Ricostruire Castelsantangelo sul Nera con le idee di tutti i cittadini.
E' l'obiettivo del sindaco Mauro Falcucci che, con un avviso alla popolazione residente e non, ha deciso di coinvolgere 
la popolazione interessata e le associazioni nate dopo il sisma in paese.
E' in programma sabato 7 marzo alle 9 un incontro nella sala polifunzionale "Casa amici del Trentino" il primo di
 una serie di incontri pubblici inerenti la campagna di Ascolto Attivo di comunicazione e del  processo partecipativo che ha l'obiettivo di redigere il Piano Attuativo di Ricostruzione.
"
Tutti coloro i quali hanno un interesse personale e concreto - si legge nella nota a firma del primo cittadino - e le associazioni o gli organismi di partecipazione popolare comunque denominati e costituite per la tutela  di interessi diffusi, possono partecipare e formulare proposte per la redazione degli strumenti urbanistici attuativi e per le misure in materia di pianificazione e sviluppo territoriale".
Un messaggio importante quello che arriva dall'amministrazione di Castelsantangelo sul Nera che, ancora una volta, dimostra di non volersi arrendere alla distruzione, ma di voler unire le forze per ripensare ad una Castelsantangelo nuova con i cittadini che la amano.

GS
"Più attenzione alle aree montane". E' questo il grido di allarme del Capogruppo UDC-Popolari Marche, Luca Marconi, presentato in una mozione al presidente del consiglio.
L'obiettivo è che "sia adottato un provvedimento regionale di agevolazioni ed incentivi per dotare i piccoli centri periferici e montani di bancomat polifunzionali attraverso gli uffici postali o le tabaccherie o anche con spazi appositi messi a disposizione dal pubblico.
E’ necessario - spiega Marconi - ripensare, per queste zone a interventi diversi quali deroghe specifiche per una migliore fruibilità dei servizi sanitari o scolastici, interventi riguardo la tutela dell'acqua, in particolare per eliminare le perdite delle tubature obsolete che ammontano al 30% delle attuali infrastrutture, miglioramento dell’attuale viabilità potenziando la Pedemontana delle Marche, incentivi per una maggiore tutela ambientale, una maggiore sensibilizzazione del territorio per incoraggiare la fusione dei servizi comuni, la defiscalizzazione (almeno per 5 anni) per favorire nuove attività e tanto altro.”

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Le Marche sono una regione prevalentemente rurale caratterizzata dall’assenza di grandi agglomerati urbani con una bassa densità abitativa, prevalentemente concentrata nella fascia costiera e collinare; L’area marchigiana interessata dal sisma del 2016 rappresenta il 40% del territorio regionale con una popolazione direttamente interessata di circa 313mila abitanti, con un’età media più elevata per la presenza di più anziani e meno giovani e bambini.

"In queste zone montane - prosegue il capogruppo - più svantaggiate, la permanenza di attività indispensabili come i negozi alimentari, l'ufficio postale, il dispensario farmaceutico è possibile solo se sostenuta dall'intervento pubblico. Senza adeguati contributi e agevolazioni la progressiva scomparsa dei pubblici esercizi e di tutte le attività commerciali nelle zone più povere diventa inevitabile. E quando chiudono negozi, sportelli e servizi, anche gli ultimi abitanti rimasti finiscono per andarsene o per aumentare il loro pendolarismo verso il fondovalle.
E' per questo che la Ragione - propone Marconi - potrebbe intervenire nei confronti dei Comuni aiutandoli economicamente affinché questi possano stipulare convenzioni per l’erogazione di servizi non esistenti o non sufficienti nell’area individuata, ridurre gli oneri di urbanizzazione per la destinazione d’uso commerciale, concedere a titolo gratuito e per un periodo convenuto, l’uso di immobili in disponibilità ad aziende commerciali che ne facciano richiesta, stabilendo le modalità per l’uso, la gestione, la manutenzione e la restituzione o, infine, applicare l’esenzione dai tributi di propria competenza; tutto ciò attraverso uno stanziamento annuo con il quale finanziare due linee di intervento: una rivolta ai comuni montani ai quali riconoscere contributi per l'acquisto o la ristrutturazione di immobili da destinare ad attività commerciali polifunzionali, e una dedicata ai privati per aiutarli ad avviare, mantenere, ristrutturare e potenziare la propria attività garantendo un sostegno economico anche nei futuri costi di gestione.”

