Da domani si torna a sciare sulle piste di Bolognola.
La neve caduta in questi giorni e l’impianto di innevamento artificiale consentiranno di poter accogliere gli sciatori per un fine settimana sulle piste baciato dal sole

"In questi giorni abbiamo lavorato molto - afferma il titolare di Bolognola Ski Francesco Camgiotti -; soprattutto sulla parte alta, la neve caduta è stata un po' spazzata via dal vento. Da domani comunque riusciremo a garantire la sciabilità della pista 1 e del campo scuola, serviti dal tapis roulant e dallo skilift Pintura 1. 
Poi, a partire da venerdì e a seguire sabato e domenica, apriremo anche il tapis roulant Madonnina, a servizio di bob e slittini. Ci aspettiamo dunque un bel fine settimana. Le previsioni meteo sono buone con un bel sole che splenderà a partire da domani e, almeno fino a lunedì, per cui pensiamo ad una ottima affluenza. Tutti i noleggi che sono in stazione saranno aperti così come la scuola sci .
Per quel che riguarda la stazione sciiistica di Frontignano - aggiunge-  stiamo ultimando i lavori all'interno del Rifugio e del ristorante e stiamo ultimando le prove sulle seggiovie, in vista del collaudo dell'Ustif che speriamo avvenga per la fine della prossima settimana così che, entro fine mese, si riesca ad aprire al pubblico la stazione".
c.c.
Ancora qualche giorno di pazienza per tornare a godersi le piste da sci: per il ponte dell’Immacolata la montagna maceratese potrà tornare a essere invasa dagli amanti della neve. L’apertura della stagione invernale per Bolognola Ski e lo Z Chalet sarebbe stata oggi, e la nevicata dello scorso fine settimana sembrava essere stata una conferma “informale” della data che sciatori e appassionati delle piste attendono ormai da due anni. La poca neve caduta tra la fine del 2019 e il 2020 e il Coronavirus, infatti, hanno stoppato per due invernate consecutive il turismo sciistico. Ora un ritorno alla normalità almeno in parte, con lo sfondo della situazione epidemiologica sempre da tenere in considerazione.

Francesco Cangiotti e Giacomo Zanchetti di Bolognola Ski sono pronti a ripartire, in linea con i protocolli e in sicurezza: la data da tenere a mente è quella dell'otto dicembre. Oltre alla stagione a Bolognola, però, ora anche Frontignano sarà gestito dalla loro società, con grande soddisfazione da parte dell’amministrazione comunale di Ussita e anche dei diretti interessati: "Ovviamente un risultato su cui speravamo molto – racconta Francesco Cangiotti – e che ci rende estremamente soddisfatti. Crediamo molto nelle potenzialità della stazione di Frontignano e sicuramente ci impegneremo fin da subito per rilanciarla. Abbiamo un ottimo feeling con l'amministrazione comunale che si è già attivata per ultimare i lavori relativi ai collaudi. Neve permettendo l'obiettivo è quello di aprire gli impianti prima di Natale. Ambizioso, certo, ma speriamo di farcela. Sarà una stagione di transizione, i tempi sono stretti, quindi la vera stagione zero di Frontignano sarà quella estiva, con le escursioni e il bike".

l.c.
Aperte le buste delle offerte per l'aggiudicazione del bando per la gestione degli impianti sciistici di Frontignano a Ussita. Una sola offerta, quella di Francesco Cangiotti di Bolognola Ski, è arrivata sui banchi della Stazione Unica Appaltante della Provincia di Macerata e del Comune. Chiusa la prima fase ora gli uffici dovranno effettuare il controllo sulla regolarità della documentazione presentata prima di procedere alla proclamazione dell'aggiudicatario.

"Il ritardo nel responso è dovuto a un inconveniente nella commissione che valuterà i documenti - commenta la sindaca di Ussita, Silvia Bernardini -. Abbiamo avuto una sola offerta, quella arrivata da Bolognola Ski. Dobbiamo ancora attendere, probabilmente fino al pomeriggio di domani, per sapere se sia tutto ok e per considerare l'asta aggiudicata. Un'attesa interminabile, ma speriamo che tutto possa risolversi per il meglio e di riuscire a ottenere questo successo".

l.c.
“Siamo interessati senz’altro agli impianti di Frontignano, presenteremo un’offerta e incroceremo le dita”. Lo ha detto Francesco Cangiotti, amministratore di Bolognola Ski, sulla gestione degli impianti sciistici di Ussita.

