Sabato 22 maggio è stato il giorno di “Italia Viva in piazza”, con il partito di Renzi che si è fatto promotore dell’allestimento di tanti banchetti in tutto il Paese per tornare al contatto con i cittadini dopo un lungo periodo di chiusure. Nella provincia di Macerata è stato allestito un banchetto a Matelica, dinanzi ai giardini pubblici, cui è stato presente, oltre alla coordinatrice di IV Fabiola Santini e l’iscritto Mario Pecchia, il coordinatore provinciale Antonello De Lucia, che abbiamo voluto avvicinare.

De Lucia, una valutazione sull’operato del governo Draghi: c’è stato quel cambio di passo che Italia Viva si auspicava?

“Il cambio di passo è evidente e sotto gli occhi di tutti – spiega il coordinatore provinciale di IV - Al governo non c’è più il professor Conte, ma Mario Draghi, una delle persone più credibili sia a livello nazionale che internazionale e che ha dato al nostro Paese quella riconoscibilità che merita da parte di tutte le leadership europee e mondiali. L’Italia è quindi nelle mani di una delle persone più autorevoli che in questo momento storico essa possa esprimere e che ha portato ad un cambio di passo in tanti campi, a cominciare da quello sanitario. La campagna di vaccinazione, ad esempio, ha subìto un’accelerazione enorme grazie al cambio del commissario Arcuri con il generale Figliuolo, arrivando alla famosa soglia delle 500 mila vaccinazioni al giorno. Il Paese, inoltre, sta pian piano riaprendo ed occorrerà vigilare: da parte nostra, Italia Viva continua a rendersi promotrice di battaglie che servono all’Italia, basti pensare al Family Act”.

Circoscrivendo il campo alla realtà locale, come ha vissuto questi due primi anni di vita del partito di Renzi? Quali sono le tue speranza ed aspettative per il futuro di IV?

“Appena il partito ha preso vita è iniziata una fase storica molto strana, caratterizzata dalla pandemia. Tutta la passione per questo nuovo progetto ha quindi dovuto fare i conti con i disagi delle chiusure e dei lockdown. Ciononostante è nata una bella comunità ricca d’entusiasmo. L’anno scorso, inoltre, abbiamo vissuto la nostra prima campagna elettorale, sia in contesti regionali che comunali, e questo ci ha consentito fin da subito di vivere in maniera attiva la politica del territorio, le cui ferite dovute al sisma del 2016 sono state acuite dalla pandemia e che merita pertanto attenzioni particolari poiché di temi da affrontare ce ne sono. Oggi siamo a Matelica e ne siamo felici, perché come partito abbiamo deciso di dedicare un attenzione particolare all’entroterra – conclude De Lucia - ringrazio tutti gli amici di Italia Viva Matelica, a cominciare dalla coordinatrice Fabiola Santini, perché per noi essere in strada è davvero importante”.

intervista de lucia

Alessio Botticelli
Dal discorso di ieri sera del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui è seguito l'incontro appena concluso con l'ex presidente della BcE, Mario Draghi che ha accettato l'incarico con riserva, sono scaturiti diversi commenti anche in ambito politico locale.

Da ex assessore regionale e presidente del Circolo Aldo Moro di Macerata, è Angelo Sciapichetti a definire l'attuale situazione politica nazionale la conseguenza di "un gesto irresponsabile che ha un nome e un cognome e che non può essere condiviso. E' una partita a poker fatta sulle spalle degli italiani".

Dura la posizione di Sciapichetti nei confronti del leader di Italia Viva, Matteo Renzi: "Dopo l'apertura di una crisi al buio - dice - , fortunatamente il Presidente della Repubblica ha fatto un appello accorato al Paese e ai partiti e ha preso la scelta più saggia che in questo momento potesse fare. E' chiaro che ne escono sconfitti la politica, i partiti, e soprattutto l'Italia e gli italiani perchè è stato perso più di un mese in una situazione molto difficile".