GS
Buone notizie per la rinascita degli impianti sciistici di Frontignano di Ussita. È datato il 14 febbraio scorso, infatti, l'atto che stabilisce l'approvazione, da parte del commissario straordinario Giuseppe Fraticelli, del progetto esecutivo per il ripristino delle seggiovie "Lo Schiancio-Le Saliere", "Pian dell'Arco" e "Belvedere".
Approvati anche il progetto esecutivo di ripristino della cabina elettrica di trasformazione per l'alimentazione delle seggiovie e quello che riguarda un tratto di acquedotto di alimentazione del rifugio "Le Saliere", a servizio delle due seggiovie.
L'importo totale dell'intervento che riguarda i lavori di ripristino funzionale delle seggiovie ammonterebbe a 318.304,61 euro; mentre per la
realizzazione del tratto di acquedotto la somma è stimata 177.745,90 euro e per la cabina di trasformazione sono necessari 160.419,80 euro.
Uno spiraglio di luce che arriva da un tunnel imboccato nel 2016, quando gli impianti di Frontignano sono stati resi inagibili dal sisma. Impianti che, in un centro gravemente colpito come quello di Ussita, potrebbero rappresentare una boccata di ossigeno per la ripresa economica e sociale del paese.

GS

Un riscatto per l'arte, quella ferita, quella che è riuscita a resistere alla furia della natura. Ma anche un riscatto per le Marche, per i marchigiani e per gli artisti che hanno reso questa regione famosa in tutto il mondo.
Sono questi alcuni aspetti che rappresentano la mostra dal titolo "Risorgimento Marchigiano" che sarà inaugurata domani, alle 18, nel Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro, al Pio Sodalizio dei Piceni a Roma.
Una ribalta nazionale per le opere d'arte restaurate dai luoghi del sisma che si traduce in un momento importante per tutte le terre che, a distanza di quattro anni, attendono ancora di essere riscotruite e di riacquistare la bellezza per la quale tanti visitatori le sceglievano e continuano a sceglierle per visitarle.
La mostra sarà aperta fino al prossimo 5 luglio e permetterà alle Marche di continuare a gridare al mondo che una terra di artisti come questa non si arrende.

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Motivo di soddisfazione, in particolare, per il Comune di Sarnano che ha visto la Madonna del Crivelli nel manifesto che pubblicizza la mostra.
Domani, infatti, sarà presente anche il sindaco Luca Piergentili all'inaugurazione con le più alte cariche dello Stato.
"Un motivo di grossa soddisfazione per noi - ha detto il primo cittadino dell'entroterra - arrivare a Roma dopo aver visto esposte le nostre opere a Milano, Senigallia ed Ascoli Piceno".

GS
Dopo gli ultimi danni causati dal maltempo e la tragedia scampata lunedì pomeriggio in via Lungara del Rio a Caldarola, dove sono caduti i pannelli della messa in sicurezza di un palazzo, ieri pomeriggio sono stati effettuati i sopralluoghi dei vigili del fuoco in centro storico.
Con la scala, i pompieri hanno controllato la situazione delle strutture di piazza Vittorio Emanuele II, via Roma, via De Magistris e via Pallotta, dove sono intervenuti per mettere in sicurezza alcuni comignoli che sono stati tolti e diversi coppi che sono stati sistemati.

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Resta ancora chiusa via Roma dove le auto non possono transitare in via precauzionale dopo la caduta dei pannelli di lunedì scorso. "La ditta che si è occupata della messa in sicurezza del palazzo - dice il sindaco Luca Maria Giuseppetti - tornerà lunedì prossimo per sistemare la situazione e ha avvisato che saranno necessari almeno tre giorni di lavori. Per questo motivo la via resterà ancora chiusa".

