Spesso per molti cittadini frequentare di tanto in tanto la montagna è un qualcosa di diverso, magari per passare una domenica alternativa. In realtà chi ama la montagna profondamente, ne fa uno stile di vita.

Della passione per le alture, Luca Marcantonelli ne ha fatto anche una professione. “Con in faccia un po’ di sole” è un gruppo escursionistico, siamo tutti appassionati di montagna. Scrivevamo articoli relativi alle zone interne della nostra regione sul blog e poi, prima il mio collega Nicola Pezzotta e poi io, siamo diventati guide ambientali escursionistiche. Organizziamo escursioni in tutte le zone montuose della Regione e non solo. Il nome è nato da Nicola. Camminando tra le montagne con il sole in faccia, un nome che vuole essere un augurio, è di buon auspicio fondamentalmente.”

Il gruppo valorizza la bellezza e si occupa anche di tutela. “Le persone che incontriamo in montagna sono persone di una certa sensibilità, sotto l'aspetto del rispetto ambientale. Bisogna capire che la montagna deve essere innanzitutto tutelata. E’un sogno futuro per noi avere magari dei ragazzi, a cominciare fin dalla giovane età, far capire loro la bellezza che ci circonda. Una volta capita la bellezza, occorre comprendere anche l'importanza della sua tutela.”

La frequentazione della montagna da parte di numerosi cittadini, avviene principalmente in alcuni periodi dell’anno. “La bellezza ci accoglie tutto l'anno, non solo a primavera o in estate. Le nostre montagne ci permettono di fare passeggiate, escursioni ma anche ciaspolate. Un esempio per tutti Castelluccio di Norcia. E’ bello durante la fioritura ma è uno spettacolo anche in tutte le altre stagioni. D'inverno la zona di Castelluccio ricoperta dalla neve è secondo me uno degli spettacoli che bisogna vedere almeno una volta nella vita.”

Il gruppo ha realizzato una vera e propria guida, si chiama “Alta via delle Marche”, che dal Montefeltro “accompagna” fino a i Sibillini, ben 400 km da fare a piedi o anche in bicicletta. “Un percorso impegnativo, per cui, essendo alta via, si percorrono principalmente sentieri di montagna. Quando si può si resta in quota. Non è un cammino facile ma sicuramente sorprendente che attraversa la maggior parte delle aree protette della regione Marche ma anche città come San Severino Marche o Sassoferrato e piccoli borghi. E’ un modo per conoscere l’area interna della Regione e soprattutto luoghi meno frequentati. Tra terremoto e pandemia la montagna potrà avere un bel futuro e la guida può essere un buon incentivo per far conoscere le nostre zone protette, anche per cominciare ad educare al rispetto ambientale.”

Barbara Olmai

Altri approfondimenti in uscita domani nel settimanale "L'Appennino Camerte"
Sempre più spesso la montagna del centro Italia, è balzata agli interessi dei racconti cinematografici e documentaristici. Racconti che hanno testimoniato e testimoniano la bellezza dei luoghi in attesa della ricostruzione post sisma.

“Magic Mountains”, associazione culturale di Norcia, è alla ricerca di “appassionati dei Monti Sibillini da coinvolgere nel cast della Serie Interactive Documentary in lavorazione, storie vere delle persone che amano e frequentano questo luogo Magico durante tutto l’anno, che hanno una passione per la montagna e un legame speciale con il territorio. Per partecipare alla selezione basta raccontare la propria storia, rispondendo alle domande all’interno del form dedicato nel sito Magic Mountains entro il 7/04/2021 sul sito www.magicmountains.it.

