Lavori di messa in sicurezza della Torre di Carpignano, a San Severino. Il Comune ha pubblicato un avviso per la manifestazione di interesse. L'affidamento delle opere avverrà per procedura negoziata, con il criterio del minor prezzo. 

La Torre, col sisma dell'ottobre 2016, ha subito ingenti danni e necessita uno smontaggio controllato delle parti pericolanti sia del basamento che della parte superiore, la cinturazione perimetrale con funi in acciaio insieme all'applicazione di una rete elettrosaldata per contenere eventuali cadute di materiale. Oltre a garantire la salvaguardia del monumento, la messa in sicurezza consentirà anche di riaprire la viabilità delle vie circostanti e di permettere l'avvio dell'iter di ricostruzione privata delle abitazioni lesionate della frazione di Carpignano insieme alla messa in sicurezza della chiesa di Santa Maria Assunta.

La ditta che verrà selezionata avrà 60 giorni di tempo per portare a termine le opere che saranno finanziate con fondi della Protezione Civile. 

 Le richieste di partecipazione alla procedura vanno  presentate esclusivamente per posta elettronica certificata all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 29 maggio. Il responsabile unico del procedimento  è l’ingegner Marco Barcaioni, responsabile dell’ufficio Sisma del Comune.
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Torna la notte dei musei: l’appuntamento è per sabato con visite guidate, mostre, presentazione di libri e convegni. Una novità sarà l’atelier medievale. Non solo, è prevista anche l’apertura straordinaria di 10 siti, alcuni solitamente chiusi al pubblico. 

L’iniziativa è promossa dal Comune e dalla Proloco, con la collaborazione di tante associazioni settempedane. 

L’inaugurazione ufficiale, alle 19, sarà affidata come sempre al Consiglio comunale dei Ragazzi subito dopo un saluto di apertura da parte del sindaco Rosa Piermattei. A precedere il taglio del nastro, alle 17 al teatro Italia, il convegno pubblico dal titolo: “Archeologia a San Severino: ricerche in corso e progetti per la valorizzazione”.

Alle 20, a palazzo Gentili, visita ai dipinti di Filippo Bigioli. Contemporaneamente, a palazzo dei Governatori nella sede della biblioteca comunale, incontro con Raoul Paciaroni e Milena Ranieri “Alla scoperta dei tesori della biblioteca”.

Al teatro Feronia “L’insolita guida”, visita guidata con le miniguide dell’Istituto Tacchi Venturi, a cura di Costanza Fania. I bimbi della scuola dell’infanzia, nel loggiato del teatro, presentano invece “Strade e sentieri di San Severino”.

Apertura straordinaria per la chiesa di San Giovanni, in via Ercole Rosa, dove dalle 21 sono previste letture ad alta voce. Anche nella chiesa di San Rocco, alle 20, “L’insolita guida”, visita guidata con le miniguide del comprensivo. Nella sede del Palio dei Castelli, in largo Croce Verde, esposizione dei costumi storici “L’atelier medievale”. Visite guidate, inoltre, alla pinacoteca civica, sempre con le miniguide, e alla basilica di San Lorenzo in Doliolo, sempre dalle 20 alle 24. Nella sede dell’associazione culturale “La Zattera”, sita in vicolo San Lorenzo, dalle 18 esposizione tavole originali del libro illustrato “L’uomo utile e l’uomo inutile” di Lorenzo Bartolucci mentre alle 21:30 si terrà la presentazione del libro di poesie “45 Battiti di cuore” di Simone Sanseverinati con accompagnamento musicale a cura del maestro Stefano Mazzoni, intervento del poeta Lorenzo Fava.
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“Ricorda che indossare un fazzolettone non significa essere persone responsabili solo nel momento in cui si porta, significa essere una persona di grandi ideali di fraternità, amicizia e solidarietà. Una persona pronta a sacrificare talvolta la propria vita provata per una giusta e nobile causa. Essere  scout significa avere coerenza, essere capaci di sognare, di avere visione fantasiosa ma ricca di valori della realtà e capace col proprio impegno di realizzare i propri desideri”. Questo era solo uno dei tanti pensieri che Marta Bellomarì ha lasciato in uno dei suoi diari. Perché oltre ad essere stata una grande mamma (non solo per i propri figli, Andrea e Michele Stortini, ma anche per tanti giovani di San Severino) e nonna, prima ragioniera, poi insegnante e poi medico, nonché fondatrice del gruppo scout San Severino 1 insieme a suo marito Delio e a don Aldo Romagnoli, Marta scriveva. Scriveva tanto, pensieri, poesie, lettere (persino prima di ogni operazione, lasciava una lettera). Bellomarì se n’è andata pochi mesi fa, ma ha lasciato una grande eredità e un immenso vuoto incolmabile. 