GS
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Via Roma
La terra torna a tremare. Questa volta alle 8.46 di questa mattina con epicentro Caldarola.
Anche se la magnitudo è di 2.0, un grado che per chi ha vissuto il sisma del 2016 rappresenta solo un momento di assestamento, per gli abitanti dei 5 Comuni e dei paesi vicini c'è stato comunque un momento di paura.
I ricordi tornano necessariamente al 2016.
Un punto, quello dell'epicentro, che non è nuovo a scosse di questo tipo. Si tratta, infatti, della zona tra Croce e Vestignano di Caldarola. In località Poggio della Pagnotta, zona le Melucce.

Sotto nella foto la zona dell'epicentro 
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"Naviganti d'Appennino" E' questo il titolo della giornata che oggi animerà il Politeama di Tolentino con un cantiere di riflessione e discussione sul territorio. Quel territorio colpito dal sisma, che già prima di quel dramma era costretto a tenere duro per sopravvivere alla modernità di una vita che sembrava difficile portare avanti nell'entroterra e nella tranquillità della montagna.
E' per analizzare questi aspetti, sotto tanti punti di vista, che diversi relatori si troveranno per proporre ma anche per ascoltare.
Questi gli obiettivi degli organizzatori, come spiega Marco Giovagnoli, docente di Sociologia economica e del territorio all'Università di Camerino, al microfono di Barbara Olmai.

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Marco Giovagnoli

"Il titolo dell'incontro - dice - è in parte un omaggio a Paolo Rumiz che prima del sisma scrisse un libro su queste terre con questo titolo e tornò da noi dopo il dramma.
Un titolo che ci piace perchè dà l'idea di un movimento che deve essere fatto, per quello che è successo, e guardando all'orizzonte futuro.
Un incontro, quello di oggi, di realtà e sensibilità diverse, che deve essere anche una indicazione a guardare orizzonti più lontani. Quali sono gli sviluppi delle terre alte dell'Appennino? - ci si chiede -  Bisogna pensare a qualcosa che possa sostenere il presente incerto, ma che guarda al futuro. le persone che vivono nell'Appennino sono le vere protagoniste di questa progettazione.
Coloro che hanno il primo diritto di parola sul proprio destino. Noi possaio affiancarci, dare un amano, discutere, ma loro sono le protagoniste".
Infine un pensiero sulla colonizzazione che potrebbe interessare queste terre: "Di norma - prosegue Giovagnoli - quando si aprono grandi vuoti e spazi come questo, tendono ad essere riempiti. Decidiamo come riempirli - l'invito del docente - . Bisogna decidere se vogliamo ripetere la storia già vista di scollamento tra le vocazioni e le aspirazioni del territorio o se vogliamo che questi vuoti vengano riempiti da soggetti, iniziative, processi di sviluppo che nulla hanno a che fare con questi territori e rischiano di non dare garanzie future.
Quello di oggi - conclude - non è un incontro di critica ma di analisi in cui vogliamo essere interlocutori".

L'argomento sarà approfondito nella prossima edizione de L'Appennino Camerte.

Giulia Sancricca

*Foto di Barbara Olmai
A tu per tu, intorno al camino, con Andrea Spaterna, il nuovo presidente del Parco nazionale dei Monti Sibillini.
E' questo l’invito dell’associazione Cosa accade se abitiamo (C.A.S.A.) per sabato prossimo alle 16.
L’appuntamento è nella sede dell’associazione a Frontignano di Ussita. "L’obiettivo - si legge in una nota dell'associazione - è quello di conoscere una delle figure chiave del territorio e avere la possibilità di poter condividere con il presidente le problematiche post sisma e le esigenze della popolazione, sviluppando in un dialogo informale sia le criticità che le opportunità di far parte di un territorio protetto. 
L’invito alla popolazione di Ussita è quello di portare le proprie domande e considerazioni sul territorio”.
Ancora una volta, il "porto di montagna" (così viene spesso definitita la C.A.S.A di Ussita), accende i riflettori su una realtà che rappresenta una spinta importante di rinascita e turismo per il territorio montano.

GS
Consegnato nella giornata di ieri il cantiere per la messa in sicurezza della chiesa di San Salvatore in Colpersito, a San Severino. 

Già a novembre la protezione civile aveva emesso il proprio nulla osta ai lavori e poi sono stati necessari tempi tecnici per permettere alla Provincia marchigiana dei Padri Cappuccini di espletare le formalità della gara d’appalto. Non si tratta della ricostruzione della chiesa ma al momento solo della sua messa in sicurezza che darà la possibilità di riaprire, almeno parzialmente, la struttura ai fedeli. 

