I sindaci di Caldarola, Belforte del Chienti, Serrapetrona, Camporotondo di Fiastrone e Cessapalombo, denunciano la chiusura del servizio di Guardia Medica. “Ciò che ci stupisce – riferiscono i sindaci – è la miopia con cui gli organi preposti a governare la sanità territoriale, decidano di aprire o chiudere tali presidi, senza pensare minimamente alle conseguenze nefaste che le loro decisioni possono comportare, anche e soprattutto sotto il profilo sociale, umano e morale”. Per quanto concerne l’attività del servizio, nell’arco temporale 2017-2020 sono stati registrati 180 interventi di assistenza medica, di cui per 5 di essi si è reso necessario il ricovero ospedaliero. L’emergenza terremoto ha provocato danni alla struttura per il cui ripristino sono stati destinati €50.000 e l’emergenza sanitaria da COVID-19 ha dimostrato, a sentire i sindaci, la necessità di tali servizi sanitari per rispondere alle necessità della popolazione locale.



“Scelte del genere – prosegue la nota - non hanno una valenza solamente in campo sanitario ma anche e soprattutto in termini di dinamiche demografiche e di sviluppo dei territori, poiché sono proprio queste decisioni a determinare la rinascita o la morte di un territorio. Evidentemente questi aspetti fondamentali non sono percepiti da chi amministra la sanità locale, poiché la gestione è focalizzata esclusivamente alla soluzione di problemi cogenti e localizzati e non ad una visione d'insieme delle problematiche, che tenga conto delle esigenze anche della popolazione delle aree interne del maceratese”.



I sindaci Luca Maria Giuseppetti di Caldarola, Alessio Vita di Belforte del Chienti, Massimiliano Micucci di Camporotondo di Fiastrone, Giuseppina Feliciotti di Cessapalombo e Silvia Pinzi di Serrapetrona manifestano le loro criticità su questa scelta, scelta non riconducibile “né ad una mancanza di interventi di assistenza né ad una eventuale inadeguatezza dei locali presso quali viene espletato il servizio, che come è stato detto prima sono fatti inesistenti, ma dalla sola necessità di sopperire alla carenza di medici che svolgono il servizio di Guardia Medica nel territorio di Tolentino, mentre per quella di Caldarola non ci sono mai stati problemi di organico. Per risolvere il problema di Tolentino, allora, invece che pensare all'assunzione di nuovi medici, si è ben pensato di cooptare gli operatori sanitari del presidio di Caldarola, ignorando che il territorio dei 5 Comuni conta oltre 5.500 abitanti, che hanno gli stessi diritti di tutti gli altri Comuni più grandi. Senza considerare che la scellerata chiusura della guardia medica di Caldarola, andrebbe ad eliminare un importante presidio sanitario di supporto e filtro alla medicina di emergenza territoriale. Il Pronto Soccorso di Macerata, già sotto enorme stress in seguito alla chiusura di tanti ospedali periferici ed il servizio del 118, si troverebbero così impossibilitati a garantire adeguate risposte ai cittadini, molti dei quali residenti a distanze chilometriche importanti dai presidi assistenziali più vicini, con l'impossibilità di un celere intervento anche nei casi più critici, dove il fattore tempo è determinante per garantire la sopravvivenza. A tale soluzione discriminante noi, Sindaci dei Cinque Comuni sentiamo il dovere civico, etico e morale di opporci con ferma determinazione, respingendo una volta di più tali logiche incomprensibili e pretendiamo per i nostri cittadini il rispetto che meritano. Non si possono più tollerare proclami di buone e vuote intenzioni in merito alle attenzioni rivolte ad aree svantaggiate del territorio, quali sono quelle interne, laddove nello stesso tempo si implementano politiche che comportano tagli dei servizi in maniera indiscriminata e sempre a favore di aree più popolose e già sviluppate”.



Infine, i primi cittadini annunciano le loro mosse. “Noi sindaci saremo garanti dei principi costituzionali ai quali abbiamo convintamente giurato fedeltà e siamo pronti ad adottare ogni iniziativa per la loro reale attuazione, fino ad arrivare alla riconsegna delle ns. fasce tricolori all'Ill.mo Prefetto, se la nostra funzione di primi fiduciari dei cittadini sul territorio, resterà ancora una volta svilita”.



Marco Morosini


Nella splendida cornice della Chiesa di Sant’Eustachio a Belforte del Chienti, i ragazzi della 2C della scuola secondaria dell’istituto De Magistris hanno ricevuto dal questore di Macerata, Vincenzo Trombadore, il premio per il progetto “PretenDiamo legalità” . 27 alunni (la classe più numerosa della provincia) hanno realizzato un video dal titolo “Basta una piccola idea”.
Un progetto vincente seguito dalle professoresse di Arte Laura De Sanctis e Mariella Feliziani che hanno creduto in questa iniziativa appassionante e coinvolgente.

Riprese e immagini sono state registrate durante la didattica a distanza e hanno trattato temi di attualità come il bullismo, il cyberbullismo e la violenza domestica.

Il video vincitore “Basta una piccola idea” viene introdotto da Khadija Hakkam che racconta come trascorre le giornate nel periodo della pandemia e come, consultando i vari social, sia stata colpita da un video di Pubblicità Progresso.

Un percorso formativo focalizzato sull’importanza di formare ed informare i cittadini di domani sulla gravità dei gesti offensivi a livello fisico e psicologico e come dichiarano gli stessi ragazzi: " Durante il lockdown in tutto il mondo sono aumentati gli atti di violenza domestica".

Parlando ai ragazzi il questore Trombadore ha messo in evidenza come tutti, a vario livello, dobbiamo fare prevenzione.

(foto dei ragazzi dell 2C con le insegnanti di Arte Laura De Sanctis e Mariella Feliziani)


le maestre

“La Polizia dei cittadini – ha aggiunto il questore - comprende lo sforzo, l'attenzione e la sensibilità di ognuno di noi. La sicurezza pubblica può vantarsi di fare sicurezza se coinvolge il mondo culturale e la scuola lo è per eccellenza.

La Polizia di Stato e le altre forze di polizia che sono coinvolti direttamente nella sicurezza pubblica non devono fare altro che condividere le loro azioni con chi devono proteggere.

Ogni cittadino si deve sentire parte della Polizia nel senso di pubblica amministrazione che è diretta a garantire la sicurezza pubblica”.

Poi il questore ha anche toccato il tema dei social senza demonizzare il mezzo: “ I social – continua Trombadore – è l'unico strumento per comunicare e i primi a soffrire in questo momento di isolamento da Covid sono i nostri ragazzi e quindi non demonizziamo i social ma con la cultura della prevenzione, cerchiamo di individuare e stigmatizzare l'utilizzo negativo”.

La dirigente dell’Istituto Comprensivo De Magistris Fabiola Scagnetti ha sottolineato:” Nel titolo del progetto PretenDiamo c'è anche l’idea del dare, quindi non solo attendere dagli altri la legalità e la sicurezza ma essere direttamente coinvolti. Questi ragazzi hanno capito che questi valori ce li avremmo solo se ciascuno fa la sua parte e si impegna e loro si sono impegnati tantissimo, hanno messo a frutto non sono i loro talenti ma anche le loro passioni e i loro interessi.
Quello che hanno imparato negli anni precedenti con i percorsi di teatro e arte visiva, utilizzare gli strumenti di comunicazione e loro ci hanno messo dentro le loro emozioni, le problematiche che hanno vissuto anche in prima persona.
Una classe così numerosa ti costringe a doverti confrontare tutti i giorni con una convivenza che non sempre è facile. Mi auguro che da questa esperienza maturata in classe – conclude la dirigente – il contatto di questi mesi con i dirigenti di Polizia e con il questore, possano rimanere impressi in ognuno di loro per continuare ad essere degli esempi in un percorso di vita che li porti sempre e comunque a cercare e pretendere la legalità e la sicurezza”.


Nel prossimo numero dell’Appennino Camerte un ampio servizio con le testimonianze del sindaco Alessio Vita, dei ragazzi e delle insegnanti.

M.S.
Tamponi alla popolazione per effettuare uno screening sulla situazione Covid a Belforte del Chienti. La proposta, avanzata dal gruppo consiliare di minoranza "Belforte insieme", è stata accolta dal sindaco Vita e dalla sua maggioranza. Tuttavia il costo dei tamponi andrà a gravare sui cittadini che sceglieranno di sottoporvisi e, così, la minoranza puntualizza con la seguente nota che pubblichiamo.
 