In merito alla divisione tra chi chiede il voto subito e chi condivide la scelta di un governo di "alto profilo" come definito da Mattarella, Sciapichetti commenta: "Le elezioni sono un bagno di democrazia, ma le sagge parole del Presidente hanno spiegato il motivo per cui ora non sono possibili. Perderemmo 5 mesi in un momento in cui ci sono problemi drammatici da risolvere. 
Non possiamo permetterci un governo che faccia l'ordinaria amministrazione e ci porti alle elezioni. Il Paese ha bisogno di un governo forte e stabile e a questo punto la figura di Draghi è la più autorevole possibile".

Una crisi che pesa sulle spalle di tutti gli italiani ma che nelle Marche assume una veste ancora più drammatica: "Nella nostra regione abbiamo una emergenza nell'emergenza - commenta Sciapichetti - . Il problema del sisma dura da quattro anni e non è stato superato.
Per le Marche e per tutte le altre regioni terremotate è bene che ci sia un governo stabile e con punti di riferimenti certi. La crisi di governo non ha aiutato, non facilita, e non va nella direzione di quanto i terremotati chiedono".

Poi la ferma condanna a Matteo Renzi: "In condizioni normali - dice - i temi sostenuti da Renzi  vengono affrontati in Consiglio dei Ministri e in un tavolo parallelo che è quello dei segretari dei partiti di maggioranza. Non c'era bisogno di fare la crisi. E' stata voluta al buio, senza avere una via d'uscita nell'ipotesi in cui sarebbe andata male la questione Conte ter. Io ho votato Renzi quando era nel Pd - dice - e ne ho preso le distanze quando mi sono accorto che quello che dicevano in molti era vero: cioè il suo narcisismo che lo porta a fare scelte come quella che abbiamo detto".

Infine la risposta a chi paragona il leader di Italia Viva agli esponenti della CD: "Non ha nulla della scuola, della cultura e della capacità che poteva avere la Democrazia Cristiana. Non può esservi paragone perchè i democristiani avevano la capacità di mediare, di trovare il compromesso, di trovare le soluzioni necessarie nei momenti più difficili e drammatici del Paese. Penso a Moro - conclude - quando ebbe il coraggio di fare il governo di solidarietà nazionale con il PCI nel 1978. Tutta un'altra storia che non va affatto confrontata con Renzi perchè è offensiva per chi non c'è più".

GS

L’europarlamentare toscano Nicola Danti, di Italia Viva, ha visitato questo pomeriggio le Cantine Gagliardi di Matelica assieme al candidato consigliere regionale Flavio Corradini ed alla consigliera comunale Fabiola Santini; lo stesso Danti, durante il tour della cantina, è rimasto piacevolmente colpito dalle pregiate caratteristiche del Verdicchio di Matelica: “Le Marche sono una regione straordinaria, ricca di peculiarità che la rendono unica nel suo genere e dalle quali si possono ricavare eccellenze come il Verdicchio - ha dichiarato l’europarlamentare, benedicendo la candidatura dell’ex rettore dell’Università di Camerino - quella di Corradini è una candidatura che garantisce conoscenza, amore e cura di questo meraviglioso territorio; è assolutamente necessario che una tale ricchezza venga affidata a chi sappia davvero prendersene cura e valorizzarla: Corradini e Mangialardi sono senz’altro le persone giuste”.

Alessio Botticelli

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“La liberaldemocrazia ed il liberalsocialismo sono le due culture che più sono mancate al Paese negli ultimi anni, lasciando spazio a populismi e sovranismi di sorta: è dal riformismo che bisogna ripartire, e nessuno può esserne espressione meglio di Flavio e Lucia”. Con queste parole Ivo Costamagna, ex sindaco socialista di Civitanova, ha introdotto all’Hotel Grassetti di Corridonia, ieri pomeriggio, le candidature a consiglieri regionali di Flavio Corradini e Lucia Pistelli, rispettivamente in quota Italia Viva e PSI, nell’ambito della lista (di cui fa parte anche Demos, con candidata Natalia Conestà) a sostegno di Maurizio Mangialardi.