Dopo il primo bando andato deserto, c’era preoccupazione per le piste di Frontignano: a offrire una soluzione potrebbe essere proprio la società che gestisce gli impianti a Bolognola. Cangiotti si è detto “fiducioso per questa eventualità”, ma soprattutto “speranzoso per quella che potrebbe essere la stagione della ripartenza dopo due anni difficili – ha spiegato –. Nel 2019 la poca neve, nel 2020 la pandemia: due inverni molto complicati sotto il profilo del turismo sulle piste. Oggi però la gente ha voglia di tornare a sciare, ci sono state tantissime richieste per la prenotazione degli skipass online e noi siamo pronti ad accogliere tutti in sicurezza. Vorremmo partire dal 4 dicembre, neve permettendo, ma abbiamo comunque gli impianti di innevamento e tutte le condizioni per tornare a scendere tra le nostre piste. Per Ussita siamo interessati – conclude Cangiotti –, staremo a vedere cosa succederà. La nostra offerta ci sarà”.

l.c.
“Una stagione da incorniciare, con numeri molto superiori al 2020”.

Francesco Cangiotti, direttore di Bolognola Ski, stila il bilancio dell’attività portata avanti nei mesi estivi, parlando di una stagione da incorniciare: “Si è conclusa con lo scorso fine settimana – dice – la stagione estiva che ha visto, anche grazie alle condizioni meteo, un ulteriore incremento di presenze.

Abbiamo registrato sempre il tutto esaurito e ora continueremo comunque con l’apertura del rifugio Z Chalet nei fine settimana, mentre per il 4 e 5 settembre è previsto l’ultimo week end dedicato al noleggio delle e-bike”.

Nella soddisfazione dei numeri registrate d’estate, il direttore degli impianti guarda anche al futuro, con la speranza che quella invernale sia una stagione diversa rispetto a quella dello scorso anno.

“Ci stiamo già preparando per la prossima stagione invernale – dice Cangiotti - , ci auguriamo di poterla fare senza subire le chiusure legate al Covid, ma anzi di poter svolgere la stagione in sicurezza, adottando tutte le precauzioni che prevedono il distanziamento, il contingentamento delle file e l’accesso alla ski area con il green pass.

Stiamo lavorando anche ad una novità che prevede il nuovo noleggio sci e snowboard sul parcheggio.

Nelle prossime settimane ci occuperemo di tutti i collaudi e di sistemare le piste per essere pronti alla prima neve e all’apertura di dicembre”.

GS
Ha fatto discutere il decreto sostegni, che non è ancora legge, per la ripartizione prevista per gli impianti sciistici. Stando alla bozza, infatti, le stazioni più piccole come quelle dell'Appennino sarebbero penalizzate.

A sottolineare la stortura è Francesco Cangiotti di Bolognola Ski, rappresentante per le Marche di FederFuni: "Siamo estremamente rammaricati - dice - , eravamo molto fiduciosi del nuovo decreto sostegni che avrebbe dato un valido aiuto a questa stagione difficile. Avevamo già stabilito degli accordi con le parti parlamentari per decidere i criteri. Questi criteri, però, sono stati modificati all'ultimo momento, tanto che apprendiamo ora dal nuovo decreto che la ripartizione di queste somme ci penalizzerebbero".

Parliamo di una cifracomplessma importante, di 700 milioni di euro, che se fosse ripartita con criteri egualitari rappresenterebbe una boccata d'aria per tutti, grandi e piccle stazioni.
"Purtroppo - specifica Cangiotti - la ripartizione non verrà fatta considerando una media del fatturato degli anni precedenti, le spese e le perdite sostenute, ma ripartita in base alle presenze registrate nei grandi Comuni montani. Un criterio che ci pensalizza molto, dal momento che le nostre stazioni non hanno una ricettività alta e presenze stabili sul territorio comunale, ma godono di un flusso giornaliero e pendolare. Crediamo - ammette Cangiotti - che questo decreto sia fatto quasi esclusivamente per i grandi comprensori del Trentino: le risorse verranno, infatti, erogate in base alle presenze registrate all'interno del Comune, e non su quelle direttamente legate alla vendita degli skipass.
Questa è una prerogativa che taglia fuori quasi tutto l'Appennino - denuncia il direttore - e in particolare anche le nostre zone".
Dubbi anche sulle modalità con cui i fondi verranno liquidati: "Non verranno dati direttamente alle società degli impianti - dice - ma da come si evince dal decreto verranno erogate ai Comuni che decideranno come e quando ripartire queste somme. Non è una situazione chiara ed a vantaggio delle nostre stazioni. 
Speriamo che nelle prossime settimane, quando il decreto verrà espletato meglio, si chiariscano questi punti e ci siano modifiche più eque, non solo a vantaggio delle grandi stazioni, ma anche dei comprensori medio-piccoli che nell'Appennino sono la maggioranza".
 