Siamo soddisfatti che la maggioranza abbia accolto la nostra richiesta di fare i tamponi alla cittadinanza e magari cominciare dai ragazzi delle scuole medie ancora in quarantena, ma ci dispiace che non abbia ben compreso le nostre richieste fatte durante l'ultimo consiglio comunale del 26 Novembre. Non comprendiamo pertanto la scelta di far pagare il costo del servizio per i tamponi ai cittadini belfortesi poiché il sindaco ha affermato a voce nell'ultimo consiglio, ribadendolo per iscritto nella delibera n.49, di avere a disposizione la somma di 85.000 euro e altre importanti somme erogate dal Governo centrale da destinatare alle spese per l'emergenza covid.

Il servizio tamponi poteva essere messo a disposizione della cittadinanza gratuitamente: il Comune avrebbe sostenuto una spesa, già finanziata, non molto superiore ai 40.000 euro se tutti i 1900 abitanti si fossero presentati volontariamente. Abbiamo come minoranza anche chiesto di utilizzare quei fondi per la distribuzione delle mascherine alle famiglie. La risposta sconvolgente ad ogni richiesta è stata che non essendosi mai trovati in una situazione del genere non sanno come impegnare quelle risorse ministeriali.

Inoltre ci chiediamo se un affidamento diretto di questa tipologia di servizio per lo svolgimento dei tamponi possa essere concesso senza una minima indagine di mercato. Pur comprendendo le difficoltà di ASUR 3 che non riuscirebbe probabilmente ad ottemperare la richiesta se in alternativa si decide di utilizzare un soggetto privato va fatto nel modo migliore, inoltre la possibilità di fare il tampone una sola mattina alla settimana di giovedì, a nostro avviso, non permette certamente di effettuare un reale screening della popolazione in tempi brevi. 

In un momento complicato come quello che stiamo vivendo se si poteva dare un servizio gratuito ai cittadini belfortesi e vi erano i soldi per farlo andava sicuramente fatto.

Cercheremo di essere più chiari magari inviando una richiesta scritta al primo cittadino dove elencheremo nuovamente le proposte, ovviamente per il bene del paese e dei suoi abitanti. 





 

Buone notizie per gli studenti di Belforte del Chienti. Nonostante, infatti, la prevista demolizione della vecchia scuola media e le norme sul distanziamento sociale anche nelle classi previsto dalle misure anti Covid, l'amministrazione comunale, di concerto con la dirigenza scolastica, è riuscita ad organizzare il sistema scolastico del paese.
"Con l'aiuto dei tecnici comunali e dopo diversi confronti avuti con la dirigenza scolastica siamo riusciti a reperire tutti gli spazi necessari per garantire le misure di sicurezza per il prossimo anno scolastico - dichiara il sindaco Alessio Vita - Per garantire ciò dovremo fare delle piccole opere murarie nella palestra del plesso scolastico di via dell'Arme e all'interno della scuola materna, che saranno finanziate dal Miur. Un aspetto importante è che siamo riusciti a salvaguardare la possibilità di utilizzo della palestra ed anche la biblioteca che sarà utilizzata come aula in più per didattica, laboratori e quanto sia necessario per lo svolgimento delle lezioni".

Dalla scuola al commercio, con l'amministrazione che ha deciso di adottare misure particolari a sostegno delle attività rimaste chiuse durante il lockdown. "Abbiamo deliberato in consiglio comunale - prosegue il sindaco - una riduzione del 45% sull'imposta TARI per tutte le suddette attività. Una misura che ha per il comune un impegno di circa 15 mila euro e riteniamo che tali misure costituiscano un importante incentivo per consentire alle attività commerciali di ripartire dopo il lockdown.

