Sono questi i punti principali su cui Tolentino Popolare si sofferma per condannare determinate scelte dell'amministrazione comunale.
Scelte che l'associazione definisce "culturalmente sbagliate".
"Mille euro totali a disposizione per 5 tra i commercianti "più fortunati" - esordisce l'associazione nella nota firmata da Fabio Montemarani, presidente della commissione sviluppo economico e attività produttive del Comune e dai componenti Diego Aloisi e Paolo Maiolati - per pagare gli spettacoli tre serate di "shopping sotto le stelle".
Cifra irrisoria che non aiuta nessuno e, anzi, scontenta molti, considerando i criteri di assegnazione per niente chiari e trasparenti".
Quindi le proposte di Tolentino Popolare: "Si potevano organizzare più eventi settimanali, non solo serali ma anche pomeridiani - propone l'associazione - . Si potevano coinvolgere le numerose associazioni sempre attive sul nostro territorio, richiamando gente a partecipare a più serate continue e animando cosi anche un centro storico oramai deserto. Basta guardare i piccoli paesi intorno a noi, nelle piazze ci sono persone ogni sera ad assistere ai vari eventi. C'è un progetto di rilancio del centro storico a lungo respiro - chiedono - o si punta ad improvvisare in base a scelte di convenienza? Perché sembra proprio che manchi un'ottica globale su quella che è la situazione della nostra città, in merito a una cultura di rilancio e di valorizzazione. Convocheremo una riunione della commissione Attività Produttive - concludono - perché riteniamo importante confrontarci con quest'organo sulle misure che sono state prese e sui prossimi passi".
GS
“La Regione crede molto su quello che è il motore delle Marche, l’artigianato e le attività produttive”. Così l’assessore regionale Manuela Bora all’inaugurazione della 28esima Mostra mercato delle Attività Produttive di San Severino.
Si tratta di una delle iniziative più longeve della città, dietro a cui c’è il lavoro di Pierino Verbenesi e Renzo Leonori e delle varie amministrazioni che nel corso degli anni hanno creduto nella manifestazione. Nemmeno il sisma ha messo un punto sulla Mostra ma anzi, è proprio dal terremoto e dalla ricostruzione che si vuole ripartire. Fra gli stand infatti, ce ne sono alcuni dedicati appositamente alla ricostruzione.
Non manca poi il padiglione della Coldiretti che espone il meglio dei prodotti tipici locali.
“Oggi è un’altra bella giornata - ha detto il sindaco Rosa Piermattei -. Siamo riusciti anche quest’anno a organizzare molto bene, la Piazza è davvero elegante. Speriamo che in molti vengano a visitare questa mostra, perché è giusto che le nostre attività produttive crescano e si facciano conoscere anche fuori. Sono fiera di essere il primo cittadino di questa comunità in cui in molto si stanno dando da fare”.
All’assessore Bora, accompagnata dall’assessore Angelo Sciapichetti, il compito di ricordare quanto la Regione creda nelle attività produttive: "La delega dell’artigianato è quella che più mi affascina e che mi ha dato la possibilità di conoscere tante realtà e tante persone straordinarie, donne, giovani e uomini che hanno deciso di investire nei mestieri storici della nostra regione e che hanno resistito al terremoto. Non è un caso - ha aggiunto - che fra le prime attività post sisma della nostra giunta hanno riguardato le attività produttive come i fondi messi a disposizione e, per quanto riguarda la normale amministrazione, il marchio 1M, dedicato all’artigianato tipico e di eccellenza”.
Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti anche l’assessore comunale Jacopo Orlandani, il prorettore dell’università di Camerino Andrea Spaterna, Tarcisio Antognozzi che ha fatto le veci del presidente provinciale Antonio Pettinari, Giordano Nasini e Francesco Fucili, direttore provinciale e presidente provinciale di Coldiretti, Rebzo Leonori, presidente provinciale di Confartigianato e Giorgio Menichelli, segretario provinciale di Confartigianato: “La piccola impresa - ha spiegato - si sta polarizzando. C’è un 20% che ce la sta facendo, ha colto i segnali della crisi, ha investito nell’innovazione tecnologia e si è riposizionata sul mercato. Un altro 20% ha grosse difficoltà e il restante 60% è a metà del guado a va aiutato a diventare dinamico. L’invito che vi faccio è di provare a spendere in prodotti 100% Made in Italy”.
g.g.
g.g.