Intanto Federfuni non resta comunque con le mani in mano: "Stiamo predisponendo un documento condiviso che poi invieremo ai vari parlamentari, molti di loro ci sono vicini, ci hanno già ascoltato e credo si metteranno al lavoro per cercare di risolvere questa problematica.
Veniamo da un periodo difficile legato alla pandemia - conclude - , abbiamo avuto più promesse di aperture che non si son mai concretizzate e, allo stesso tempo, ci hanno fatto spendere soldi per poter essere sempre pronti a ripartire. Per quanto riguarda il decreto ristori, poi, si fa riferimento alle presenze dell'anno 2019 e sappiamo bene che è stata una stagione negativa per l'Appennino, in quanto non c'è stata mai neve e anche in questo caso saremo ulteriormente penalizzati".

GS 
Sembrava che il provvedimento del ministro Roberto Speranza fosse riuscito a spegnere l'entusiasmo dei gestori di Bolognola Ski, ma è stata una vera e propria gara di sostegno e solidarietà a ripagare l'impegno che la stazione sciisticia (l'unica della provincia che era pronta per riaprire lunedì stesso) aveva messo in campo per la ripartenza.
Non appena i gestori hanno annunciato il rimborso degli skipass, infatti, sono stati tanti gli appassionati che hanno scritto di non volere il rimborso per sostenere gli investimenti fatti dall'attività.
"I nostri clienti ci sono stati molto vicino in questa situazione - dice il direttore Francesco Cangiotti - e questo ci ha fatto molto piacere. Molti di loro hanno proposto di non rivolere indietro la quota pagata per gli skipass. Noi, per serietà e correttezza nei confronti dei clienti, abbiamo deciso di rimborsare tutti, perchè ci sembra giusto che non debbano essere loro a rimetterci, ma questi ristori li dovrà concedere lo Stato. Ci ha fatto piacere sentire la loro vicinanza e i loro messaggi perchè ci fa capire che abbiamo fatto un buon lavoro ed il mondo dello sci è unito in questa situazione".

Una vicinanza che la società Bolognola Ski si sarebbe aspettata anche dalla Regione: "Abbiamo avuto l'incontro con l'assessore regionale Guido Castelli - dice - che ci ha ascoltato e si è mostrato disponibile. Ammetto però che ci saremmo aspettati una presa di posizione più ferma, come hanno fatto altre regioni italiane, invece le Marche sono rimaste neutrali ed il presidente non si è esposto nemmeno con un post su Facebook o un messaggio di vicinanza".

GS
Chi avrebbe avuto la possibilità, questa mattina, sarebbe già stato sulle piste maceratesi per approfittare della neve scesa sabato scorso.
Invece sul più bello, è proprio il caso di dire, il governo ha fermato tutto.
Ha fermato una stagione che non aveva ancora fatto in tempo a decollare e, nonostante le perdite registrate dai gestori degli impianti, c'era comunque la volontà di approfittare degli ultimi weekend prima del bel tempo.
Giorni di speranze, investimenti e lavoro per preparare le piste, ma a 12 ore dall'apertura il ministro Speranza blocca tutto.
Comune la rabbia da parte dei gestori degli impianti di Sassotetto e Bolognola e anche dei sindaci.
"Le nostre attività non hanno un interruttore per accendere e spegnere in poco tempo - commenta Maurizio Tosoroni di Sarnanoneve - . Bisogna programmare, lavorare diversi giorni prima, battere le piste. Una situazione sempre molto difficile da gestire all'ultimo momento. Siamo rammaricati, ma prendiamo atto che debba prevalere la salute e la sicurezza dei clienti e dei collaboratori. A livello economico è stata una annata drammatica. Aspettiamo che ci siano degli interventi che ci permettano di guardare al futuro".