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Flavio Corradini

“È stato fatto un lavoro importante e significativo da parte dei compagni socialisti - ha esordito Flavio Corradini, ringraziando il Commissario regionale del PSI Oreste Pastorelli, presente all’incontro - credo che la dimensione dell’orientamento politico di Oreste sia stato rilevante: basti ricordare che, mentre ora parlano tutti di Zona Economica Speciale per le nostre aree, lui l’aveva già chiesta in una conferenza stampa a Roma immediatamente successiva al terremoto. L’amicizia che ci lega è prima territoriale che politica, ed ha alla base il desiderio di restituire ad un territorio che ha subìto un immane disastro la stessa dignità degli altri territori che compongono la nostra splendida Regione: dallo stesso desiderio promana questa lista fatta di partiti giovani, di partiti dalla gloriosa storia e da liste civiche, il tutto nel nome di un riformismo liberale, territoriale ed europeista che a me appassiona da morire. Le cose in questi ultimi cinque anni non sono andate proprio bene, diciamocelo chiaramente, basti pensare alla sanità, ma non diamo il nostro voto agli urlatori privi di contenuti perché il voto di protesta ha fatto danni culturali incalcolabili che saranno le future generazioni a pagare”.

Nel corso del suo intervento l’ex rettore dell’università di Camerino ha toccato diversi argomenti, su tutti “la necessità di una riforma del terzo settore, cioè dell’associazionismo e del volontariato ai quali dó un’importanza culturale enorme, e di una maggiore è migliore collaborazione tra settore pubblico e privato, indispensabile per il nostro territorio: sì ad un efficientamento della pubblica amministrazione, ma accompagnato da un proficuo rapporto negoziale col settore privato che possa tradursi ad esempio in defiscalizzazioni per chi decide di fare impresa dando così una possibilità di futuro ai nostri giovani”.

Di lavoro, soprattutto in virtù della propria competenza professionale, ha parlato anche la candidata socialista Lucia Pistelli: “Sono una donna di 48 anni che è nata, vive e lavora a Cingoli, precisamente in CNA dove mi occupo di consulenza del lavoro; sono qui a rappresentare fieramente la candidatura socialista all’interno di questa lista riformista composta da PSI, Italia Viva e Demos con la ferma convinzione che questo sia l’unico progetto politico di centrosinistra che possa permettersi di guardare al futuro. Ciò che contraddistingue la mia candidatura è la mia passione politica, il mio impegno per le pari opportunità e la conoscenza del mondo del lavoro e dell’impresa che ho maturato grazie alla mia professione: per quanto concerne le pari opportunità, ho avuto il piacere di far parte della Commissione per le pari opportunità a Cingoli, per due volte sono stata nominata nella Commissione provinciale a Macerata e dal 2009 fino al 2015 sono stata in Commissione regionale; non posso non sottolineare l’importanza di questa tornata elettorale, la prima con una legge che prevede la doppia preferenza di genere: noi donne siamo parte integrante del sistema impresa e dell’associazionismo, ma nelle istituzioni e nella società civile siamo ancora scarsamente rappresentate, ben vengano dunque le quote, un ottimo strumento per garantire il nostro diritto di essere presenti laddove si prendono decisioni che ci riguardano, inviterei anzi a scrivere sulla scheda elettorale prima il nome della donna che quello dell’uomo, sarebbe un bel segnale culturale”.

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Lucia Pistelli

Quindi la sferzata finale: “Non sopporto chi si definisce apolitico, perché ogniqualvolta ciascuno di noi decide di rispettare o meno una regola compie un’azione politica - ha sottolineato la candidata socialista - ed in questa fase molto difficile la nostra rinascita non può prescindere dal riacquistare fiducia nelle istituzioni, cosa che può avvenire solo con l’esercizio del diritto di voto: quando andiamo a votare, dunque, scegliamo le persone giuste e non permettiamo più a nessuno di dire che siamo tutti uguali e corrotti, perché non è così e lo posso dire con convinzione - conclude - io e chi si è candidato con me in questa lista ci stiamo mettendo la faccia e la nostra professionalità, dateci fiducia e vi dimostreremo che l’avremo meritata”.

