Il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui replica alle recenti esternazioni del presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi e nell’occasione, chiarisce anche alcune questioni relative al Comitato dei sindaci del cratere. Nel corso della conferenza stampa  appositamente convocata,  Pasqui  ha anche consegnato dei documenti ufficiali nelle mani degli operatori dell’informazione. Al centro del suo intervento, le argomentazioni in risposta alle critiche fatte dal presidente Anci Marche, all'indomani dell’istituzione del Comitato dei sindaci, arrivata dopo che il sindaco di Camerino ha rinunciato al ruolo di coordinatore dei comuni del cratere, affidatogli dall’Anci nazionale nel 2017

Tra le righe, lo stesso Mangialardi ha anche fatto notare che il primo cittadino di Camerino  non si sarebbe speso molto per il ruolo che gli era stato attribuito. “ A testimonianza che le mie non sono solo parole- dice Pasqui- ho voluto consegnare i documenti ufficiali di questa vicenda e la corrispondenza intercorsa con l’Anci nazionale. Da uomo delle istituzioni qual è un primo cittadino, ho lavorato in silenzio per non dover dire cose molto spiacevoli nei confronti dell’istituzione ANCI, che rispetto moltissimo e che mi rappresenta.. E’ chiaro che le istituzioni sono fatte da uomini ma evidentemente, chi oggi le guida non sta facendo un percorso tale da dare reale dignità e rappresentanza a questi territori".  Pasqui ha poi raccontato i particolari della vicenda iniziata con l'incarico attribuitogli attraverso   un documento che riportava a chiare lettere, che non avrebbe potuto godere di poteri assoluti, dovendo sempre far riferimento alla sede centrale e agli organi preposti. 

"Subito dopo aver ricevuto l' incarico che sostanzialmente dice di essere un collaboratore, mentre le direttive le danno altri- ha spiegato Pasqui-  ho chiesto al presidente nazionale di dirmi quello che avrei dovuto fare, constatando giorno per giorno che il presidente nazionale non rispondeva al telefono e neppure alle mie lettere; addirittura avevo inviato lettera anche per il tramite del suo dirigente Ragonesi e per conoscenza al vicepresidente Pella, chiedendo una risposta scritta su quello che avrei dovuto fare, senza ricevere alcuna risposta.  La situazione è poi diventata anche più chiara quando attraverso la  mia segreteria,  ho chiesto che mi fossero inviati i nominativi e le mail  dei sindaci dei 138 comuni del cratere e, a tutt' oggi, ancora sto attendendo. Tutto questo - prosegue il sindaco- porta ad avere un quadro molto chiaro che dimostra la volontà di non far funzionare  un ruolo che invece reputo che sarebbe stato estremamente importante. Chi mi meraviglia - aggiunge il sindaco-  è il presidente dell'ANCI regionale Mangialardi che, anzi non mi meraviglia neppure tanto, perché nel  ruolo che svolge da presidente, ho sempre visto la sua grande incapacità di azione  e un'attenzione inesistente nei confronti dei nostri territori montani. Dalle nostre parti, tranne una visita molto veloce qualche ora dopo l'evento calamitoso, non l'ho più visto ed è molto difficile anche da rintracciare. Un presidente che oltretutto non non è stato sentinella al ”come e dove” sono stati utilizzati i fondi europei destinati credo anche con la volontà di darli a questi popoli terremotati, tanto che se non erro, parte di questi fondi  sono stati  approvati con la delibera di giunta regionale n. 20 e rivolti  anche su Senigallia, comune dove lui fa il sindaco; fondi utilizzati per Urbino, per Ancona, per Pesaro. Per carità- sottolinea Pasqui- se questo è accaduto sicuramente è perchè il tutto è stato fatto in termini di legge , ma in termini di  moralità e di giusta politica,  sollevano però dei grandi punti interrogativi.  Un presidente Anci che fa tutto questo e che nel corso di una riunione a Roma  presente anche il dottor Oreficini,  addirittura dice al sottoscritto che io avrei dovuto sostanzialmente interfacciarmi con i presidenti delle Anci regionali e non con i sindaci è tutto dire. Al presidente Mangialardi, sindaco di Senigallia tutta la mia comprensione per il suo disconoscere totalmente il tema terremoto; lo capisco fa il sindaco a Senigallia si sveglia la mattina e vede il mare e le belle strutture  mentre noi qui viviamo in una realtà ben diversa. E allora, così come ho fatto con il sindaco di Pesaro, invito anche lui a venire da queste parti, ad andare dai colleghi  sindaci di Castelsantangelo sul Nera, di Visso, di Ussita e  se vuole, magari posso anche fare da guida per evitare che si perda intorno a queste nostre strade tortuose. Non sono giochi questi; per rappresentare i comuni del cratere nell’ANCI regionale hanno dato incarico ad un bravissimo collega e ad una bravissima persona quale il  sindaco di Fermo, comune fuori cratere. Che altro aggiungere. Aggiungerei tanta compassione, se non si parlasse di problemi reali dei nostri cittadini.  Da qui è partita l'idea per la costituzione del comitato dei sindaci,  ad oggi composto da quelli che vi hanno aderito.  Racchiude tutti i sindaci dei comuni fortemente colpiti: Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto, Pieve Torina, Castel Sant'Angelo, Ussita e tanti altri comuni delle varie regioni.  C'è la volontà di farci convocare e farci ricevere dal Presidente del Consiglio tutti e 138, perché comunque vanno tutelati anche quei cittadini di quei comuni i cui sindaci non hanno voluto aderire. Capisco chi, come il sindaco di Matelica, è contrario- conclude Gianluca Pasqui-  credo però che si debba garantire anche quel matelicese che ha un problema e che quindi deve essere sostenuto; per cui  la volontà è che questo comitato deve lavorare per tutti, sia per i presenti che per gli assenti con un ruolo istituzionale. Credo che la massima istituzione siano i sindaci  che in questo caso hanno la volontà di collaborare con un governo che ha raccolto la difficile eredità del precedente e che, deve iniziare a fare un percorso giusto per questi territori.  E nel  dover fare questo avrà tutto l'appoggio di coloro che in trincea tutti i giorni,  hanno capito tutti i problemi che gli sono stati riferiti dalla gente. Uniti lavoreremo  per la gente, per l'interesse di questa terra e soprattutto dei nostri figli". 

