Inaugurato il cantiere di restauro della "nuvola" di Santa Maria in Via

Giovedì, 07 Giugno 2018 13:34 | Letto 2568 volte   Clicca per ascolare il testo Inaugurato il cantiere di restauro della "nuvola" di Santa Maria in Via Il museo Diocesano di Reggio Calabria ha promosso il progetto “ Arte salvata dopo il terremoto: un restauro per Camerino”, al quale il MIBACT ha assegnato il marchio Anno europeo del Patrimonio 2018. La generosa concreta azione solidale promossa dalla diocesi calabrese, è rivolta al recupero della macchina processionale (o ‘nuvola’) della Madonna del Santuario di santa Maria in via. Da sempre custodito nella chiesa ora devastata, il prezioso manufatto di oreficeria sacra, recuperato qualche mese fa, ha riportato dei danni. Il museo diocesano “Mons. Aurelio Sorrentino” ha messo a disposizione i propri spazi per l’allestimento di un cantiere di restauro aperto alle visite e, ad affiancare il restauro, curerà nei prossimi mesi un articolato programma di eventi, coinvolgendo enti ed associazioni a sostegno del progetto. A realizzare materialmente il recupero, saranno Sante Guido e Giuseppe Mantella due restauratori di acclarata fama, messisi a disposizione gratuitamente. La presentazione è avvenuta lo scorso 5 giugno presso la sede dell’Arcivescovado reggino, nella ricorrenza della XXI Giornata nazionale dei beni culturali ecclesiastici. L’evento ha il Patrocinio dell’Arcidiocesi di Camerino- San Severino Marche, del MIBACT, della Regione Calabria, della Città Metropolitana di Reggio Calabria, dei comuni di Reggio Calabria e Camerino, dell’Ufficio nazionale dei Beni Culturali CEI e dell’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani (AMEI) . “L’ azione coinvolge un bene di grande valore, un’ oreficeria sacra del 600- 700, pressoché inedita- spiega la direttrice del Museo Diocesano di Camerino Barbara Mastrocola - ; l’occasione del restauro sarà anche un motivo per poterla studiare. Sono molto grata e anche orgogliosa della collaborazione con la direttrice del museo di Reggio Calabria Lucia Lojacono che appena dopo il terremoto ci ha contattati, prodigandosi per poter attuare il progetto, vuoi anche perché suo marito è un vigile del fuoco che ha prestato il suo servizio nelle zone delle Marche colpite dal sisma. Il progetto ha avuto come primo promotore l’ arcivescovo Brugnaro, il quale, subito dopo il terremoto, ha contattato mons. Giuseppe Fiorini Morosini  arcivescovo di Reggio Calabria, per far presente la situazione; dalla loro amicizia e da questi contatti, si è dunque arrivati a un dono bellissimo per il quale i restauratori di fama internazionale Sante Guido e Giuseppe Mantella, si sono messi a disposizione gratuitamente. E’ stato necessario curare diverse e l’operazione non è stata così semplice ma - aggiunge -, grazie all’arcivescovo Fiorini Morosini , grazie alla testardaggine della direttrice del museo, ci siamo riusciti. Il progetto andrà avanti per mesi, infatti, il cantiere all’interno delle sale del Museo Diocesano reggino si chiuderà il 31 ottobre 2018. La cosa interessante è che sarà un cantiere aperto con la possibilità per i visitatori di accedervi e rendersi conto delle varie fasi del restauro. Iniziative come queste- sottolinea la direttrice - per chi sta in un territorio come il nostro che tanto ha sofferto in termini di danneggiamento di opere, fanno capire il valore vero della generosità. Di fronte alle azioni di chi più che aiutare, per usare una parola forte, finisce per “predare”, credo che queste siano le operazioni significative, generose e concrete. Grazie a questa azione di solidarietà, ci ricorderemo sempre di come è stato salvato questo bene, amato da tutta la comunità. E’ chiaro che prima o poi ritornerà; intanto verrà restaurato, studiato e si scoprirà in tutta la sua completezza; si potrà valutare poi un modo per poterlo esporre a Camerino”. Come si ricorderà,. anche la sezione dellArcheoclub DItalia di Camerino, attraverso la campagna Un libro e un profumo per Santa Maria in via si era fatta promotrice di una raccolta fondi a favore del restauro dellimponente macchina processionale, attivandosi fin da subito nel coinvolgere tante persone e associazioni. Grazie al loro contributo intrecciatosi con quello di molte sedi italiane dellArcheoclub, attraverso più iniziative benefiche, si è riusciti a raccogliere una somma, consegnata lo scorso anno nelle mani di don Giancarlo Pesciotti e don Mariano Blanchi.  Sarà dunque anche grazie a questo piccolo segnale fatto col cuore, che la Nuvola potrà tornare al suo splendore.  Carla Campetella

