Sarà messo in campo anche quest'anno il sostegno del Comune di Sarnano nei confronti delle attività economiche del paese.

"Per la seconda volta - dice il sindaco Luca Piergentili - perchè lo avevamo già fatto lo scorso anno, abbiamo deciso di dare un sostegno alla nostra cittadinanza ed alle nostre attività commerciali. Abbiamo stanziato un fondo di 50mila euro per tutte attività economiche, commerciali ed artigianali che hanno la ragione sociale nel Comune e che dovranno dimostrare, con una autocertificazione, una riduzione del fatturato 2020 del 25% rispetto a quello del 2019.

Ogni attività - precisa - potrà percepire un contributo straordinario non superiore a mille euro. 
Stasera il progetto sarà approvato in giunta e la prossima settimana sarà emesso il bando che scadrà il 30 aprile prossimo.
I fondi saranno erogati in tempi molto breve.
Abbiamo inserito criteri molto ampi - dice - proprio per dare la possibilità al maggior numero possibile di attività di rientrare nel finanziamento".

GS
"Bisogna dare un segnale positivo e propositivo ai cittadini".
È questa la richiesta unanime della minoranza di Monte San Martino i cui rappresentanti sono Raffaele Anselmi e Massimiliano Anselmi, rappresentanti di due gruppi distinti.
A preoccupare l'opposizione è "la volontà di affrontare la crisi puntando sul turismo e la cultura, senza preoccuparsi - scrivono nella nota - di chi accoglierà e offrirà servizi ai potenziali turisti, mettendoli in condizioni di farlo".
Per questo motivo i due gruppi chiedono al sindaco e alla giunta di "sospendere per l'anno corrente il pagamento del canone di affitto dei locali comunali fino alla riapertura; sospendere ed abbattere la TARI per coloro che hanno interrotto l'attività a causa della pandemia; sospendere la tassa sulla segnaletica commerciale e la tassa di soggiorno".
Massimiliano e Raffaele Anselmi chiedono poi di "sospendere la tassa di occupazione del suolo pubblico e concedere gratuitamente ulteriori spazi all'aperto ai ristoratori e ai gestori dei locali del centro, per permettere di lavorare meglio nel rispetto dei protocolli Covid".
Attenzione poi alla liquidità: la minoranza chiede all'amministrazione di "concedere liquidità a fondo perduto per le attività in crisi ed erogare contributi a fondo perduto per le spese di adeguamento sanitario".
Infine un aiuto che riguarda la scuola: la minoranza chiede infatti di "restituire il pagamento per il trasporto pubblico scolastico e dei buoni mensa dell'anno in corso e renderli gratuiti per il prossimo".

GS
Il paradosso degli acquisti. Si può sintetizzare così la questione sollevata da un nostro lettore che questa mattina ha deciso di uscire di casa per la spesa e acquistare generi alimentari, ma anche prodotti per la pulizia personale e della casa. Un modo per uscire una solta volta, come consigliato da tutti, e acquistare tutto quello di cui aveva bisogno.
Non aveva fatto i conti, però, con l'ordinanza che per il sabato e la domenica prevede che vengano venduti solo i beni alimentari.
Ma andiamo per ordine, però, perchè di primo acchito potrebbe sembrare ovvio che ci siano delle restrizioni, soprattutto su una questione che spesso viene utiizzata come una scusa per uscire di casa anche se non è necessario. Potrebbe anche passare, infatti, che i negozi che vendono esclusivamente questi prodotti restino chiusi il sabato e la domenica, ma la domanda del nostro lettore sorge spontanea: "Se nel supermercato dove mi reco il sabato ad acquistare beni alimentari trovo anche prodotti per l'igiene, per quale motivo mi vietano di acquistarli?".
È proprio, qui, infatti, che spunta il paradosso. "Sono stato in più supermercati a Camerino - spiega - e tutti mi hanno detto che oggi non potevano vendermi né saponi, né spray igienizzanti per la casa. Mi vanno bene le regole - commenta - ma purchè abbiano un senso. Ci raccomandano di lavarci spesso le mani, di disinfettare le superfici, questo significa che determinati prodotti sono comunque beni di prima necessità. Ci consigliano di uscire una sola volta per acquistare tutto quello che ci serve, ma se programmiamo quest'unica uscita per il sabato dobbiamo incorrere nel divieto di acquistare questi prodotti".
Un dubbio lecito, quello sollevato dal cittadino che non riguarda, dunque, la questione di tenere aperti o chiusi i negozi nel fine settimana, bensì cosa poter acquistare in un negozio che resta aperto ma con delle restrizioni.