Immobilismo da parte delle istituzioni, calo delle attenzioni da parte dei mass media, procedure burocratiche eccessive, mancanza di personale, difficoltà nell'ottenere le risorse finanziarie necessarie A due anni dal terremoto che ha sconvolto il Centro Italia,il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, prende carta e penna e scrive ai colleghi sindaci del 'cratere',  chiamandoli a raccolta per una manifestazione pacifica di massa a Roma davanti al Palazzo del Governo." Tutti noi sindaci siamo spettatori e allo stesso tempo, nostro malgrado protagonisti incolpevoli di tutto questo. Le nostre richieste di semplificazione, di accelerazione delle procedure, di anteporre i bisogni dei cittadini, alle esigenze, anch'esse legittime di controllo, rimangono spesso inascoltate e comunque senza risposta.  La tragica conseguenza di questo scenario -scrive il sindaco- è che si sta assistendo ad un progressivo e irreversibile abbandono e spopolamento dei nostri territori.  Noi non possiamo e non vogliamo essere complici di questo delitto contro l’Appennino e contro tutti i territori colpiti dal terremoto siamo pronti ad assumerci, come facciamo ogni giorno, le nostre responsabilità per garantire un futuro alle nostre terre e alla nostra gente. Credo sia necessario – continua Pasqui – reagire e far sentire la nostra voce e quelle delle Comunità che amministriamo. Con la lettera inviata anche al presidente e al vicepresidente dell’Anci, Pasqui invita i sindaci del 'cratere' a partecipare alla manifestazione dimostrativa pacifica davanti a Palazzo Chigi, con l’obiettivo di coinvolgere i cittadini dei comuni e riuscire a  portare nella capitale un numero significativo di almeno 1000 persone.

Il sindaco Gianluca Pasqui, torna a sollecitare la visita dei vertici del governo  a Camerino.  Un invito più volte reiterato, anche all'indomani della nomina del nuovo Commissario Farabollini e sinora rimasto senza risposta. Questa volta, il primo cittadino ha scelto il mezzo dei social.  A due anni dalle prime scosse che hanno sconvolto e drammaticamente devastato Camerino, l'arrivo in città delle istituzioni governative sarebbe un forte segnale, anche perchè  potrebbero rendersi conto di persona della situazione che si vive.  Non solo un desiderio, ma addirittura un sogno per il primo cittadino che utilizzando lo strumento dei social scrive: "Questa notte ho fatto un sogno: ho sognato che il Ministro del Lavoro si trasformasse per un giorno in Ministro del LAVORO DA FARE e che il Ministro dell’Interno si trasformasse per quello stesso giorno in Ministro DALL’INTERNO. Quel giorno è il 26 ottobre 2018, ossia la ricorrenza dei due anni dal sisma. Ho sognato che i due ministri, proprio per quel giorno, venissero a Camerino, la città più grande e popolosa dell’intero cratere sismico, per toccare DALL’INTERNO il tantissimo LAVORO DA FARE.Carissimi Ministri, Di Maio e Salvini- continua il sindaco di Camerino- il mio è un sogno e, ve lo prometto, non ho alcuna intenzione di fare polemica. Sarebbe bellissimo, oltre che doveroso e rispettoso nei confronti di una città e di un territorio che stanno soffrendo ininterrottamente da due anni, se questo mio sogno potesse trasformarsi in realtà. Quindi - conclude Pasqui-approfitto dei social, sui quali Vi vedo particolarmente attivi, per rivolgerVi in maniera del tutto informale questo invito assolutamente formale.Vi aspetto a Camerino". 

