Notizie religiose nelle Marche
Domenica, 02 Dicembre 2018 08:38

Incendio a Pioraco. Casa in fiamme

Tanta paura ma nessun ferito a Pioraco per un incendio in una casa. Personale e mezzi del Comando dei Vigili del Fuoco di Camerino, sono intervenuti alle ore 05:30 nel Comune di Pioraco, loc. Seppio Via Perito per un incendio di un’abitazione.

C'è voluto l'intervento di tre squadre provenienti una da Camerino e due da  Macerata per spegnare il fuoco che aveva invaso una delle stanze da letto della casa. L'operazione dei vigili è valsa allo spegnimento e alla messa in sicurezza del sito.

Tali operazioni sono ancora in corso. Non si registrano feriti.

Servizio in aggiornamento 

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Rete delle Professioni Tecniche riunita presso il Centro culturale Benedetto XIII. Dopo l’assemblea dello scorso anno ad Accumoli; ha scelto come sede Camerino il confronto promosso allo scopo di individuare i principali problemi riguardanti il processo di ricostruzione delle regioni colpite dal sisma,. Fornire alle istituzioni locali e nazionali il punto di vista dei professionisti tecnici, obiettivo dell’incontro al quale, in un gremito auditorium, hanno preso parte anche i direttori degli Uffici Speciali Ricostruzione ing. Cesare Spuri per le Marche, Alfiero Moretti per l’Umbria e il Commissario Straordinario per la ricostruzione, Piero Farabollini al quale al termine sono stati consegnati due documenti contenenti le criticità che il mondo delle professioni sta riscontrando; in rappresentanza della politica è intervenuto l’on. Tullio Patassini. A due anni dal sisma, Massimiliano Pittau del Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri, ha illustratoi dati della ricerca sulla ricostruzione post sisma. Promossa dalla Rete Professioni Tecniche, con l’ obiettivo di identificare le principali criticità connesse allo svolgimento delle pratiche per la Richiesta di Contributo Ricostruzione (RCR), la ricerca ha evidenziato il numero degli interventi sui danni eseguiti dai tecnici per la redazione di 80mila schede aedes, di cui 66mila hanno avuto esito definito e 12 mila sono ancora da indagare su un numero di circa 76mila strutture danneggiate di cui 60 mila gli edifici privati con danni gravi e lievi e il cui numero maggiore è presente nelle Marche. Dei 60 mila immobili danneggiati, le pratiche attualmente avviate riguardano solo l’11 per cento. In risalto per l’ennesima volta tutta la lentezza della macchina della ricostruzione e l’esiguo numero di lavori conclusi. Complessa anche la disponibilità di dati per la quale si auspicherebbe una Piattaforma unica che li organizzi in maniera uniforme; criticità nei tempi richiesti per la lavorazione delle pratiche che per quelle di edilizia privata per danni lievi si aggirano in media sui 314giorni. All’ esigenza di semplificazione è stata aggiunta anche l’insoddisfazione dei tecnici nei confronti della Piattaforma Mude, strumento che non aiuta e non risponde ancora in maniera ottimale alle esigenze dei professionisti, se si pensa che il tempo medio per scaricare una domanda di RCR è di 20 giorni. In evidenza anche il problema delle piattaforme che non dialogano tra loro con conseguente perdita di tempo su tempo. Il discorso è caduto anche sugli anticipi dei ‘sale’ e sull’esigenza per il professionista e soprattutto per il committente della certezza di sapere quanto ha a disposizione e quanto può spendere per la ricostruzione di una casa; dato oggi labile che ha il dovere di essere certo e riconoscibile. Tra le proposte indirizzate al Commissario Farabollini quella del potenziamento dell’organico degli USR e degli anticipi di spesa che gravano sui professionisti. Applaudite da tutta la platea dei professionisti le parole dell’ingegnere Spuri, tornato a dire che dopo due anni esistono ormai gli elementi per un cambio dipasso, a partire dalla rilevazione delle schede aedes e dalla vergognosa situazione del rilievo del danno che ha riguardato il sisma del 2016. “Trovo inaccettabile che a fronte della richiesta di oltre 105mila sopralluoghi, riferiti alla regione Marche, siano state redatte poco più di 30mila schede aedes. Se le Marche non si fossero tirate fuori da questa palude a gennaio, immischiando gli ordini professionali e le strutture pubbliche per oltre 70mila ulteriori sopralluoghi, noi non avremmo nemmeno avuto la cognizione per dire che c’erano 60 mila edifici da mettere a posto. Altri dati diffusi dal direttore dell’Usr quelli riferiti al mondo delle professioni che vede operare ad oggi nelle Marche, 1112 soggetti, l’85 per cento dei quali (948) sono marchigiani , un 8 per cento proveniente dall’Umbria e un 7 per cento  dal resto d’Italia. Sul fronte delle imprese, la forza lavoro è distribuita tra 573 operatori, di cui il 91 per cento è rappresentato da imprese marchigiane, 6 per cento da regioni limitrofe e 3 per cento dal resto d’Italia. “”Stiamo tutti sulla stessa barca e cantiamo tutti la stessa canzone delle ordinanze, poi se vogliamo discutere del fatto che in quello che è scritto nelle leggi e nelle ordinanze qualcosa può essere potato, sono d’accordo”.Tra i punti critici evidenziati da Spuri, il fatto che non vengano corrisposti emolumenti corretti e giusti a chi opera professionalmente, definendolo svilente per il mondo della professione. “Credo che alcune delle questioni vadano semplificate soprattutto nel campo delle professioni perché per chi gestisce la ricostruzione è importante tutto quello che inizia dalla presentazionedel progetto. Basta con la ricostruzione del dov’era com’era perché anche se diciamo che non si fa così, poi si fa così: stabilito qual è il contributo che spetta ad un privato per la ricostruzione, che senso ha non permettere di realizzare un unico immobile a chi ha quattro accessori sparsi e il suo progetto futuro è quello di fare un edificio unico? Sono cose che guardano al passato e non servono a guardare al futuro”.

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Due le parole che non debbono scomparire per il rettore Pettinari: prevenzione e sviluppo, sostenendo che non ci si può interrogare sulla ricostruzione escludendo questi aspetti e una strategia condivisa per una ricostruzione di qualità. Necessità di acquisire per il percorso della ricostruzione, uno standard qualitativo di riferimento per l’area territoriale colpita dal sisma anche per il Commissario Farabollini che confermando la volontà di lavorare in sinergia ha riferito degli incontri già avuti con i sindaci, con i rappresentanti di parte delle associazioni di categorie, con alcune delegazioni tecniche regionali e, in primo luogo, con il CTS, attualmente impegnato a completare le linee guida per i danni gravi, dicendo di aver chiesto che prima dell’ultimazione della stesura vi sia anche un confronto con l’USR e con la Rete delle professioni Tecniche, perché le norme debbono essere effettivamente applicabili e utili sul territorio. Il punto di vista della politica è staro portato dall’on.Tullio Patassini, tra i relatori del decreton.55 dello scorso luglio e di tutti i successivi emendamenti legislativi presenti nel milleproroghe e nel decreto Genova: “ Siamo partiti dal presupposto che la norma debba partire dal territorio- ha detto- è per questo motivo che le norme sono state scritte da delle professioni tecniche. Ciò ha portato velocemente a modificare alcuni aspetti delle varie norme. Parto solo dall’ultima che riflette la questione delle difformità urbanistiche: oggi la norma è utile, l’abbiamo modificata e rimodificata su indicazione dei professionisti che poi sono quelli che dovranno applicarla; altro aspetto quello del decreto Genova che fa capire come stiamo lavorando e quello che vorremo fare da qui in avanti: anticipo spese tecniche ai professionisti, anticipo del 50 per cento delle spese previste di legge, semplificazione amministrativa delle pratiche. Perché la semplificazione non deve essere dichiarata ma deve essere applicata.” Da ultimo oltre a rinnovare la sua disponibilità e quella dei suoi colleghi parlamentari, Patassini ha annunciato che si sta lavorando ad una normativa differenziata in base al livello del danno. “Il fattore tempo è fondamentale- ha concluso-; se non ricostruiamo le case non ripartono i territori. “ Questo è un ippodromo: stiamo facendo una corsa dove c’è un blocco di partenza e uno di arrivo; non stiamo facendo una passeggiata. I cavalli corrono per vincere, non per partecipare”.    

C.C.

 

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Sabato, 01 Dicembre 2018 18:22

Addio a Francesco Cesari

È venuto a mancare questa mattina, dopo anni trascorsi a lottare contro la malattia. Una delle prove più dure che però Francesco Cesari aveva affrontato sempre con la forza che lo contraddistingueva. Aveva 76 anni e scompare a pochi mesi di distanza dal decesso del cognato Cesare Petrocchi, avvenuto ad agosto. 

Era molto conosciuto in città e sarà ricordato per la sua cordialità e raffinatezza e per il suo sorriso buono. Era un professore ma nel passato era stato anche impegnato come amministratore comunale e presidente della Proloco settempedana. Lascia la moglie Lida, i figli Luca e Paolo, i nipoti Nicolò, Sara e Sofia e le nuore. 

L’ultimo saluto domani alle 15 nella chiesa di San Domenico.

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 In occasione dei 500 anni dalla nascita del Tintoretto, la Scuola Grande di San Rocco e iGuzzini - leader nel settore dell’illuminazione architetturale e museale - hanno inaugurato oggi a Venezia la nuova illuminazione della Sala Capitolare. L’intervento è stato realizzato da iGuzzini su progetto dell’architetto e lighting designer Alberto Pasetti Bombardella.

La Sala Capitolare racchiude ben trentatré dipinti del Tintoretto: sul soffitto sono rappresentati alcuni episodi dell’Antico Testamento e sulle pareti alcune storie del Nuovo Testamento. 

