Notizie religiose nelle Marche

Sedici chiese settempedane rientrate nel piano di recupero dei beni culturali del Mibact.

L’elenco ricomprende anche la chiesa di San Giuseppe, in piazza Del Popolo, che era già in piena fase di ristrutturazione dopo il rogo di Capodanno del 2009 e che rientra oggi fra gli interventi prioritari. Insieme a questa anche quella di Santa Chiara, a Castello al Monte, già presente nel primo stralcio.

Fra i luoghi di culto che saranno sottoposti a recupero figurano poi il santuario di San Pacifico, l’abbazia di Santa Maria di Valfucina, le chiese di San Filippo e Santa Maria della Pieve e diverse altre chiese del vasto territorio comunale: Santa Maria Assunta a Cesolo, Sant’Anna a Parolito, San Giovanni Battista nella frazione di Colleluce, San Paolo al Ponte, Santa Maria Annunziata ad Aliforni, San Pietro Apostolo nella frazione Biagi, Sant’Antonio Abate a Castel San Pietro, San Pietro Apostolo a Serripola, Santa Maria Assunta a Carpignano e San Giovanni Battista nella frazione dei Granali.

Abbiamo dato priorità agli interventi nelle scuole e, prima ancora, ai sopralluoghi negli edifici privati al fine di mettere in condizione tante famiglie di ritornare nelle proprie case ma anche quello delle chiese e degli edifici di culto era per noi un capitolo importante – sottolinea il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei –. Le nostre chiese sono un tesoro diffuso su tutto il territorio e custodiscono opere di inestimabile valore. Il terremoto ha danneggiato le strutture ma la comunità ha bisogno di questi luoghi anche per ritrovarsi e per trovare nella fede un momento di conforto e speranza".

G.G.

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Nel giorno dell’Epifania,  a San Severino Marche, sono davvero passati i Re Magi con i doni. 

La Parrocchia di San Severino Vescovo vede alla luce un nuovo oratorio stile “container” in linea con la provvisorietà dettata dal periodo post terremoto.

Una grande Provvidenza che nasce da un cuore spalancato verso la nostra chiesa parrocchiale. Abituati a spazi plurimi e vitalità diffusa ad oltranza entro le mura del don Orione, ai Settempedani non sembra vero dopo questa lunga attesa poter gioire dell’Oratorio modulare.

E’ il segno di fraternità e vicinanza della Caritas di Cantù del decanato milanese e dell’attenzione del nostro Comune nel valorizzare il recupero di spazi che da sempre sono stati crocevia di relazioni nelle diverse fasce d’età, dall’infanzia all’anzianità.

Possiamo godere di un centro di ritrovo parrocchiale, con l’intento di comprendere e chiederci quali possano essere i futuri passi da svolgere per attivare una collaborazione ad ampio raggio  - anche con l’ausilio di Diocesi sorelle - per poter ricostruire la nostra comunità di San Severino.

don luca

 

Credo uno dei criteri da non escludere sia la lungimiranza con lo sguardo rivolto alla situazione del clero, all’invito di Papa Francesco che si fonda su quello “slogan” che tutti provoca alla missionarietà: “Chiesa in uscita”.

Noi, per alcuni versi, possiamo sperimentare la “chiesa in uscita”, in quanto viviamo al di fuori dei normali standard ed il terremoto ci ha chiesto di individuare cammini di condivisione con le comunità di tutta la cittadina di San Severino Marche. 
Per questo motivo il nome dell’oratorio assume già in partenza come vuole la tradizione stessa, la sfumatura “dell’inter-parrocchialità”.

don luca taglio nastro


È un segno di speranza, nel giorno dell’Epifania. 
Francesco Giovanni Brugnaro durante la celebrazione eucaristica in occasione dell’inaugurazione del piccolo oratorio ribadisce e richiama con delicatezza la corresponsabilità del credente nel vivere la dimensione dell’incontro, del divertimento.

Bella ed indovinata l’ouverture  del Vescovo nel sorprendente  dialogo -  stile domanda e risposta - con i ragazzini presenti alla S. Messa inaugurale. 

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In un passaggio  dell’omelia, invita a riflettere sull’insegnamento  della fede e l’importanza di generare attraverso l’animazione (e non parcheggio) dei figli nell’oratorio, un sano accompagnamento alla luce del Vangelo di Gesù.  
Un approccio che si cala anche nella “perdita di tempo” purché avvenga per la vita degli altri.
Ora ci si augura tutti di poter esprimere nel miglior modo possibile operosità  e proposte. Felici di poter contare sull’oratorio, nato dal cuore provvidente di chi si è reso sensibile al dramma causato dal sisma in questa nostra terra.
Un ringraziamento anche ai due gruppi fans club dei Nomadi che hanno offerto un consistente contributo economico all’oratorio per il primo avvio delle attivitá.

Don Luca Ferro

Pubblicato in Diocesi

Un incontro con il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, e con il direttore dell'Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici, don Valerio Pennasso, dei vescovi delle diocesi colpite dal terremoto del 2016, sollecitato dall'arcivescovo di Camerino – San Severino Marche Francesco Giovanni Brugnaro, per fare il punto della situazione alla luce delle ultime disposizioni emanate dal Governo di applicazione della legge sul terremoto in maniera da fornire al Commissario Straordinario alla Ricostruzione Paola De Micheli suggerimenti che rispondano alle esigenze dei territori del cratere. Nuove norme che prevedono la trasformazione delle diocesi in stazione unica appaltante, con conseguente equiparazione agli enti pubblici. In sostanza, stando alla norma, tutte le funzioni relative alla gestione degli incarichi per quanto concerne chiese e beni culturali passano alle diocesi stesse. "Un incontro proficuo – lo ha definito l'arcivescovo Francesco Giovanni – nel corso del quale abbiamo cercato di capire come le diocesi possono diventare enti attuatori e soprattutto quali possano essere le difficoltà al riguardo. In secondo luogo abbiamo cercato di verificare se e come la parte attuativa dei decreti riesca a cogliere tutte le nostre esigenze. Inoltre dovremo fare in modo che quanto il Commissario De Micheli sta preparando sia coerente con gli impegni di partenza in maniera da permettere ad ogni comune, oltre alla messa in sicurezza, l'avvio di alcuni appalti che permettano l'utilizzo di chiese. Infine abbiamo posto l'attenzione sulla rendicontazione e sul controllo dell'onestà degli appalti per le pubbliche amministrazioni, essendo le diocesi chiamate ad amministrare secondo legalità il patrimonio affidato". Una riunione che si è conclusa con uno scambio di vedute e di opinioni sulla situazioni delle diocesi che sono state maggiormente colpite dal sisma, prima fra tutte la diocesi camerte-settempedana, ma anche le diocesi di Macerata, Ascoli Piceno, Fermo. Fissata anche una riunione, da tenersi entro il mese di gennaio, fra tutti i tecnici delle diocesi interessate per iniziare ad opere, nel rispetto dei decreti attuativi, sulla base delle urgenze delle singole diocesi. 

Fabio Ubaldi

 

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