San Salvatore in Colpersito, via alla messa in sicurezza

Mercoledì, 22 Gennaio 2020 09:58 | Letto 1468 volte   Clicca per ascolare il testo San Salvatore in Colpersito, via alla messa in sicurezza Consegnato nella giornata di ieri il cantiere per la messa in sicurezza della chiesa di San Salvatore in Colpersito, a San Severino.  Già a novembre la protezione civile aveva emesso il proprio nulla osta ai lavori e poi sono stati necessari tempi tecnici per permettere alla Provincia marchigiana dei Padri Cappuccini di espletare le formalità della gara d’appalto. Non si tratta della ricostruzione della chiesa ma al momento solo della sua messa in sicurezza che darà la possibilità di riaprire, almeno parzialmente, la struttura ai fedeli.  “Prevediamo che i lavori possano partire entro fine mese o al massimo nei primi giorni di febbraio - fa sapere fra Sergio Lorenzini, settempedano nominato di recente ministro provinciale dei frati Cappuccini delle Marche - e si protrarranno per circa 3 o 4 mesi. Questo permetterà di favorire anche le attività del neonato Centro di esperienza e formazione francescana. Le attività in effetti sono iniziate con qualche disagio perché le persone che partecipano sono molte, al momento si sta portando avanti un percorso sulla conoscenza della figura di San Francesco. Nel corso del 2020 - aggiunge - sono previste anche delle iniziative per celebrare gli 800 anni del passaggio di San Francesco a San Severino e dell’episodio della pecorella salvata e consegnata alle religiose che abitavano in quel luogo”.  A realizzare il progetto per la messa in sicurezza è stato l’architetto, anche lui settempedano, Luca Maria Cristini che precisa come l’obiettivo primario sia quello di evitare ulteriori danneggiamenti in vista poi di un futuro restauro post sisma: “Il fine è quello di conservare l’edificio, congelando la situazione allo stato attuale, in attesa della riparazione vera e propria. Si tratta di interventi cautelativi per evitare che l’edificio subisca ulteriori danni. Un altro obiettivo, un po’ più ambizioso, è anche quello di poter restituire la chiesa, almeno in parte, al proprio utilizzo, escludendo quelle parti che non sarà possibile riaprire. Non tutti i lavori saranno ‘a perdere’ perché la circolare impone di effettuare opere rimovibili però la parte di ponteggi e le opere di messa in sicurezza saranno funzionali al cantiere di riparazione”.  In seguito questi lavori sarà poi il Comune a dover decidere se revocare in parte l’ordinanza di inagibilità. Provvedimento emesso a causa di una serie di danni che il sisma del 2016 ha causato: “I danni più gravi sono quelli che occorrono tipologicamente a questo genere di edifici. Le murature molto snelle, che non hanno contrasti come nelle abitazioni come i solai, sono soggette a oscillazioni molto più ampie e nella chiesa dei Cappuccini c’è stata un’anomala oscillazione della facciata verso l’esterno e di uno dei due prospetti longitudinali, quello verso l’orto del convento, che ha oscillato venendo meno l’appoggio della volta che chiude l’aula nel sottotetto. Si andrà quindi a risolidarizzare provvisoriamente le murature verticali e puntellare la porzione di volta al di sopra dell’ingresso affinché non si disconnetta e non crolli definitivamente. Quest’ultima - conclude - è molto vulnerabile dal punto di vista sismico”.g.g.
Consegnato nella giornata di ieri il cantiere per la messa in sicurezza della chiesa di San Salvatore in Colpersito, a San Severino. 

Già a novembre la protezione civile aveva emesso il proprio nulla osta ai lavori e poi sono stati necessari tempi tecnici per permettere alla Provincia marchigiana dei Padri Cappuccini di espletare le formalità della gara d’appalto. Non si tratta della ricostruzione della chiesa ma al momento solo della sua messa in sicurezza che darà la possibilità di riaprire, almeno parzialmente, la struttura ai fedeli. 

“Prevediamo che i lavori possano partire entro fine mese o al massimo nei primi giorni di febbraio - fa sapere fra Sergio Lorenzini, settempedano nominato di recente ministro provinciale dei frati Cappuccini delle Marche - e si protrarranno per circa 3 o 4 mesi. Questo permetterà di favorire anche le attività del neonato Centro di esperienza e formazione francescana. Le attività in effetti sono iniziate con qualche disagio perché le persone che partecipano sono molte, al momento si sta portando avanti un percorso sulla conoscenza della figura di San Francesco. Nel corso del 2020 - aggiunge - sono previste anche delle iniziative per celebrare gli 800 anni del passaggio di San Francesco a San Severino e dell’episodio della pecorella salvata e consegnata alle religiose che abitavano in quel luogo”. 

A realizzare il progetto per la messa in sicurezza è stato l’architetto, anche lui settempedano, Luca Maria Cristini che precisa come l’obiettivo primario sia quello di evitare ulteriori danneggiamenti in vista poi di un futuro restauro post sisma: “Il fine è quello di conservare l’edificio, congelando la situazione allo stato attuale, in attesa della riparazione vera e propria. Si tratta di interventi cautelativi per evitare che l’edificio subisca ulteriori danni. Un altro obiettivo, un po’ più ambizioso, è anche quello di poter restituire la chiesa, almeno in parte, al proprio utilizzo, escludendo quelle parti che non sarà possibile riaprire. Non tutti i lavori saranno ‘a perdere’ perché la circolare impone di effettuare opere rimovibili però la parte di ponteggi e le opere di messa in sicurezza saranno funzionali al cantiere di riparazione”. 

In seguito questi lavori sarà poi il Comune a dover decidere se revocare in parte l’ordinanza di inagibilità. Provvedimento emesso a causa di una serie di danni che il sisma del 2016 ha causato: “I danni più gravi sono quelli che occorrono tipologicamente a questo genere di edifici. Le murature molto snelle, che non hanno contrasti come nelle abitazioni come i solai, sono soggette a oscillazioni molto più ampie e nella chiesa dei Cappuccini c’è stata un’anomala oscillazione della facciata verso l’esterno e di uno dei due prospetti longitudinali, quello verso l’orto del convento, che ha oscillato venendo meno l’appoggio della volta che chiude l’aula nel sottotetto. Si andrà quindi a risolidarizzare provvisoriamente le murature verticali e puntellare la porzione di volta al di sopra dell’ingresso affinché non si disconnetta e non crolli definitivamente. Quest’ultima - conclude - è molto vulnerabile dal punto di vista sismico”.
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