"Sono stata presa in giro, i miei cittadini sono stati presi in giro. Ho confidato nella politica, e l’amarezza più grande è stato scoprire questo tradimento di nascosto, alle 23:40 del 31 dicembre 2019. Siamo arrivati ad aiutarci tra sindaci perché oggi è capitato a San Severino, ma domani potrà succedere anche agli altri. Non ci fermeremo fino al ritiro della determina 742 e finché non sarà ridata dignità ad un territorio già provato dal sisma e dalle tante difficoltà che lo caratterizzano". Con queste parole del sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, si potrebbe sintetizzare quanto emerso ieri sera al consiglio comunale urgente che si è svolto al Cinema Teatro Italia. Presenti tantissimi primi cittadini della provincia ma non solo, della montagna ma anche della costa. E fra questi, qualcuno lo ha detto: "Finalmente". Finalmente i sindaci hanno capito che è l'unione a fare la forza, che da soli non si va da nessuna parte perché in politica sono i numeri che contano specie in questo delicato momento in cui si avvicinano le elezioni regionali. La sanità è materia regionale, anche se l'assessore regionale Angelo Sciapichetti, a cui sono stati riservati fischi e parole di malumore, ha affermato che "ci sono norme nazionali che dobbiamo rispettare altrimenti ci tagliano le risorse e ci commissariano. Non si può dare colpa alla Regione". Però esistono degli emendamenti alle norme nazionali e delle peculiarità per le zone montane in cui i parametri nazionali e le leggi fanno delle eccezioni. Sta di fatto che tutti i primi cittadini presenti (ma moltissimi altri non hanno potuto partecipare alla serata pur aderendo alla 'protesta' democratica messa in atto dalla Piermattei) hanno fortemente e fermamente criticato non solo la determina 742 che colpisce l'ospedale di San Severino, ma anche il piano sanitario regionale che passerà in consiglio regionale il 4 febbraio, definito "vuoto, inconsistente" e soprattutto, come ha ricordato il vicesindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, "privo dell'approvazione della Conferenza dei Sindaci che sarebbe prevista per legge"
Anche il direttore dell'Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, è stato fortemente criticato, in special modo dall'ex sindaco Manlio Rossi (tanto che il presidente del consiglio Sandro Granata ha dovuto richiedere l'intervento degli agenti della polizia locale per placare gli animi). Ha elencato tutti gli investimenti fatti fin ora a San Severino e non solo, i servizi attivati e affermato che "nulla cambia se una unità è definita semplice dipartimentale o solo semplice. Il modello organizzativo non ha nulla a che fare con i servizi e le prestazioni. La qualità la fa il medico, non il “grado” e su San Severino abbiamo investito circa 3milioni e 517mila euro". Però si è detta del tutto insoddisfatta il sindaco Piermattei che, in conclusione, ha ribattutto: "Non siamo mica stupidi, conosciamo la differenza fra unità semplice dipartimentale e unità semplice. Ci dovete dire qual è il futuro del nostro ospedale senza prenderci in giro, siamo stati colpiti dal sisma quindi vogliamo i servizi per un territorio già martoriato e soprattutto non mi fermerò finché la 742 non sarà annullata". 
I Comuni che hanno aderito all'iniziativa del sindaco Piermattei sono: Apiro, Belforte, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo, Castelraimondo, Castelsantangelo Sul Nera, Cessapalombo, Cingoli, Civitanova, Esanatoglia, Fiuminata, Fiastra, Gagliole, Matelica, Montecavallo, Muccia, Pieve Torina, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, Sefro, Sarnano, Serrapetrona, Serravalle del Chienti, Tolentino, Treia, Ussita, Valfornace, Visso, Fabriano, Arcevia, Genga, Frontone, Mergo, Sassoferrato, Serra San Quirico, Cupramontana, Pergola, Cagli.

(Sul prossimo numero di Appennino Camerte, in edicola giovedì, è previsto un servizio di approfondimento)

g.g. 


 




Al via da sabato prossimo l'edizione 2019 di Dialettiamoci che come ogni anno, nonostante l'assenza del teatro, si svolge a Caldarola.
Anche se il sisma di tre anni fa è riuscito a togliere alla comunità anche uno dei punti di riferimento culturale come il teatro comunale, la voglia di ridere e di fare teatro nei Cinque Comuni non è mai venuta meno.
Ed è per questo che stamattina, con i rappresentanti dei Cinque Comuni coinvolti, il presidente della compagnia teatrale Fabiano Valenti di Troia che organizza la manifestazione e alcuni attori delle compagnie partecipanti, è stato presentato il cartellone della nuova rassegna di teatro dialettale che prenderà il via il 2 novembre e che si svolgerà nella sala polivalente Annalena Tonelli di Caldarola.
Ad aprire la stagione la compagnia Teatro Gubinelli di San Severino con "Questa è la vita.
L'appuntamento speciale sarà poi quello di sabato 9 con lo spettacolo finale del festival SPARSE che prevede anche l'apericena prima della pièce e si tratta di "Mago per svago" della compagnia L'Abile teatro. Si tratta di un progetto proposto dall’Amat, insieme ad altre nazioni, dedicato alle aree rurali, ed essendo Caldarola uno dei paesi coinvolti, è stato inserito nel cartellone per avere più visibilità e risposta di pubblico.
Si arriva al 23 novembre con l'associazione culturale Sipario di Jesi che presenterà "Chi pe' riffe, chi pe' raffe". Il 30 novembre l'appuntamento è con la compagnia teatrale Li sfiguranti de Montesanto di Potenza Picena che porteranno in scena la commedia dal titolo "Come se non emo ditto gnè".
La serata finale è quella del 14 dicembre, affidata al Gruppo dell'Arco Fermano di Fermo che si esibiranno in "Cento misure e un taju".
Una kermesse che dà spazio a tante realtà teatrali del territorio, così come sono molte le attività che la sostengono. Come ogni anno, testimonial dell'iniziativa è l'attore maceratese Cesare Bocci.