Stabilire la chiusura fino al 5 marzo significa, infatti, decretare la fine di una stagione mai iniziata, perchè sugli Appennini è difficile che le temeprature permettano di sciare dopo quella data.
Ma se chiudere gli impianti significa evitare i contagi e limitare la pericolosità della variante inglese, il sindaco di Sarnano, Luca Piergentili, si chiede quale differenza ci sia dal momento che ieri la sua città ha accolto comunque tante presenze: "Resto molto sorpreso da questa determinazione del governo - dice - . Noi abbiamo messo in campo tutte le forze per essere pronti a partire. La decisione sembra fuori luogo perchè ieri la montagna era comunque invasa da molte persone con chalet e ristoranti funzionanti. Che senso ha non aprire gli impianti - si chiede - . Questo è un danno a tutto l'indotto, non solo a chi cura la montagna, ma a tutta l'economia che lavora con lo sci e che coinvolge tutta la vallata". 

Amareggiato il direttore di Bolgnola Ski, Francesco Cangiotti, che su Facebook ha scritto: "Ci abbiamo creduto fino alla fine con le parole e con i fatti.
A 12 ore dal apertura, dopo giorni di lavoro e investimenti economici come la biglietteria elettronica, l’acquisto dei materiali di sicurezza covid, la battitura delle piste, l’innevamento artificiale, è imbarazzante tutto quello che sta accadendo.
Siamo di nuovo costretti ad annullare l’apertura della stazione e ormai decretare la fine della stagione sciistica mai iniziata.
Noi come tutti gli esercenti funiviari e con essi le professionalità del settore ci siamo visti imporre una chiusura totale, senza aver nemmeno un ristoro. Ci siamo accollati tutte le spese per garantire le varie apertura sempre vanificate, cercando di garantire sempre la massima sicurezza.
Ci riteniamo più seri del nostro governo, quindi nei prossimi giorni comunicheremo le modalità di rimborso degli skipass che sono stati acquistati online. Intanto avvieremo una azione legale nei confronti del governo per risarcimento danni".
Dura nei confronti del governo anche la sindaca di Bolognola, Cristina Gentili: "Un danno al paese e al morale. Mi viene da dire che forse è ora che al governo ci vada qualcun altro e che i ministri che ricoprono questo ruolo inizino a lavorare per capire cosa significa e quanti danni hanno creato.
Gli investimenti sono stati tanti e nessuno ha avuto ancora il coraggio di dire che li rimborseranno. Sono quasi cinque anni che, come sindaco, subisco le decisioni di chi è nelle alte sfere e che non conosce il territorio. Le emergenze vanno gestite a livello territoriale".

Sul tema, ha deciso di intervenire anche Roberto Poaloni, capogruppo di minoranza di Belforte del Chienti, con una nota a sostegno dei gestori degli impianti: "La trovo una scelta assurda - scrive - è  irrispettoso e incomprensibile. Pensare che il problema dei contagi siano gli sciatori significa non conoscere la realtà delle piste o aver visto un impianto di risalita nella propria vita.
I gestori degli impianti hanno investito e lavorato in questi giorni per la riapertura e ora con un preavviso ridicolo gli viene detto che non possono aprire.
Una vergogna - aggiunge - , è palese che chi decide non conosce la vita normale e non sa cosa significa avere una attività economica. Stavolta sono fortemente contrario per la scelta fatta dal governo e credo che si sia commesso un errore. Stiamo parlando di uno sport individuale che si pratica con guanti, occhiali, casco e sottocasco, nel quale il distanziamento è naturalmente garantito dalla lunghezza degli sci. Esprimo la mia vicinanza ai gestori degli impianti delle Marche e del resto d'Italia".

GS
Sulla riapertura degli impianti sciistici prevista per il 15 febbraio prossimo ci sono pareri contrastanti: c'è chi è consapevole che la stagione sia comunque finita e che le temperature non permetteranno comunque di tornare ad usufruire di tutte le piste e chi invece guarda il bicchiere mezzo pieno, sperando comunque in qualche giorno di divertimento sulla neve per far pesare di meno anche le spese da sostenere.

È questa la posizione di Francesco Cangiotti di Bolognola Ski: "Siamo fiduciosi nell'approvazione dei protocolli per partire con la stagione - dice - . La neve si è ridotta, ma è ancora presente. Siamo comunque fiduciosi che dopo il 15 arrivino altre nevicate per poter almeno iniziare e lavorare qualche fine settimana. In questo periodo - spiega - abbiamo attivato il sistema di vendita online, in particolare nel fine settimana contiamo di vendere gli skipass solo nella bigliettereia elettronica. Restare aperti per gli sciclub ci ha comunque permesso di mantenere sempre attiva la stazione e di continuare a mantenere i contatti con i più affezionati".

