Terremoto, pandemia, guerra in Ucraina, manifestazioni, emergenze maltempo e servizi di ogni genere a supporto della popolazione. La Protezione Civile riveste da sempre un ruolo importantissimo in più campi, soprattutto nei piccoli comuni come Castelraimondo, dove il gruppo di volontari è impegnato quasi quotidianamente in tantissime attività molto importanti. Specialmente negli ultimi anni: dal sisma appunto al Covid fino al recente conflitto in Ucraina, la Protezione Civile di Castelraimondo ha sempre risposto presente all’appello e per questo il comune ha voluto omaggiare ogni singolo volontario con una pergamena e soprattutto con un grazie dal vivo.

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La cerimonia di consegna si è tenuta in piazza Dante. Qui il sindaco Patrizio Leonelli, insieme al suo vice Roberto Pupilli, agli assessori Edoardo Bisbocci e Ilenia Cittadini e ai consiglieri Paolo Cesanelli, Renzo Marinelli e Valeria Lucarini, hanno omaggiato il coordinatore del gruppo della Protezione Civile Enzo Maggi con una targa di ringraziamento e i volontari con una pergamena ricordo. Presenti anche diversi dipendenti comunali che hanno voluto far sentire la loro vicinanza. Al gruppo è arrivata pure una bella lettera da parte dell’associazione di promozione sociale “Comunità Ucraina nelle Marche” per il sostegno alla popolazione colpita dalla guerra offerto negli ultimi mesi tramite la raccolta di materiali e beni di prima necessità.

«Un riconoscimento più che dovuto per i servizi svolti in questi ultimi anni pieni di emergenze e di attività da parte di un gruppo sempre molto disponibile e al servizio della popolazione – spiega l’amministrazione comunale -.Il gruppo ha sempre risposto in maniera positiva e immediata, specialmente nel difficile e rischioso periodo di emergenza Covid portando farmaci e spesa a chi ne aveva bisogno, spesso trascurando la vita privata e dando priorità al bene comune. L’amministrazione ringrazia infinitamente questi volontari per il supporto e per la sensibilità che dimostrano, spesso in situazioni particolari, di rischio e di fragilità».
Spegne 30 candeline l’Infiorata Corpus Domini di Castelraimondo che torna con una bella serie di appuntamenti nella settimana dal 12 al 19 giugno 2022. La manifestazione, inserita nel cartellone del Grand Tour delle Marche, quest’anno colorerà ed animerà la città del Cassero con i classici quadri fioriti dei maestri infioratori locali e si arricchirà di diversi spettacoli e iniziative per rendere memorabile il 30esimo compleanno dell’evento principe dell’estate dell’entroterra maceratese.

L’invito a passare in città arriva direttamente dalla conferenza di presentazione della 30esima edizione dell’Infiorata che si è tenuta in piazza Dante. Hanno preso la parola il sindaco di Castelraimondo Patrizio Leonelli, il consigliere regionale Renzo Marinelli, l'assessore alla Cultura Elisabetta Torregiani,l’assessore ai Servizi Sociali e Politiche Giovanili Ilenia Cittadini, la consigliera Valeria Lucarini,il presidente del consiglio comunale Luigi Bonifazi, il vice presidente dell'Unione Montana Potenza Esino Musone Fabio Aquila ed alcuni maestri infioratori che durante la presentazione hanno realizzato uno speciale quadro fiorito per l’occasione.

«Finalmente torniamo alla maestosità dei quadri pre pandemia – afferma il primo cittadino Leonelli –vivremo una bellissima edizione che di fatto aprirà l’estate di Castelraimondo che sarà ricca di manifestazioni simbolo della ripartenza del nostro paese e della nostra città. È bellissimo e quasi emozionante essere qui per me oggi a presentare per la prima volta da sindaco l’evento dell’Infiorata».

A portare i saluti delle massime istituzioni regionali è stato il consigliere Marinelli. «Porto i saluti del presidente della Regione Acquaroli e del presidente della Provincia Parcaroli, spero che entrambi verranno a Castelraimondo per vedere con i loro occhi i colori dell’Infiorata – spiega Marinelli -. Ho vissuto tutte e 30 le edizioni dell’Infiorata da dentro l’amministrazione e non nascondo una certa emozione nel ricordarle e nel presentare questo nuovo evento. Ho tanti bei momenti nella memoria legati a questa manifestazione. Ci tengo a ringraziare coloro che in questi anni hanno sempre portato avanti l’organizzazione dell’Infiorata, dai primi che l’hanno ideata a quelli che ancora oggi proseguono questa bellissima storia». Gli ha fatto da eco il presidente del consiglio comunale Bonifazi che ha ricordato alcuni episodi delle vecchie edizioni, tra cui quella del 1997, «l’unica in cui purtroppo ha piovuto tantissimo facendo scomparire i quadri fioriti» ha aggiunto.

