La ricerca di un dialogo che possa dare una soluzione e una risposta alle esigenze dei piccoli comuni dell’area montana in merito agli spostamenti a Natale, Santo Stefano e Capodanno: questo l’appello di Uncem. Ne ha parlato, ai microfoni di Radio C1 inBlu, il consigliere nazionale Alessandro Gentilucci: “In merito alla questione possiamo dire che per le comunità montane gli spostamenti sono fondamentali: credo che quello che vale per le grandi città non possa essere traslato nelle nostre piccole realtà senza le dovute distinzioni. I piccoli comuni sono una peculiarità italiana, che va rispettata e tenuta in debita considerazione. Come Uncem domani avremo un consiglio nazionale. Stiamo facendo grandi pressioni affinchè tutti noi possiamo essere messi nelle stesse condizioni delle realtà più grandi e più importanti”.

Red.
L'appello ai sindaci delle Marche per far revocare il Dpcm di Natale arriva da Deborah Pantana della lista I Civici che, in una nota, chiama a raccolta gli amministratori locali per evitare che la regione debba sottostare alle regole stabilite dal Governo per prevenire i contagi da Covid nel periodo natalizio.
"Periodo estremamente difficile quello che stiamo vivendo - scrive - , non solo per l’emergenza sanitaria in atto dovuta alla carenza di strutture che non riguarda solo la mancanza di terapie intensive, ma alla drammaticità che si vive nei nostri ospedali, dove tutti ormai hanno paura ad andarci, quindi non si curano, perché è comunemente detto che proprio lì si prende il Covid. Non è tollerabile nel 2020 pensare che uno si reca all’ospedale prende il Covid e lì muore, è inaccettabile quello che sta accadendo nel nostro Paese, per troppi anni si sono tagliati fondi per la sanità, per le scuole, per le strade e le infrastrutture, per dirottare tali soldi al salvataggio delle banche amiche della politica.

Poi  c’è il grande tema  della sofferenza economica che stiamo vivendo - aggiunge - , tutto è diventato estremamente difficile, si lavora poco e il periodo commerciale più importante dell’anno, quello di dicembre fanno stare chiusi negozi, parrucchieri, ristoranti, perché chi ha aperto il suo negozio in un parco commerciale o chi ha un ristorante oggi è diventato, per questo Governo,  portatore di Covid. Per il Governo bisogna lavorare dalle 5 della mattina fino alle 18 in modo tale che queste attività non contribuiscono alla circolazione del Covid. Vorrei chiedere al Governo - incalza - ma chi usufruisce di questi servizi alle 5 della mattina?  Voglio vedere quale Sindaco ha ancora il coraggio di mandare i vigili urbani a fare le multe a questi negozi che rimangono aperti per la propria sussistenza, per non licenziare le persone, senza violare l’art. 13 della Nostra Costituzione. Ma se i ristoranti hanno fatto spese assurde per adeguarsi alle disposizione anti covid, perché oggi sono visti come portatori di Covid? Inspiegabile - attacca Deborah Pantana - quello che sta succedendo in Italia".

Quindi la condanna al Dpcm: "Tale decreto - dice - non solo è vessatorio, ma anche antigiuridico, inopportuno ed illegittimo. In quanto tutte prescrizioni contenute in questo documento, vanno contro diritti previsti dalla Costituzione e causano danni oggettivi alla popolazione.

Innanzitutto non ci sono motivazioni giuridiche né scientifiche alla base del divieto di libera circolazione e vietando lo spostamento al di fuori del proprio Comune nelle giornate di Natale, Santo Stefano e Capodanno, c'è una restrizione della libertà personale che non può essere adottata se non con atto motivato dall’autorità giudiziaria. L’istanza sottolinea addirittura come tale sacrificio totale della libertà di circolazione, oltre a non avere motivazioni logiche, né giuridiche, né scientifiche, crea addirittura i presupposti per condizioni di isolamento che potrebbero rendere necessario l’intervento di servizi sociali o sanitari, o delle forze dell’ordine, con ricadute sulla spesa pubblica.

Infine, c’è il capitolo economico, non meno importante, che riguarda la violazione del diritto al lavoro. Il Dpcm - denuncia - prescrive regole illogiche per il contenimento del contagio e procura danno economico ai cittadini, con conseguente danno erariale, perché è ovvio che a fronte della caduta degli introiti per gli italiani, il gettito fiscale allo Stato sarà contratto.