“La Scuola Grande - ha detto il Guardian Grando di San Rocco, Franco Posocco - persegue le sue finalità spirituali non soltanto attraverso l’attività di assistenza e beneficenza, ma anche comunicando un messaggio di solidarietà e fraternità. In tale prospettiva la luce che Tintoretto “scopre” nella seconda metà del ‘500, non è soltanto il mezzo attraverso cui si percepisce la realtà, ma anche lo strumento per conoscere virtualmente l’essenza della natura e della persona umana. La luce è quindi ad un tempo sinonimo della conoscenza e metafora della vita. È stato questo il punto d’incontro tra gli obiettivi morali della Scuola Grande e la tecnologia innovativa de iGuzzini” osserva Franco Posocco.”

Il nuovo intervento da un lato rende fruibili le opere e dall’altro valorizza l’apparato architettonico e decorativo della Sala.

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“Con questo intervento iGuzzini dà nuovamente prova della sua capacità di inserire la tecnologia in un ambiente di inestimabile valore storico-artistico. Il ricorso a soluzioni intelligenti realizzate ad hoc per la grandiosa opera pittorica del Tintoretto e la scelta di particolari led e ottiche in grado di esaltare le scelte cromatiche e luministiche dell’artista esaltano la carica emotiva e teatrale dei dipinti, migliorando l’esperienza del visitatore attraverso un vero e proprio ‘restauro percettivo’. La luce di iGuzzini è, infatti, anzitutto uno strumento di innovazione sociale” ha commentato Adolfo Guzzini, Presidente di iGuzzini illuminazione.

Dopo le nuove illuminazioni dell’Ultima Cena di Leonardo (2015), degli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni di Padova (2017) e della Pietà di Michelangelo nella Basilica di San Pietro (2018), iGuzzini continua, con il programma Light is Back, il suo impegno nella valorizzazione del patrimonio culturale mondiale con l’illuminazione dei capolavori di un altro grande Maestro.

Con la Confraternita nasce quindi una nuova collaborazione in cui l’azienda recanatese si impegna a proporre negli anni a venire eventuali soluzioni tecniche migliorative per adeguare l’impianto esistente alle future evoluzioni tecnologiche. Il nuovo impianto

di illuminazione permette al visitatore una contemplazione complessiva della sala evidenziando i dettagli delle singole opere. Inoltre, tutte le soluzioni iGuzzini installate garantiscono la massima efficienza energetica e il minimo ingombro visivo integrandosi perfettamente nell’architettura e negli apparati decorativi della sala. La gestione e il controllo della luce sono affidati a un

sistema digitale di iGuzzini, su protocollo DALI, che permette una regolazione delle intensità luminose dei singoli punti luce e dei raggruppamenti tipologici per aree omogenee e accensioni differenziate al fine di creare diverse interpretazioni delle opere e degli apparati decorativi.

Oltre al progetto della Scuola Grande di San Rocco, a Venezia iGuzzini contribuisce alla realizzazione dell’installazione artistica “Art Light Flags by Mario Arlati”, organizzata dall’Associazione Piazza San Marco in collaborazione con la Galleria Contini e Vela Spa. A partire dalla serata di ieri, la torre del campanile di San Marco, simbolo per eccellenza del capoluogo veneto, sarà illuminata dalle bandiere colorate del talentuoso artista contemporaneo.

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Il sindaco di Belforte del Chienti, Roberto Paoloni, è stato eletto nel consiglio nazionale di Legautonomie durante il congresso che si è svolto ieri.

Cento gli amministratori eletti nel consiglio presieduto dal sindaco di Pesaro, Matteo Ricci; l'unico sindaco del Maceratese è Roberto Paoloni.

"Me ne rallegro - dice - perchè siamo stati scelti per l'attività svolta sul piano amministrativo dal nostro Comune. E' un riconoscimento dell'attività svolta e del valore che Belforte ed io abbiamo dato da sempre alla collaborazione tra enti. E' la collaborazione, infatti, che deve portare al miglioramento delle funzioni associate tra i piccoli Comuni. Questo significa rafforzare l'efficienza e la qualità dei servizi. E' una cosa che noi con i Cinque Comuni stiamo già facendo ma la devono fare anche le Unioni Montane che dovrebbero avere un ruolo di coordinamento anche viste le difficoltà in cui verte la Provincia rispetto ad una riforma con completamente definita". 

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Il prossimo 13 dicembre è in programma la riunione del consiglio nazionale in cui ci sarà l'elezione del consiglio direttivo di Legautonomie.

"Si tratta di una storica associazione - dice Paoloni - composta da amministratori regionali, provinciali e comunali che si occupa di promuovere e valorizzare il ruolo dell'amministrazione in funzione dell'autonomia di gestione degli enti, ma con una forte attenzione ad una sinergia tra i mondi delle istituzioni".

Giulia Sancricca

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