A snocciolare l’intero denso programma è stata poi l’assessore Torregiani. «Presentiamo oggi l’evento più importante della nostra città – fa sapere Torregiani – 30 anni non sono pochi e seppur in maniera differente e ridotta sono orgogliosa di dire che non ci siamo fermati neanche durante la pandemia. Quest’anno abbiamo voluto fare qualcosa in più diversificando l’offerta degli eventi, che coinvolgono tutte le fasce d’età, compresa quella dei più piccoli con dei laboratori, fino ai ragazzi che tra sabato e domenica avranno due grandi eventi nelle due piazze della città. Abbiamo puntato anche sull’enogastronomia, coinvolgendo le attività della città e portando l’Infiorata nel piatto con la collaborazione con Tipicità. Grazie al compianto Maurizio Cavallaro vedremo protagoniste anche le scuole, che parteciperanno attivamente a questa edizione. Ringraziamo infine tutte le associazioni coinvolte, vero cuore pulsante della città e impegnate al massimo in questa settimana dell’Infiorata».

Un evento che è molto importante per l’intero territorio, come ha spiegato il vice presidente dell’Unione Montana Potenza Esino Musone Fabio Aquila. «L’Infiorata è un valore aggiunto per tutto l’entroterra – conferma Aquila – una manifestazione che porta benefici a tutte le attività della zona e che per tanti anni ha fatto da mamma a diversi eventi nati in questo periodo». A seguire sono intervenute anche due infioratrici che hanno ribadito «l’importanza di questa manifestazione per il tessuto sociale cittadino, l’Infiorata unisce tutta Castelraimondo non solo per la settimana dell’evento, ma anche nei mesi precedenti – dicono emozionate -. È bellissimo riavere un calendario così importante di appuntamenti, ci mancavano tantissimo».

Soddisfazione, infine, per l’assessore Cittadini e per la consigliera Lucarini, coinvolte in prima persona nella realizzazione di due quadri fioriti con le loro rispettive associazioni di cui fanno parte: «Sarà bello tornare in centro a lavorare sui quadri – hanno detto – un’occasione unica per ritrovarci con i nostri concittadini all’aperto e in uno scenario magnifico come quello dell’Infiorata».

Si parte domenica 12 giugnocon l’inaugurazione del Festival dei Gruppi Folcloristici a cura del gruppo Folcloristico di Castelraimondo, che, come l’Infiorata,intratterrà gli appassionati fino a domenica 19 giugno. Sempre il 12 giugno musica itinerante con la Treia Street Band - Blues Brothers show che dalle ore 18 e 30 sfilerà da piazza Della Repubblica a piazza Dante passando per corso Italia.
Giovedì 16 giugno si entra nel vivo dell’Infiorata con il tradizionale taglio dei fiori in piazza Dante alle ore 20 e 30. Contemporaneamente aperitivo con il duo NudAcustica Live a cura del bar Eclissi sempre in piazza Dante. Alle ore 21 e 30 serata musicale con gli Stock84 a cura dell’AIDO-AVIS-ADMO in largo Rotabella.
Venerdì 17 giugno parte la realizzazione dei quadri fioriti in corso Italia. Dalle ore 21.00 gli infioratori si concentreranno lungo la via nel cuore della cittàe davanti alla chiesa della Sacra Famiglia per realizzare delle vere e proprie opere d’arte (23 quadri da 9x5 metri) che richiedono mesi di studio e preparazione e che fanno dell’Infiorata di Castelraimondo uno degli appuntamenti di questo genere più famosi di tutta Italia.
Sabato 18 giugno dalle ore 10.00 alle ore 14.00 (e anche domenica 19 giugno allo stesso orario), nella zona vicino agli impianti sportivi, spazio al laboratorio dell’Infiorata a cura del Grand Tour delle Marche per chi vuole cimentarsi nella realizzazione di un quadro fioritocon il quartiere Feggiani. Seguirà un bel pranzo a base di gnocchi dei Feggiani. Durante la mattinata, alle ore 11, taglio del nastro per la nuova area camper nella zona degli impianti sportivi a cura del Camper Club Il Cassero. Sabato sera alle ore 21 e 30 in piazza Della Repubblica appuntamento con la musica blues dei Paggio and the Giraffes, formazione internazionale capitanata dal giovane castelraimondese Matteo Paggi, che torna nella sua città dall’Olanda per una serata magica sotto al Cassero.
Domenica 19 giugnoalle ore 18.30 Santa Messa nella chiesa della Sacra Famiglia e Solenne Processione del “Corpus Domini” con la partecipazione del Corpo Bandistico “Ugo Bottacchiari” di Castelraimondo. In serata gran finale in piazza Dante con la musica anni ‘90: dalle ore 22 dj set con dj Phil del Much More e dj Fargetta, attesissimo ospite direttamente da Radio Deejay, Radio m2o e dai miglior club e piazze d’Italia. Durante l’evento saranno anche estratti i numeri della tradizionale lotteria dell’Infiorata. Un calendario ricchissimo di spunti per chi volesse visitare Castelraimondo nei giorni più intensi e colorati dell’anno.