(Marta Bellomarì nella ricorrenza del 40°anniversario del gruppo scout San Severino 1)

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Ieri sera il teatro Italia ha ospitato una serata in sua memoria, “L’azione del volontariato per una società giusta”, con il professore di Unimc Roberto Mancini, organizzata dal Comune in collaborazione con il gruppo scout, Coop Alleanza, Caritas e l’Avis. Presenti il sindaco Rosa Piermattei, gli assessori Tarcisio Antognozzi e Paolo Paoloni e il presidente del consiglio comunale Sandro Granata, ma anche alcuni consiglieri di minoranza, nonché la Croce Rossa e la Protezione Civile locale. 

Un incontro in cui Mancini ha parlato di come il volontariato possa essere azione politica e possa incoraggiare la democrazia per il bene comune. 

“Marta ha cresciuto generazioni di giovani - queste le parole di uno dei figli, Andrea - che per lei sono stati linfa e forza vitale. Mi dicono che devo essere orgoglioso, perché mia madre ha lasciato un segno indelebile, un solco che difficilmente si potrà colmare. Speriamo di poter continuare a mantenere viva la sua memoria”. A tal proposito, c’è l’idea, ben accolta anche dal primo cittadino, di istituire un premio annuale in memoria di Marta Bellomarì.

Poi la parola è passata a don Aldo Romagnoli: “Questo convegno è un omaggio pieno di gratitudine ma vuole anche essere stimolo per un volontariato consapevole. Mi vengono in mente due ricordi su tutti. Il primo - ha raccontato - mi riporta indietro di oltre 40 anni fa. Da pochi mesi ero qui e lei mi propose di portare lo scoutismo a San Severino perché il figlio aveva avuto una positiva esperienza, e voleva regalare ad altri la stessa possibilità. Né lei né io avevamo esperienza. Che fare? Ci siamo detti che avremmo imparato lungo il cammino, ci saremmo fatti aiutare, e così abbiamo fatto. Non bisogna aspettare di essere pronti per fare qualcosa - ha aggiunto - che ci sembra bello e giusto”. Il secondo ricordo di don Aldo è più recente: “Ricordo molto bene la sua gioia, poco tempo prima di andarsene, nel constatare come la comunità capi del gruppo scout portasse avanti bene le attività. Diceva gioiosamente che quei ragazzi sapevano fare meglio di noi”. Perché scopo del volontario, ha sottolineato il sacerdote, è suscitare forze nelle persone sicché nn ci sia più bisogno di lui. “Lei - ha concluso - viveva pensando a come poter essere d’aiuto, ponendo l’attenzione alla persona, alla sua totalità. Ecco lo stimolo, il volontario non fa il volontario, ma lo è dentro”.

(Il sindaco Rosa Piermattei, don Aldo Romagnoli e Roberto Mancini)

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Commosso anche il ricordo del sindaco Rosa Piermattei, che ha raccontato di non poter dimenticare il sorriso onnipresente di Marta: “Lei è stata una persona splendida, che ci ha insegnato tanto, anche a regalare un sorriso nei momenti di dolore. L’avevo conosciuta quando insegnava a mia nipote - ha raccontato - poi l’ho rivista durante il terremoto. Una volta la incontrai e mi sventolò un sacchetto di pesce da cucinare per pranzo. Io in quel momento mi feci una grossa risata, e lei mi disse ‘proprio questo volevo, farti sorridere, perché è da tempo che non ti vedo farlo’. Vi ha insegnato a dare, vi ha insegnato la felicità. Nn facciamo spegnere questa bellissima candela. Creeremo qualcosa per ricordarla ogni anno? Proponetelo voi che la conoscete meglio di tutti, e noi lo approveremo”. 