Magic Mountains è un progetto multipiattaforma che vuole ispirare un nuovo pubblico italiano ed internazionale alla scoperta dei Monti Sibillini. Producendo contenuti e storytelling digitale per creare attenzione e organizzando esperienze live per incoraggiare l’esplorazione fisica del luogo nelle diverse stagioni.Un progetto sostenuto da diversi partner istituzionali e sponsor privati, a fruizione gratuita, per riscoprire, attraverso il lavoro di artisti, studiosi e appassionati la bellezza dei luoghi e il valore di leggende fantastiche e miti legati a queste «montagne magiche».Per generare interesse e dare stimolo alla rinascita di un territorio duramente colpito dal sisma 2016, promuovendo un approccio alla visita della montagna più “lento”, culturale, sostenibile e de-stagionalizzato.”

Questo si legge nel sito dell’associazione che è intenzionata a produrre un film documentario ad episodi per raccontare il territorio attraverso le diverse «Storie dei Sibillini».Alla riscoperta dell’antica tradizione fantastica locale: dalle leggende popolari, alla «ricerca della Sibilla» nel rinascimento, fino agli appassionati di trekking contemporanei. Il lancio del progetto è previsto per l’autunno 2021.

B.O.
La montagna, la natura, i piccoli borghi caratteristici, magari ricchi di opere d'arte. Sembrano essere queste le mete preferite da turisti e vacanzieri, complici anche le nuove regole imposte dal Covid per il turismo balneare, nelle settimane successive alla fine del lokdown. Una tendenza che si sta confermando anche per il periodo estivo e che pone queste località, molte delle quali situate nel cratere sismico, nel dover rispondere con la propria offerta a tali richieste.
"Ai turisti offriamo le bellezze della nostra montagna, sia pure drammaticamente colpita dal sisma - afferma Donatella Rosi - nella speranza che quanto prima possano riaprire tutte le strade che permettono di arrivare nel cuore dei Sibillini e che siano ripristinati tutti i sentieri all'interno del Parco. Dopo il sisma la montagna si sta riprendendo anche con la riapertura di strutture ricettive che consentiranno un turismo non solo mordi e fuggi".

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Lago di Pilato

Il lago e le peculiarità enogastronomiche è quanto offre il territorio di Serrapetrona, che ha visto riprendere in pieno il flusso turistico "tradizionale". "Un fatto che non ci meraviglia - sostiene il sindaco Silvia Pinzi - Da tempo, infatti, sosteniamo che il nostro territorio ha tutte le carte in regola per essere un punto di riferimento anche dal punto di vista turistico e sempre più spesso ne abbiamo la conferma".
Le bellezze artistiche sono il punto di forza dei comuni di Belforte del Chienti e Caldarola.

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Lago di Caccamo

"Pur nell'impossibilità di proporre i nostri tradizionali eventi estivi a causa delle restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria - dichiara il primo cittadino di Belforte Alessio Vita - questa sarà probabilmente la nostra estate. Sempre più persone stanno riscoprendo i nostri borghi che presentano meraviglie di assoluto valore, come ad esempio, la nostra chiesa che contiene il Pollittico di Giovanni Boccati, un'assoluta eccellenza italiana". Un'offerta estiva totalmente da reinventare per la Pro loco di Caldarola, che dopo aver reagito al sisma ora prova a farlo anche contro il Covid. "Abbiamo dato fondo a tutta la nostra fantasia - le parole del presidente Daniele Piani - e per la prima volta proporremo un Festival dedicato all'arte, alla storia, alla cultura e alle tradizioni e lo faremo all'interno delle vie e delle piazzette del nostro centro storico tra cantieri e messe in sicurezza. La mostra "Caldarola a porte aperte" , che sarà inaugurata il prossimo 4 luglio, permetterà di ammirare attrverso 52 foto le bellezze che il terremoto ci ha tolto 4 anni fa".

f.u.