Il comune di Castelraimondo punta sulle energie rinnovabili e sul concetto di “Comunità energetiche rinnovabili”.

Venerdì 20 maggio alle ore 17 presso il Lanciano Forum si terrà un incontro tra istituzioni e privati aperto al pubblico per presentare questa opportunità di cooperazione che rappresenta una svolta nel mondo del mercato dell’energia. Organizzato dal comune, l’evento è patrocinato dal Commissario Straordinario per la Ricostruzione, dall’università E-Campus e dall’università Politecnica delle Marche. Interverranno il sindaco Patrizio Leonelli, il consigliere regionale e comunale Renzo Marinelli, la professoressa Barbara Marchetti (E-Campus), il professor Francesco Corvaro (consulente tecnico della struttura commissariale) e l’ingegnere Giovanni Biancini (E-Campus).
«Un incontro tanto utile quanto necessario per comprendere i vantaggi e le opportunità delle comunità energetiche rinnovabili – spiega Marinelli – in un momento come questo è fondamentale offrire ai privati delle valide alternative in materia di politica energetica. Al Lanciano Forum verranno illustrate le varie normative in merito e si potrà già manifestare il proprio interesse per lo sviluppo di un progetto comune che punta su energie rinnovabili e abbattimento dei costi».


Le comunità energetiche sono associazioni tra produttori e consumatori di energia, composte da enti pubblici locali, attività commerciali, aziende o cittadini privati, che si dotano di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili che viene poi destinata all’autoconsumo e alla condivisione fra i partecipanti alla comunità. Il sistema di scambio è locale e consente una gestione congiunta, con l’obiettivo di mitigare la povertà energetica, a tutela dei consumatori più vulnerabili, di ridurre il peso della spesa energetica per i cittadini, gli imprenditori e tutti coloro che aderiscono all’iniziativa.
Acque del Potenza e dello Scarzito dirottate verso il lago Castreccioni, secco «no» dei sindaci. Un rifiuto annunciato già in conferenza stampa qualche settimana fa e ora ribadito in maniera formale, con un documento inviato al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, al presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli,  e agli assessori regionali alle Risorse idriche, Stefano Aguzzi, e ai Servizi pubblici e agli Enti locali, Guido Castelli.

L’idea avanzata dal Consorzio di bonifica nella scheda di progetto Pnrr presentata dal direttore dell’area tecnica, Nafer Saqer, prevede la realizzazione di una serie di condutture per prelevare le acque dalle alti valli del fiume Potenza, del suo affluente Scarzito e dal Chienti a Valcimarra. La rete di tubature arriverebbe in questo modo a San Severino, dove sarebbe previsto un raccordo, poi l’attraversamento della valle fino all’invaso di Cingoli.

Le motivazioni dietro al progetto derivano dalla situazione di sofferenza del lago di Castreccioni, i cui livelli si sono abbassati a causa della siccità. La risposta dei sindaci della valle del Potenza è stata chiara: un «no» perentorio, visto che l’assenza di precipitazioni dello scorso inverno sta mettendo a dura prova anche i loro territori. La posizione degli amministratori è trasversale. Il sindaco di Pioraco e presidente dell’Unione montana Potenza Esino Musone, Matteo Cicconi sottolinea come, dopo la preoccupazione della prima ora testimoniata insieme ai vertici Assem e ai sindaci di Sefro e Fiuminata, si sia arrivati a un fronte compatto con tutti i primi cittadini della vallata. «Non si tratta di una protesta campanilistica – precisa –, ma di un rifiuto ragionato. Il nostro territorio vuol fare sentire la sua voce». Proprio Cicconi è il primo firmatario del documento. Con lui il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, in qualità di ente capofila, e i sindaci di Treia, Franco Capponi, di Castelraimondo, Patrizio Leonelli, di Fiuminata, Vincenzo Felicioli, di Sefro, Pietro Tapanelli e di Gagliole, Sandro Botticelli.