Alessio Botticelli

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“Una campagna casa per casa nel segno del riformismo. Non lasciamo la Regione in mano ai nostalgici del Fascismo”.
Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, a Recanati, in occasione della presentazione del suo libro ‘La mossa del cavallo’ ha parlato in vista delle prossime elezioni regionali.
Nel cortile di palazzo Venieri, intervistato dall’assessore Francesco Fiordomo, davanti ad una folta platea a cui hanno preso parte i coordinatori provinciali di Italia Viva Teresa Lambertucci e Antonello De Lucia, il coordinatore di Recanati Luca Sampaolo; Tania Paoltroni, Flavio Corradini, Fabiola Santini e molti altri.

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Antonio Bravi, Antonello De Lucia e Teresa Lambertucci

Tutti nomi che potrebbero essere in lizza per le prossime elezioni regionali e proprio su questo Renzi ha ribadito il sostegno al candidato governatore Maurizio Mangialardi: “Quando noi eravamo nel PD - ha detto - ci dicevano di aver sbagliato tutto nell’essere riformisti; ci indicavano come grande modello il leader dei laburisti inglesi, Corbyn, grazie al quale, successivamente, la destra inglese ha fatto il più grande trionfo degli ultimi decenni con la brexit. 
L’estremismo di sinistra non funziona - ha detto con fermezza - , si vince solo se si è riformisti. È fondamentale che ci sia una forte squadra di Italia Viva nelle Marche.
La destra candida un personaggio - ha detto in riferimento a Francesco Acquaroli - che il 28 ottobre è andato alla cena di commemorazione della Marcia su Roma, quella che rappresenta l’inizio della dittatura. Per vincere, accanto a Maurizio Mangialardi, si deve essere una forza politica capace di prendere i voti incerti. 
Prendere i voti, nel gioco democratico, non è una parolaccia, è un obiettivo. 
Per prendere i voti bisogna essere attrattivi nel campo riformista e voi nelle Marche avete una responsabilità: quella di mettere in campo una squadra riformista che farà vincere Mangialardi anziché il commensale della Marcia su Roma. 
Noi abbiamo bisogno di persone che vadano casa per casa - ha proseguito - . Diamoci una mossa, non lasciamo la Regione nelle mani dei nostalgici del Fascismo”. 
Poi la risposta sui sondaggi negativi: “L’unico modo per rispondere a chi ci vuole male è prendere voti. Ci hanno detto che non saremmo mai stati uniti, invece ogni settimana arrivano persone nuove che vogliono darci una mano. La nostra prossima mossa deve essere quella di dare speranza alle persone, non servirà a Italia Viva, ma servirà all’Italia”.

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Renzi e Fiordomo

Diversi gli spunti forniti da Fiordomo per discutere del libro e di quanto accaduto al Governo dalla scorsa estate ad oggi, ricordando l’impegno che, nel ruolo di Premier, Renzi mise per Recanati e le sue bellezze: “Il più grande lusso della politica non sono le auto blu e gli aerei di Stato - ha detto il leader di Italia Viva - ma le relazioni umane.
I grandi luoghi del passato come Recanati non servono solo a ricordare, ma a costruire il futuro. Chi viene a Recanati non viene a vedere un museo, ma un futuro possibile che è quello che tiene insieme la bellezza e la letteratura, la cultura e la meraviglia. Altrimenti diventiamo tutti cibo per algoritmi. Obama, con il suo motto ‘Yes, we can’ ci ha insegnato che fare politica è dare voce alla parola ‘potere’ intesa non come sostantivo ma come verbo. E per questo il nostro non è un Paese che può vivere di reddito di cittadinanza e di assistenzialismo. La vecchia generazione si è spaccata la schiena, ma ha creato l’Italia che è nel G7. Quella è la generazione di Anchise, il padre di Enea che il figlio si carica sulle spalle (Immagine della copertina del libro ndr). La vecchia generazione va salvata, va aiutata”.

Poi il tema della famiglia e delle scuole che, in una terra colpita dal sisma, assume un valore ancora più profondo: “La scuola è il futuro - ha detto - . Siamo il Paese che, purtroppo, ha chiuso la scuola e ha lasciato aperte le stazioni sciistiche. La scuola non è un nozionificio, ma una comunità educante. Visto che poi hanno deciso di tenerla chiusa avrebbero potuto approfittare di sistemare le strutture scolastiche sul Modello Genova facendo lavorare le ditte del posto che erano quelle più in difficoltà”.

GS

L’argomento sarà approfondito nella edizione de L’Appennino Camerte della prossima settimana.

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Renzi e Flavio Corradini









Ha sicuramente lasciato un segno il messaggio in diretta di Valeria Mancinelli che ha suonato come un ritiro nella corsa alle elezioni regionali ormai alle porte e trascinato con sé anche il dispiacere di chi nella coalizione di centro-sinistra avrebbe puntato sul suo nome. Tra questi Italia Viva, la cui posizione è comunque ferma nel ribadire la discontinuità, il no alle primarie e la scelta di un candidato condiviso e forte rappresentativo di tutta la comunità marchigiana.
Lo conferma ai nostri microfoni, il capogruppo di Italia VIva in consiglio regionale Fabio Urbinati: " C'è rammarico e dispiacere per quanto ha comunicato Valeria Mancinelli, anche se per la verità era nell'aria -commenta-. Io che ho sempre seguito la politica sin da ragazzino, ricordo che nella prima Repubblica un partito avrebbe fatto di tutto per candidare quella persona che in quel momento praticamente rappresentasse la maggior parte della volontà degli elettori di una parte politica. Noi abbiamo creduto sin dal primo momento che Valeria Mancinelli potesse interpretare quelle che sono le istanze dei marchigiani e, come dimostrano i sondaggi, Valeria Mancinelli era e secondo me è a tutt'oggi  il candidato più forte che il centro-sinistra possa mettere in campo. Il nostro candidato presidente resta Flavio Corradini e sul suo nome mai abbiamo avuto dubbi, tuttavia con grande umiltà, lo stesso ex rettore dell'Università di Camerino si è detto disposto a lasciare il campo a Valeria Macinelli perchè noi pensiamo ancora che in questo momento lei possa interpretare le intenzioni di voto della grande maggioranza dei cittadini marchigiani e non solo quelli di centro sinistra. Sulla persona di Flavio Corradini che è il nome che portiamo avanti - dichiara il Capogruppo d'Italia Viva- credo ci sia pochissimo da aggiungere: ha dimostrato una grandissima capacità amministrativa e, soprattutto dopo il Sisma del 2016, con un ateneo che è riuscito a ripartire già dopo pochi giorni: questo lo si può fare solo quando si hanno le leve per poter decidere e solo se si possiedono grandi qualità amministrative. Credo pertanto, che da questo punto di vista non debba imparare nulla da nessuno, però mi piace sottolineare che ciò che testimonia delle capacità di Flavio è in primis la sua umiltà che oggigiorno è una dote fondamentale per fare politica. E nella sua apertura ed umiltà, Flavio Corradini ha sempre detto di essere disposto a lasciare il passo ad un candidato più condiviso: questa è la politica che Italia viva vuole praticare, questa è la politica che Italia Viva vuole mettere a disposizione di tutta la comunità marchigiana". 
L'augurio dunque è che non sia un no definitivo quello di Valeria Mancinelli e che il Partito Democratico possa risolvere le problematiche interne registrate negli ultimi giorni, e che possa ritorvarsi lo spirito unitario di tutta la coalizione.
"Da ex capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale - conclude Fabio Urbinati- conosco le dinamiche di quel partito che, purtroppo, si sono innescate nella maniera peggiore anche nella discussione degli ultimi giorni. La nostra disponibilità a discutere mai è venuta meno e debbo dire che sto registrando una grandissima volontà del Segretario PD Giovanni Gostoli il quale davvero ce la sta mettendo tutta. Come Italia Viva  noi in questo suo percorso lo stiamo sostenendo e continueremo a sostenerlo nei prossimi giorni. Lo stesso segretario del PD delle Marche, ieri ha ricevuto anche ufficialmente il sostegno del segretario nazionale Nicola Zingaretti a proseguire su quella strada. Italia viva è per proseguire su quella strada e, ce la metteremo tutta per mantenere un governo progressista della regione Marche".
C.C.  