Maggiori approfondimenti nel prossimo numero del settimanale L'Appennino camerte 
Maggio è il mese tradizionalmente dedicato alla Madonna e alla preghiera del rosario. Un mese che l'emergenza Covid 19 ha reso ancora più particolare. Così dalla comunità di Sarnano e dal parroco don Marcello Squarcia è nata l'idea del rosario itinerante, un appuntamento settimanale inaugurato dalla recita del rosario nel meraviglioso sfondo delle pendici dei Sibillini.
"Un'idea innovativa - così don Marcello - perchè non vogliamo perdere le nostre radici non solo umane, storiche e culturali, ma anche religiose.

Così preghiamo il rosario in una forma breve, soltanto meditando due misteri, ma itinerante. Come prima tappa abbiamo scelto i Sibillini, i nostri monti: monte Ragnolo, i Piani di Montioli, Pizzo Meta fino ad aprire la visuale sul Monte Vettore. Preghiamo camminando in mezzo alla natura che in questo mese vede esplodere la primavera. La preghiera in questo ambiente, in questa libertà, in questa altezza ci avvicina maggiormente a Dio".
La preghiera del rosario itinerante potrà essere seguita ogni giovedì alle ore 22:00 sulle frequenze di RadioC1...inBlu.

f.u.



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Cattura

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Che le limitazioni per il virus possano far scoprire la bellezza della montagna anche ai più scettici?
Le cime dei Sibillini, abituate ormai a guardare il lato positivo di ogni cosa, non si arrendono al termine di una stagione in cui prima non ha nevicato e poi, quando la neve c'era, non si poteva sciare. Anzi guardano al futuro e ai cambiamenti dettati dal virus come motivo di ripartenza e di rilancio.
È quello che ha deciso di fare BolognolaSki, a partire già dal prossimo fine settimana: "Lo Z Chalet ricomincia con il servizio take away - spiega il direttore degli impianti, Francesco Cangiotti - grazie al quale è possibile prenotare e ritirare lo zaino o la gluppa. A questo cestino aggiungeremo una pianta con dieci itinerari adatti ad ogni difficoltà. Consegneremo anche un Qr code con una playlist di musica da ascoltare durante la passeggiata".
Una montagna che riparte lentamente e che concede libero sfogo a chi da tanto attendeva di uscire di casa: "Da lunedì - commenta Cangiotti -  qualche camminatore e ciclista, sempre in maniera solitaria, è tornato a rifrequentare la montagna e ci aspettiamo che le prossime settimane vedano una crescita di visitatori. Ci auguriamo che l'emergenza volga presto al termine per vedere ristrette anche le limitazioni".
Quella che sta per cominciare sarà una estate diversa da quelle passate, è possibile che la montagna abbia il suo riscatto e che anche gli amanti del mare, costretti quest'anno a tante regole da rispettare, scelgano di scoprire la montagna.

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"Noi ci crediamo molto - ammette il direttore di BolognolaSki - . È per questo motivo che questa sarà la prima estate in cui BolognolaSki aprirà i battenti. Dal mese di giugno entrerà in funzione, tutti i fine settimana, il tapis roulant della Madonnina che servirà un'area completamente studiata per le bike; da agosto, invece, saremo aperti tutti i giorni. Ci sarà un grande camposcuola dedicato ai bambini e ai principianti che vogliono avvicinarsi al mondo delle mountain bike. Saranno create strutture in legno e pedane per cimentarsi sui percorsi e sarà attivo anche il tappeto che d'inverno viene utilizzato per lo snowboard, a servizio dei bikers per i più esperti.
Per gli amanti della natura e della tranqullità e per chi invece vuole avvicinarsi alla montagna sarà operativo un servizio di gite organizzate con gli accompagnatori e diversi gradi di difficoltà e lunghezza".
L'idea di Bolognola di non attendere la neve per mettere in mostra le proprie bellezze potrebbe quindi essere un motivo di rilancio turistico non solo in tempi di virus, ma anche e soprattutto per le prossime stagioni, affinchè i Monti Sibillini, che nulla hanno da invidiare alle altre mete turistiche, diventino punto di riferimento per gite e attività di tutto l'anno.