Alla luce di queste considerazioni, bisogna che i nostri sindaci con un atto di coraggio si appellino a Conte inviando un istanza di revoca/annullamento di questo Dpcm del 3 dicembre, per un atto di buonsenso, per tutelare il benessere delle famiglie della propria comunità. Tutto questo non vuol dire irresponsabilità, ma buonsenso e coscienza di dover tutelare la salute di tutti, ma anche il diritto a lavorare e a condividere i momenti più importanti delle tradizioni cristiane con i propri cari. Lasciateci - conclude - ancora sognare il Natale".

GS





Al menù di Natale e Capodanno ci ha pensato il Governo con la bozza del Dpcm di Natale approvata la notte scorsa dal Consiglio dei Ministri.
In attesa di sapere se le Marche torneranno ad essere di colore giallo, si discute sulle regole che saranno imposte dal 21 dicembre al 6 gennaio prossimi.
Di seguito la bozza del Dpcm:

Resta il divieto di circolazione dopo le 22 e fino alle 5 del mattino successivo se non per motivi di necessita', lavoro o salute. Il limite varra' anche per Natale, Santo Stefano e a Capodanno. Per questo motivo le messe della vigilia dovranno essere anticipate per permettere ai fedeli di ritornare a casa allo scoccare del coprifuoco.

DIVIETO DI MOBILITA' TRA REGIONI - Dal 21 dicembre non ci si potra' piu' spostare neppure tra regioni gialle. Saranno permesse deroghe per ritornare ai luoghi di residenza e/o di domicilio, inoltre forse per ricongiungimenti familiari specie nel caso di anziani soli da raggiungere. Restano le eccezioni per motivi di necessita', lavoro o salute. L'ampiezza delle deroghe e' in discussione in queste ore nel governo. Un nodo da sciogliere e' quello delle seconde case, se permettere di andarci o meno.

DIVIETO DI MOBILITA' TRA COMUNI - E' la novita' che potrebbe arrivare tra le restrizioni previste: il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio potrebbe essere proibito spostarsi dal Comune nel quale ci si trova, che sia quello di residenza, domicilio o meno.

QUARANTENA PER CHI TORNA DALL'ESTERO - La misura, che dovrebbe essere valida dal 20 dicembre, e' pensata soprattutto per chi intenda andare a sciare in Svizzera - che ha tenuto le piste aperte - o in Paesi dell'Unione europea, come Slovenia e Austria, con quest'ultimo paese che ha annunciato di aprire le piste solo ai residenti.

RISTORANTI APERTI A PRANZO NEI GIORNI FESTIVITA' - Si potra' pranzare al ristorante il 25 e 26 dicembre, a Capodanno e per l'Epifania. La sera invece resteranno chiusi visto in vigore il coprifuoco.

APERTURA NEGOZI E OUTLET - I negozi dovrebbero restare aperti nei giorni delle festivita' per lo shopping fino alle 21, per permettere di 'spalmare' la clientela lungo un arco di tempo piu' ampio possibile e ridurre il rischio di assembramenti. I centri commerciali saranno aperti nei fine settimana fino al 20 dicembre, ma chiusi nelle festivita' natalizie.

CHIUSI IMPIANTI SCI MA APERTI HOTEL MONTAGNA - E' uno dei punti fermi a poche ore dalla definizione del DPCM: gli impianti di risalita restano chiusi per il rischio assembramenti. Aperti invece gli alberghi di montagna dove sara' possibile fare il cenone ma in camera.

CROCIERE VIETATE - Fino a qualche giorno fa sembravano una delle poche isole (galleggianti) felici, pur con strettissime misure di sicurezza. Invece il governo ha deciso di proibire i viaggi sugli hotel del mare.

RIDUZIONE DIDATTICA A DISTANZA A DICEMBRE - E' un'ipotesi che avrebbe avanzato il premier Giuseppe Conte per "dare un segnale": Diminuire la percentuale di studenti che fanno lezione a distanza. La scuola nel suo complesso dovrebbe comunque riaprire dopo la Befana. La Ue ha indicato come misura cuscinetto di allungare le vacanze di Natale e dunque posticipare il rientro in aula.

ITALIA A TRE COLORI - Confermato il sistema delle fasce, rossa, arancione e gialla in ordine decrescente di diffusione del contagio e di pressione sul sistema sanitario, con conseguenti misure piu' stringenti. L'obiettivo e' portare entro meta' dicembre tutto il Paese in fascia gialla, la meno rigorosa, ma rafforzata da divieti di mobilita' e altre restrizioni valide per il periodo delle festivita'.

GS

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo