Nei giorni scorsi il Sindaco di Sarnano Franco Ceregioli ed il Sindaco di Bolognola Simonetta Scaficchia, unitamente ad alcuni membri delle rispettive giunte comunali, si sono riuniti al fine di verificare la fattibilità del progetto di fusione dei due comuni dell'entroterra maceratese.

Gli incontri sono stati estremamente positivi e costruttivi e sono state effettuate le prime valutazioni sull'incidenza della eventuale fusione dei due comuni, mettendo al centro della discussione le possibilità di sviluppo legate a tale ipotesi e la conseguente razionalizzazione dei servizi comunali.

I due Sindaci hanno concordato sul fatto che le possibilità di crescita del territorio non possano che passare anche attraverso la sempre maggiore valorizzazione della montagna, che rappresenta uno degli elementi distintivi più importanti che accomunano Bolognola e Sarnano: la montagna come fulcro dello sviluppo turistico, sia nella versione invernale che in quella estiva (quest'ultima ancora per certi versi inespressa e da valorizzare, ma con grandissime potenzialità), ma anche la montagna come volano di crescita economica (basti pensare alle potenzialità legate alle attività agro-silvo- pastorali ed al grande flusso di finanziamenti presenti in tale settore).

Le prime impressioni sull'ipotesi di fusione sono pertanto state sicuramente incoraggianti e le due amministrazioni stanno operando le necessarie ed ulteriori valutazioni del caso, anche con l'ausilio dei funzionari della Regione Marche.

Una volta che queste valutazioni avranno dato esito positivo, si potrà dare ufficialmente avvio all'iter che potrà portare alla fusione per incorporazione del Comune di Bolognola nel Comune di Sarnano: questo iter, che in base alla normativa vigente si conclude con l'approvazione di una apposita legge regionale che sancisce la fusione, vedrà come principali protagoniste le rispettive popolazioni residenti, chiamate ad esprimersi sulla proposta con uno specifico referendum consultivo.

Secondo i due Sindaci Ceregioli e Scaficchia, se si ravviseranno tutte le condizioni per la fusione, si dovrà agire attraverso un percorso che sia quanto più possibile condiviso e partecipato, macomunque con estrema determinazione e rapidità, nella consapevolezza che le grandi possibilità di sviluppo che potrebbero passare attraverso questo progetto non possano essere assolutamente rimandate.

 

Fusione tra comuni. La Regione Marche sta cercando di agevolare questi processi di aggregazione e, orientati verso la fusione sono anche il Comune di Fiastra e di Acquacanina che hanno indetto un consiglio congiunto proprio per discutere di fusione tra le due realtà della montagna. Ad esprimere parere favorevole verso il processo di aggregazione è il sindaco di Acquacanina, il comune più piccolo del territorio provinciale. “Certamente orientati verso la fusione con Fiastra- dichiara il primo cittadino- vuoi perché non si sa che fine ci farebbero fare,altrimenti, vuoi perché godremmo del vantaggio di ottime incentivazioni, vuoi perché comunque crediamo più che mai l'unione fa la forza. Sia Acquacanina che Fiastra godono di un bilancio sanissimo eppure poverissimo: se guardiamo ad esempio ad eventuali possibilità di poter attingere a bandi regionali o comunitari , o ancora bandi del Gal che sempre più vanno verso l’ operatività del cofinanziamento è ovvio che se Acquacanina vincesse un bando, cofinanziato al 70% di €100000, non avrebbe i 30.000 euro per poter comunque fare il lavoro. Uniti a Fiastra invece può aprirsi un panorama un po’ diverso” Va detto che Acquacanina da sola ha circa 130 abitanti e, insieme a Fiastra raggiungerebbe una popolazione di circa 700 cittadini “ Abbiamo cercato di coinvolgere nell’operazione anche il comune di Bolognola- conclude Ricottini- ma per ora senza risultato”.

Si terrà  questo sabato 5 marzo, alle ore 12.00 presso il Comune di Camporotondo di Fiastrone, l’incontro  convocato per presentare il progetto di fusione tra i Comuni di Tolentino e Camporotondo di Fiastrone. La volontà di fondersi è stata manifestata dai due sindaci Pezzanesi e Tondi e subito sono esplose polemiche e interrogativi. Il primo allarme era stato lanciato in sede di Unione, stante gli accordi già in essere con gli altri enti di quello che sarà, almeno sembra, l'ex territorio dei 5 comuni.

Critico anche il consigliere di minoranza del comune di Tolentino Marco Romagnoli, tra l'altro ex assessore provinciale, che in una nota precisa la sua posizione e attacca il primo cittadino Pezzanesi.

“Non sono pregiudizialmente contrario a fusioni tra Comuni - così Romagnoli - Ci possono essere vantaggi per i Comuni stessi. Oltretutto Camporotondo e Tolentino sono legati sono diversi aspetti. Credo, però, che ancora una volta il sindaco Pezzanesi dimostri di non essere all’altezza del compito a cui i cittadini lo hanno chiamato. Tratta il Comune come se fosse cosa sua. Quando ho lanciato l’allarme sulla vendita delle piazze qualcuno mi ha preso da matto ma poi si è dovuto ricredere, tanto per fare un esempio. Non si può convocare un consiglio comunale per indire un referendum nella tarda serata del 3 marzo per deliberare solo sette giorni dopo (il 10 marzo ndr). Dov’è il dibattito politico? Lo vogliamo ridurre in quel siparietto rappresentato dal consiglio comunale in cui lui dirige e la sua orchestra suona?

Non era opportuno convocare una riunione, anche informale, prima tra i consiglieri di Tolentino e quelli di Camporotondo? Non era bene prima di decidere se fare o meno il referendum conoscere noi tutto su Camporotondo e loro su Tolentino? Parlo di dati economici, sociali, di imposte, di funzioni da delegare, ecc… Sono francamente esterrefatto da questo modo di guidare un’istituzione come il Comune. Questo modo verticistico e dittatoriale è inaccettabile. I cittadini di Tolentino e Camporotondo si troveranno a dover decidere o meno la fusione senza che i rispettivi primi cittadini abbiano avviato tra le loro comunità il benché minimo dibattito. E non mi si venga a dire che si sarà il consiglio tra sette giorni per poter snocciolare tutte queste problematiche. L’unica cosa seria che è rimasta dentro quell’aula è il crocefisso”.

 

Marco Romagnoli

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