(Il sindaco Rosa Piermattei e il marito di Bellomarì, Delio Stortini)

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Poi il brillante evento di Mancini su come il volontariato possa essere motore del bene comune, di democrazia e lavoro: “La logica del volontariato è la giustizia. Dobbiamo pensare che ciascuno di noi è partecipe di un tessuto in cui ti siamo legati. Istintivamente costruiamo la vita pensando di dover prendere, trattenere per noi le cose. La nostra civiltà è orientata dall’idea di dover accumulare. In realtà nella vita la concretezza è tutt’altro”. Si diventa adulti, ha sottolineato il professore, non quando si impara a prendere ma a ricevere. Quando si impara a perdere, anche, momento in cui ci si apre il mondo della relazione con gli altri. “La spia di quando il volontariato non è autentico - ha detto - è quando diventa un sacrificio, uno sforzo, e il fatto che si giudica chi si sta aiutando. Il volontariato è esperienza di accoglienza e dignità, è azione di giustizia. Questa economia di oggi ci distrugge, dobbiamo inventare forme nuove, e poi stiamo trasferendo la nostra soggettività ai mezzi tecnologici. La realtà ci viene rappresentata dall’informazione, la burocrazia è un sistema che passa sopra alle nostre teste”. Il risultato di ciò che la modernità sta creando sono comunità sempre più chiuse, sempre meno aperte al mondo. In Italia, in alcune zone più disagiate e difficili, “hanno capito che il volontariato è azione della comunità, non solo scelta personale. È il risveglio di una comunità che decide di prendersi cura del bene comune. Allora diventa un’azione politica, quella vera di politica, non quella che si contende un voto in più. La politica bella è quando si riesce a dare una risposta di bene in un posto di male. Volontariato è azione democratica delle comunità a cui si è risvegliata la coscienza, che attiva percorsi formativi, genera comunità democratiche, sente che il bene comune la riguarda, genera lavoro e smette di subire l’economia”.
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(La platea gremita)

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(Il marito Delio Stortini)

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E’ andato all’anconetano Moreno Fedeli il sedicesimo trofeo “Giammario Piancatelli”, prova di abilità organizzata nell’ambito dell’ultima edizione del “500 Septempeda Meeting” che ha visto assegnare all’ascolano Mario Meloni il ventiduesimo trofeo “Alberto Angelucci”, valevole come prova di scorrimento. 

Strepitoso il successo della manifestazione che ha richiamato, ancora una volta, nella suggestiva cornice di piazza del Popolo ben 250 equipaggi provenienti da tutta Italia, isole comprese. Perfetta l’organizzazione dell’associazione Gruppo Amatori 500, presieduta da Giovanni Cavallini.

Nella prova di abilità tutte settempedane le altre presenze sul podio con il secondo posto di Andrea Coccettini e il terzo di Luigi Zucchi. Per la prova di scorrimento secondo posto a Gualtiero Gigli di Cingoli, terzo a Giacomo Cacciamani, sempre di Cingoli, quarto a Giorgio Cagnini di Tolentino e quinto ad Ennio Paoletti di Ancona. 

Premi speciali all’iscritto arrivato da più lontano, al gruppo più numeroso, al patentato più giovane e a quello più anziano.

Alla cerimonia di consegna di coppe e targhe, accanto al presidente Cavallini, anche il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, che è intervenuta anche all’esposizione dei mezzi in piazza del Popolo.
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“L’azione del volontariato per una società giusta” è il tema del convegno, organizzato in ricordo di Marta Bellomarì, che si terrà venerdì 11 maggio, alle 21, al teatro Italia di San Severino. 