I prelievi idrici previsti, secondo questi ultimi «causerebbero inevitabilmente l’impoverimento del bacino idrico dell’area, in quanto il drenaggio previsto in captazione richiamerebbe le acque di falda, con conseguenze per tutto il comprensorio circostante. Attualmente – spiegano i sindaci – il nostro bacino idrico garantisce il fabbisogno idropotabile a più di un territorio comunale, oltre a garantire la sopravvivenza di alcune attività economiche fondate sulle risorse idriche, come le cartiere di Pioraco e la troticoltura a Sefto. L’operazione di prelievo che si prospetta sulla base di questa ipotesi di progetto porterebbe inevitabilmente ad un grave ammanco di acqua ad uso potabile. Già oggi – proseguono –, nei periodi estivi o di prolungata siccità, si assiste ad un notevole decremento delle portate delle sorgenti, tanto da richiedere l’attivazione di misure di contenimento della conseguente carenza idropotabile. In più, tra le sorgenti afferenti al bacino coinvolto dal prelievo in progetto ne ricadono due inserite nei piani emergenziali della Protezione civile, la sorgente San Giovanni di Sefro e Ponte Cannaro di Pioraco, la cui portata deve essere interamente garantita. Oltre a questo disagio per le aree prossime alle sorgenti, la captazione delle acque comporterebbe una significativa riduzione a valle della portata del fiume stesso con conseguente diminuzione della attuale disponibilità e qualità della risorsa idrica, sia per le irrigazioni che come risorsa per la produzione di energia idroelettrica. La valle del Potenza presenta già serie problematiche di carenza idrica: un progetto del genere non farebbe altro che aggravare la situazione. Il nostro rifiuto è totale».

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Bambini e genitori impegnati nella piantumazione di nuovi alberi nella zona del parco fluviale degli impianti sportivi di Castelraimondo. Una bella mattinata di sole ha riscaldato le decine di persone presenti per l’iniziativa di messa a dimora di una pianta per ogni bambino nato nel comune negli anni 2020 e 2021.

Ben 48 le piante autoctone che sono andate ad arricchire la flora della zona, con la piantumazione effettuata proprio dai tanti ed entusiasti bambini delle classi prime, seconde e terze delle scuole elementari e i più piccoli della materna Manfredi Gravina, presenti per l’evento organizzato dall’associazione “L’umana dimora” in collaborazione con il comune di Castelraimondo.

piantumazione

Oltre agli alunni e ad alcune famiglie dei bambini nati nelle ultime due annate, presenti anche il sindaco Patrizio Leonelli, il vice Roberto Pupilli, gli assessori responsabili del progetto Edoardo Bisbocci ed Ilenia Cittadini, l’assessore Elisabetta Torregiani, il presidente dell’associazione “L’umana dimora” Primo Mancini, i carabinieri e i volontari della Protezione Civile.

L’iniziativa era stata accolta e promossa anche dal compianto dirigente scolastico Maurizio Cavallaro, al quale i presenti hanno dedicato un sentito applauso in suo ricordo. Un omaggio che ha reso la mattinata ancor più emozionante e sentita.

"Iniziative come questa riempiono di gioia l'amministrazione e la cittadinanza – spiega l’assessore all’ambiente Bisbocci - vedere tutti questi bambini in mezzo al nostro bellissimo verde è stato emozionante. È importante per tutti noi sensibilizzare le nuove generazioni verso il rispetto del verde. 48 piante sono un piccolo, ma significativo, gesto. Spero che un giorno questi bambini torneranno davanti ai loro alberi con un po' di emozione».

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Sette comuni insieme “Lungo i sentieri dell’Alto Potenza” per far conoscere un territorio.

Una nuova vetrina on line per il progetto che vede unite le amministrazioni di San Severino Marche, nel ruolo di capofila, Castelraimondo, Gagliole, Pioraco Fiuminata, Sefro ed Esanatoglia che si fanno conoscere in una condivisione di strategia unitaria di sviluppo basata sul potenziamento, riqualificazione e messa in rete di percorsi e sentieri dedicati al turismo lento, al ciclo bike e all’escursionismo.