Un auditorium gremito ha accolto al Largo Fiera della Pesca di Ancona la presentazione di Italia Viva, il nuovo soggetto politico costituito da Matteo Renzi: quella marchigiana rappresentava una tappa importante per la presentazione del partito e del progetto che lo sottende, in quanto proprio in seno alla Regione Marche è nato il primo gruppo consiliare di Italia Viva formato dai consiglieri regionali Federico Talè e Fabio Urbinati, i quali hanno accompagnato nella presentazione il vice presidente della Camera Ettore Rosato e la deputata Lucia Annibali. “Questa è una sfida che comporta grande responsabilità – ha detto Fabio Urbinati, che del gruppo consiliare di Italia Viva è presidente – ma non c’è niente di più bello che far crescere una creatura nuova: in questi giorni ho ritrovato quell’entusiasmo di fare politica che negli ultimi due anni avevo un po' perso; Italia Viva è un movimento che parte dal basso, ed è dal basso che dobbiamo iniziare a fare il nostro lavoro. Abbiamo deciso di piantare un albero per ogni iscritto e siamo già a venticinquemila semi da piantare: contiamo di far germogliare sempre più alberi grazie alla nostra passione, ma al contempo dovremo avere la fermezza di tagliare eventuali rami secchi, perché la politica mette spesso di fronte a scelte di questo tipo. Paolo Crepet nel suo ultimo libro afferma che la passione e l’inquietudine sono il motore del mondo, ed io credo che ognuno di noi con la propria passione possa riportare quell’entusiasmo di fare politica che anche in questa Regione è ultimamente venuto a mancare”. Entusiasmo che non ha affatto nascosto ai numerosi presenti neanche il consigliere regionale Talè, il quale ha inoltre spiegato le ragioni che lo hanno portato a lasciare il Partito Democratico dopo una lunghissima militanza: “Lasciare un partito in cui hai fatto tutta la gavetta e che ti ha portato ad essere consigliere comunale a 18 anni, poi consigliere provinciale ed ora consigliere regionale ha rappresentato una scelta umanamente e politicamente forte ma molto ponderata: io non rinnego affatto i miei valori di centrosinistra, anzi li rivendico in questo nuovo movimento, ma ciò che non andava bene era la loro attuazione. Non possiamo pensare che la maggior parte della gente si sia svegliata una mattina ritrovandosi estremista e sovranista, siamo noi che non abbiamo più saputo veicolarne le istanze: la sinistra ed il Pd da un po' di tempo si sono avvitati su sé stessi allontanandosi dai bisogni delle persone, e questo mi ha portato a fare la scelta di cui vi sto parlando”. A rappresentare Italia Viva nelle Marche non poteva non esserci la deputata ed avvocatessa Lucia Annibali, originaria di Urbino: “Matteo Renzi ha detto che Italia Viva è un partito femminista, nel senso che vuole bene alle donne: deve però volergliene nel modo più giusto ed autentico possibile, e da questo punto di vista metterò tutto il mio impegno affinchè sia così. Dobbiamo dare quella spinta propulsiva che consenta di superare quella banalizzazione e quegli stereotipi coi quali viene spesso raccontata la sofferenza delle donne, e soprattutto deve porre attenzione sui figli di quelle donne che in queste storie di violenza domestica hanno rimesso la vita: quei figli continuano ad esistere affrontando la vita con fatica ma anche con coraggio e speranza, spetta a noi farci carico di quest’ultima”. A chiusura dell’evento le parole di Ettore Rosato: “Italia Viva nasce per rifiuto di un bipolarismo che è ormai chiaro a tutti: da una parte l’ultradestra di Salvini, Meloni e Casapound, dall’altro una sinistra che cerca di risolvere i problemi del futuro con le ricette del passato; io non credo che le soluzioni ai problemi del futuro possano trovarsi nel passato ed è per questo che mi piace chiamare Italia Viva il partito del futuro, che accetta cioè la sfida assai complicata del futuro, perché il futuro è davvero complicato da raccontare: facile soffiare sul fuoco della paura quando si parla d’immigrazione, molto più difficile è spiegare cosa sta succedendo in Africa e cosa succederà nei prossimi vent’anni”. Tra i presenti in platea anche diversi volti noti dell’entroterra marchigiano come l’ex rettore dell’Università di Camerino Flavio Corradini e la consigliera comunale matelicese Fabiola Santini.