“Prevediamo che i lavori possano partire entro fine mese o al massimo nei primi giorni di febbraio - fa sapere fra Sergio Lorenzini, settempedano nominato di recente ministro provinciale dei frati Cappuccini delle Marche - e si protrarranno per circa 3 o 4 mesi. Questo permetterà di favorire anche le attività del neonato Centro di esperienza e formazione francescana. Le attività in effetti sono iniziate con qualche disagio perché le persone che partecipano sono molte, al momento si sta portando avanti un percorso sulla conoscenza della figura di San Francesco. Nel corso del 2020 - aggiunge - sono previste anche delle iniziative per celebrare gli 800 anni del passaggio di San Francesco a San Severino e dell’episodio della pecorella salvata e consegnata alle religiose che abitavano in quel luogo”. 

A realizzare il progetto per la messa in sicurezza è stato l’architetto, anche lui settempedano, Luca Maria Cristini che precisa come l’obiettivo primario sia quello di evitare ulteriori danneggiamenti in vista poi di un futuro restauro post sisma: “Il fine è quello di conservare l’edificio, congelando la situazione allo stato attuale, in attesa della riparazione vera e propria. Si tratta di interventi cautelativi per evitare che l’edificio subisca ulteriori danni. Un altro obiettivo, un po’ più ambizioso, è anche quello di poter restituire la chiesa, almeno in parte, al proprio utilizzo, escludendo quelle parti che non sarà possibile riaprire. Non tutti i lavori saranno ‘a perdere’ perché la circolare impone di effettuare opere rimovibili però la parte di ponteggi e le opere di messa in sicurezza saranno funzionali al cantiere di riparazione”. 

In seguito questi lavori sarà poi il Comune a dover decidere se revocare in parte l’ordinanza di inagibilità. Provvedimento emesso a causa di una serie di danni che il sisma del 2016 ha causato: “I danni più gravi sono quelli che occorrono tipologicamente a questo genere di edifici. Le murature molto snelle, che non hanno contrasti come nelle abitazioni come i solai, sono soggette a oscillazioni molto più ampie e nella chiesa dei Cappuccini c’è stata un’anomala oscillazione della facciata verso l’esterno e di uno dei due prospetti longitudinali, quello verso l’orto del convento, che ha oscillato venendo meno l’appoggio della volta che chiude l’aula nel sottotetto. Si andrà quindi a risolidarizzare provvisoriamente le murature verticali e puntellare la porzione di volta al di sopra dell’ingresso affinché non si disconnetta e non crolli definitivamente. Quest’ultima - conclude - è molto vulnerabile dal punto di vista sismico”.
g.g.
Un anno di educazione e crescita quella appena trascorso al Centro per l'infanzia "Bimbi a Bordo" di Sarnano.
Riaffiorano le emozioni ed il tempo è giusto per stilare il primo bilancio del primo anno di vita del centro che dal 28 dicembre 2018 è stato un punto di riferimento per molte famiglie di Sarnano.
"Un anno ricco di corsi per bambini - spiega una delle educatrici Alice Moretti - , momenti di formazione per genitori ed i insegnanti, collaborazioni come quella con il Centro Santo Stefano di Tolentino, grazie al quale abbiamo attivato il servizio di Logopedia con la dottoressa Fabrizia Ramadori".

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Le educatrici Tania Girolami, Jessica Treggiari, Alice Moretti, Alessandra Tirabassi 


Un anno importante anche sotto il punto di vista della crescita dei bambini in una città colpita dal sisma: "Un punto di forza - spiega l'educatrice - è di essere stati noi un primo scatto di rinascita. Abbiamo fatto di tutto per restare attive, dopo il sisma abbiamo cercato un locale dove poter ripartire e non lasciare Sarnano senza un centro per l'infanzia. Oggi possiamo dire di garantire un servizio importante per tutti. Siamo state sostenute dalle famiglie e dall'aministrazione comunale e questo ha permesso a noi di ripartire e alla città di non perdere un punto di riferimento come questo".

GS

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