“Così non si può più andare avanti. I nostri territori sono al totale abbandono”. Lo dice a chiare lettere il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, riferendo con apprensione dell’arrivo nelle ultime ore di una circolare a firma del dott. David Piccinini, direttore della Protezione Civile delle Marche, che sottolinea l’indisponibilità di fondi. Ne parla sul Corriere della Sera, anche un articolo a firma del giornalista Mario Sensini. Vi si legge che il blocco dei finanziamenti, riguarderebbe la copertura del contributo di autonoma sistemazione, il pagamento degli albergatori che ancora ospitano sfollati, i puntellamenti e le demolizioni delle abitazioni nei centri storici colpiti dal sisma dell’Italia centrale. Non solo le Marche ma anche le altre regioni. “L’invito ai comuni è ad esempio a terminare i lavori iniziati sulle messe in sicurezza, senza andare oltre con impegni di spesa, stante la mancanza di fondi. Ricevere una circolare del genere- continua Pasqui- è come prendere un pugno sullo stomaco perché, sta ad attestare che è impossibile andare avanti. E non si procede di un passo anche per gli altri motivi che sto sostenendo a gran voce nelle ultime ore,  riferiti alla mancanza di personale e all’esistenza di tante norme sulle quali non discuto, perché se ci sono quelle norme e quei regolamenti da rispettare, evidentemente a qualcosa servono , tuttavia, è anche vero che per poter adempiere agli obblighi, c'è bisogno di personale numericamente sufficiente. È un momento di grande difficoltà, eppure c’è anche tanta positività che non può essere bloccata: stanno rientrando le persone nelle SAE; le nostre scuole sono a norma sismica e i nostri figli possono continuare a seguire le lezioni senza fare nemmeno i doppi turni; l’ università sta andando avanti, ma la ricostruzione no. E’ tutto fermo. E’ lì che bisogna ancora lavorare con gli uomini di governo, per far comprendere bene quello che ad oggi, nei fatti, non è stato affatto compreso”.

C.C.

Anche il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, sarà a Caldarola, per sostenere la causa e le  motivazioni di una moltitudine di cittadini, decisi a richiamare attenzione sulla questione delle casette post sisma fai da te, la cui sanatoria, rischia in molti casi di diventare materialmente impossibile.

A Caldarola, proprio questo venerdì è infatti prevista l’illustrazione del progetto e delle caratteristiche del nuovo edificio scolastico “ De Magistris”, destinato ad accogliere 500 bambini già dal prossimo anno scolastico. Per l’occasione nella sala polifunzionale del paese  interverranno tra gli altri la Commissaria straordinaria per la Ricostruzione Paola De Micheli, e il presidente della Regione Ceriscioli.  L’incontro servirà anche ad illustrare la situazione del comprensorio ad un anno e mezzo dal sisma e, tutto fa pensare che sarà toccata anche la tematica dell’abusivismo legato alle casette provvisorie fai da te, realizzate vicine alle proprie case inagibil, da migliaia di famiglie in tutto il cratere. Il 31 gennaio era il termine entro il quale avrebbero potuto essere regolarizzati gli immobili temporanei, rinunciando al Cas. Il cd. decreto Salva Peppina in realtà, più che agevolare, sembra penalizzare ulteriormente la popolazione terremotata. Sulla spinosa questione, con lo slogan” Siamo terremotati non abusivi” ha indetto una manifestazione anche l'associazione " La terra trema noi no".

 

“ Sarò vicino alla gente del territorio- dichiara Pasqui- . Non può essere che strumenti come il “ Salva Peppina”, non riescano sostanzialmente a sanare quasi nient’altro. Sull’obbligo a rispettare la legge non si discute, tuttavia – aggiunge il sindaco di Camerino- qualora le normative non venissero modificate, noi ci troveremo con circa 1200 persone che verrebbero ad essere considerate abusive, nonostante siano terremotate e abbiano dovuto sopportare gravi difficoltà e danni. La mia presenza a Caldarola per chiedere  l'impegno reale del Commissario e di chi ha poteri, affinchè si intervenga con una normativa atta a consentire a queste persone, la possibilità usufruire temporaneamente delle situazioni che hanno approntato, e, fintantochè  non riusciranno a rientrare nelle loro case oggi lesionate. Ritengo che questi siano punti essenziali- conclude Pasqui- per non disperdere la nostra popolazione e per far ripartire tutto un motore, che non è solo quello della città di Camerino, ma è il motore di un intero territorio”.

C.C.

 

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