Dopo il saluto del sindaco, Rosa Piermattei, interverrà il professor Roberto Mancini, docente di Filosofia all’Università degli studi di Macerata. La cittadinanza e le associazioni di volontariato sono invitate a prendere parte all’iniziativa promossa dal Comune, dai Teatri di Sanseverino e dal gruppo Scout San Severino 1.

Marta Bellomarì, allergologa, poetessa, volontaria molto attiva nel mondo degli scout (è stata fondatrice del gruppo San Severino 1 insieme al martio Delio Stortini e a don Aldo Romagnoli) e dell’associazionismo settempedano, è morta nel novembre dello scorso anno a causa di un male incurabile all’età di 78 anni.
g.g.

"Una scelta in Comune" per la donazione degli organi. Un bilancio assolutamente positivo quello che ha registrato a partire dal maggio 2017 l'ufficio Anagrafe di San Severino. Il Comune, dallo scorso anno ha infatti aderito all'iniziativa "Una scelta in Comune", promossa dal Ministero della Sanità per indicare, sulla carta d'identità, il consenso o il diniego alla donazione degli organi in caso di morte. Un'iniziativa, va ricordato, che non comporta alcuna spesa da parte del Comune o del cittadino. In pratica, all’atto del rinnovo della carta d’identità l’ufficiale dell’Anagrafe, dopo aver informato il cittadino, chiede di esprimere o meno il consenso. Successivamente si procede alla comunicazione al Centro Nazionale Trapianti per il successivo inserimento nel sistema informativo.

“In un anno - spiegano dall’ufficio Anagrafe di San Severino – abbiamo rilasciato 1.494 carte d’identità. Di questi 1.123 non si sono espressi o non potevano esprimersi perché minorenni, ma 302 settempedani hanno dato il proprio consenso mentre 69 si sono opposti. Questi numeri fanno registrare una percentuale di consenso pari all’81,4% mentre le opposizioni sono al 18,6%. Si tratta di un numero importante ma soprattutto veritiero perché gestito in base a un apposito programma informatico”.

La donazione di organi, come quella dei tessuti e del sangue rappresenta un atto di amore nei confronti della società e di coloro che ne hanno bisogno, ed una valida testimonianza del proprio impegno civico. 

Complessivamente nel Maceratese sono 17 i Comuni che hanno aderito all’iniziativa. La media dei consensi è del 69,2%, quella dei dinieghi del 30,8%. Uno standard eccellente per tanti settempedani che, ancora una volta, dimostrano di avere un cuore veramente grande. Per chi è in lista d’attesa, infatti, spesso non si hanno altre possibilità di guarigione se non il trapianto.
g.g.

L’adolescenza è il periodo della curiosità, del cambiamento e dello sviluppo dell’identità sociale. Ma anche l’età in cui iniziano le prime responsabilità. 

Di adolescenti e legalità si è parlato stamane al teatro Italia, in un incontro organizzato dai Bikers Lions Club e riservato alle classi prime e seconde dell’Itts Divini, a cui hanno preso parte anche il vicesindaco Vanna Bianconi, il rappresentante dei Lions Francesco Forti, il capitano Giacomo De Carlini, comandante della Compagnia Carabinieri di Tolentino e il dottor Stefano Galeazzi vicepresidente dell’associazione nazionale dipendenze patologiche.

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Ad accogliere gli studenti è stato Forti, che ha brevemente raccontato alcune delle sue esperienze in giro per il mondo, nonché delle attività di solidarietà verso le popolazioni terremotate: “Ho girato il mondo in moto, tre volte sono stato in Asia per esempio, o in Siria dove ho conosciuto luoghi e persone straordinarie. In moto non ci si dovrebbe andare per correre ma per conoscere il mondo. Così si dovrebbe anche conoscere la geografia e la storia”. In merito alle attività di vicinanza alle persone colpite dal sisma, Forti ha portato l’esempio degli allevatori sulle montagne tra Accumuli e Amatrice, “dove vivono ancora come se fosse il giorno dopo del terremoto. Abbiamo portato roulottes, cavi per l'illuminazione, mangimi, crocchette e alimenti per animali. Quando arriviamo ci dimostrano un enorme affetto e ci ripetono di non lasciarli soli. Quello che vogliamo fare - ha sottolineato - è non abbandonare le popolazioni terremotate per sentirle vive. Anche quella di oggi è un’attività di solidarietà. Siate sempre voi stessi, evidenziate la vostra creatività, valorizzate doti, talenti e qualità”. 