Coordinato dall’architetto Cinzia Guarnieri, in qualità di facilitatore, il progetto fa riferimento a un territorio di quasi 450 chilometri quadrati con una popolazione di quasi 23mila persone.

Il sito in questione illustra tutte le attività di gestione e animazione che sono state condotte dal 2018 ad oggi in tutte le varie fasi e si sviluppa su diverse aree tematiche: animazione, monitoraggio e, soprattutto, risultati riportando, con puntualità, i vari stadi. Inoltre vengono presentati i progetti, sia pubblici che privati, che hanno interessato le sette amministrazioni locali.
Alta Scuola di Formazione sul sito di Lanciano. Un progetto dal valore complessivo di 16 milioni di euro sul quale, però, c’è poca chiarezza.

A sostenerlo il gruppo consiliare di minoranza “Castelraimondo Insieme” che al riguardo ha presentato un’interrogazione in consiglio comunale con 13 quesiti specifici su tale iniziativa.

“Purtroppo alle tante domande non è arrivata nessuna risposta – dichiara il capogruppo Costantino Mariani - Per esplicita ammissione del sindaco ci sono ancora poche informazioni e i chiarimenti si sono limitati all’oggetto dell’intervento: una scuola di alta formazione per figure nel mondo dell’hotellerie, del turismo, dei prodotti dedicati alla persona e di quelli derivati dalle piante officinali. Non una parola è emersa riguardo alla durata e frequenza dei corsi, ai destinatari, al loro numero, ai finanziamenti, alla progettazione didattica, alle docenze, alla natura dei titoli rilasciati, al fatto se, nel futuro, da questo investimento deriveranno oneri correnti per il comune e alle altre questioni poste”.

Non soddisfatta, dunque, l’opposizione che manifesta perplessità e preoccupazione per una “progettualità evanescente a fronte di una dimensione economica così importante”.

“Come gruppo di minoranza – conclude Mariani – offriremo il nostro supporto costruttivo, purchè ci sia chiarezza reciproca a cominciare dal massimo della trasparenza sulla questione”.
Ripartono i lavori di riqualificazione urbana di Corso Italia e Viale Europa a Castelraimondo. Gli interventi, iniziati nello scorso mese di novembre, erano stati sospesi a dicembre in occasione delle festività natalizie. Tanto si era discusso, tra maggioranza e opposizione, proprio su questo progetto. La nascita di un parcheggio, che sembrava essere destinato a sorgere al posto del campetto vicino alle scuole medie, aveva indispettito la minoranza. Un «grave errore rimpiazzare una struttura per i giovani con un parcheggio», il commento del capogruppo Costantino Mariani. Il sindaco Patrizio Leonelli aveva precisato che «nessuno avrebbe privato il paese di quella struttura», risolvendo la questione che aveva infiammato la campagna elettorale. Come da programma di mandato, la maggioranza ha quindi avviato i lavori, procedendo fino a pochi giorni prima del Natale. Ora la riapertura dei cantieri che, stando alle parole del primo cittadino, «non si fermeranno fino alla fine delle opere, prevista per la prossima estate».

Tra i primi progetti partiti dopo l’insediamento della nuova giunta, la riqualificazione delle principali vie di Castelraimondo avrà bisogno ancora di qualche mese. Uno stop ai lavori, quello deciso dall’amministrazione, nato per appoggiare i commercianti del centro cittadino in occasione delle feste natalizie. «I cantieri avrebbero potuto ostacolare il traffico e disincentivare gli affari – ha commentato il sindaco Leonelli –, quindi abbiamo preferito fermarci. Non solo: tra ferie e giorni di festa, gli stessi lavoratori sarebbero stati in numero ridotto. Non è comunque una sospensione che pregiudica il calendario dei lavori: per fine maggio dovremmo chiudere la questione».

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“Anziani in circolo”. È questo il nome del nuovo centro anziani di Castelraimondo inaugurato sabato scorso, in via Bottacchiari, dal sindaco Patrizio Leonelli, dall’assessore ai servizi sociali Ilenia Cittadini, dal consigliere regionale Renzo Marinelli e dall’arcivescovo Francesco Massara. 

