Firmato dalle associazioni artigiane dell’edilizia (Anaepa Confartigianato, Cna Costruzioni, Fiae Casartigiani, Claai Edilizia) e dai sindacati di categoria (Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil) il nuovo Contratto collettivo integrativo regionale per i lavoratori edili delle Marche.

Atteso dal 2018, il contratto presenta una sostanziale dotazione economica con l’aumento di istituti contrattuali e prestazioni per i lavoratori e per le imprese della cassa edile CEDAM. Un settore, quello edilizio, che nelle Marche presenta numeri in crescita con aumento delle imprese (7%), delle ore lavorate (19%), degli operai (21%), delle masse salari (36%).

La volontà di cogliere fino in fondo il cambiamento e le innovazioni, ha consentito alle parti sociali marchigiane, dopo mesi di trattative, di arrivare ad una firma importante per un settore dove operano 14.286 imprese artigiane su un totale di 19.851 aziende con oltre 39.600 addetti.

Alla parte economica si aggiunge una forte dotazione normativa a beneficio di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, tutela della legalità, attenzione alla formazione all’emersione del lavoro irregolare e contrasto alla intermediazione illegale di manodopera. Per le imprese edili, attente alla formazione e alla prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, sono state previste premialità per quelle virtuose che vantano attività senza infortuni sul lavoro e per quelle che favoriscono la formazione continua.

E' volontà delle parti, infine, lavorare per alzare la guardia sul tema degli infortuni sul lavoro: questi ultimi sono stati 838 nelle Marche nel periodo che va da gennaio a ottobre, con un aumento di quasi il 9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Un'iniziativa di successo la sperimentazione nell'ambito della ricostruzione post sisma del cosiddetto badge di cantiere, che consente la connessione tra le banche dati delle casse edili che gestiscono i dati sulle presenze nei cantieri con quella dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione e degli Uffici dell’Anticorruzione del Ministero dell’Interno e che permetterà di rendere sempre più trasparente l’attività dei cantieri stessi.

Dopo le adesioni del presidente della provincia Pettinari, dell'arcivescovo di Camerino - San Severino Marche Francesco Massara, del dirigente della Cedam Cassa Edile delle Marche, del rappresentante legale di MIC S.r.l., dell'Università degli Studi di Camerino e del sindaco di Castelsantangelo sul Nera Falcucci sono giunte anche quelle dell’Associazione nazionale costruttori edili (A.N.C.E.) di Macerata che ha indicato cinque cantieri e del vescovo di Macerata Nazzareno Marconi che ha indicato un cantiere a dimostrazione della capacità del sistema di raggiungere gli obiettivi pianificati in sede di protocollo.

L’iniziativa fa dunque registrare un interessamento sempre più diffuso, grazie al quale il modello Macerata registra ulteriori passi in avanti per la legalità, la sicurezza e la salute nei cantieri che saranno interessati dalla ricostruzione.

Un progetto, quello del badge elettronico, che si pone quale obiettivo ambizioso quello della prevenzione nei cantieri di possibili infiltrazioni da parte della criminalità organizzata, ma anche di assicurare il rispetto delle regole contrattuali, retributive e contributive e che sia garantita, in questo particolare momento storico interessato dalla pandemia, l'osservanza della normativa anti-Covid con particolare riferimento al rispetto del divieto di assembramento all'interno dei cantieri mediante il controllo elettronico migliorando quindi i livelli di salute e di sicurezza sul lavoro con riduzione del rischio epidemiologico.

f.u.

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