Giulia Sancricca
Un altro importante traguardo per il caldarolese Gianluca Carradorini che sabato scorso ha festeggiato la sua millesima salita sui Monti Sibillini dal 1979, anno in cui ha iniziato a documentare le salite in montagna.
1000 ascensioni solo sul gruppo dei Monti Sibillini (e altre centinaia in altri gruppi montuosi) sono davvero tante, "In 40 anni - racconta - ho trascorso quasi tre anni sulle mie montagne, ho girato il gruppo montuoso, lungo appena 30 chilometri, in lungo, in largo ed in altezza, da tutti i versanti ed in tutte le stagioni e ho trascorso tantissimi momenti indimenticabili. Mi sono accorto che la mia esperienza è rimasta in qualche modo nella storia del gruppo montuoso, due libri guida e fotografici all'attivo e un sito internet dedicato, con l'apertura di diverse decine di nuove vie alpinistiche e nuovi itinerari escursionistici inediti nella bibliografia dei Monti Sibillini, questa è la mia storia fino ad oggi".
Sabato scorso, per questo importante traguardo, il gruppo è salito al Monte Cardosa da Nocelleto di Castelsantangelo sul Nera per la Valle di Varogna ed il pendio del versante Ovest, sulla cima hanno brindato e ricordato il caro amico Bruno scomparso due anni fa.


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Passi in avanti nell’iter per il riconoscimento dei Monti Sibillini e di tutta la fascia appenninica marchigiana a Riserva di Biosfera. Avviata lo scorso anno nell’ambito del programma Mab (Man and the Biosphere) dell’Unesco, la strategia entra ora nel vivo.

“Stiamo andando avanti anche a tappe abbastanza ravvicinate l’una dall’altra- dichiara l’assessore regionale Angelo Sciapichetti - . Crediamo che questo possa essere infatti uno dei passaggi di fondamentale importanza per rilanciare tutto l’entroterra marchigiano e in particolare quello colpito dal terremoto. Il Ministero dell’Ambiente ha valutato positivamente la nostra idea progettuale che è in via di essere migliorata ma che ha trovato già pieno favore e collaborazione da parte del dicastero che ci ha esortato ad iniziare l’animazione sociale. In vista c’è dunque una serie di incontri - continua Sciapichetti- che faremo nelle scuole, con le categorie sociali, con i comuni con i Parchi e le Unioni Montante, per far comprendere a tutti l’importanza di un riconoscimento, come quello che abbiamo richiesto da parte dell’Unesco. Riuscirci vorrà dire aver messo una pietra fondamentale per la costruzione di un nuovo entroterra maceratese”.

Il Mab (Man and the Biosphere), l'uomo e la biosfera, è un programma avviato dall'Unesco a partire dal 1971 allo scopo di promuovere un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela e la valorizzazione della biodiversità presente e le buone pratiche di sviluppo sostenibile. In Italia ci sono 19 delle 701 Riserve di Biosfera attualmente ricomprese nella rete mondiale istituita con il programma.

Creare opportunità di rilancio mediante un’integrazione tra tutela delle risorse naturali e sviluppo socioeconomico del territorio, a vantaggio delle popolazioni locali e in ottemperanza ai principi di sostenibilità e salvaguardia della biodiversità, è l’obiettivo della strategia che nella sua progettualità definitiva, a settembre 2020 verrà presentata a Parigi per la valutazione finale.