Più pessimista Maurizio Tosoroni di Sarnanoneve: "Purtroppo abbiamo avuto una settimana di Grecale - dice - che ha portato via oltre due metri di neve, anche se oggi ce n'è ancora non sarebbe sufficiente per garantire tutti gli impianti aperti.
Chiaramente, per essere sinceri, la stagione è andata. Non possiamo illuderci, né sperare l'impossibile. La stagione, soprattutto per la parte Appenninica, è buona da Natale al ponte dell'Epifania, quando c'è la possibilità di fare oltre il 75% del volume di affari di tutta la stagione.
In quel periodo, quest'anno, era capitato che tutti gli impianti fossero innevati.
Ci ha fatto ancora più male sapere che avremmo potuto lavorare bene e recuperare la perdita delle annate precedenti".

In quanto ai protocolli, Tosoroni non vede giusta l'uniformità per tutto il Paese: "Ogni località ha le sue particolarità - dice - . Gli Appennini bisogna classificarli diversamente rispetto alle stazioni Alpine. Prevedere normative orizzontali, che siano uguali per tutti, diventa complicato. Una eventuale ipotetica apertura a metà febbraio e di lunedì, per noi che facciamo turismo locale, non aiuta.
Tutti vengono da noi nel fine settimana e quindi arriviamo ai giorni del 20 e 21 febbraio. Chiaro che, arrivati a quel punto, la speranza di poter lavorare ancora molto si affievolisce".

GS


Oltre il danno la beffa è proprio il caso di dire in merito agli impianti sciistici Maceratesi che se negli altri anni erano costretti ad attendere la neve che non arrivava, in questa stagione hanno già preparato le prime piste ma rischiano di dover restare chiusi.
Nell'inverno del Covid accade anche questo e a spiegarlo sono i direttori dei due impianti funzionanti della provincia, Bolognola e Sassotetto.
"Abbiamo avuto le prime nevicate della stagione - dice Francesco Cangiotti di Bolognola Ski - e siamo riusciti a preparare anche qualche pista con l'aggiunta dell'innevamento artificiale, ora però resta la grande incognita sull'apertura. Ci auguriamo che questo nodo venga sciolto nelle prossime settimane per lavorare sotto le feste di Natale. In caso di esito negativo questo avrebbe una grossa ripercussione sull'indotto economico che gira attorno alla montagna. Sicuramente ci sarà un movimento da parte di tutta la categoria degli impiantisti e delle strutture ricettive collegate - dice - per chiedere un ristoro anche nei confronti del lavoro fatto in questi mesi per poter garantire l'apertura.
In termini economici restare chiusi una stagione significa fermare un grande indotto che direttamente e indirettamente fa lavorare tuta la vallata. Per gli esercenti rappresenta una grossa perdita sia in termini di clienti che sono fidelizzati da anni, ma anche dal punto di vista economico visto che abbiamo sostenuto, nei mesi autunnali, diversi costi legati alla preparazione degli impianti ed ora andrebbero a gravare ulteriormente sui bilanci della società". 

In linea sulla necessità di ristori come per le altre categoria anche Maurizio Tosoroni di Sarnanoneve, ma il direttore apre un'altra questione che è quella riguardo l'ordine pubbli: "Tutti vogliamo lavorare - ammette - ma bisognerebbe rispettare le disposizioni nazionali ed internazionali per quello che riguarda la stagione sciistica. Più che un pressing sulle istituzioni, io mi sento di dire che ad un incosciente coraggio preferisco la prudenza. Bisogna garantire la sicurezza agli sciatori e noi possiamo garantirla solo nella fruibilità degli impianti, ma non sugli afflussi. Per onestà intellettuale - si chiede - bisogna dire che se c'è una domenica di sole con tanta neve e arriva qualche migliaio di persone chi garantisce sui parcheggi e davanti alle baite? Noi possiamo gestire il flusso sugli impianti, ma se facciamo salire una sola persona nelle segiovie le code diventano più importanti. Bisogna capire come vanno gestite queste situazioni. Vigliamo lavorare - conclude - , c'è la necessità di compensare questa mancanza di lavoro con i ristori come è stato fatto per le altre categorie, ma suggerisco prudenza nel fare troppe promesse che poi si possono rivelare non sagge".

GS

*Foto BolognolaSki




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