Con il dottor Galeazzi si è entrati più nel vivo dell’incontro: cos’è l’adolescenza, la piramide dell’amore, i social e il bullismo. 

“L’adolescenza è quel periodo della nostra in cui si cambia - ha spiegato - in cui si sviluppa un’identità sociale, e si sperimenta la partecipazione sociale. Oggi, mediamente un adolescente possiede tra i 4 e i 6 profili social”. È proprio sui social, quali Instagram, Facebook, Wattsapp, Snapchat e molti altri, che si verificano i fenomeni del cosiddetto cyberbullismo che in realtà non ha differenze col bullismo se non il contesto: “Entrambi rappresentano lo stesso fenomeno. Solo che il bullismo rimane in un determinato contesto come la classe scolastica, mentre l’altro si apre al mondo. Fra i reati c’è la molestia, lo stalking, il furto d’identità, la denigrazione, il flaming (che consiste nell’inviare un messaggio ostile ad altro utente della rete per infiammare la discussione, con toni accesi e violenti e con insulti)”.

L’attenzione è stata catturata poi dal capitano De Carlini che ha parlato loro di cosa significhi, legalmente, avere più di 14 anni, del fenomeno dei reati legati alla droga, del bullismo e infine anche del caso Traini, su richiesta degli stessi studenti.

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“A 14 anni - ha detto rivolgendosi ai ragazzi - vi viene riconosciuta una certa maturità e di fronte allo Stato siete responsabili delle vostre azioni. Questo vale per tutti i cittadini in territorio italiano. Si ritiene che a partire da questa età siate capaci di distinguere il bene dal male e il giusto dall’ingiusto. Divenite imputabili, cioè accusabili di un reato”. Il capitano ha poi cercato di far comprendere come anche una semplice presa in giro, reiterata, possa ingenerare nella vittima comportamenti ossessivi anche verso se stessa. A tal proposito ha detto che “ogni anno 400 studenti si suicidano. Se tra voi c’è qualcuno che viene preso di mira siete tutti responsabili”.

Prima di rispondere alle tante domande degli studenti anche sul caso Traini, De Carlini ha chiuso con un consiglio, quello di studiare “di alimentare con la conoscenza la vostra curiosità, per essere pronti ad affrontare la vita difficile che c’è fuori. E poi, confrontatevi tra voi e coi professori”.
Gaia Gennaretti

La piazza Del Popolo di San Severino di nuovo protagonista dopo il successo dello scorso weekend. Questa volta però, per un fine settimana nel segno del gusto e della solidarietà. Da segnare in agenda, sabato 5 domenica 6 maggio. Il Circolo Espansione Sud e il Gruppo Sportivo Budriese, in collaborazione con il Comune di Correggio e con il patrocinio del Comune di San Severino, organizzeranno una due giorni di street food correggese con gnocco fritto, salumi e lambrusco. Apertura stands dalle 17 alle 22 di sabato e dalle 11 alle 21 di domenica.