GS



Non è una situazione particolarmente negativa ma nemmeno del tutto rosea quella di Tolentino. Qualcuno, come Umberto Pietroni di Confindustria Macerata, l’ha definita un’isola felice mentre secondo qualcun altro, come Marco Isabettini ritiene che per Tolentino l’area di crisi complessa Fermo e Macerata possa essere un’opportunità.

Di impresa e lavoro si è parlato ieri sera a Tolentino, a Palazzo San Gallo, in uno degli incontri organizzati da Tolentino Popolare. Folta la partecipazione e interessanti gli spunti di riflessione emersi, dai dati alle idee che potrebbero aiutare la città ad una crescita. 

“Ci tenevamo molto ad avere una fotografia della situazione - commenta Alessandro Massi - e abbiamo capito che è un po’ stagnante. È innegabile che il lavoro è il futuro di questo territorio e se c’è lavoro, investimenti di imprese, ci sarà anche sviluppo. Sono emersi dati positivi, come la ripresa della pelletteria, della domanda di lavoro, ma al tempo stesso ci sono stati dei campanelli di allarme. C’è stato l’appello alla formazione, a investire nella scuola perché da qui a breve ci sarà tanta domanda di lavoro che rimarrà inevasa dal momento che mancheranno le figure professionali”.

La serata è servita per prendere coscienza su ciò che va migliorato. Si è parlato di rete di imprese, giacché il concetto di “piccolo è bello” non sta più portando crescita a chi è rimasto legato a quel modello. “La politica deve essere motore di aggregazione, dare risposte e essere uno spazio di condivisione per quelle imprese che da sole non riescono ad accedere ai fondi, ad esempio. Da qui insomma si può partire per un nuovo modello di sviluppo economico”. L’attività di Tolentino Popolare, dopo il primo incontro sulla cultura con Vittorio Sgarbi e l’onorevole Andrea Cangini e dopo la serata di ieri, non si ferma. A breve, col nuovo anno, si parlerà di giornalismo, fake news, odio, e probabilmente sarà affrontato anche il tema del giornalismo di inchiesta: “Stiamo contattando vari personaggi e ci sono anche altre tematiche da affrontare come quello del commercio. A Tolentino - conclude Massi - purtroppo ci sono difficoltà di negozianti. Da qui al 31 dicembre chiuderanno ben quattro attività nel centro storico. E in ultimo il grande tema della scuola, non solo come strutture ma come concetto di istruzione”.




(Approfondimento sul prossimo numero de L’Appennino Camerte)




Gaia Gennaretti


All’età di 88 anni si è spenta la cara esistenza di Ennio Di Cola. Una vita dedicata al commercio nel settore alimentare, iniziata sin da giovanissimo come venditore ambulante nelle campagne del camerinese. Un’attività ereditata dal nonno , originario di Bavareto di Serravalle e da suo padre. Ultimo genito arrivato dopo due sorelle, Ennio Di Cola era nato a Macerata; ancora in tenera età si era spostato a vivere con la sua famiglia a Camerino. Era stata proprio la sua attività nel commercio a fargli conoscere tante persone e, tra queste, anche quella giovane ragazza che sarebbe presto diventata sua sposa. Nel 1957 Ennio ed Elsa avevano coronato il loro sogno d’amore a Camerino; dalla loro unione sono nati Massimo, Marco e Marcello. Di carattere socievole, affabile e bonario, Ennio Di Cola era molto conosciuto in città da dove ha gestito con autentica abnegazione, dapprima un’attività d’ingrosso alimentare in centro e, fino al 2003, anche un supermercato nel quartiere di Vallicelle. Da persona dinamica e sempre attivamente coinvolta qual è sempre stata, ha svolto il suo lavoro con effettiva passione e nessuna fatica lo ha mai fiaccato, né scoraggiato. Sorretto fino all’ultimo da una grande fede, Ennio Di Cola ha dedicato la sua vita e il suo lavoro alla sua amata famiglia. Nel 2017, una malattia invalidante ha purtroppo cominciato a dare i suoi primi segni, spegnendo pian piano tutte le sue energie. Chi lo ha conosciuto ne ricorda il suo sguardo acuto, l’integrità morale e l’onestà, la pronta disponibilità ad aiutare il prossimo e, in primo luogo, il suo profondo attaccamento ai valori familiari e cristiani. Stringendosi al dolore dei suoi cari, mercoledì 20 febbraio, la città di Camerino lo saluterà per l’ultima volta. I funerali saranno celebrati nel Centro Comunità San Paolo. La redazione dell’Appennino si unisce al cordoglio, esprimendo vicinanza e sincero affetto alla moglie Elsa, ai figli Massimo, Marco e Marcello, alle nuore e agli adorati nipoti.

Carla Campetella

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Ennio con la moglie Elsa

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Ennio sfoglia l'Appennino Camerte

 

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