“Ci auguriamo che la pandemia finisca presto - commenta il sindaco Leonelli ai microfoni di Radio C1…inBlu - e che la gente possa tornare a frequentare i locali pubblici come una volta, e anche il nostro centro anziani. È l’unico luogo che abbiamo potuto utilizzare perchè gli altri locali sono stati resi inagibili dal sisma. Non erano necessari grandi lavori in questa struttura, perchè era già stata utilizzata come centro di ritrovo delle ‘Castellane’: un gruppo di donne anziane. È stata sistemata l’imbiancatura, sono stati aggiunti i tavoli ed è stato reso fruibile per questo fine. Siamo contenti - confida - perchè faceva parte del nostro programma e, a distanza di tre mesi dall’insediamento, abbiamo aperto questa realtà a cui ci auguriamo di dare presto una sede più ampia”. 

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Il centro “Anziani in circolo” è pensato come luogo auto-organizzato e autogestito perlopiù dagli stessi partecipanti che assumono un ruolo attivo nel creare attività per occupare positivamente il tempo libero. “Questa operazione è stata resa possibile prima di tutto grazie all’arcivescovo Francesco Massara - aggiunge Leonelli - che si è adoperato per l’apertura del centro. Un grazie va anche a tutta l’amministrazione comunale e al consigliere regionale Renzo Marinelli. Un pool di persone che si sono aiutate a vicenda per ottenere questo risultato”.

La Caritas diocesana di Camerino e San Severino Marche, infatti, ha condiviso l’iniziativa e collaborato nell’avviare il luogo per gli anziani.

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“Un momento importante non solo per Castelraimondo - dice l’arcivescovo Massara - ma anche per altri comuni della Diocesi dove abbiamo avviato diversi progetti per sostenere la socialità degli anziani. Questo avviene in un momento in cui la socialità viene meno e rischia di portare anche situazioni di depressione, per cui credo che l’incontro e i laboratori organizzati siano una delle risposte più belle che noi potessimo dare”.

Grazie all’8xmille della Chiesa Cattolica, ed in particolare nell’ambito del progetto "Stare Insieme", verranno realizzati infatti dei corsi di pittura, educazione alimentare, psicomotricità, informatica e laboratori di ceramica.

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Ci sarà anche il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli domenica a Castelraimondo per la riapertura del museo nazionale del costume folcloristico nei nuovi spazi in via Della Croce numero 6. “Habitus” è il nome scelto per questa nuova realtà che non è solo un luogo fisico che contiene straordinari reperti e manufatti, ma anche un progetto museale di eccezionale importanza per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale.

Il museo ha mosso i suoi primi passi nel 2009, quando la F.A.F.It. (Federazione Associazioni Folkloriche Italiane) sperimentò un primo allestimento proprio a Castelraimondo, purtroppo chiuso nel 2016 a causa degli eventi sismici. Il Comune e il Gruppo Folkloristico di Castelraimondo, attivi protagonisti di questo riallestimento, hanno provveduto a preservare la collezione e a trasferirla dal palazzo municipale al nuovo spazio in via Della Croce.

Proprio a partire da questo nucleo di oggetti “vivi”, ancora utilizzati dai gruppi (solo prestati alla vita museale), è arrivato il supporto delle due Scuole di specializzazione in Beni demoetnoantropologici – quella dell’Università degli Studi di Perugia (in convenzione con le Università della Basilicata, di Siena, di Firenze e di Torino) e quella di Sapienza Università di Roma – e del Ministero della Cultura con il supporto dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale.

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Il progetto è volto a cogliere tre obiettivi principali: fornire una prima risposta alle esigenze di tutela, di valorizzazione e di narrazione del patrimonio già presente nella collezione; promuovere attraverso lo spazio museale un nuovo processo di ricerca sul patrimonio immateriale prodotto e rappresentato dai gruppi folcloristici; favorire la nascita di uno spazio di dibattito sul tema dei folclorismi e dei folclorevivalismi fra le comunità scientifiche, di esperti e di appassionati, attive sul territorio nazionale e a livello internazionale. Alcuni passi verso questi ambiziosi obiettivi sono stati realizzati già in questa prima fase del lavoro.

Attorno al museo ha preso forma un cantiere aperto in cui si è ragionato sul significato contemporaneo della categoria di folklore in rapporto alla rappresentazione folcloristica, ponendo attenzione ai modi in cui i gruppi interpretano la continuità dei mondi locali nel presente, agendo nel sociale e ridefinendo creative visioni del passato. Il primo appuntamento di questo nuovo percorso nei nuovi spazi è proprio per domenica mattina alle ore 11 con un incontro presso l’Istituto Nazzareno Strampelli.

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