“ Per capire della portata di questo riconoscimento- conclude l’assessore regionale- basta guardare alle aree già riconosciute Mab Unesco . Senza alcun vincolo, si apre una serie di grandi opportunità che possono portare a delineare un’immagine molto diversa che valorizzi le aree interne a livello internazionale nei settori del turismo, dell’economia, delle eccellenze enogastronomiche.
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Un progetto nato dopo il sisma e che a quasi tre anni da quel tragico evento continua ad accendere i riflettori sulle Marche ferite che hanno bisogno di raccontarsi.
Con Radio C1 abbiamo conosciuto il regista Manuele Mandolesi durante la diretta radiofonica di un evento estivo, in cui presentò l’idea del docufilm “La vulnerabilità della bellezza”; lo abbiamo intervistato in una pagina dedicata al sisma su L’Appennino Camerte e ora manca davvero poco alla presentazione dell’anteprima del film documentario che si terrà sabato 8 giugno alle 18 al cine teatro Rossini di Civitanova.
L’anteprima del film documentario “Questa è casa nostra” sarà presentata nell’ambito del Civitanova Film Festival.
Dopo la proiezione ci sarà un momento dedicato alla spiegazione del film documentario insieme al regista e ai protagonisti del racconto. Il docu-film “Questa è casa nostra” dopo l’anteprima civitanovese, sarà proiettato nei territori colpiti dal sisma.
“I luoghi interessati dai terremoti – scrive la produzione in una nota - hanno ancora bisogno di mettere in evidenza la loro bellezza che, seppur vulnerabile, resiste insieme ai suoi abitanti che vogliono ritornare a popolare l’entroterra e i Monti Sibillini. Da questi concetti prende il via il progetto “La Vulnerabilità della Bellezza”, promosso dal documentarista civitanovese Manuele Mandolesi che ha coinvolto un gruppo di professionisti nel mondo della cinematografia e dei media. Nasce l’Associazione “Respiro Produzioni” che realizza i docufilm insieme ad altri partner, enti ed aziende che hanno sostenuto il progetto multicanale “La Vulnerabilità della Bellezza”, che mette in luce storie diverse per raccontare le Marche del terremoto e la capacità di vivere una vita diversa da parte dei protagonisti dei racconti. I documentari saranno distribuiti su più piattaforme e rispondono a linguaggi differenti”. Il lungometraggio documentario “Vulnerabile Bellezza”, della durata di 75 minuti, racconta la vita quotidiana di una famiglia di allevatori di Ussita, Michela, Stefano ed i loro figli Diego ed Emma, e del modo in cui superano il trauma del terremoto attraverso il forte legame che li tiene uniti alla loro terra e ai loro animali. Il film documentario “Questa è casa nostra” che sarà presentato sabato, della durata di 58 minuti, racconta la vita di Sara e della comunità di irriducibili, ribattezzata “Il Bronx”, che hanno deciso di non abbandonare la propria terra vivendo in roulotte a Visso per circa un anno e mezzo fino alla consegna delle SAE. Una comunità che nasce dopo il terremoto per andare avanti e sopravvivere, che rischia poi di smembrarsi alla consegna delle “casette” ma che infine cerca di far rinascere il proprio territorio e si ritrova per condividere quel “vuoto dentro” che è rimasto e che ora, chiusi nei pochi metri quadri delle SAE, torna a farsi sentire più di prima.





GS















Con l'invito a " Sedere e mirare la bellezza infinita delle Marche", la regione al plurale è pronta a svelarsi in tutta la sua ricchezza al Salone Internazionale del Libro di Torino che si svolgerà dal 9 al 13 maggio.  Al via della 32.ma edizione del Festival, le Marche si presentano come ospite d'onore, forti di un ricco programma che potrà dipanarsi in tutta la sua attrattività, nell'arco di cinque giornate. L’inaugurazione del padiglione dello spazio Marche è prevista per questo giovedì, primo giorno del Salone del Libro che accoglierà  al Lingotto centinaia di migliaia di lettori, scrittori, editori e addetti ai lavori. Alla più grande manifestazione italiana dedicata ai libri, le Marche arrivano da invitate privilegiate anche per l'occasione del bicentenario della composizione de " L'infinito", capolavoro poetico di Giacomo Leopardi

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Un mega evento, nel corso del quale la regione potrà presentare anche un assaggio variegato della sua vivacità culturale.