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Soddisfatto Fabio Macedoni (in foto sopra), presidente della compagnia teatrale Fabiano Valenti di Treia che organizza la manifestazione insieme ai Cinque Comuni, per il successo che ogni anno ottiene la rassegna: "Una manifestazione che ogni anno  ede la sinergia tra i Cinque Comuni ma anche tra realtà commerciali del territorio che continuano a credere in noi. Da questa sinergia già possiamo dire che abbiamo in mente una rassegna itinerante estiva che non si fermi a Caldarola ma che vada nei Cinque Comuni. Per Dialettiamoci quattro serate dedicate al dialetto e una alla magia che non fa parte della rassegna. Ci auguriamo che la risposta sia positiva come sempre. Ringrazio le compagnie ma è importante che ogni gruppo comprenda l’importanza di partecipare anche alle altre serate e non solo alla propria per comprendere a fondo l’importanza del teatro amatoriale e della tradizione. Il pubblico riconosce sempre questa sfumatura. Anche quest’anno poi sono cominciati i corsi di teatro Dialettiamoci Primavera nelle scuole con il professionista Francesco Facciolli”.
Una rassegna frutto appunto della collaborazione dei Cinque comuni come ha detto anche il sindaco di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti: ”Ringrazio i sindaci perché non era scontato che avremmo proseguito con questa rassegna e soprattutto che avremmo proseguito qui a Caldarola. Quando abbiamo cominciato avevamo il teatro, purtroppo il sisma lo ha danneggiato ma dal momento che nel 2020 cominceranno i lavori mi auguro che la presentazione della decima edizione sarà con l’allegria nel cuore nel sapere che forse ci sarà il teatro pronto per la rassegna”.

L’argomento sarà approfondito con tutte le interviste nella prossima edizione de L’Appennino Camerte.

GS


“Voglio pagare l’acqua perché giusto”. Una provocazione lanciata sul proprio profilo social con la quale Roberto Paoloni, ex sindaco di Belforte del Chienti e attualmente consigliere di minoranza, interviene sulla vicenda della carenza di acqua a Visso. “Nei comuni del cratere – precisa Paoloni – si continua a non pagare l’acqua da diverso tempo. Questo ritengo sia giusto per chi ha perso la casa o ha avuto danni importanti nella propria abitazione e, quindi, si trova in difficoltà. Un beneficio che, però, è stato elargito anche a chi, come il sottoscritto, non ha avuto danni nella propria abitazione. Un’agevolazione che ritengo non giusta perché, a mio avviso, avrebbe dovuto essere limitata nel tempo e non attribuita nel lungo periodo. Il rischio è che il modello di non pagare l’acqua porti ad un minore rispetto per quanto riguarda il consumo dell’acqua stessa, con la conseguenza del venir meno delle politiche del rispetto idrico.
Non avendo più i costi si perde il controllo anche sull’attività che viene svolta normalmente nelle nostre famiglie”. Un discorso che, partendo dal problema acqua, si estende all’intero impianto normativo relativo al terremoto. “Noi abbiamo accettato in questo territorio agevolazioni che, forse, non sono quelle che ci servono. Avevamo, infatti, richiesto cose diverse come la zona franca urbana, con reali sgravi fiscali nelle zone più martoriate, una riduzione dell’Iva per i prodotti provenienti da questi nostri territori. Al contrario la scelta è andata in un’altra direzione. Non abbiamo bisogno di essere commiserati – conclude Paoloni – ma di un nuovo impianto normativo che risponda alle concrete esigenze dei cittadini che hanno subito il dramma del sisma”.
Paura questa mattina nel Borgo Santa Maria, a Belforte del Chienti.
I vigili del fuoco sono intervenuti per un incendio in un atelier.
Le fiamme sarebbero divampate da un macchinario, ma fortunatamente sono stati allertati subito i vigili del fuoco che sono ancora sul posto e hanno spento le fiamme.
Nessun danno strutturale, stando ai primi accertamenti, ma solo diversi danni da fumo e forse all'impianto elettrico.

