ci siano bisogno di battaglie.

Giulia Sancricca

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Una valigia, tanta curiosità, voglia di dedicare del tempo a se stesse e nessuna compagnia maschile. Sono sempre di più le donne che decidono di vivere la dimensione del viaggio in una declinazione tutta femminile: partire insieme alle amiche, alla propria mamma o figlia, oppure in solitaria (le solo traveller italiane, secondo gli ultimi dati Istat, sono 1,4 milioni). Una tendenza che sta portando sempre più operatori turistici a sviluppare offerte dedicate e in linea con i desideri della clientela femminile. «Oggi per noi è sempre più frequente creare viaggi su misura per donne che viaggiano da sole o in compagnia di altre donne, e questo a qualsiasi età – conferma Eleonora Sasso del reparto marketing di CartOrange, la più grande azienda italiana di consulenti di viaggio –. C’entrano fattori sociali come il superamento di vecchi retaggi culturali, l’aumento del potere d’acquisto delle donne, l’allungarsi della vita attiva, il cambiamento delle situazioni familiari. Ma c’entra anche la tendenza a considerare sempre di più il viaggio come un’esperienza, un regalo da fare a se stesse, da godere da sole oppure assieme a compagne con gusti ed esigenze simili». Per questo oggi gli operatori fanno molto di più che consigliare destinazioni “friendly” per le donne, garantire assistenza e prenotare servizi aggiuntivi per una maggior garanzia di sicurezza. «Bisogna entrare subito nel vivo delle aspettative delle clienti – spiega Sasso – che sono molto informate e consapevoli. Spesso hanno poco tempo a disposizione per il “fai da te” e quindi ricercano l’aiuto dei consulenti di viaggio, in grado di arricchire la proposta con esperienze particolari: corsi di cucina locale, percorsi benessere e i consigli per uno shopping autentico e ricercato sono i plus più apprezzati». Le proposte cambiano a seconda della tipologia di viaggio che si desidera: i consulenti CartOrange hanno raccolto alcuni consigli. 

Da sole, per ritrovarsi – Un viaggio in solitaria è un modo per trovare se stesse, rimettersi in gioco, aprirsi al mondo. Le proposte non hanno virtualmente limiti, ma un occhio in più va riservato alla sicurezza: «Fornitori affidabili, possibilità di avere assistenza h24 e cura nella scelta delle destinazioni sono gli elementi che garantiscono la serenità – spiega Eleonora Sasso –. Canada e Giappone, paesi di per sé molto sicuri, sono ideali soprattutto se è la prima volta che si viaggia da sole, mentre fra le più esperte i più richiesti sono India e paesi del Sudest Asiatico: Thailandia, Malesia e Indonesia su tutti». Ma non necessariamente viaggiare da sole vuol dire cercare una vacanza avventurosa: a volte si ha solo bisogno di relax su una spiaggia incontaminata, senza però ritrovarsi in un posto “da coppie”. Qui la competenza del consulente è fondamentale, spiega sempre Sasso: «Anche le Maldive, tradizionalmente considerate una meta da luna di miele, possono essere perfette per una single in cerca di relax e bellezza. Esistono strutture che offrono l’atmosfera giusta, ma bisogna ricercarle con attenzione». 

Cartorange Istanbul

Istanbul

Benessere e divertimento con le amiche – Alle donne che viaggiano in compagnia di altre donne i consulenti CartOrange consigliano una serie di mete dove unire benessere, divertimento e shopping. «In Europa c’è l’imbarazzo della scelta – suggerisce Sasso –: le capitali, il Tirolo austriaco con percorsi yoga e benessere, oltre alle isole greche e alle Baleari per unire sole e divertimento. In particolare Ibiza, con la sua città vecchia e le sue spiagge, si presta a una vacanza di pochi giorni offrendo sole, mare, locali di tendenza e occasioni di shopping originale e alla moda». Più a lungo raggio la meta consigliata è Dubai: «È sicura e ha molte attrattive che uniscono antico e moderno: dallo shopping griffato ai tatuaggi all’henné tradizionali, fino alle lussuose spa. È consigliabile anche per i locali notturni, da cui si può rientrare in hotel in sicurezza prendendo i taxi dal tetto rosa, dedicati alla clientela femminile e guidati da sole donne».