Alessio Botticelli
Primo incontro all’asilo Ricci di Macerata in prospettiva della Leopolda a Firenze dal 18 al 20 ottobre che vedrà la nascita del simbolo e dell’organizzazione della creatura renziana. L'incontro è stato aperto da Francesco Fiordomo e chiuso da Flavio Corradini: una serata da cui avrebbero preso vita diversi spunti programmatici per il territorio e per una prospettiva di futuro nel maceratese.
Riflettori accesi sui problemi del dissesto idrogeologico, con la specifica richiesta di "riapertura dell’unità di missione di Italia Sicura - come si legge in una nota inviata da Marco Alfei - , chiusa dal precedente governo, e determinante ai fini del recupero dei piccoli e grandi comuni". 
Poi un focus sulla viabilità: "Italia Viva - proseguono - crede nello sviluppo delle realtà locali ed è necessario andare velocemente ad una soluzione definitiva per la viabilità della Valle del Potenza da Macerata fino al mare al pari della vallata del Chienti. Uno sguardo forte vero le nuove generazioni con il coinvolgimento dei giovani, delle donne e di quanti hanno capacità di orientare il futuro. Il governo Renzi ha dato avvio al processo del post sisma con l’approvazione da parte di tutti i gruppi parlamentari (maggioranza ed opposizione) del DL 189/2016, poi da dicembre 2016 tutte le modifiche parlamentari sono state fatte con voto di fiducia e dal governo Gentiloni e dal governo Conte-Salvini".
Al centro del dibattito anche alla struttura commissariale del sisma: "Ora - sostengono - bisogna dare un’accelerazione portando la struttura del Commissario da Roma e Rieti all’interno del Cratere marchigiano (Camerino o dintorni) e portare all’interno della struttura stessa anche gli stessi Uffici speciali per la ricostruzione. Sono necessari un commissario vicino ai territori veramente danneggiati e la certezza della responsabilità nella ricostruzione senza continui rimpalli tra livello commissariale e regionale, solo così si può velocizzare quanto i nostri conterranei oramai in sofferenza da tre anni chiedono per avere quanto prima un ritorno a casa ed una rivitalizzazione dei nostri splendidi territori".
Un primo incontro informale dove i partecipanti hanno avuto modo di conoscersi e di pensare al futuro dei territori della provincia: "Stiamo partendo - commenta Francesco Fiordomo ai microfoni di Radio C1 InBlu - , si sta costruendo un nuovo percorso. Una nuova casa che vuole raccogliere persone con ideee e progetti all'insegna della concretezza. Ci siamo autoconvocati in attesa di capire quale sarà la riorganizzazione del nuovo movimento. Un confronto in attesa della Leopolda. Abbiamo parlato di terremoto, viabilità, servizi. Posso dire che c'è tanta energia positiva".

GS

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