"Le Marche- spiega Daniele Salvi, capo gabinetto della Presidenza del Consiglio regionale- si presentano a questa kermesse innanzitutto onorate di questo riconoscimento che pensiamo derivi, non solo dalla lunga e  oramai quasi ventennale partecipazione al Salone del libro, ma anche dal fatto che negli ultimi anni la nostra regione evidentemente è cresciuta, guadagnando un’'attenzione dal punto di vista delle politiche culturali e della crescita del turismo culturale. Ci presentiamo – continua Daniele Salvi- avendo fatto un largo scouting di tante realtà culturali riferite all’intero territorio regionale, dalle case editrici agli autori affermati ed emergenti, dalle università ai Festival e premi letterari regionali, toccando anche i Centri di studi e di Alta formazione. Tante anime e tanta ricchezza racchiuse dunque in una rassegna molto larga che, in questi mesi, ci ha impegnati in maniera serrata. Molto ricco il programma che abbiamo condensato e che punta su un immagine più contemporanea delle Marche, senza dimenticare i classici e i geni marchigiani che ancora continuano ad alimentare il pensiero umano".

Nella foto Daniele Salvi, capo gabinetto della presidenza del Consiglio regionale delle Marche

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Importanti i numeri della presenza marchigiana al Salone del Libro di Torino: ben 100 gli eventi previsti, 200 i relatori, 70 gli editori regionali-nazionali e 30 i Festival culturali e premi letterari presenti. In particolare, il " Premio Ugo Betti di Camerino" presente alla kermesse, verrà  segnalato come uno tra i più interessanti premi letterari. 

"Dallo Spazio Marche- aggiunge Salvi- una finestra aperta sul paesaggio, in dialogo con la cultura marchigiana. Forte è il contributo nell'ideazione da parte di Tullio Pericoli, uno dei pittori e artisti marchigiani più conosciuti nel mondo. E' il  senso e il taglio che abbiamo voluto dare scegliendo il titolo  "Sedendo e mirando la bellezza infinita delle Marche” dove, accanto alla figura di Giacomo Leopardi vi sarà l'evocazione del paesaggio delle Marche attraverso le immagini  di diversi artisti quali ad esempio Tullio Pericoli, Ezio Bartocci. Il resto del programma, oltre che nello Spazio delle Marche si svolgerà anche in diversi luoghi del salone. I Maestri cartai di Fabriano presidieranno lo Spazio “Fantàsia” dove incontreranno le scuole; eventi particolari saranno quelli  legati all'Infinito leopardiano di cui quest'anno ricorrono i 200 anni, tema che verrà affrontato domenica pomeriggio da Massimo Cacciari, Giulio Giorello e Piero Dorfles in un evento promosso direttamente dalla regione; la ricchezza artistica delle Marche verrà curata da Vittorio Sgarbi il quale parlerà delle scuole pittoriche e degli artisti financo contemporanei, da Gino De Dominicis a Osvaldo Licini passando per Raffaello e Lorenzo Lotto.  Vi saranno inoltre appuntamenti che contamineranno insieme diversi generi: non solo la scrittura con la lettura ma anche la musica con l'illustrazione, con il design, con la fotografia, con il teatro. Di particolare evidenza l'evento  del 9 maggio al Circolo dei lettori di Torino dove insieme ai buyers internazionali dell’"International Book Forum" e ai "soci del Circolo dei lettori di Torin"o, si terrà la serata dedicata alle Marche e con uno spettacolo dedicato a Leopardi e Monti Azzurri che vedrà protagonista l'attrice Lucia Mascino.  Il tema dei Sibillini è infatti tema centrale nella promozione dello Spazio Marche e nella presenza delle Marche al Salone e, verrà sviluppato  anche attraverso tante immagini che  nelle pubblicazioni e nello spazio Marche, percorreranno i nostri Monti Azzurri. Tra gli altri eventi anche un ricordo di Leonardo Sciascia, la presenza  di tanti nuovi scrittori giovani emergenti insieme a scrittori più affermati.