Cartorange solo asia

Asia

Un weekend mamma e figlia – Unire i gusti di clienti con età molto diverse è una sfida, ma quando ci si riesce si ottiene una vacanza indimenticabile. Ancora una volta le capitali europee sono perfette per un weekend, su tutte Londra, magari con visita agli studi cinematografici di Harry Potter. «Ma per chi vuole qualcosa di un po’ più esotico – prosegue Eleonora Sasso – sono assolutamente da considerare Istanbul e Marrakech, con la loro atmosfera unica, i profumi e sapori speziati, i bazar e l’artigianato locale». Anche se la meta shopping per eccellenza, se si ha a disposizione qualche giorno in più, è sicuramente New YorkLe proposte per le viaggiatrici senior – E le donne over 60 dove vanno? «Dappertutto» è la risposta di Eleonora Sasso. Si tratta di una nicchia molto interessante: le viaggiatrici senior sono donne attive, curiose, finalmente libere dagli impegni di lavoro e famiglia, che vogliono scoprire il mondo e hanno il tempo e le risorse per farlo. «Concepiscono il viaggio come un regalo per sé – spiega ancora Sasso –. I nostri consulenti seguono per esempio gruppi di amiche che ogni anno fanno un viaggio insieme, mentre chi è da sola preferisce i tour organizzati, che danno anche l’occasione di fare amicizie. In ogni caso, al primo posto c’è il comfort». Non stupisce che la tipologia più gettonata sia la crociera, per visitare tanti posti senza stancarsi troppo.

Per chi vuole qualcosa di più insolito CartOrange consiglia l’Hurtigruten: «Si tratta del battello postale che percorre i fiordi norvegesi – spiega Eleonora Sasso –. Una nave di dimensioni ridotte, che tocca piccoli villaggi incontaminati, e che raccoglie una clientela internazionale mediamente over 60: perfetta quindi per sentirsi sempre in ottima compagnia».

Palio aperto anche alle donne: per la prima volta non solo “sciabbegotti” maschi

In attesa del “coffe in spalle” di sabato sera, continuiamo il nostro tour attraverso le Ciurme. Oggi tocca alle Ciurme di Montarice e Castennou, le due che hanno vinto più Palii nelle 23 edizioni precedenti, totalizzandone insieme ben 18.

L'edizione 24 del Palio Storico di San Giovanni, che si terrà nella serata di sabato, sarà caratterizzata da una splendida nota di rosa che suscita la curiosità dei più: per la prima volta nella storia della corsa, infatti, le Ciurme non saranno composte solo da "sciabbegotti" maschi.

Intanto, per la cronaca, le liste delle Ciurme sono state ufficialmente presentate dai “Parò” dei quartieri alla segreteria dell'Ente Palio corredate della documentazione richiesta dal Regolamento della corsa.

Altre curiosità: son 22 gli sciabbegotti che correranno il Palio per la prima volta e saranno tre le stelle d’oro che verranno assegnate al termine della corsa a coloro che saranno arrivati a 10 partecipazioni.

In attesa del “coffe in spalle” di sabato sera, continuiamo il nostro tour attraverso le Ciurme.

Oggi tocca alle Ciurme di Montarice e Castennou, le due che hanno vinto più Palii nelle 23 edizioni precedenti, totalizzandone ben 18 insieme. Montarice è la detentrice del Palio 2017 e ne ha vinti complessivamente 7. Castennou è a quota 11 e lo scorso anno si è piazzato quarto.

Di seguito gli sciabbegotti di Montarice: Alessio Sampaolesi (capitano), Francesco Bartolo, Emanuele Mancinelli, Stefano Pigliapoco, Sina Ghorbanalirad, Adelmo Francesconi, Massimiliano Duca, Mattia Stortoni, Simone Perna, Matteo Corvatta, Christian Anticaglia, Cristiano Grilli, Ludovico Mastrandea e Alessio Ferreo.

Di seguito gli sciabbegotti di Castennou (tra le sue fila quest’anno non correrà il decano di tutti i Palii, Filippo Rombini, che ne ha corsi ben 21 con Castennou mentre suo figlio Mattia non gli è da meno ed è già arrivato a quota 11): Mattia Rombini, Andrea Capitanelli, Federico Capitanelli, Marco Gonnelli, Saverio Teseo, Lorenzo Vallesi, Luca Scoppa e Matteo Araujo.

 

Castennou

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Montarice

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