Cardinal Vanhoye: Cristo, mediatore dell'alleanza

Giovedì, 20 Maggio 2010 02:00 | Letto 1200 volte   Clicca per ascolare il testo Cardinal Vanhoye: Cristo, mediatore dell'alleanza Una presenza vispa, giovanile, a dispetto dei suoi 87 anni, uno sguardo limpido e penetrante, una voce forte, un linguaggio semplice nella sua profondità, uninvidiabile chiarezza espositiva. Questi è il cardinale Albert Vanhoye, uno dei maggiori studiosi di esegesi biblica della Chiesa cattolica, che nella mattinata del 20 maggio ha incontrato, su invito dellarcivescovo Brugnaro, i sacerdoti della diocesi di Camerino – San Severino Marche, proponendo due meditazioni sul tema “sacerdozio di Cristo nella lettera agli Ebrei”. Eminenza, un tema molto importante nellanno sacerdotale…. Certamente. La lettera agli Ebrei ci dà una sintesi di cristologia sacerdotale. Si può dire che è lunico trattato di cristologia che si trova nel nuovo testamento. Questo libro della scrittura ci permette di approfondire il mistero di Cristo dal punto di vista sacerdotale. Dimostra che Cristo, che non poteva essere sacerdote secondo la mentalità ebraica non essendo della tribù di Levi, in realtà è diventato, in un senso tutto nuovo, sommo sacerdote eterno, perfetto, mediatore della nuova alleanza. Lei è stato creato cardinale senza essere vescovo proprio in virtù dellamicizia con Benedetto XVI. La mia nomina si spiega perché sono stato segretario per sette anni della commissione biblica presieduta dallallora cardinale Ratzinger. Quando poi è divenuto papa ha avuto la generosa idea di farmi cardinale per fare anche un omaggio alla commissione biblica. In questultimo periodo il santo padre sta difendendo la Chiesa dal male che la attanaglia dallinterno. Come mai? Siamo purtroppo peccatori e sempre è necessaria la lotta contro il peccato. Cristo ci dà la grazia sufficiente, ma la debolezza umana è così profonda che molti cedono alle tentazioni. Si tratta di un gran male per la Chiesa, specialmente se a cedere alle tentazioni sono sacerdoti che, come dice san Pietro, dovrebbero essere i modelli del gregge. Il santo padre, comunque, va avanti con fiducia nel Signore, con coraggio ed anche con dolore, offrendo questo dolore in riparazione dei peccati. E allora tutto ridiventa positivo.  

Una presenza vispa, giovanile, a dispetto dei suoi 87 anni, uno sguardo limpido e penetrante, una voce forte, un linguaggio semplice nella sua profondità, un'invidiabile chiarezza espositiva. Questi è il cardinale Albert Vanhoye, uno dei maggiori studiosi di esegesi biblica della Chiesa cattolica, che nella mattinata del 20 maggio ha incontrato, su invito dell'arcivescovo Brugnaro, i sacerdoti della diocesi di Camerino – San Severino Marche, proponendo due meditazioni sul tema “sacerdozio di Cristo nella lettera agli Ebrei”.

Eminenza, un tema molto importante nell'anno sacerdotale….
Certamente. La lettera agli Ebrei ci dà una sintesi di cristologia sacerdotale. Si può dire che è l'unico trattato di cristologia che si trova nel nuovo testamento. Questo libro della scrittura ci permette di approfondire il mistero di Cristo dal punto di vista sacerdotale. Dimostra che Cristo, che non poteva essere sacerdote secondo la mentalità ebraica non essendo della tribù di Levi, in realtà è diventato, in un senso tutto nuovo, sommo sacerdote eterno, perfetto, mediatore della nuova alleanza.

Lei è stato creato cardinale senza essere vescovo proprio in virtù dell'amicizia con Benedetto XVI.
La mia nomina si spiega perché sono stato segretario per sette anni della commissione biblica presieduta dall'allora cardinale Ratzinger. Quando poi è divenuto papa ha avuto la generosa idea di farmi cardinale per fare anche un omaggio alla commissione biblica.

In quest'ultimo periodo il santo padre sta difendendo la Chiesa dal male che la attanaglia dall'interno. Come mai?
Siamo purtroppo peccatori e sempre è necessaria la lotta contro il peccato. Cristo ci dà la grazia sufficiente, ma la debolezza umana è così profonda che molti cedono alle tentazioni. Si tratta di un gran male per la Chiesa, specialmente se a cedere alle tentazioni sono sacerdoti che, come dice san Pietro, dovrebbero essere i modelli del gregge. Il santo padre, comunque, va avanti con fiducia nel Signore, con coraggio ed anche con dolore, offrendo questo dolore in riparazione dei peccati. E allora tutto ridiventa positivo.

 

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