Il museo Diocesano di Reggio Calabria ha promosso il progetto “ Arte salvata dopo il terremoto: un restauro per Camerino”, al quale il MIBACT ha assegnato il marchio Anno europeo del Patrimonio 2018. La generosa concreta azione solidale promossa dalla diocesi calabrese, è rivolta al recupero della macchina processionale (o ‘nuvola’) della Madonna del Santuario di santa Maria in via. Da sempre custodito nella chiesa ora devastata, il prezioso manufatto di oreficeria sacra, recuperato qualche mese fa, ha riportato dei danni. Il museo diocesano “Mons. Aurelio Sorrentino” ha messo a disposizione i propri spazi per l’allestimento di un cantiere di restauro aperto alle visite e, ad affiancare il restauro, curerà nei prossimi mesi un articolato programma di eventi, coinvolgendo enti ed associazioni a sostegno del progetto. A realizzare materialmente il recupero, saranno Sante Guido e Giuseppe Mantella due restauratori di acclarata fama, messisi a disposizione gratuitamente. La presentazione è avvenuta lo scorso 5 giugno presso la sede dell’Arcivescovado reggino, nella ricorrenza della XXI Giornata nazionale dei beni culturali ecclesiastici. L’evento ha il Patrocinio dell’Arcidiocesi di Camerino- San Severino Marche, del MIBACT, della Regione Calabria, della Città Metropolitana di Reggio Calabria, dei comuni di Reggio Calabria e Camerino, dell’Ufficio nazionale dei Beni Culturali CEI e dell’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani (AMEI) .

“L’ azione coinvolge un bene di grande valore, un’ oreficeria sacra del 600- 700, pressoché inedita- spiega la direttrice del Museo Diocesano di Camerino Barbara Mastrocola - ; l’occasione del restauro sarà anche un motivo per poterla studiare. Sono molto grata e anche orgogliosa della collaborazione con la direttrice del museo di Reggio Calabria Lucia Lojacono che appena dopo il terremoto ci ha contattati, prodigandosi per poter attuare il progetto, vuoi anche perché suo marito è un vigile del fuoco che ha prestato il suo servizio nelle zone delle Marche colpite dal sisma. Il progetto ha avuto come primo promotore l’ arcivescovo Brugnaro, il quale, subito dopo il terremoto, ha contattato mons. Giuseppe Fiorini Morosinarcivescovo di Reggio Calabria, per far presente la situazione; dalla loro amicizia e da questi contatti, si è dunque arrivati a un dono bellissimo per il quale i restauratori di fama internazionale Sante Guido e Giuseppe Mantella, si sono messi a disposizione gratuitamente. E’ stato necessario curare diverse e l’operazione non è stata così semplice ma - aggiunge -, grazie all’arcivescovo Fiorini Morosini , grazie alla testardaggine della direttrice del museo, ci siamo riusciti. Il progetto andrà avanti per mesi, infatti, il cantiere all’interno delle sale del Museo Diocesano reggino si chiuderà il 31 ottobre 2018. La cosa interessante è che sarà un cantiere aperto con la possibilità per i visitatori di accedervi e rendersi conto delle varie fasi del restauro. Iniziative come queste- sottolinea la direttrice - per chi sta in un territorio come il nostro che tanto ha sofferto in termini di danneggiamento di opere, fanno capire il valore vero della generosità. Di fronte alle azioni di chi più che aiutare, per usare una parola forte, finisce per “predare”, credo che queste siano le operazioni significative, generose e concrete. Grazie a questa azione di solidarietà, ci ricorderemo sempre di come è stato salvato questo bene, amato da tutta la comunità. E’ chiaro che prima o poi ritornerà; intanto verrà restaurato, studiato e si scoprirà in tutta la sua completezza; si potrà valutare poi un modo per poterlo esporre a Camerino”.

Come si ricorderà,. anche la sezione dell'Archeoclub D'Italia di Camerino, attraverso la campagna " Un libro e un profumo per Santa Maria in via " si era fatta promotrice di una raccolta fondi a favore del restauro dell'imponente macchina processionale, attivandosi fin da subito nel coinvolgere tante persone e associazioni. Grazie al loro contributo intrecciatosi con quello di molte sedi italiane dell'Archeoclub, attraverso più iniziative benefiche, si è riusciti a raccogliere una somma, consegnata lo scorso anno nelle mani di don Giancarlo Pesciotti e don Mariano Blanchi.  Sarà dunque anche grazie a questo piccolo segnale fatto col cuore, che la " Nuvola" potrà tornare al suo splendore. 

Carla Campetella

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