La regione vuole infine ricordare, le origini marchigiane di Valentino Bompianigrande editore del '900  nato ad Ascoli Piceno nel 1898; a lui  è dedicata  una 'cartella d'arte' realizzata da Ezio Bartocci e da Claudio Piersanti, nella quale vengono raccolti 12 segnalibri artistici che ritraggono degli scrittori che Bompiani ha pubblicato nel corso del ‘900. Insomma- conclude Daniele Salvi- un ricco programma che si dipanerà dal 9 al 13 maggio, su 5 giornate piene di eventi. L''invito è quello di venirci a trovare e, a sedere e mirare la bellezza infinita delle Marche”.

Carla Campetella

La parrocchia di San Martino e Beato Ugolino in Fiegni di Fiastra, in collaborazione con l’associazione La Casa dei Sentieri - Convento di Santa Maria del Cengio di Isola Vicentina e con il Patrocinio del Comune di Fiastra, propone un cammino di tre giorni, a piedi, in gruppo, a contatto con la natura, scandito da momenti di riflessione, spazi di silenzio e di incontro.

Il tema scelto è quello della fragilità umana e della fragilità della terra con le riflessioni di padre Ermes Ronchi e di Marina Marcolini, autori del loro ultimo libro “il vangelo della terra”.

Il percorso sarà, in alcuni momenti, animato anche con attività artistico- espressive da Stefania Pietrani e Francesca Abignente e i partecipanti saranno accompagnati dalla guida Michele Sensini.

Percorreremo sentieri, carrarecce e strade attraverso il territorio dell’alto maceratese dal Santuario di Macereto di Visso al Santuario del Beato Ugolino di Fiastra, sperimentando il lento, ma tenace, avvicinarsi ad una mèta, per ritrovare il senso del proprio cammino nella vita, per conoscere meglio i luoghi, le persone e le realtà locali che dopo il terremoto del 2016 cercano di ricostituire il proprio tessuto comunitario, sociale ed economico.

Il trekking si articola in tre tappe:

  • Venerdì 7 settembre: dal Santuario di Macereto a Pintura di Bolognola;
  • Sabato 8 settembre: da Pintura di Bolognola a Fiastra;
  • Domenica 9 settembre: da Fiastra al Santuario del Beato Ugolino di Fiegni

Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonare al 339 6216801

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Marina Marcolini insegna letteratura italiana nella facoltà di lettere e filosofia dell'università di Udine come professore aggregato. Ha pubblicato saggi critici e commenti sulla letteratura dal '700 al '900; di recente ha rivolto i suoi interessi alla poesia religiosa indagando il rapporto tra spiritualità e linguaggio poetico (saggio critico introduttivo all'opera completa di Davide Maria Montagna, Stupore, Servitium, 2010). Dal 2009 ha collaborato con padre Ermes Ronchi come autrice della trasmissione televisiva di Rai Uno «Le ragioni della speranza», commento al Vangelo della domenica, e alla rivista «I luoghi dell'infinito».

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Ermes Ronchi, frate dell’Ordine dei Servi di Santa Maria, ha compiuto gli studi filosofici e teologici a Roma presso la Pontificia facoltà teologica Marianum; inoltre a Parigi, all'Institut Catholique e alla Sorbona, ha approfondito le scienze religiose e antropologiche. I suoi grandi maestri sono stati padre Giovanni Vannucci e David Maria Turoldo. Collabora con diverse riviste e giornali e per cinque anni ha curato il commento al Vangelo della domenica per la trasmissione “A sua immagine” su Rai Uno ed è autore di numerosi libri. Dal 2016 risiede nella sua nuova Comunità di Santa Maria del Cengio - Isola Vicentina

 locandina trekking biblico dei Monti Sibillini

 

 

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