I sindaci di Correggio, la città emiliana che ha dato i natali al cantautore Luciano Ligabue, e di San Severino, Ilenia Malavasi e Rosa Piermattei, nell’ottobre dello scorso anno hanno sottoscritto un “Patto di amicizia” volto a incentivare i rapporti tra le associazioni culturali, ricreative e sportive promettendosi di organizzare insieme scambi di esperienze e iniziative con particolare attenzione agli eventi legati alle attività produttive e alla promozione del territorio. Mantenendo fede a quella promessa la stupenda piazza Del Popolo, una delle più belle piazze d’Italia, nel prossimo fine settimana ospiterà questo primo appuntamento nel segno dell’amicizia e della solidarietà.
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Domani il teatro Italia di San Severino ospita un incontro di formazione sulla legalità e la cittadinanza promosso dall’associazioneLions Club Bikers con la condivisione della dirigenza scolastica dell’Itts Divini , scuola demolita a seguito dei danni provocati dalle scosse di terremoto. 

Intervengono all’incontro il professor Francesco Forti, in rappresentanza dell’associazione Lions Club Bikers, e il dottor Stefano Galeazzi, vice presidente dell’associazione nazionale Dipendenze Tecnologiche, per parlare del tema “ Adolescenti oggi”. 

Nel corso della mattina si terrà un incontro sullo stesso argomento con il capitano Giacomo De Carlini, comandante della Compagnia Carabinieri di Tolentino. Al termine degli incontri verranno consegnati dodici caschi offerti dall’associazione Lions Club Bikers ai migliori alunni delle classi prime. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di San Severino.
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Sta per arrivare “Una Piazza per il Popolo”. Da domani a domenica, divertimento tutti i giorni per "allontanare i pensieri più tristi e riunire la comunità".

È il primo grande evento del 2018 dedicato alle zone terremotate, voluto dall’amministrazione di San Severino e realizzato da Brp Eventi. Il momento più atteso sicuramente quello di sabato, con il concerto di Roberto Vecchioni. Sarà una lezione di vita, un momento per ricordare a tutti, come ha dichiarato lui stesso, che “la felicità c’è, sempre”. 

La tre giorni di eventi avrà inizio domani sera con la musica latino americana dei Bombastik by Mia Clubbing. 

Sabato sera invece, il concerto del “professore”. Il biglietto d’ingresso è di 10 euro per i posti in piedi e 15 euro per quelli a sedere, ovviamente limitati. 

Porterà sul palco parole, canzoni, giochi, ispirati al suo ultimo lavoro, un cofanetto che contiene un libro, “La vita che si ama”, e un disco, “Canzoni ai figli”. 

La musica e la letteratura, universi di riferimento imprescindibili e componenti identitarie del cantautore, si fondono in un lavoro nel quale Roberto Vecchioni padre si racconta ai suoi figli Francesca, Carolina, Arrigo ed Edoardo.

Il cantautore condurrà il pubblico in un viaggio personale lungo quello che lui chiama il tempo verticale, uno spazio che tiene uniti tra loro passato, presente e futuro, dove nulla si perde. Il tempo sarà ripercorso attraverso le canzoni che hanno segnato i tanti momenti della sua vita. Vecchioni ruberà dal suo vissuto per costruire un vero e proprio manuale su come imbrigliare la felicità, senza farla scivolare via come un ricordo.

“Abbiamo deciso di ripartire dalla piazza - dice il sindaco di San Severino Rosa Piermattei - dalla nostra piazza, che è una delle più belle d’Italia, per ricostruire il senso di comunità che non abbiamo mai smesso di cercare anche in momenti difficili come quelli vissuti dopo il terremoto. Fino ad oggi abbiamo affrontato l’emergenza con il cuore in mano, cercando anzitutto di ascoltare, capire e venire incontro alle persone che si sono ritrovare senza una casa, senza tanti riferimenti. Adesso - aggiunge - vogliamo dedicare loro, ma anche vivere con tanti altri, un momento di festa e di allegria. Una festa che sarà fatta di musica e parole che, anche se solo per una sera, ci auguriamo riesca ad allontanare dalla testa di tanti i pensieri più tristi. Abbiamo stabilito anche un biglietto di ingresso ‘popolare’, perché vorremmo trovare in piazza - conclude – non solo tanto pubblico ma anche e soprattutto tante famiglie per ridare a questo luogo, che è il simbolo della nostra comunità, il vero significato che non ha mai smesso di avere nonostante il sisma e la paura”.

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