(Servizio in aggiornamento)
Al via ufficialmente da questo pomeriggio la prima edizione di Appennino Foto Festival che, dopo l’inizio a Belforte del Chienti, coinvolgerà fino al 21 luglio i Comuni di Camporotondo, Cessapalombo e San Ginesio.
Una manifestazione organizzata dal gruppo Photonica 3 e che, attraverso la fotografia, vuole riportare l’attenzione sulle meravigliose terre colpite dal sisma del 2016 e dal fenomeno dello spopolamento, valorizzando l’aspetto culturale e naturalistico dei suoi splendidi borghi. Oggi solo il primo di una serie di eventi legati al mondo della fotografia, sul tema della natura e dell’Appennino: Workshop fotografici, conferenze, incontri letterari, tenuti da professionisti di rilievo internazionale, inoltre mostre, degustazioni di prodotti locali, laboratori ed esperienze da far vivere anche ai bambini.

“Due settimane - dice Stefano Ciocchetti del gruppo Photonica 3 - per far conoscere un territorio attraverso le foto. Vogliamo portare la luce della rinascita in quei territori che, a causa del sisma e dello spopolamento stanno passando un momento difficile dal punto di vista della visibilità e della conoscenza.
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Tra i nomi di spicco che interverranno - annuncia - , Maurizio Biancarelli, fotografo di National Geographic, Fabiano Ventura che domani sarà a san Ginesio per un evento sui cambiamenti climatici e Marco Colombo per un workshop al Giardino delle Farfalle di Cessapalombo.

Questo è solo il primo weekend, poi si andrà avanti fino al 21 luglio”.

Soddisfatto il primo cittadino di Belforte del Chienti che ha ospitato l’inaugurazione della manifestazione, presentata da Barbara Olmai: “Nei territori come i nostri - dice - è fondamentale un evento così per il rilancio di questi Comuni, Speriamo che questo sia solo la prima di tante edizioni”.

L’argomento sarà approfondito con foto e interviste nella prossima edizione de L’Appennino 

GS
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Si complimenta con Alessio Vita e lascia spazio ad un commento sui toni della campagna elettorale il sindaco uscente Roberto Paoloni sconfitto dal neo sindaco Alessio Vita. “Si rispetta sempre il volere della democrazia – esordisce - e faccio i complimenti al mio avversario. Probabilmente non siamo riusciti a far comprendere le cose fatte e le cose in cantiere pronte per Belforte. Abbiamo fatto cinque anni molto intensi, impegnativi. Lasciamo un Comune in salute dal punto di vista economico, quindi credo che ora saremo sicuramente attenti facendo una opposizione vera, concreta, intelligente che vuole collaborare.

Avevo detto che era stata una campagna elettorale complicata – commenta - , noi abbiamo preso più voti di cinque anni fa però c’è stata una estrema destra che si è ricompattata e noi siamo stati considerati di centro sinistra anche se in realtà era una lista civica. Anche se non c’è nulla di male ad essere di centro sinistra, anzi, essere una estrema destra, invece, verificheremo cosa significa in questo paese. Ci si rimane male – ammette - ma si va avanti perché non smetterò di fare politica, anzi, la potrò fare in maniera più aperta e avrò più tempo per dedicarmi alla politica attiva.

Colgo l’occasione per ringraziare i tanti che ci hanno votato – aggiunge - , le persone della lista che hanno lavorato prima e dopo. Noi da signori siamo entrati e ne usciamo da signori. Staremo a vedere cosa farà il nuovo sindaco di Belforte”.

Poi una critica nei confronti degli avversari: “Non siamo vincolati a nessuno perché non abbiamo promesso niente in campagna elettorale se non per la collettività, ma nulla ai singoli. Non è questo il nostro modo di chiedere i consensi. Spero che i toni si abbassino e si smetta di fare le campagne elettorali sulla persona, denigrando il singolo. Ma probabilmente sulla nostra amministrazione c’era ben poco da dire visto tutto quello che era stato fatto ed era più facile screditare personalmente le persone. Funziona ancora così per qualcuno e ne prendiamo atto”.

GS
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